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Autore: lumieredujour    01/08/2012    4 recensioni
Una Romione irrimediabilmente romantica e incredibilmente dolce, forse un po' troppo, ma spero di non farvi venire il diabete. In fondo, cos'è l'amore senza un po' di dolcezza in più?
"- Sai, io e te siamo davvero fortunati.- disse Ron respirando l’odore dei capelli di lei
- Già. Non potrei chiedere di meglio.- disse Hermione annuendo convita e ammiccando bonariamente."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Love was made for me and you



Hermione alzò la testa dal cuscino, i capelli arruffati che le ostacolavano la vista e un bozzolo di lenzuola che si era formato intorno a lei, imprigionandola durante la notte. Il sole le arrivò dritto sugli occhi e, mentre con una mano si toglieva i capelli davanti e si copriva gli occhi ancora assonnati, con l’altra prese la bacchetta e abbassò la tapparella. Ora c’era solo una penombra molto piacevole ad illuminare quella camera da letto.
Hermione si girò, ancora aggrovigliata nelle lenzuol, e scrutò con sguardo dolce il profilo dell’uomo accanto a lei. Una ricerca scientifica babbana, aveva letto su una rivista a casa dei suoi, affermava che, grazie al diverso PH della pelle, le persone con i capelli rossi avevano un odore diverso dal resto della popolazione umana. Leggendo quell’articolo la sua mente associò Ron Weasley a quella scoperta scientifica, che lei trovava più che giusta. Ron aveva un odore inebriante, unico. Le ricordava molto il filtro d’amore che il suo ex professore di Pozioni, alias Horace Lumacorno, aveva mostrato il giorno della sua prima lezione ad    Hogwarts. Un odore fresco e familiare, che la stordiva e la riportava a quand’era piccola: odore di menta, di dentifricio alla menta per precisione, e di carta; odore di terra bagnata da un temporale autunnale e di cioccolato. Allora ancora non riusciva ad accettare d’essersi innamorata di quello spilungone che, quando aveva fame, poteva benissimo essere scambiato per un tritarifiuti. Ci aveva messo molti anni, ma proprio quando aveva rischiato di perderlo, aveva capito quanto lo amasse. Molto probabilmente con il suo caratteraccio e i suoi commenti privi di tatto, il ragazzo aveva fatto arrabbiare svariate volte Hermione.

Lui, con i suoi modi di fare un po’ sgarbati, lui che le diceva sempre di svagarsi e non rimanere ad “ammuffire in biblioteca”, lui che giorno dopo giorno aveva creduto nell’amicizia del suo migliore amico, quale Harry Potter, pur dovendo vivere nella sua ombra.
Lui che le aveva chiesto un aiuto coi compiti miriadi di volte, ma non perché fosse stupido, ma perchè era pigro.
Lui che aveva il coraggio di un vero Grifondoro e la sincerità disarmante di un bambino, lui che giorno dopo giorno aveva messo a nudo i suoi pregi e i suoi difetti facendo breccia nel cuore di Hermione, entrandovi per restarci per sempre.
Hermione fece una smorfia felice al ricordo dei numerosi battibecchi che davano alle sue giornate un pizzico di pepe in più, mentre con metodica lentezza, per non svegliare suo marito, sgusciava fuori dalle lenzuola per fare una doccia e iniziare una nuova giornata.
La doccia fredda la mattina era un suo sacrosanto diritto per iniziare bene la giornata; lei era praticamente complementare al marito, che preferiva una bella doccia calda la sera, per rilassare le membra e per dormire sonni tranquilli. Ritornando in camera, la trovò stranamente vuota, le tapparelle completamente alzate che illuminavano la stanza con una luce quasi accecante. Il loro letto sembrava fatto di luce pura e su tutto quel bianco Hermione intravide la carta colorata di una gelatina Tutti i Gusti + 1. La scartò e la mangiò, scoprendo con amore che Ron ancora si ricordava il suo gusto di gelatina preferita: Arancia. Chissà quante gelatine aveva scartato prima di trovare quella. L’amore che traboccava da ogni minimo gesto di Ron le faceva capire anche quanto lui volesse dimostrarsi per una volta sicuro di qualcosa, per una volta maturo abbastanza per mantenere quell’amore in vita per molto tempo. Vestendosi leggera, essendo una tiepida giornata di giugno, Hermione sorrise al pensiero di quanto fosse felice.


 
Ed eccola lì mentre entrava in cucina per fare colazione, la sua amata Hermione. Ron, dopo aver aperto gli occhi e sentito il rumore dell’acqua, aveva prontamente preso una gelatina Tutti I Gusti + 1 dal suo cassetto e l’aveva posata sul cuscino di lei.
Lei che ora lo stava salutando con un bacio a fior di labbra. Dopo la Battaglia di Hogwarts, Hermione aveva deciso di riprendere alcune delle sue “abitudini” babbane, come quella di bere il caffè la mattina o quella di uscire dalla porta per andare a prendere il giornale che il gufo, come aveva ormai imparato, lasciava davanti l’uscio.
Lei che era entrata nel suo cuore in modo prepotente e irritante, ma che l’aveva sempre affascinato.
Lei che si era dimostrata più di una volta come una ragazza, e poi una donna, sicura e fiera di sé, audace e indipendente, nascondendo anche una fragilità irresistibile.
Perché 
lui aveva sempre ammirato Hermione, per la sua audacia e la sua intelligenza, per il suo coraggio e per la sua lealtà, per la sua insicurezza che la portava ancora a cercare d’essere la migliore in tutto. Ron ancora non riusciva a credere che Hermione, la ragazza che aveva sempre amato, avesse scelto lui.
Lei poteva avere Viktor, l’affabile Viktor Krum, il mirabolante giocatore di Quidditch, ma aveva scelto lui.
Lei che aveva sempre avuto un rapporto migliore con il loro migliore amico, Harry Potter, ma che aveva scelto lui.
- Allora buongiorno- disse Hermione, ad un soffio dalle labbra di Ron.
- ‘Giorno. Siamo felici oggi, eh?- sorrise raggiante Ron
- Sì, ho avuto il risveglio più bello del mondo-
- Come mai?- chiese Ron, fingendosi sorpreso.
- Beh, non stavi russando- disse Hermione ridendo.
- Ah si? Vieni qui che ti faccio vedere io- disse Ron prendendola per il busto e facendola girare, mentre lei lanciava gridolini divertiti.
In tutto questo baccano due testoline rosse si affacciarono nella cucina, ancora assonnati e in piagiama.
- Rose, Hugo! Venite ad aiutare la mamma, qui papà le sta facendo il solletico- disse Hermione cercando di divincolarsi dalle agili mani di Ron.
- No, mamma- rispose candidamente Rose piegando la testa di lato.
- E come mai?- disse Hermione un po’ spazientita e un po’ confusa.
- Lo so io mamma, lo so io!- disse Hugo alzando la manina, come se fosse a scuola
- Davvero? E potresti spiegarcelo?- disse Ron, continuando a fare il solletico a una ormai in lacrime Hermione
- Perché questo significa che siete felici e che vi volete bene, quindi papà se vuoi ci uniamo a te, così possiamo essere felici tutti assieme!- disse Hugo prontamente.
Loro sì, che erano figli fantastici.
- E se invece ve lo facciamo noi il solletico a voi?- disse Hermione, liberatasi di Ron
- Mamma, ma voi non ci prenderete mai!- aggiunse Rose, sicura.
- Lo vedremo!- dissero i genitori in coro, prima di lanciarsi contro i figli che, facendo loro la linguaccia e ridendo, iniziarono a correre per tutta la cucina.
Dopo averli presi e strapazzati un po’ per uno, Hermione disse, tornando al suo vecchio tono autoritario di quando ricordava ad Harry e Ron che stavano per infrangere le regole:
- Okay, le coccole mattutine sono finite! Ora bevete il vostro latte e poi subito a vestirsi. E parlo anche con te, Ronald-
Le mani sui fianchi, lo sguardo severo e il sorriso sulle labbra di Hermione, ricordarono a Ron sua madre, quando li metteva tutti in riga.
I bambini immediatamente uscirono dalla cucina e dopo pochissimi minuti uscirono di casa, andando vicino all’altalena entusiasti, dove ad attenderli c’erano due sorridenti Albus e James Potter. I bambini, data la vicinanza, erano più che cugini, erano quasi fratelli.
Dopo essersi vestito, Ron ritornò in cucina, dove vide Hermione lavare le tazze in maniera babbana, mentre guardava fuori dalla finestra i suoi figli.
L’abbracciò da dietro e le mise il mento sulla spalla e, come al solito, il corpo di Hermione ebbe un fremito e si blocco immediatamente dallo sciacquare le tazze, pur continuando a guardare al di là della finestra.
- Sai, io e te siamo davvero fortunati.- disse Ron respirando l’odore dei capelli di lei
- Già. Non potrei chiedere di meglio.- disse Hermione annuendo convita e ammiccando bonariamente.
- Beh, forse io potrei.- disse Ron, sentendo Hermione irrigidirsi un po’, prima di aggiungere sorridendo – infatti, spero proprio che i Cannoni di Chudley vincano la prossima partita di Quidditch!-
Hermione rise di gusto e sporcò con il sapone il naso di Ron, che si arricciò.
-Sei un idiota, mio caro Ronald Bilius Weasley-
- Lo so, mia cara Hermione Jean Granger- disse Ron - in Weasey- aggiunse, scandendo con gusto quelle due parole.
- Ma sai una cosa? Ti amo anche, e soprattutto, perché sei un idiota- disse girandosi a guardare i suoi occhi azzurri.
- So anche questo. E ti amo anch’io. Più di quanto ti possa dimostrare.- disse Ron guardandola negli occhi, prima di baciarla dolcemente, come solo lui aveva la brama di fare.
 



Angolo della romanticona

Lo so, è sdolcinato, molto. Infatti dopo aver pubblicato, credo che andrò a farmi controllare i denti, sperando di non avere nessuna carie, ma appena ho iniziato a scrivere, il mio amore per la coppia Romione ha prevalso su tutto! Loro sono così maledettamente perfetti nella loro imperfezione ( è un ossimoro molto usato, lo so, ma rende bene l’idea) e sono anche così complementari, che non capisco come mai qui non ci siano molte Romione. Sarà perché Ron ispira tenerezza, mentre Draco Malfoy ispira qualcosa di più carnale? Boh, mistero. Spero che apprezziate questa One Shot e che vi rendiate conto quanto sia stato emozionante e complicato il loro rapporto, dal primo anno ad Hogwarts.
Baci 
dolci dolci, per rincarare la dose
Em
  
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