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Autore: Claudette Meteora    02/08/2012    0 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima FF! Spero che vi piaccia! Ci ho messo davvero tanto impegno e cercherò di tenerla sempre aggiornata! Questa storia parla di Andrea, una quindicenne intelligente e determinata, che decide di frequentare un anno scolastico all'' estero, in particolare in Inghilterra. E indovinate dove capiterà? A Holmes Chapel! E ho detto tutto! Non voglio anticiparvi altro, quindi godetevi la lettura! Ah, un ultima cosa! Nei primi capitoli LORO non appariranno, ma non temete occuperanno ben presto il ruolo di protagonisti!!!
Che questa storia abbia inizio...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le quattro e mezzo di mattina. Ciò significava che in Italia erano le cinque e mezzo. Era il caso di chiamare mamma? Ma sì, sicuramente non aveva chiuso occhio per tutta la notte!
-Pronto?
-Ciao mamma!- aspettai una risposta che tardó ad arrivare, forse a causa della distanza, di quei numerosi chilometri che mi separavano dalla mia famiglia.
Eppure non mi mancava. Ero spaesata, sola, ne avevo bisogno, questo sì. Ma non mi mancava.  Questa era la mia avventura, il mio sogno, per loro ci sarebbe stato tempo...
Il senso di colpa, dovuto ai pensieri che galleggiavano nella mia mente, mi intrappolò lo stomaco, ma a salvarmi furono Susie e George, la mia famiglia inglese. Stavano sventolando un cartellone azzurro con delle scritte scarlatte (mi accorsi in seguito che c'era scritto il mio nome) e mi salutavano vigorosamente. Mi affrettai a chiudere la conversazione con mia madre, cercando di rassicurarla il più possibile -per quanto una mamma possa essere tranquillizzata sapendo che il proprio figlio è a chilometri di distanza da casa. Quindi, sfoggiando il mio sorriso migliore, mi diressi verso i Martin.
Dovevano essere sulla sessantina. Di loro sapevo solo che avevano due figli, entrambi troppo cresciuti per condividere la cosa coi genitori, e che, proprio per questo, avevano deciso di aderire ad un progetto culturale per i giovani europei. Ed ecco spiegato perché ero lì. 
Li salutai con un allegro ma poco convincente "goodmorning", tuttavia non feci in tempo a mormorarlo che Susie urlò entusiasta tutto d'un fiato:
-Ciao, Andrea! Noi siamo Susie e George e siamo i tuoi genitori di sei mesi! Benvenuta!
Ovviamente l' italiano era forzato e leggermente scorretto -probabilmente c'era lo zampino di google traduttore-, ma di certo si erano sforzati di più rispetto al mio "goodmorning", e questo mi bastava.
Susie era una donna grassottella, che sfoggiava le guance piene sotto una montagna di morbidi ricci rossi e una simpatica frangetta, mentre gli occhi verdi spiccavano sulla pelle pallida, infondendomi fiducia.
Era piuttosto bassa rispetto al mio metro e settanta, invece suo marito ci sovrastava entrambe con la sua altezza imponente. Probabilmente era quello a farlo sembrare freddo e distaccato, o forse il confronto con la sua moglie estroversa. O semplicemente il fatto che non mi aveva rivolto neanche uno sguardo e che sulla faccia aveva dipinta un' espressione di insofferenza.
I suoi occhi di un azzurri cristallino e i suoi capelli bianchi lo rendevano simile al mil prof di scienze e questo non mi metteva affatto a mio agio!
Mi accorsi che lo stavo fissando, perciò fui contenta quando la voce squillante di Susie mi diede la possibilità di distrarmi. Mi stava dicendo di andare a prendere la valigia dal nastro trasportatore. Wow era incredibile che l' avesse detto in inglese e che io avessi capito al primo tentativo! Era davvero un buon inizio!
  
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