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Autore: shelters    01/08/2012    3 recensioni
"il tempo passa, le lancette dell'orologio si spostano e noi, nel frattempo, mutiamo; cambiamo maschera a seconda delle occasioni. Certe volte la maschera è temporanea, altre volte ci caliamo talmente tanto nel ruolo che stiamo recitando, che la maschera s'incolla al viso e non c'è modo di staccarla."
Niall e Melody erano sempre stati un tutt'uno, ma il tempo cambia, come le persone e, tutto d'un tratto, di ritrovi solo, con il mondo contro.
E lì sta a te tirar fuori il coraggio e dire come la pensi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia migliore amica Chiara
perché, dopo un regalo del genere,
non si può non dedicarle qualcosa.

"Tana per Niall! Sei dietro la quercia!" una bambina bionda e di bassa statura saltellava allegramente sul posto.
Era la tipica estate irlandese: il parco in cui i due bambini giocavano in allegria era invaso dalla luce e un leggero venticello arrossava le gote dei temerari che avevano deciso di uscire solo con una velata maglietta a maniche corte.
Gli spettatori esterni che osservavano la scena sorridevano divertiti alla vista di quei due bambini così gioiosi e rumorosi. Facevano ricordare alle donne anziane le loro estati ormai passate da molto e sorridere le donne indaffarate che svolgevano le ultime stancanti mansioni prima di godersi le loro meritate ferie.
Continuarono a rincorrersi per svariati minuti prima di sedersi, ormai esausti, sotto l'ombra di un albero riparato dalle persone.
Le loro piccole schiene occupavano poco spazio permettendogli di stare uno accanto all'altro senza essere scomodi.
Parlarono di tante cose, dalle macchinine nuove del biondo alle mollette di Hello Kitty della bambina. 
Ma, ad un certo punto, Melody si issò sui palmi delle mani, alzò il suo piccolo copro di pochi centrimetri e si posizionò di fronte a Niall. 
Quest'ultimo aggrottò la fronte con fare curioso dopo aver inteso che la bambina stava per iniziare un discorso "serio".
"Sai Niall, ieri ero a casa che guardavo un cartone e, tutto d'un tratto, è entrato mio fratello grande -mimò con le braccia l'altezza della quercia che li sovrastava- ed era mano nella mano con la sua ragazza Rebecca. Poi sono salita al piano di sopra e ho visto che si stavano succhiando!".
Il bambino rise di gusto per l'affermazione di Melody "Vuoi dire baciando?" disse tra una risata e l'altra.
La bambina annui con tanta foga e riprese il discorso "Chissà com'è darsi un bacino ed essere innamorati!" Appoggiò il candido viso sul palmo della mano e si perse con lo sguardo in un punto impreciso, assorta tra i suoi pensieri.
Niall prese iniziativa, le strinse la mano e si avvicinò a lei. "Melody, vuoi essere la mia fidanzata per il resto della vita?"
La bambina si portò una mano alla bocca dalla sorpresa, abbracciò forte il bambino e accettò la proposta.
Dopodichè si avvicinò cautamente a lei dandole un piccolo e lieve bacio sulle labbra. 
"Credi che si faccia così?" chiese titubante il bambino dopo poco. Per la seconda volta Melody annui con foga e i due bambini si rivolsero un sorriso carico d'affetto, prima di prendersi per mano e tornare dalle rispettive mamme.

*

"Niall sono tanto, tanto emozionata!" la bionda si girò verso di lui e gli rivole uno dei tanti sorrisi tesi che Niall aveva imparato a conoscere in quei 12 anni insieme.
"Melody, non preoccuparti! Conoscerai un sacco di ragazze simpatiche e, in ogni caso, avrai sempre me".
Gli rivolse un sorriso teso e si mise ad ammirare l'edificio che sarebbe stata la sua scuola per i prossimi 3 anni. 
In lontananza si udì il suono della campanella.
Gli studenti che passavno per lì li avevano già etichettati come coppia probabilmente, ma loro non lo erano. 
Non erano cambiate molte cose da quell'estate del 1997, ad eccezione del fatto che Niall e Melody non erano più una "coppia". O meglio lo erano ancora, ma solamente una coppia di buoni amici.

*


Stessa situazione si ripetè tre anni più tardi quando, ormai quindicenni, i due amici si apprestavano ad iniziare la High School.
Ed è forse lì che qualcosa cambiò.
Non erano più l'unica persona che erano anni addietro. Erano distaccati, freddi, si salutavano per educazione o abitudine e, le loro strade, si erano separate quando Melody aveva deciso di diventare una cheerleader e Niall di entrare a far parte del Glee club, un coretto pieno di sfigati che venivano ridicolizzati da tutta la scuola.
Sono cose che accadono. Amicizie che finiscono, legami che si spezzano e ricordi che vengono gettati al vento. E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è sbagliato. 
Il problema -pensavano alle volte i due- è che a volte si da troppa importanza a persone che non lo meritano, oppure meritano ma che non fanno in modo di meritarci.
Erano fermamente convinti del fatto che la colpa non fosse loro.
Il tempo passa, le lancette dell'orologio si spostano e noi, nel frattempo, mutiamo; cambiamo maschera a seconda delle occasioni. Certe volte la maschera è temporanea, altre volte ci caliamo talmente tanto nel ruolo che stiamo recitando, che la maschera s'incolla al viso e non c'è modo di staccarla.
E questo -si disse Niall in un giorno d'autunno- era proprio il caso della sua ormai non più migliore amica.


*


"Dai Melody, non ci vuole molto! Appena lo incroci per i corridoi, gli tiri la granita e scappi! Non si accorgerà nemmeno che sei tu!".
Un gruppetto di ragazze era chiuso nella toilette ormai da svariati minuti. Stavano organizzando una delle loro settimanali granitate in faccia e, questa volta, la vittima era Niall James Horan, l'irlandese tinto che si faceva notare ovunque andasse.
"Ragazze, lo farei, ma se dopo si accorge che sono stata io lo dirà sicuramente alla madre, che dopo lo dirà a sua volta a mia madre e io finirò nei casini! Puoi farlo tu Mels?" chiese la bionda facendo gli occhi dolci.
La bruna sbuffò e poi accettò, solo con la promessa di un'intensa seduta di shopping quello stesso pomeriggio.
Le ragazze uscirono sculettando dal bagno, ma solo una rimase all'interno: Melody Amber Lee aveva entrambi i palmi poggiati sul bordo del lavandino e si guardava allo specchio con aria schifata.
Come c'era arrivata a fare scherzi del genere alle persone? Ad una persona che, dopotutto, era stata sua fedele amica per anni? 
Rise di sè stessa. Si era pentita per uno scherzo innocente? La sua nuova vita era questa, e le stava a pennello. 
Uscì dal bagno con la sua camminata perfetta, dandosi ancora della stupida per aver generato un pensiero del genere.


*

Niall lo sapeva. Sapeva di star andando in contro ad un'umiliazione. Ma se fosse riuscito ad evitarla, avrebbe detto a Melody tutto quello che pensava di lei.
Si avviò con passo spavaldo verso l'aula 4A, la sua prossima lezione. Le vide arrivare da lontano. Uniforme rosse, gonne corte e svolazzanti, fianchi ondeggianti e un sorriso che stenderebbe chiunque. 
Se lo immaginava più lento come gesto ma, quando la granita venne scagliata, lui era già chinato a terra. Alzò lo sguardo e vide che le cheerleader non erano scappate così da coprire la loro malefatta. Se ne rimanevano lì, con un'espressione attonita e uno sguardo di una persona che ha appena perso il suo più grande potere.
Ingoiò il grande groppo che si era formato nella sua gola e aprì bocca per parlare.
"Melody Amber- la ragazza strabuzzò gli occhi sentendosi interpellare con il suo nome completo- è arrivato il momento che io ti dica le cose come stanno. Se dovessimo sempre aspettare il primo passo dell'altra persona, non ci incontreremmo mai. I ricordi non vanno cancellati, possono essere racchiusi in un angolo remoto della tua mente, ma non spariranno mai davvero.
Trovo che tu sia molto cambiata in questi anni. Non sei più la bambina bionda che si divertiva con me al parco. Non smettere mai di rincorrere la felicità, nemmeno quando tutto ti sembrerà inutile, nemmeno quando saranno mesi, anni che non la trovi da nessuna parte, in nessuno sguardo, in nessuna passione, in nessun abbraccio. Mi manca quella vecchia parte di te, quella senza troppo trucco e abiti troppo succinti. Mi manca quando t'imbarazzavi stringendo la mano a qualcuno che non avevi mai visto, arrossendo; quando continuavi a cantare a squarciagola le canzoni che amavi davanti allo specchio, nonostante fossi fin troppo stonata, quando sottolineavi le frasi più significative nei tuoi libri. Mi piace pensare che, nel futuro, sarai sempre la migliore ad ascoltare, che parlando del passato avrai ancora la stessa espressione assorta, che assomiglierai ancora e fino alla fine ad una poesia, ad un dondolo vicino alla porta d'entrata illuminato solo dalla luce della luna.
Non cambiare mai, nemmeno quando ti diranno che è assurdo essere come te, che ti troverai male, che ti divoreranno.
Non ascoltarli, di persone cattive, vuote, ingiuste, ciniche ed aride ce ne sono fin troppe.
E, sinceramente, trovo che quelle persone che tu consideri "confidenti" siano della peggior specie.
Ma tu ti chiederai quale genere di autorità abbia io per dirti cose del genere? Io sono in piedi, ma solo fisicamente,nel mezzo di un corridoio che da chiassoso e gremito, è diventato muto e immobile. La mia mente chissà dov’è. Sono uno sfiagto, questo è certo, ma sono arrivato alla conclusione che merito di più, ecco tutto. E so che non lo avrò, ma non fa niente. Preferisco vivere di speranze ma essere onesto con me stesso piuttosto che accontentarmi di bugie, sciocchezze ed ipocrisie. Perchè, alla fine, tu sei fatta solo di questo.
Fino a due anni fa eri una delle poche persone con cui passare una Domenica pomeriggio era divertente, mai scontato e noioso, come di solito accade. Bisognerebbe chiarire una volta per tutte perché "un brutto momento" può andare avanti per mesi, mentre un momento di grazia dura sempre e solo un momento. Il mio momento di grazia è durato quindici anni, ma si è distrutto in un istante. E, comunque, fregatene. vestiti come vuoi. ascolta gli artisti che più ti piacciono. truccati e tingiti i capelli del colore che ami. non aver paura di dire ciò che pensi.
ti diranno che sei strana, sicuramente ti giudicheranno, ma è molto meglio distinguersi ed apparire diversa che assolutamente patetica e fatta con lo stampino. Mi ricordo quando eravamo piccoli e mi dissi che non ti saresti mai fatta comandare da nessuno, avresti vissuto la tua vita in modo indipendente, senza costrizioni o condizionamenti dal gruppo.
Detto questo me ne vado, io e te non abbiamo più niente da dirci. Non che avessimo molto da dirci anche prima, ovvio. Addio, è una promessa"
E s ne andò, tra gli sguardi attoniti e ricchi di gratitudine del corpo studentesco. Quanto a Melody, era lì, impalata nel bel mezzo del corridoio, gli occhi lucidi facevano trasparire che quelle parole contenevano del vero, l'avevano colpita nel profondo. Gli ultimi rumori distinti che si udirono furono dei passi veloci e leggeri allontanarsi dalla massa, una prota sbattere e dei singhiozzi inondare i corridoi.
Poi più niente.
*


La vita ci mette continuamente di fronte a scelte. Scegliere cosa ordinare al ristorante, scegliere se studiare o no, scegliere se dire o no la verità, scegliere se combattere o lasciar perdere. 
Spesso sono scelte frivole, di poca importanza; altre volte sono scelte che determinano gran parte del nostro futuro. E non parlo di ordinare patatine al posto di insalata, ma parlo delle scelte importanti, quelle per cui, se sbagli, continuerai a pentirti per tutta la vita. 
Fu questo uno degli ultimi pensieri di Niall. Le luci abbaglianti, il palco ampio e i giudici di un alto calibro gli fecero dimenticare tutto quel che era al di fuori di quel grande studio.
Perchè lui ci aveva pensato. perchè era così stanco delle canzoni d'amore, così stanco delle lacrime, così esausto di volerla ancora qui, era stanco delle canzoni d'amore così tristi e lente. 
Era come quell'afoso pomeriggio estivo sotto il maestoso albero. Lui l'amava ancora, non aveva mai smesso, ma forse era solo una parte del cervello a cui lui non dava peso.
Ma che senso aveva dirglielo? Lei aveva sofferto, ma si era rimessa in piedi, era tornata la cheerleader vuota di una volta. Lui le aveva detto addio, addio al suo passato, alle emozioni, all'amore e all'affetto.

*


Non seppe mai davvero come proseguì la vita di Melody Amber Lee. Era occupato a "fare altro". Scappare dalle fan, incidere canzoni, girare il mondo, firmare autografi e farsi scattare foto. Era quella la sua vita. E a lui andava a pennello. Proprio come andava a lei nemmeno 2 anni prima.
Certe volte la pensava. Se lo seguiva, lo ricordava, ballava sulle note dei suoi successi, comprava le riviste patinate in cui appariva e leggeva le sue interviste.
Liam gli aveva detto di cercarla. Di scriverle, contattarla. Ma lui, tremendamente orgoglioso, non voleva tornare sui suoi passi per scoprire la vuota ragazza che aveva lasciato a spadroneggiare per i corridoi della sua scuola superiore a Mullingar.
Magari era cambiata, ma erano davvero poche le possibilità.
Girò lo sguardo sul calendario: 1 Settembre 2012. Si ricordò la ricorrenza solo perchè Harry entrò nella suite d'albergo lamentandosi di aver perso, per l'ennesima volta, l'espresso per Hogwarts. Lei lo diceva sempre: "festeggierò i miei futuri sette compleanni a mangiare Cioccorane e a bere succo di zucca sull' Espresso per Hogwarts".
Accese il computer, si collegò ad internet e fece partire una twitcam, non prima di aver avvisato le sue fan.
Aveva uno scopo preciso e sperava lei fosse tra quei 3 milioni di visitatori.
Parlò per un po', rise, scherzò, fece a turno con i compagni. 
Poi si alzò, andò al piccolo mobile ricco di dolci e leccornie di cui era stata dotata la sua camera, prese un cupcake, lo scatò con estrema delicatezza ed infilò nel suo morbido impasto un fiammiferò acceso. 
Tornò a sedersi alla sua postazione e, con tono solenne, disse poche e semplici parole "Oggi è il compleanno di una ragazza a me molto cara. Io e lei abbiamo chiuso i nostri rapporti poco prima della mia audizione. Oggi compie 19 anni, spero sia a festeggiarli con persone che l'amano per chi è in realtà. Auguri Melody" e soffiò sul fiammifero.
Chiuse la twitcam dopo aver salutato le sue ammiratrici e si distese sul letto ad occhi chiusi.
Fu Liam a svegliarlo dopo nemmeno 5 minuti. "E' il tuo telefono.-sussurò- Sta squillando". Niall si alzò a mezzo busto e rispose senza nemmeno guardare chi fosse a cercarlo.
Per poco non gli caddde il cellulare quando sentì una voce roca chiamare il suo nome con il tono di una persona che ha appena pianto.
"Melody. Come stai?"
"Grazie per quello che hai fatto per me. L'ho apprezzato" rispose senza ascoltare la sua domanda
"Oh, quello. Sì, figurati, l'ho fatto con piacere"
"In quale città sei ora?" chiese educatamente. Niall si chiese se lo stesse facendo apposta o non sapesse davvero dove si trovavano i One Direction in quel momento.
"Boston. E' davvero una bella città"
"Il numero di camera?"
"412, suppongo" Nel frattempo bussarono alla porta. Il biondo si alzò pigro dal letto per spalancare la porta e, questa volta, il cellulare gli scivolò di mano senza che si preoccupasse di afferarlo al volo.
La ragazza rise. Una risata vera, sincera, con un sorriso che emanava malinconia, ma allo stesso tempo divertimento.
"So che sono l'ultima persona che ti aspettavi, ma sono qui solo per dirti che dal giorno in cui mi dissi quelle cose, sono tornata ad essere quella di sempre. Mi sono dovuta trasferire, certo, ma non mi è pesato"
Niall era sempre più senza parole. L'avrebbe baciata, ma era certo che lei non ricambiasse. Le avrebbe detto quanto le era mancata, ma la lingua era incollata al palato con quella che sembrava Vinavil.
Così l'abbraciò. L'abbracciò e ci racchiuse dentro tutto quello che sentiva per lei. Quei due anni di lontananza gli erano pesati e non era l'unico. 
Erano tornati, più forti di prima.
E, questa volta, Niall e Melody non si sarebbero fatti fermare da niente e nessuno. Sarebbe stato per sempre, davvero.

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SONO DISTRUTTA.
ci ho impeigato quasi 3 ore per finirla (tra varie interruzioni, cena, film, spuntino delle 21.00 e delle 22.00)
Le cose scritte in corsivo sono splendide citazioni prese da facebook (si, qualche volta è utile pure lui)
Voglio specificare, Chaira so che stai leggendo, che Melody è ispirata a te solo fisicamente. Non è il tuo carattere questo.
Detto questo vi lascio. 
Buon 1 Agosto, godiamoci questo mese di vacanza prima di tornare tra i banchi (io inizio il liceo, PAANICO #nonimportaanessuno)
E, comunque, è l'OS più lunga che abbia mai scritto #feellikeaboss che non ho voglia di ricontrollare dato che sto annegando nel mio sudore. 
Ora vado sul serio, spuntino delle 23.00 (mangio ogni ora, sì)

Baci a tutti, Vì

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