-Kurt…non ce la faccio
più…-
Il ragazzo alzò gli
occhi al cielo ignorando il mio ennesimo
lamento.
-Kurt?- niente –Kurtie?-
ancora niente –Kur…-
-Santo cielo Santana, che
c’è ancora?!- sbottò staccando
finalmente gli occhi dalla rivista –Oh no aspetta, fammi
indovinare- disse poi
prima che potessi aprire bocca –Brittany ti manca da morire e
non sai quanto
ancora potrai resistere senza di lei?-
-E’ per questo che passo
il tempo con te Kurtie- risposi –Tu mi
capisci…-
-No San, passi il tempo con me
perché Rachel ha le prove e io non
sono riuscito a buttarti giù dal mio divano-
-Kurt…- gemetti di nuovo
–Kurt, quanto manca a giugno? Devo
rivederla, non posso credere di aver resistito tutto questo tempo-
Lui sospirò
rumorosamente –Considerando che è passato un mese
dall’ultima volta che vi siete viste direi che a giugno ne
mancano ancora nove…-
Soffocai un altro lamento nel
cuscino del divano.
-Kurt?-
-Che vuoi?-
-Mi vai a comprare del gelato?-
-Scordatelo-
-Daiiii-
-No, non esiste, non lo
farò mai-
-Grazie mille Kurt- dissi qualche
ora dopo.
-Taci e mangia il tuo gelato-
Affondai il cucchiaio nella
coppetta di variegato nutella
“Fai
sul serio Lopez? Gelato e faccia
da funerale? Cos’hai quindici anni?”
Eh già, la mia vocina
mentale era ancora li, pronta come sempre a
colmare la mancanza degli insulti di Quinn.
Il rumore di chiavi che giravano
nella serratura seguito sa un
“Sono a casa amore” mi fece alzare lo sguardo solo
per un istante.
-Santana che ci fai qui?- chiese
Blaine entrando nel soggiorno
ottenendo solo un sommesso brontolio da parte mia.
-Lasciala perdere - rispose Kurt
lanciandomi un’occhiataccia –Ha
un attacco di Brittalgia-
-Capisco… ti ho preso la
posta ragazza innamorata-
-Anche tu con quel soprannome?
Cos’è Quinn aveva accumulato troppi
insulti e non potendo dirmeli di persona ti ha nominato suo portavoce?-
borbottai
allungandomi a prendere le buste che Blaine mi stava porgendo.
Mi chiedevo spesso quale sacrilegio
dovevo aver compiuto per
finire a vivere nello stesso palazzo con Kurt, Blaine e ,ormai dalla
fine da un
mese, anche con Rachel e Finn.
Ancora non ero riuscita a trovare
una risposta.
-Bolletta, bolletta,
pubblicità per un centro benessere…- iniziai
sfogliando le lettere.
-Dalla a me quella!-
esclamò Kurt strappandomela di mano
-...Cartolina di mia madre
e…invito a un matrimonio?- fissai
confusa la busta bianca tra le mie mani.
-Ne abbiamo ricevuto uno anche io e
te Kurt- disse Blaine aprendo
la sua –E’ del matrimonio del signor Shue!-
esclamò subito dopo.
“William
ed Emma sono lieti di
annunciare il loro matrimonio in data 16-10-2016”
Lesse ad alta voce “Siete
invitati a partecipare alla loro gioia in questo giorno
così…”
-Bla bla bla- lo interruppi
–Abbiamo capito-
-Finalmente si sposano!-
esclamò invece Kurt –Era ora, sono anni
che progettano questo giorno-
-Lo sappiamo Puffetto, eravamo a
scuola con te-
Kurt aprì la bocca per
protestare ma la suoneria del mio cellulare
,quella personalizzata per Brittany, lo interruppe.
Quasi rovesciai la mia vaschetta di
gelato per rispondere.
-Britt?- risposi andando in cucina.
-Ciao
piccola- salutò
lei allegra –Come stai?-
-Mi manchi-
La sentii ridacchiare
dall’altro capo del telefono, ormai tutte le
nostre telefonate iniziavano con questo scambio di battute.
-Mi manchi
anche tu…-
aggiunse subito dopo.
-Allora, come è andata
oggi?-
-Non male,
ci hanno dato una
settimana di vacanza dal 12 al 19 ottobre perché il nostro
preside ha avuto un
esaurimento nervoso, ci credi?- rise ancora.
Lanciai un’occhiata al
mio invito al matrimonio “16 ottobre” e mi
ritrovai a ringraziare Dio, Zeus e chiunque altra divinità
di mia conoscenza
(anche qualcuna che avevo probabilmente inventato sul momento) per
quella
felice coincidenza.
-Britt?- chiesi dopo solo un
secondo di esitazione
-Dimmi-
-Ti andrebbe di venire con me a un
matrimonio?-
-Quanto cavolo manca ancora al 12?-
-Me lo hai chiesto cinque minuti fa
Santana, la risposta è sempre
la stessa- era strano sentire Rachel lamentarsi perché una
persona parlava
troppo, insomma di solito era il contrario.
“Probabilmente
questo è un universo
parallelo, questo spiega la mia improvvisa trasformazione in una
dodicenne alle
prese col suo primo amore” pensai tra
me e me.
“Tecnicamente…”
ribatté
una vocina nella mia testa “Questo è
il tuo primo amore”
Possibile che
dovessi discutere persino con me stessa? Eh già.
Era esattamente
da una settimana, dall’invito al matrimonio, che aspettavo
che arrivasse
mercoledì 12 quando Quinn e Britt sarebbero arrivate insieme
a Sam.
-Al diavolo!-
esclamai alzandomi –Io vado a dormire…-
-Alle due del
pomeriggio?-
Odiavo quando la
nana aveva ragione.
“Coraggio
Lopez, ancora due giorni, solo due
giorni”
-E se la
chiudessimo in cantina fino a domani?-
-Guarda che ti ho
sentito Kurt!- borbottai –Potete andarvene se non volete
sentirmi, non vi ho
chiesto io di venire a casa mia-
-Veramente è
proprio quello che hai fatto- ribatté Rachel
Ancora un giorno
e sarebbe stato il 12, ancora poche ore e avrei rivisto la mia ragazza.
L’unica ragazza
capace di trasformare Santana Lopez in una ragazzina piagnucolosa.
L’unica ragazza
capace di farmi sorridere sempre.
L’unica ragazza
di cui mi ero mai innamorata.
-Non vai ad
aprire?- chiese Kurt
-Eh?-
-Hanno suonato
alla porta, non hai sentito?-
Il campanello
suonò di nuovo e stavolta lo sentii anche io.
-Vai tu- dissi
senza alzarmi dal divano.
-Non ci penso
nemmeno, alza le chiappe Lopez!-
Mi alzai di
malavoglia, borbottando in spagnolo contro Kurt, ma appena aprii la
porta le
parole mi morirono in gola.
-Brittany?-
probabilmente stavo sognando.
Era impossibile
che fosse davvero li davanti a me.
Impossibile che
fosse ancora più bella di come la ricordavo.
-Ciao piccola-
sorrise lei.
-Ciao anche a te
Santana, è un piacere vedere che ti sono mancata tanto-
-Ciao Quinn-
mormorai distrattamente senza togliere lo sguardo da Brittany.
-Oh santo cielo!-
esclamò Quinn vedendo che nessuna delle due si muoveva
–Prenditela!-
aggiunse poi spingendola verso di me –E tienimela lontana! Se
parla con me
ancora una volta la strangolo!-
Brittany fece una
risatina –Può darsi che io sia stata un tantino
impaziente in questi giorni e
abbia parlato leggermente tanto di te…- disse poi in
risposta al mio sguardo
confuso.
-Un tantino
impaziente?- ringhiò Quinn –Rachel sembrava una
muta in confronto- disse per
poi sorpassami ed entrare in casa seguita da Sam che mi
salutò con un cenno
quando mi passò accanto.
-Non dovevate
arrivare domani?- chiesi, incredula, a Brittany, ancora di fronte a me.
-Siamo partiti
subito dopo pranzo per arrivare oggi pomeriggio, sotto mia leggera
insistenza-
-LEGGERA?!- urlò
una voce da dentro casa
-FATTI GLI AFFARI
TUOI BIONDA!- gridai in risposta per poi tornare a rivolgermi alla mia
biondina.
-Mi aspettavo
un’accoglienza più calorosa- disse lei sorridendo.
-Ho paura di
toccarti e scoprire che questo è solo un sogno- mormorai
facendo un sorrisetto
a mia volta.
-Scema- sorrise
divertita –Allora hai intenzione di stare tutto il giorno
ferma li sulla so…-
Non la feci
finire; in un solo passo colmai la distanza che ancora c’era
fra di noi
prendendole il viso tra le mani e poggiando le mie labbra sulle sue.
La sua sorpresa
durò solo un secondo perché le sue braccia
corsero subito a circondarmi la vita
per stringermi a se.
Quanto mi era
mancato poterla avere tra le braccia, baciarla, sentire il suo profumo.
-Così va
decisamente meglio- soffiò sulle mie labbra facendomi
sorridere.
La strinsi ancora
di più a me
-Mi sei mancata-
sussurrai
-Anche tu-
-DOVETE STARE AD
AMOREGGIARE SULLA PORTA O VOLETE ENTRARE?-
-Quinn doveva
venire per forza?-
-E’ la tua
migliore amica no?- disse divertita prima di staccarsi da me per
entrare in
casa.
-Mi è mancato
fare questo- dissi passando ancora una volta le dita tra i capelli di
Brittany
che come sempre teneva la testa appoggiata alle mie gambe.
-E a me mancavano
i nostri pomeriggi insieme- rispose lei con un sorriso dolce.
-E a me invece
mancava potervi dire quanto siete disgustosamente sdolcinate-
-Quinn, non hai
sentito un colpo prima quando eri in macchina? Mi sa che venendo in qua
hai
investito il romanticismo-
Lei fece una
risatina finta –E tu non hai sentito uno sparo quando hai
detto quella battuta?
Mi sa che l’umorismo si è appena suicidato-
Stavo per
ribattere quando Brittany si tirò su di colpo per stamparmi
un bacio a
tradimento.
-Qualcuno doveva
fermarvi- disse poi a mo’ di spiegazione
–Altrimenti chissà per quanto sareste
andate avanti-
-Britt la
prossima volta che parlo troppo non farti problemi a zittirmi- Quinn
vece un
sorrisetto malizioso.
-Bionda prova
solo a avvicinarti alla mia ragazza e ti riduco talmente male che
potrai
starnutire solo dall’ombelico- ringhiai fulminandola con lo
sguardo.
-Ecco uno
spettacolo che mai e poi mai avrei pensato di vedere in vita mia,
subito dopo Finn
con un taglio di capelli decente- disse lei –Santana Lopez
gelosa-
-Sono sempre più
convinta che l’acqua ossigenata che hai usato per schiarirti
i capelli sia
penetrata sotto la pelle e ti abbia fritto il cervello Qui…-
un altro bacio mi
impedì di finire la frase.
Brittany mi era mancata.
Dio, se mi era
mancata.
-Dai Santana,
avanti…-
-Scordatelo
Trota-
Sam mi guardò con
uno sguardo supplichevole che ignorai senza sforzo.
Mai, mai e poi
mai l’avrei accompagnato alla proiezione interattiva di
Avatar, figuriamoci
quando avevo la mia ragazza tutta per me dopo un mese di lontananza.
-E va bene…- si
arrese lui per poi spostare lo sguardo verso Brittany illuminandosi
come se
avesse appena avuto un’idea fantastica.
-Non provarci
Evans- lo aggredii intuendo il suo piano –Non
lascerò che i pochi e preziosi
minuti che posso condividere con la mia splendida ragazza vengano
inghiottiti
dalle tue enormi fauci-
-Non ho mai visto
Avatar- intervenne Brittany in quel momento.
-Bionda ti giuro
che prima o poi ucciderò il tuo ragazzo e lo
appenderò alla parete assieme agli
altri trofei di pesca-
Non potevo
credere che Brittany, la mia Brittany,
avesse preferito andare a vedere uno stupidissimo film con Sam
piuttosto che
restare con me.
-San dopo un po’
di tempo le tue battute su Sam perdono il loro lato divertente lo sai?-
-Mai fatto
battute Quinn- replicai
Lei sospirò
esasperata per poi sedersi vicino a me.
-Brittany mi ha
raccontato quello che è successo quel giorno al lago- disse
dopo un po’,
improvvisamente seria.
-Uhm?-
-Quando mi hai
chiamato per venirti a prendere-
-Ah-
Non avevo dato
nessuna spiegazione a Quinn del mio comportamento di quel giorno, e lei
non mi
aveva fatto nessuna domanda.
-Sto aspettando-
dissi spezzando il silenzio.
-Aspettando
cosa?- chiese confusa
-Aspetto che tu
inizi la tua filippica su quanto sia stata codarda, stupida, abbia dato
poca
fiducia all’amore eccetra…-
-Non ne avevo
intenzione ma se proprio ci tieni…-
-Non ci tengo!-
la interruppi secca.
Lei fece una
risatina –Volevo solo dirti che se hai bisogno di parlare io
sono qui-
Erano in momenti
come quelli che capivo quanto fosse veramente profondo il legame fra me
e
Quinn, sapeva sempre cosa mi passava per la testa ma era lo stesso
disposta a
stare ad ascoltarmi per ore e ore se era necessario.
-Grazie…-
mormorai appoggiando la testa alla sua spalla
Lei mi accarezzò
i capelli aspettando pazientemente che mi decidessi a parlare.
-Credo di amarla
Q- dissi infatti dopo qualche minuto di silenzio
-Dov’è il
problema allora?-
-Credo di
amarla, è questo il problema;
non so se la amo davvero e io…io non me la sento di
sbagliare-
Non aggiunsi
altro e lei nemmeno.
-Sam mi ha detto
che mi ama l’altro giorno- disse all’improvviso
-E tu?-
-Gli ho detto che
lo amo anche io-
Me lo aspettavo.
-E ne sei sicura
Quinn? Al cento per cento?-
-Forse-
-Forse è come
dire no- borbottai
-Quando sono con
lui mi sento davvero felice San, mi fa stare cosi
bene- sospirò –E quando mi ha detto di
amarmi…mi ha reso
ancora più felice. –
Sapevo cosa
provava, era quello che avevo provato anche io con Brittany, che
provavo in
ogni momento che passavamo assieme.
-Forse non lo amo
al cento per cento- continuò Quinn -Ma mi accontento anche
di un ottanta o
novanta percento per vederlo felice come lui ha reso felice me-
Calò ancora una
volta il silenzio.
-Accidenti Quinn-
borbottai dopo aver riflettuto sulle sue parole –Ti nutri di
romanzi rosa o hai
seguito il corso “Frasi profonde e
innamorate a ogni ora del giorno”? Hai un brillante
futuro come scrittrice
di frasi per i cioccolatini-
“O
in alternativa” pensai qualche
secondo dopo “Come tira-schiaffi
professionista”.
Mi accoccolai
meglio nel mio letto matrimoniale.
“Sam
mi fa stare cosi bene…” la voce di Quinn mi
rimbombò in testa.
Brittany mi
faceva stare cosi bene
“…Per
vederlo felice come lui ha reso felice
me”
Per vederla
felice come lei ha reso felice me forse…forse valeva la pena
di rischiare di
sbagliare.
Brittany si mosse
piano tra le mie braccia.
-Britt?-
sussurrai incerta se svegliarla o no.
-Uhm?-
“Vale
la pena di impegnarsi nell’amore se
questo non dura mai?” chiese
all’improvviso una vocina nella mia testa.
“Britt,
io ti amo”
-Britt io…niente,
torna a dormire-
“No” risuonò ancora una
volta dentro di me “No, non vale la
pena”
E per quanto lo
desiderassi, per quanto una parte di me, quella che scoppiava di gioia
semplicemente nell’avere Brittany addormentata accanto a me,
dicesse il
contrario quella risposta sembrava non cambiare mai.
Sembrava.
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Altro salto
temporale, se scrivessi mese per mese tutti e dieci gli anni della
storia
probabilmente non finirei più, ed ecco le nostre ragazze di
nuovo insieme;
megio così giusto?
Giusto?