E' tardi.

Louis è appoggiato allo stipite della porta, un giornaletto noioso in mano e tanta voglia di rivedere Harry Styles. Sta aspettando che esca dal bagno per girare l’ultimo Video Diary del loro percorso a XFactor. Tra poche ore sarà tutto finito, le luci su quel si spegneranno, il vincitore avrà un nome. I One Direction sono nelle mani del destino, deciderà lui cosa ne sarà della loro vita da quel giorno o poi: ritorneranno a casa, alla loro vita di sempre, alle loro normali abitudini, o inizierà qualcosa di nuovo?
 A Louis poco importa della vittoria, del successo, della fama, dei soldi,  di cantare. Si sente tremendamente egoista nei confronti degli altri suoi nuovi amici, ma l’unica cosa di cui gli importa veramente lì dentro è Harry Styles. Una bomba  ad orologeria che gli è esplosa dentro il primo giorno di Bootcamp, quando l’ha visto nei bagni. Un big bang inaspettato, un colpo nello stomaco tremendo. La cosa più bella e allo stesso tempo pericolosa che gli potesse mai capitare. E’ come se fossero destinati a stare insieme.
E’ ancora appoggiato allo stipite dalla porta quando Harry esce dal bagno, lo guarda negli occhi e gli sorride.
“Finalmente Hazza! Gli altri ci stanno aspettando.”
Harry annuisce, gli lancia un’occhiata furba e gli si avvicina.
E’ piccolo Harry, non ha ancora diciassette anni, e una nuova esperienza a quell’età è sempre eccitante. Non aveva mai baciato nessun ragazzo prima di Louis. Certo, qualche bacio a stampo, dopo un bicchiere di troppo, con i suoi amici, a volte è scappato; ma la cosa finiva lì. Con Louis era diverso, sentiva il bisogno di baciarlo sempre, di accarezzargli la schiena, di nascondergli il viso nell’incavo del suo collo e respirare il suo profumo. Non lo sapeva se era amore o se era semplicemente un’amicizia più forte, più bella delle altre che aveva avuto.
Louis si scansò prima che gli potesse arrivare alla bocca, lasciando che le labbra gli finissero sulla guancia. Ghignò soddisfatto, lasciando Harry insoddisfatto. Sapeva benissimo che sarebbe stato nevrotico e insopportabile fino a che non lo accontentava, fino a che le sue non finiva su quelle di lui. Ma poco gli importa, amava farlo impazzire, sfruttando i suoi punti deboli.
“Sei un bastardo Tomlinson.”
Louis, di rimando, gli gettò un’occhiata compiaciuta, accarezzandogli una guancia.
Harry lasciò che Louis uscisse per primo dalla porta della loro camera e chiuse le porta dietro di sé silenziosamente. Si avvicinò al suo collo, facendo scorrere le sue dita sul bordo del maglioncino grigio. Continuò così per qualche secondo, fino a che non sentì Louis irrigidirsi sotto il proprio tocco.
“Che-che cazzo stai facendo Harry?” Si appoggiò alla parete, sospirando. Non voleva dargliela vinta, non così facilmente, non doveva notare che gli bastava quel poco per eccitarsi.
“Hai l’etichetta fuori dal maglioncino, non vorrei tu facessi una brutta figura con le nostre fans. Non è assolutamente estetico tesoro.”
Harry lo zittì passandogli un dito sulle labbra e appoggiando le sue alla base del collo. Louis aprì la bocca, eccitatissimo, lasciando che ormai le due dita di Harry finiscano sulla sua lingua. Succhiò avidamente, quando ormai Harry lasciò le labbra dal suo collo, lasciandogli un segno rossissimo.
Louis si girò, lasciando che Harry finisse con le spalle al muro. Si avvicinò pericolosamente alle sua labbra, con lo sguardo malizioso di Harry fisso sulle sue. Chiuse gli occhi, si passò la lingua sulle labbra e prima che potessero unirsi, Harry si tolse. Lasciando il castano senza parole, con un’erezione difficile da nascondere e che lasciava poco spazio all’immaginazione, nei boxer.
“E’ tardi Louis, gli altri ci daranno per dispersi ormai.”