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Autore: Vanessa190    02/08/2012    5 recensioni
Santana ha 22 anni, il divorzio dei genitori che le pesa ancora sulle spalle e poca fede nell'amore.
Tuttavia quando decide di passare le vacanze estive dalla sua migliore amica ,Quinn Fabray, la sua vita prende una svolta imprevista che comincia con un caffè latte e una brioche alla marmellata di pesche.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Kurt…non ce la faccio più…-

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo ignorando il mio ennesimo lamento.

-Kurt?- niente –Kurtie?- ancora niente –Kur…-

-Santo cielo Santana, che c’è ancora?!- sbottò staccando finalmente gli occhi dalla rivista –Oh no aspetta, fammi indovinare- disse poi prima che potessi aprire bocca –Brittany ti manca da morire e non sai quanto ancora potrai resistere senza di lei?-

-E’ per questo che passo il tempo con te Kurtie- risposi –Tu mi capisci…-

-No San, passi il tempo con me perché Rachel ha le prove e io non sono riuscito a buttarti giù dal mio divano-

-Kurt…- gemetti di nuovo –Kurt, quanto manca a giugno? Devo rivederla, non posso credere di aver resistito tutto questo tempo-

Lui sospirò rumorosamente –Considerando che è passato un mese dall’ultima volta che vi siete viste direi che a giugno ne mancano ancora nove…-

Soffocai un altro lamento nel cuscino del divano.

-Kurt?-

-Che vuoi?-

-Mi vai a comprare del gelato?-

-Scordatelo-

-Daiiii-

-No, non esiste, non lo farò mai-

 

 

-Grazie mille Kurt- dissi qualche ora dopo.

-Taci e mangia il tuo gelato-

Affondai il cucchiaio nella coppetta di variegato nutella

“Fai sul serio Lopez? Gelato e faccia da funerale? Cos’hai quindici anni?”

Eh già, la mia vocina mentale era ancora li, pronta come sempre a colmare la mancanza degli insulti di Quinn.

Il rumore di chiavi che giravano nella serratura seguito sa un “Sono a casa amore” mi fece alzare lo sguardo solo per un istante.

-Santana che ci fai qui?- chiese Blaine entrando nel soggiorno ottenendo solo un sommesso brontolio da parte mia.

-Lasciala perdere - rispose Kurt lanciandomi un’occhiataccia –Ha un attacco di Brittalgia-

-Capisco… ti ho preso la posta ragazza innamorata-

-Anche tu con quel soprannome? Cos’è Quinn aveva accumulato troppi insulti e non potendo dirmeli di persona ti ha nominato suo portavoce?- borbottai allungandomi a prendere le buste che Blaine mi stava porgendo.

Mi chiedevo spesso quale sacrilegio dovevo aver compiuto per finire a vivere nello stesso palazzo con Kurt, Blaine e ,ormai dalla fine da un mese, anche con Rachel e Finn.

Ancora non ero riuscita a trovare una risposta.

-Bolletta, bolletta, pubblicità per un centro benessere…- iniziai sfogliando le lettere.

-Dalla a me quella!- esclamò Kurt strappandomela di mano

-...Cartolina di mia madre e…invito a un matrimonio?- fissai confusa la busta bianca tra le mie mani.

-Ne abbiamo ricevuto uno anche io e te Kurt- disse Blaine aprendo la sua –E’ del matrimonio del signor Shue!- esclamò subito dopo.

“William ed Emma sono lieti di annunciare il loro matrimonio in data 16-10-2016”

Lesse ad alta voce “Siete invitati a partecipare alla loro gioia in questo giorno così…”

-Bla bla bla- lo interruppi –Abbiamo capito-

-Finalmente si sposano!- esclamò invece Kurt –Era ora, sono anni che progettano questo giorno-

-Lo sappiamo Puffetto, eravamo a scuola con te-

Kurt aprì la bocca per protestare ma la suoneria del mio cellulare ,quella personalizzata per Brittany, lo interruppe.

Quasi rovesciai la mia vaschetta di gelato per rispondere.

-Britt?- risposi andando in cucina.

-Ciao piccola- salutò lei allegra –Come stai?-

-Mi manchi-

La sentii ridacchiare dall’altro capo del telefono, ormai tutte le nostre telefonate iniziavano con questo scambio di battute.

-Mi manchi anche tu…- aggiunse subito dopo.

-Allora, come è andata oggi?-

-Non male, ci hanno dato una settimana di vacanza dal 12 al 19 ottobre perché il nostro preside ha avuto un esaurimento nervoso, ci credi?- rise ancora.

Lanciai un’occhiata al mio invito al matrimonio “16 ottobre” e mi ritrovai a ringraziare Dio, Zeus e chiunque altra divinità di mia conoscenza (anche qualcuna che avevo probabilmente inventato sul momento) per quella felice coincidenza.

-Britt?- chiesi dopo solo un secondo di esitazione

-Dimmi-

-Ti andrebbe di venire con me a un matrimonio?-

 

 

-Quanto cavolo manca ancora al 12?-

-Me lo hai chiesto cinque minuti fa Santana, la risposta è sempre la stessa- era strano sentire Rachel lamentarsi perché una persona parlava troppo, insomma di solito era il contrario.

“Probabilmente questo è un universo parallelo, questo spiega la mia improvvisa trasformazione in una dodicenne alle prese col suo primo amore” pensai tra me e me.

“Tecnicamente…” ribatté una vocina nella mia testa “Questo è il tuo primo amore”

Possibile che dovessi discutere persino con me stessa? Eh già.

Era esattamente da una settimana, dall’invito al matrimonio, che aspettavo che arrivasse mercoledì 12 quando Quinn e Britt sarebbero arrivate insieme a Sam.

-Al diavolo!- esclamai alzandomi –Io vado a dormire…-

-Alle due del pomeriggio?-

Odiavo quando la nana aveva ragione.

“Coraggio Lopez, ancora due giorni, solo due giorni”

 

 

-E se la chiudessimo in cantina fino a domani?-

-Guarda che ti ho sentito Kurt!- borbottai –Potete andarvene se non volete sentirmi, non vi ho chiesto io di venire a casa mia-

-Veramente è proprio quello che hai fatto- ribatté Rachel

Ancora un giorno e sarebbe stato il 12, ancora poche ore e avrei rivisto la mia ragazza.

L’unica ragazza capace di trasformare Santana Lopez in una ragazzina piagnucolosa.

L’unica ragazza capace di farmi sorridere sempre.

L’unica ragazza di cui mi ero mai innamorata.

-Non vai ad aprire?- chiese Kurt

-Eh?-

-Hanno suonato alla porta, non hai sentito?-

Il campanello suonò di nuovo e stavolta lo sentii anche io.

-Vai tu- dissi senza alzarmi dal divano.

-Non ci penso nemmeno, alza le chiappe Lopez!-

Mi alzai di malavoglia, borbottando in spagnolo contro Kurt, ma appena aprii la porta le parole mi morirono in gola.

-Brittany?- probabilmente stavo sognando.

Era impossibile che fosse davvero li davanti a me.

Impossibile che fosse ancora più bella di come la ricordavo.

-Ciao piccola- sorrise lei.

-Ciao anche a te Santana, è un piacere vedere che ti sono mancata tanto-

-Ciao Quinn- mormorai distrattamente senza togliere lo sguardo da Brittany.

-Oh santo cielo!- esclamò Quinn vedendo che nessuna delle due si muoveva

–Prenditela!- aggiunse poi spingendola verso di me –E tienimela lontana! Se parla con me ancora una volta la strangolo!-

Brittany fece una risatina –Può darsi che io sia stata un tantino impaziente in questi giorni e abbia parlato leggermente tanto di te…- disse poi in risposta al mio sguardo confuso.

-Un tantino impaziente?- ringhiò Quinn –Rachel sembrava una muta in confronto- disse per poi sorpassami ed entrare in casa seguita da Sam che mi salutò con un cenno quando mi passò accanto.

-Non dovevate arrivare domani?- chiesi, incredula, a Brittany, ancora di fronte a me.

-Siamo partiti subito dopo pranzo per arrivare oggi pomeriggio, sotto mia leggera insistenza-

-LEGGERA?!- urlò una voce da dentro casa

-FATTI GLI AFFARI TUOI BIONDA!- gridai in risposta per poi tornare a rivolgermi alla mia biondina.

-Mi aspettavo un’accoglienza più calorosa- disse lei sorridendo.

-Ho paura di toccarti e scoprire che questo è solo un sogno- mormorai facendo un sorrisetto a mia volta.

-Scema- sorrise divertita –Allora hai intenzione di stare tutto il giorno ferma li sulla so…-

Non la feci finire; in un solo passo colmai la distanza che ancora c’era fra di noi prendendole il viso tra le mani e poggiando le mie labbra sulle sue.

La sua sorpresa durò solo un secondo perché le sue braccia corsero subito a circondarmi la vita per stringermi a se.

Quanto mi era mancato poterla avere tra le braccia, baciarla, sentire il suo profumo.

-Così va decisamente meglio- soffiò sulle mie labbra facendomi sorridere.

La strinsi ancora di più a me

-Mi sei mancata- sussurrai

-Anche tu-

-DOVETE STARE AD AMOREGGIARE SULLA PORTA O VOLETE ENTRARE?-

-Quinn doveva venire per forza?-

-E’ la tua migliore amica no?- disse divertita prima di staccarsi da me per entrare in casa.

 

 

-Mi è mancato fare questo- dissi passando ancora una volta le dita tra i capelli di Brittany che come sempre teneva la testa appoggiata alle mie gambe.

-E a me mancavano i nostri pomeriggi insieme- rispose lei con un sorriso dolce.

-E a me invece mancava potervi dire quanto siete disgustosamente sdolcinate-

-Quinn, non hai sentito un colpo prima quando eri in macchina? Mi sa che venendo in qua hai investito il romanticismo-

Lei fece una risatina finta –E tu non hai sentito uno sparo quando hai detto quella battuta? Mi sa che l’umorismo si è appena suicidato-

Stavo per ribattere quando Brittany si tirò su di colpo per stamparmi un bacio a tradimento.

-Qualcuno doveva fermarvi- disse poi a mo’ di spiegazione –Altrimenti chissà per quanto sareste andate avanti-

-Britt la prossima volta che parlo troppo non farti problemi a zittirmi- Quinn vece un sorrisetto malizioso.

-Bionda prova solo a avvicinarti alla mia ragazza e ti riduco talmente male che potrai starnutire solo dall’ombelico- ringhiai fulminandola con lo sguardo.

-Ecco uno spettacolo che mai e poi mai avrei pensato di vedere in vita mia, subito dopo Finn con un taglio di capelli decente- disse lei –Santana Lopez gelosa-

-Sono sempre più convinta che l’acqua ossigenata che hai usato per schiarirti i capelli sia penetrata sotto la pelle e ti abbia fritto il cervello Qui…- un altro bacio mi impedì di finire la frase.

Brittany mi era mancata.

Dio, se mi era mancata.

 

 

-Dai Santana, avanti…-

-Scordatelo Trota-

Sam mi guardò con uno sguardo supplichevole che ignorai senza sforzo.

Mai, mai e poi mai l’avrei accompagnato alla proiezione interattiva di Avatar, figuriamoci quando avevo la mia ragazza tutta per me dopo un mese di lontananza.

-E va bene…- si arrese lui per poi spostare lo sguardo verso Brittany illuminandosi come se avesse appena avuto un’idea fantastica.

-Non provarci Evans- lo aggredii intuendo il suo piano –Non lascerò che i pochi e preziosi minuti che posso condividere con la mia splendida ragazza vengano inghiottiti dalle tue enormi fauci-

-Non ho mai visto Avatar- intervenne Brittany in quel momento.

 

 

-Bionda ti giuro che prima o poi ucciderò il tuo ragazzo e lo appenderò alla parete assieme agli altri trofei di pesca-

Non potevo credere che Brittany, la mia Brittany, avesse preferito andare a vedere uno stupidissimo film con Sam piuttosto che restare con me.

-San dopo un po’ di tempo le tue battute su Sam perdono il loro lato divertente lo sai?-

-Mai fatto battute Quinn- replicai

Lei sospirò esasperata per poi sedersi vicino a me.

-Brittany mi ha raccontato quello che è successo quel giorno al lago- disse dopo un po’, improvvisamente seria.

-Uhm?-

-Quando mi hai chiamato per venirti a prendere-

-Ah-

Non avevo dato nessuna spiegazione a Quinn del mio comportamento di quel giorno, e lei non mi aveva fatto nessuna domanda.

-Sto aspettando- dissi spezzando il silenzio.

-Aspettando cosa?- chiese confusa

-Aspetto che tu inizi la tua filippica su quanto sia stata codarda, stupida, abbia dato poca fiducia all’amore eccetra…-

-Non ne avevo intenzione ma se proprio ci tieni…-

-Non ci tengo!- la interruppi secca.

Lei fece una risatina –Volevo solo dirti che se hai bisogno di parlare io sono qui-

Erano in momenti come quelli che capivo quanto fosse veramente profondo il legame fra me e Quinn, sapeva sempre cosa mi passava per la testa ma era lo stesso disposta a stare ad ascoltarmi per ore e ore se era necessario.

-Grazie…- mormorai appoggiando la testa alla sua spalla

Lei mi accarezzò i capelli aspettando pazientemente che mi decidessi a parlare.

-Credo di amarla Q- dissi infatti dopo qualche minuto di silenzio

-Dov’è il problema allora?-

-Credo di amarla, è questo il problema; non so se la amo davvero e io…io non me la sento di sbagliare-

Non aggiunsi altro e lei nemmeno.

-Sam mi ha detto che mi ama l’altro giorno- disse all’improvviso

-E tu?-

-Gli ho detto che lo amo anche io-

Me lo aspettavo.

-E ne sei sicura Quinn? Al cento per cento?-

-Forse-

-Forse è come dire no- borbottai

-Quando sono con lui mi sento davvero felice San, mi fa stare cosi bene- sospirò –E quando mi ha detto di amarmi…mi ha reso ancora più felice. –

Sapevo cosa provava, era quello che avevo provato anche io con Brittany, che provavo in ogni momento che passavamo assieme.

-Forse non lo amo al cento per cento- continuò Quinn -Ma mi accontento anche di un ottanta o novanta percento per vederlo felice come lui ha reso felice me-

Calò ancora una volta il silenzio.     

-Accidenti Quinn- borbottai dopo aver riflettuto sulle sue parole –Ti nutri di romanzi rosa o hai seguito il corso “Frasi profonde e innamorate a ogni ora del giorno”? Hai un brillante futuro come scrittrice di frasi per i cioccolatini-

“O in alternativa” pensai qualche secondo dopo “Come tira-schiaffi professionista”. 

Mi accoccolai meglio nel mio letto matrimoniale.

“Sam mi fa stare cosi bene…” la voce di Quinn mi rimbombò in testa.

Brittany mi faceva stare cosi bene

“…Per vederlo felice come lui ha reso felice me”

Per vederla felice come lei ha reso felice me forse…forse valeva la pena di rischiare di sbagliare.

Brittany si mosse piano tra le mie braccia.

-Britt?- sussurrai incerta se svegliarla o no.

-Uhm?-

“Vale la pena di impegnarsi nell’amore se questo non dura mai?” chiese all’improvviso una vocina nella mia testa.

“Britt, io ti amo”

-Britt io…niente, torna a dormire-

“No” risuonò ancora una volta dentro di me “No, non vale la pena”

E per quanto lo desiderassi, per quanto una parte di me, quella che scoppiava di gioia semplicemente nell’avere Brittany addormentata accanto a me, dicesse il contrario quella risposta sembrava non cambiare mai.

Sembrava.

 

***______________________________________________________________***

 

Altro salto temporale, se scrivessi mese per mese tutti e dieci gli anni della storia probabilmente non finirei più, ed ecco le nostre ragazze di nuovo insieme; megio così giusto?

Giusto?

  
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