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Autore: thecouchcarrot    01/08/2012    7 recensioni
Dean lavora nel settore vendite e si è appena trasferito nel quartiere, e il suo vicino è definitivamente matto da legare.
Dal capitolo 30: Dean strinse le palpebre. “Non sono adorabile, i copriteiera sono adorabili.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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CAPITOLO 13
 
Il banchetto natalizio di Castiel aveva abbastanza cibo per sfamare sette giocatori di football. Un pollo arrosto ripieno, purè, casseruola di fagioli verdi, maccheroni, mini hotdogs, fagioli stufati, riso bianco, panini, gelatina al lime, M&Ms, e, ovviamente, orsetti di gomma. Era tutto buonissimo.
 
“Devo ammettere,” disse Dean tra un morso e l’altro, “tutto questo è molto più normale di quanto non immaginassi. Mi aspettavo tacos di tofu e falafel. ”
 
Cas infilzò un orsetto di gomma con la forchetta. “Sarebbe stato egoista da parte mia, no?” Chiese. “Preparare qualcosa che sarebbe piaciuto solo a me?” Staccò la testa all’orsetto con attenzione.
 
Dean masticò lentamente il suo mini hotdog e deglutì. “Non l’avevo pensata in questo senso.”
 
Cas sbocconcellò le gambe tozze dell’orsetto, poi lo afferrò con i denti e lo mangiò. Sorrise a Dean. “Inoltre, il Natale è un periodo per abbracciare le proprie radici, per ricreare i propri ricordi più dolci e sguazzare nella nostalgia. Non sapevo cosa fosse tradizionale in Kansas, quindi ho preparato diverse varietà di cibi provenienti dalla mia stessa tradizione …”
 
Dean posò la sua forchetta d’argento e lo fissò. “Come sai che vengo dal Kansas?”
 
Cas sbatté le palpebre. “Mi sembrava ovvio.” Sollevò la brocca di fianco a lui. “Altra limonata?”
 
“Sono a posto, grazie.” Rispose Dean, incapace di smettere di fissarlo. “Come mai sarebbe ovvio?”
 
Cas si versò un po’ di limonata e alzò le spalle. “Lo so … e basta. L’hai menzionato una volta forse.”
 
Dean annuì, solo che non pensava di averlo menzionato, e non poteva evitare di sentirsi nudo, in qualche modo, messo all’angolo, esposto, perché Cas poteva vedere semplicemente guardando, ciò che nessun’altro si era mai disturbato a chiedere. Prese un’altra cucchiaiata di maccheroni, e sentì l’impulso incontrollabile di ribattere a Cas. “E comunque, perché celebri il Natale?” Chiese, un po’ troppo bruscamente. “Pensavo fossi agnostico. Non dovremmo banchettare con la cena del Solstizio d’Inverno o qualcosa del genere?” 
 
L’angolo della bocca di Cas si sollevò, dolcemente, e piluccò coi fagioli. “Sì, Dean.” Rispose. “Mi ricordo.”
 
Dean si accigliò. “Ricordi cosa?”
 
“Lo scorso weekend. Quando mi hai baciato.” Cas sospirò e abbassò lo sguardo sul suo piatto, rassegnato, e disse a voce bassa “Volevo che festeggiassimo un bel Natale perché temo che la nostra amicizia non durerà ancora a lungo. E volevo che tu avessi un buon ricordo di me, dopo.”
 
Dean si sentì andare a fuoco e ghiacciare tutto allo stesso tempo, ma in buona parte si sentiva semplicemente stordito, e disse “Cas. Di che cazzo stai parlando. Siamo amici. Stai – stai dicendo che non vuoi essere amici?”
 
“Ho comprato tre crostate,” se ne uscì Cas, continuando a guardare il suo piatto, con le guancie leggermente arrossate. “C’era alla mela, alla ciliegia e di zucca, non sapevo quale volessi, quindi le ho comprate tutte e tre.”
 
Dean si sentì estremamente confuso. “Cas,” disse, una nota di supplica nella sua voce “non ho idea di che cosa tu intenda.”
 
Cas chiuse gli occhi con forza. “Mi scuso, Dean, io … cazzo. Merda. Ho bisogno di fumare.” Si alzò dal tavolo dirigendosi in fretta verso il corridoio.
 
Dean rimase seduto per un momento sulla sua sedia, solo nella sala da pranzo.
 
Poi si alzò e seguì Cas.
 
Lungo il corridoio buio, una luce gialla fuoriusciva dalla porta aperta della camera da letto. Dean camminò verso la porta e vide Cas seduto su un materasso sul pavimento, armeggiare con un accendino e una sigaretta. La stanza era spartana, c’era solo una lampada vicino al materasso, un posacenere, e un grosso pentagramma nero fatto con scotch opaco sul pavimento in legno massello.
 
“Hai abbandonato la cena per adorare il diavolo?” Dean schioccò la lingua. “Non proprio nello spirito natalizio, Cas.”
 
Cas trasalì al suono della sua voce, poi si accasciò. “È un simbolo di protezione” mormorò, con la sigaretta in bocca. “Medito qui.”
 
Dean si avvicinò a Cas e di sedette sul bordo del materasso e si obbligò a essere il più calmo possibile. “Senti. Cas. Mi dispiace se ti – ti ho offeso quando ti ho baciato. Lo so, probabilmente ti sei sentito come … come se ti stessi usando, perché ero solo e ubriaco. E avresti ragione.” Si grattò il capo e accettò il fatto che avrebbe continuato ad arrossire per sempre, per il resto della sua vita. “Ma se mi potessi perdonare, voglio ancora essere tuo amico.”
 
Cas rise e scosse la testa e sospirò una nuvola di fumo. “Mia sorella Anna, una volta mi ha detto, ‘Jimmy, sai qual è il tuo problema? Vedi qualcosa che non puoi avere, e lo sai. Ti dici che tanto non ne hai bisogno. Ma lo guardi a lungo e lo desideri, e vai e vedere la vetrina ogni giorno, sospiri un po’ e appoggi il naso al vetro, entri, guardi il prezzo qualche volta, e continui a desiderarlo. Non sai come lasciar perdere.’” Fece un tiro e lo ributtò fuori. “Beh, l’ho fatto davvero stavolta. Ci ho incasinati entrambi. Quindi mi dispiace Dean. Ti giuro che non volevo.”
 
Dean aveva questa strana stretta alle budella e una bizzarra e calda sensazione di leggerezza in testa e un formicolio alle mani, e disse “Cas, per qualsiasi cosa tu ti stia scusando, probabilmente non è così terribile.”
 
Cas si voltò e lanciò a Dean uno sguardo duro. “Sai esattamente per cosa mi sto scusando.”
 
Dean deglutì, trovandosi improvvisamente la gola arrugginita, e disse, con voce rauca “Per quel che capisco, mi stai dicendo che sei preso da me ma sono off limits.”
 
Cas distolse lo sguardo e si portò la sigaretta alle labbra.
 
Tutto in Dean cominciò a tremare piano e balbettò. “E – e se non lo fossi. Off limits.”
 
Cas si congelò.
 
Spense la sigaretta nel posacenere.
 
Appoggiò le mani sulle ginocchia.
 
“Beh.” Si schiarì la gola. “Questo.” Se la schiarì di nuovo. “Capisco.”
 
E, a dispetto di tutto, Dean sorrise e rise e disse “Aspetta un attimo, ti ho appena sorpreso? Ho appena detto qualcosa che Castiel il Sensitivo non aveva previsto?”
 
Castiel gli lanciò un’occhiataccia, indignato. “Ho saputo per tutto il tempo che eri in brodo di giuggiole per me, Dean Winchester, solo che non ho mai pensato lo avresti ammesso! Mi hai detto qualcosa come sette volte di quanto sei ‘etero’!” Fece il segno delle virgolette con le dita.
 
“Oh, peeeeeer favore.” Dean alzò gli occhi al cielo. “Non ne hai idea! Sembravi catatonico due secondi fa.”
 
Cas grugnì. “Sembravo catatonico perché ho immediatamente immaginato questo – ” E improvvisamente portò le mani al viso di Dean e lo baciò come un maledetto fottutissimo dio del sesso.
 
Dean rimase sconvolto solo per un  secondo.
 
L’attimo successivo stava rispondendo al bacio, passando le mani tra i capelli di Cas e mordendogli il labbro e oh Dio, il modo in cui Cas gemeva e Dean lo spinse sul letto, spingendogli la lingua in gola e ansimando, ansimavano entrambi in cerca d’aria e boccheggiavano e strusciandosi e oh cazzo, era fantastico, e le gambe di Dean erano alternate a quelle di Cas e continuò a baciarlo e a spingere e spinse una mano sotto il maglione di Cas e merda, quello era ciò che si faceva con una ragazza, fanculo, a Cas piaceva lo stesso e mordendo e gemendo e leccando il collo di Cas e baciando e massaggiando e frizione e le dita di Cas che graffiavano la sua schiena e più in fretta e più forte e cazzo, cazzo, di più e ancora e ancora e ancora e Cas ansimava Dean, Dean, sto per, sto per ven – e CAAAAZZO.
 
Collassarono lì per un istante, respirando affannosamente, e poi Dean si spostò finendo di schiena sul materasso.
 
“Buon Natale.” Disse Dean, con voce rauca.
















Un po' tardi ma ho aggiornato.
Comunque è ufficiale, Castiel ha lo shining. Tutta quella scena del sapere e basta che Dean è del Kansas, nah. Lui ha lo shining, o luccicanza, o aura, o come vi pare.
Tra un po' inizierà a vedere bambine fatte a pezzi, e poi spunterà Jack Nicholson in tutta la sua meravigliosa pazzia e allora questa fic sarà perfetta.
Oppure no. Temo che ci dovremmo accontentare di una fic senza Jackie. 
Ma non sarà così dura, perchè questo capitolo è la Svolta gente, con la S maisuscola! E penso che, se magari qualcuno di coloro che passano e leggono e poi se ne vanno questa volta commentasse, domani potrei aggiornare extra rapid, davvero, anche un commento su quanto ci sia caldo. Fa tutto piacere.
E adesso smetto di implorare che sento la dignità scivolare via.
Spero vi sia piaciuto, al prossimo!
  
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