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Autore: Oneipo_    01/08/2012    3 recensioni
"Con un matrimonio.
Un matrimonio, a vent'anni.
Un matrimonio, a vent'anni, con un uomo che non era lui."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"You are
the only
exception"








La osservava da ore, ormai, mentre si muoveva in passi di danza forse imparati solo per l'occasione.
E non poteva non pensare ogni secondo quanto fosse dannatamente stupenda.
Quei capelli rossi, così rari eppure così attraenti.
Quella sua pelle candida e quelle piccole lentiggini sul viso che si preoccupava sempre di nascondere.
Quei meravigliosi occhi verdi in grado di rapirti, di portarti su un altro pianeta, in un mondo dal quale era quasi impossibile fare ritorno.
Quelle sue labbra carnose, dal colore roseo, quel giorno messe in risalto da del leggero lucidalabbra.
Quel suo corpo da togliere il fiato, quelle curve che sognava di sfiorare.
La osservava, stretta nel bellissimo vestito bianco che le metteva in risalto il seno e la rendeva ancora più perfetta. Se fosse stato possibile rendere ancora più perfetta la perfezione stessa.
E seguiva ogni suo movimento.
Si sentiva morire quando la sorprendeva mentre si mordeva il labbro inferiore, nervosa. O forse imbarazzata.
Cercava di leggere le sue parole, quando parlava allegramente con qualche amico, o parente, o conosciente.
Provava un dolore immenso, quando gli occhi di lei si illuminavano alla vista di un altro. L'altro, quello che non era mai stato lui.
E che ora aveva preso il suo posto. O meglio, il posto che pensava gli spettasse.
Niall Horan non riusciva a pensare a quanto fosse stato così stupido. A come in tutta la sua vita avesse fatto sacrifici che non erano serviti a nulla, perchè l'unica cosa che desiderava veramente adesso era di fronte a lui, persa per sempre.
Si disperava ogni notte, da quando l'aveva saputo, pensando a una soluzione. Cercando di farsi coraggio e fare, finalmente, quello che avrebbe dovuto fare tanto tempo fa.
Ma non c'era soluzione e lui lo sapeva bene.
Se ne rendeva conto tutte le volte che la guardava sorridere a l'altro, e baciarlo, e toccarlo, e amarlo.
Si accorgeva di non contare praticamente nulla nella vita di lei. Anzi, di non contare come lui sperava, come lui sognava.
E solo Dio sapeva quanto gli facesse male. Solo Dio sapeva che la sognava ogni notte, riaprendo gli occhi il mattino dopo e desiderando fosse accanto a lei, quando lei non c'era.
Solo Dio sapeva cosa provava veramente quando la vedeva con lui, e quando lei, allegra come sempre, lo aveva chiamato tutta eccitata...annunciandogli che presto si sarebbe sposata.
E che lui, Niall Horan, il suo migliore amico, era la prima persona ad averlo saputo.

"Credo dovresti berci su."
Si voltò verso dove proveniva la voce, distraendosi dal fissare costantemente la creatura più bella che avesse mai visto.
Zayn Malik, il suo amico dalla pelle ambrata e gli occhi dal taglio orientale, gli porgeva gentilmente un bicchiere di vino.
Niall non ricordava quanto avesse bevuto in quella serata, anche se ricordava perfettamente di essersi raccomandato di non esagerare, ma fece spallucce incurante della promessa fatta a sè stesso e afferrò il bicchiere, tracannando il vino bianco in un sorso solo e quasi sbattendo il bicchiere sul tavolo.
Il ragazzo accanto a lui rise, riempiendo di nuovo il bicchiere.
"Diamine amico, non scherzi eh?"
Ma Niall non rispose, non aveva alcuna intenzione di rispondere.
Voleva solo bere, e dimenticare, e riderci su, e bere di nuovo.
Finì velocemente anche il suo secondo bicchiere, cercando di allungarsi per afferrare direttamente l'intera bottiglia di vino, quando venne bloccato dalla mano ferma di Harry, in piedi di fronte a lui.
"Quando Zayn diceva dovresti berci su non ti stava implicitamente suggerendo di bere tutta la bottiglia, ubriacarti come un disperato e magari, che ne so, renderti anche ridicolo."
Lo sgridò poi, sedendosi al posto vuoto di fianco a lui e ravvivandosi i capelli ricci, in quel gesto solito.
Niall odiava quando i suoi amici diventavano così oppressivi con lui, lo criticavano e gli dicevano cosa doveva o non doveva fare.
Odiava il fatto che Zayn riuscisse a leggere ogni suo pensiero, lo facesse sentire nudo, spoglio di ogni segreto. Lui riusciva a capirlo con un solo sguardo.
Odiava quando Harry si metteva a fare l'uomo, gli dava consigli credendosi maturo abbastanza da capirne qualcosa, quando lui era ancora un ragazzino che non sapeva neanche cosa significasse la parola amore.
Odiava come Liam, ultimamente, avesse smesso anche di parlare. Si limitava a lanciargli quegli sguardi intimidatori e comprensivi. Come se lo considerasse più un'anima in pena, che un amico.
Ma la cosa che odiava più di tutti, l'unica fottutissima cosa che non riusciva a sopportare, era che Louis viveva la vita che lui stesso avrebbe voluto vivere.
Era che Louis, quel Louis con cui era cresciuto, quel Louis con cui era cambiato, quel Louis che - come gli altri tre d'altronde - conosceva perfettamente ogni suo segreto, gli aveva portato via l'unica persone che nella sua vita era davvero contata qualcosa.
E l'aveva fatto senza chiedergli il permesso. L'aveva fatto nonostante sapesse i suoi sentimenti per lei.
"Ci siamo innamorati, è successo all'improvviso. Cosa avrei dovuto fare?"
Gli aveva detto quel giorno di tempo fa, facendolo sentire un verme.
E ogni giorno che passava Niall si domandava perchè era stato così codardo. Perchè aveva lasciato che le cose prendessero quella piega, non facendo pesare l'errore a Louis, facendo credere alla ragazza della sua vita che era felice se lei lo era. Mentendo al mondo e soprattutto a sè stesso.
E lasciando che il suo unico amore buttasse via la sua vita in quel modo.
Con un matrimonio.
Un matrimonio, a vent'anni.
Un matrimonio, a vent'anni, con un uomo che non era lui.
"Non puoi farci nulla, Niall. Lei è felice, e innamorata. Passaci sopra, hai tempo per innamorarti di un'altra."
Continuava a ripetere Zayn, consapevole che le sue parole non erano ascoltate.
No, lui non voleva. Lui non ci sarebbe passato sopra. Lui avrebbe fatto la sua mossa, perchè non è mai troppo tardi.
E non poteva andare avanti così.

"Ti dispiace se te la rubo un attimo?"
Aveva domandato allo sposo, mostrandosi il più cordiale possibile e afferrando la ragazza per un braccio, delicatamente.
Louis gli aveva fatto un cenno di consenso con la testa, sorridendogli ingenuo e lasciando un bacio sulle labbra della rossa.
La sua rossa.
"Dove andiamo?"
Sorrideva allegra, mentre lo seguiva fuori dal ristorante, alzandosi leggermente il vestito bianco che toccava il pavimento, sporcandosi un poco.
Niall si fermò dietro un albero, osservandola mentre si guardava intorno e chiedeva spiegazioni con lo sguardo.
Forse pensava fosse uno dei suoi soliti giochi.
Certo, come poteva immaginare che il suo migliore amico fosse innamorato di lei.
"Allora? Che ci facciamo qui, Niall?"
Il biondo prese un respiro, studiandosi mentalmente un discorso da dire e cercando di non far vincere l'alcool che aveva in corpo.
Doveva mantenere una propria decenza e dignità. Le avrebbe detto tutto con calma.
"Gwen.."
Si bloccò subito dopo, perdendosi per un attimo nei suoi verdi occhi, che lo incitavano a continuare.
La sua espressione allegra si mutò in preoccupata.
Era così evidente che ci fosse qualcosa che non andava in lui?
"Noi...noi ci conosciamo da quando eravamo piccoli e tu...sei sempre stata una persona presente nella mia vita. E non posso che ringraziarti."
"Beh anche tu Niall lo sei sempre stato. Sei il mio migliore amico." Precisò lei con ovvietà, attendendo spiegazioni più precise.
"Già..." riprese lui, continuando a vincere l'alcool che gli faceva girare leggermente la testa "...ma c'è una cosa che non ti ho mai detto."
Lei sorrise, nervosa. Poi si tirò indietro una ciocca che le ricadeva sul viso. I suoi meravigliosi capelli rossi raccolti in uno chignon.
"Puoi dirmela ora, se vuoi."
Lui annuì, cercando di trovare le parole giuste.
"Ti ricordi quando a quindici anni, alla festa sul mare, ti si è strappato tutto il vestito blu...quello con la fascia e i fiori disegnati?"
"Sì, mio Dio adoravo quel vestito."
"Io te ne ho comprato uno uguale, il giorno dopo. Ma tu...cioè il tuo fidanzato te ne aveva regalato uno ancora più bello e...lo tengo ancora nel mio armadio, quello che avrei voluto darti."
La ragazza rise, scuotendo la testa e aprendo bocca pronta a ribattere.
Ma Niall la interruppe. Non aveva finito.
"...e quando a 17 anni sei stata operata d'appendicite? Ti portavo quei biscotti che adoravi ogni giorno, ma come potevi prestare le tue attenzioni a uno stupido pacco di dolci, quando ti arrivavano quotidianamente mazzi di splendidi fiori..."
"Niall io amavo quei biscotti! Li mangio ancora adesso, lo sai!"
"...e quando mi hai raccontato della tua prima volta con...quella bestia del capitano di football? Io sarei voluto andare da quel tizio e spaccargli il naso, ma che dico...lo avrei voluto uccidere. Avrei voluto dirti che tu meritavi di più e che lui non era il tipo per te ma...tu eri così felice. Ti brillavano gli occhi, eri perdutamente innamorata..."
"Se me l'avessi detto non avresti fatto un danno, comunque. Mi ha tradita.." precisò lei, leggermente innervosita da quella situazione.
Non sapeva con quale scopo le stesse dicendo tutte quelle cose, eppure il suo sesto senso femminile la stava facendo preoccupare.
"...e poi sei cresciuta, sei diventata una donna e tre mesi fa mi hai detto che ti saresti sposata. E io avrei voluto dirtelo che era sbagliato, che sposarsi a vent'anni è come mangiare un cornetto Algida e buttare via la fine del cono, non ti gusti il meglio della vita..."
"Non vedo come il tuo discorso possa servire, adesso. Si da il caso che sono la signora Tomlinson da.." ci riflettè su, alzando gli occhi al cielo "..due ore, ormai. Quindi quel che è fatto è fatto, e di certo i tuoi paragoni filosofici non serviranno a molto, perchè io questo cornetto Algida me lo gusto fino in fondo, solo che la parte finale del cono la divido con qualcun altro. Qualcuno che mi ama e mi rende felice."
"E non sarei potuto essere io?"
Le parole gli uscirono fuori dalla bocca senza che ci pensò su un attimo e subito si pentì del tono diretto e amareggiato che aveva usato.
Lei scosse la testa, sperando di non aver capito bene.
"Tu...sei il..."
"Smettila di ripeterlo." La interruppe lui, trattenendo le lacrime. Lo sentiva l'alcool, stava sicuramente facendo il suo effetto.
"Tutto questo discorso, quello che ti ho detto è per farti capire che sono un codardo. Che non ho mai avuto il coraggio di farmi avanti e confessarti quello che provavo...e ora lo so che è troppo tardi ma, Gwen, io ti amo, ti ho sempre amata e forse continuerò ad amarti per tutta la vita e...Dio, ma perchè ti dico queste cose? Tu ormai sei sposata."
Scosse la testa, distogliendo lo sguardo da lei.
E in un attimo.
In quell'attimo che a Niall sembrò eterno, le labbra di lei si posarono sulle sue in un bacio semplice. Un bacio innocente e pieno d'amore. Un bacio che non avrebbe mai dimenticato.
Il loro primo bacio.
 
Quando si separarono, con il fiato corto, non riusciva ancora a crederci.
E i rimpianti si fecero spazio dentro di lui.
Se solo si fosse dichiarato prima, ora lei non sarebbe sposata con un altro.
Ma Niall lo sapeva che era troppo tardi ormai.
Eppure non riusciva ad essere più sicuro del fatto che anche lei lo aveva sempre amato.
 
La vide sorridere, sbattere gli occhi e respirare profondamente.
Le sue mani a contatto con il suo viso gli diedero i brividi.
Lo accarezzava dolcemente, incapace di dire altro.
Erano loro. Finalmente erano loro.
Poi la voce de L'altro interruppe tutti i loro pensieri.
Dovevano tornare alla realtà ed era la cosa che più faceva male.
Lui abbassò lo sguardo, consapevole che in fondo non sarebbe mai potuto essere più di un migliore amico.
Lei sospirò, rispondendo al suo sposo che la cercava poco più in là.
E quell'ultimo sguardo fu la conferma per Niall.
L'aveva persa. Lei non sarebbe mai stata sua.
 
"Vedi di non sposarti in un'altra vita, almeno finchè non incontrerai me!"
Le aveva gridato, mentre lei si allontanava a passi veloci.
La vide girarsi e sorridere, e godè nuovamente della sua bellezza.
"Ti aspetterò ogni giorno, non tardare. A me non piacciono i ritardatari."
 
Ma Niall lo sapeva che non avrebbe tardato.
Niall lo sapeva che l'avrebbe amata come non era mai riuscito a fare.
Niall l'avrebbe cercata intorno al mondo, in un'altra vita.






Angolo autore:
Ho poco da dire, a parte che finalmente ho deciso di pubblicare questa oscenità scritta tempo fa e che non ne poteva più di essere rinchiusa nella cartella del mio computer.
Come al solito è senza lieto fine, mi sto specializzando.
Spero vi sia piaciuta e se l'ha fatto mi aspetto una vostra recensione :)
Un bacio,
Oneipo.





 
  
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