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Autore: Eleanor_Devil    02/08/2012    2 recensioni
Sulfus, un adolescente, cade sul fiume durante una gita in barca con i suoi amici. Una ragazza strana e misteriosa lo salva. Non sapendo chi lei è, Sulfus la chiama di Ninfa della Cascata...ma chi è lei veramente? Perchè non parla e fugge ogni volta che lo vede?
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kabalé, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La Ninfa della Cascata

Capitolo 14 – Lacrime d’Amore

“No...no può essere” Sulfus no riusciva a credere a ciò che vedeva davanti ai suoi occhi...quella voglia...era impossible, non poteva essere vero! C’era solo una persona che lui conosceva che aveva quella stessa voglia, sul quello stesso posto sul collo, con quella stessa forma...! E quella persona era Raf...
Ma che cosa stava succedendo qui...? Mise una mano sulla testa...e poi la scosse...i minuti passavano e lui ancora non sapeva come reagire a quello che aveva appena visto...il ragazzo non sapeva cosa fare, così uscì dalla stanza dov’era e andò verso il luogo dov’era sua madre, suo padre non c’era più proprio come la sua sorellina, dopo tutto era già notte e la piccola probabilmente aveva già molto sonno.

Sulfus si avvicinò a sua madre, chi si spaventò al vederlo, credendo che qualcosa di malo era accaduto a Ninfa, che la sua condizione era peggiorata ma poi diventa molto confusa quando senti la storia di suo figlio...così tanto che lei ha dovuto entrare in quella stanza e vedere con i suoi occhi...ed era vero...era la stessa voglia con la forma di un campanellino che la piccola Raf aveva sul collo...ma allora che cosa significava...? Raf doveva essere morta in quella notte di 11 anni fa...

“Io non capisco...” mormorò Seraph

“Se tu non capisci, allora nemmeno io riuscirò a capire...q-questo è impossible! Come mai ha la stessa voglia che Raf aveva...?” disse mentre scuoteva la testa

“Sulfus...” disse Seraph, facendo il ragazzo fissarla “...so che probablemente non credi in queste cose ma...hai già pensato alla possibilità di reincarnazione?”

“Forse non dovrei credere in quella roba ma da quando lei è entrata nella mia vita che credo in cose che non credevo prima...ma sì, ho già pensato a questa possibilità...e sono arrivato alla conclusione che è impossible”

“E perché?”

“Prova a ragionare...se lei è la reincarnazione di Raf, allora avrebbe dovuto essere nata in quell’stesso giorno...e poi dovrebbe avere più o meno 11 anni...lo che è impossible...ti sembra che lei ha 11 anni!? Quindi è impossible che lei sia la reincarnazione di Raf...”

“Hai ragione...lei sembra avere più o meno la tua età...” il ragazzo annuì “...quindi solo riesco a vedere una possibilità...”

“E questo sarebbe...?”

“Raf non moriò in quella notte...”

“C-Cosa...? Ma è-“

“Non è impossible, Sulfus. Pensarci bene, tutti i pezzi si incastrano perfettamente, non hanno mai trovato il suo corpo in quella notte, e non c’era traccia di lei nemmeno nel fiume vicino alla casa. Lei ha gli stessi capelli, gli stessi occhi, anche lo stesso chiuffo rosso che Raf aveva, Sulfus, questo può soltanto dire che Ninfa È ed è sempre stata Raf per tutto questo tempo”

“Ma allora come...lei...lei non può parlare...e poi non si ricordarebbe di me quando ci siamo incontrati di nuovo?”

Seraph scosse la testa “Molte cose sono accadute in quella notte, Sulfus. Raf potrà aversi perduta quando voi due stavano cercando di scappare e fu colpita dalla esplosione, lei potrà essere stata progettata su in posto dove nessuno l’ha mai trovata, puoi avere colpito la testa che spiegharebbe l’amnesia e  il trauma dell’incendio potrà essere la causa di lei essere muta”

“Questo...ha un senso...” mormorò il ragazzo, prendendo di nuovo la mano della ragazza in quella sua, sua madre si avvicinò a lui e gli mise le mani sulle spalle

“Torniamo a casa, è stata una lunga giornata” ma il ragazzo scosse la testa

“No...io...io voglio restare qui fino a quando lei si sveglia...”

“Sulfus...sai bene che potrà prendere molto tempo per questo accadere”

‘No se io sono sincero con i miei sentimenti per lei...’ “No...l’ho abbandonata quando aveva più bisogno di me...non l’ho farò di nuovo...”

“Sulfus...”

“Per favore mamma...voglio restare qui...”

Seraph sospirò e accettò la richiesta di suo figlio, gli baciò la testa e uscì della stanza, decidendo di anche lei tornare a casa. Sarebbe tornata nel giorno successivo.

Sulfus ancora teneva tra la sua mano quella della ragazza “Dopo tutto hai sempre stato al mio fianco...” gli baciò la mano e poi mise la sua testa sul muro “Ora che ti ho trovata, non ti lascierò mai più...”

Sulfus non dormì quella notte...è rimasto sveglio, vegliando sulla persona che credeva di aver perduto così tanto tempo fa...voleva che lei si svegliasse più di ogni altra cosa...la mattina successiva aveva un sguardo molto stanco ed esausto per non avere dormito niente quella notte, non perché non riusciva ma perché non voleva...sembrava di aver paura che lei si svegliasse improvvisamente e lui non la vedesse farlo, anche se era perfettamente consapevole che lei non sarebbe mai svegliata prima che lui confessi i suoi sentimenti per lei.

“Sai..” cominciò, accarezzandole le dita “Probabilmente non ti ricordi...ma io ricordo perfettamente il giorno in cui ci siamo conosciuti...e non sto parlando del giorno nella foresta...voglio dire quando eravamo bambini, aveva entrambi tre anni...” rise un po’ “Ed io ero di malumore quel giorno...credo di averti spaventata quando mi hai visto per la prima volta...”

“E’ un grande piacere vederti di nuovo, amico mio” disse Edan mentre stringeva la mano del suo amico e poi lo abbracciò, non lo vedeva da anni!

“Il piacere di rivederti è tutto mio, non potrai mai immaginare come ero felice quando ho scoperto che tu vivevi in questa zona!” disse il signore Eryn “Vedo che hai trovato una moglie bellissima” continuò, baciando la mano di Seraph in segno di cortesia, chi arrossì e ridi un po’

“Posso dire lo stesso di te, hai una moglie davvero bella” disse Edan, facendo lo stesso gesto con la moglie del suo amico

“E chi è questo ragazzone?” chiese il signore Eryn quando vide il bambino di tre anni accanto a Edan, con le braccia incrossate e un sguardo imbronciato, significando che lui non voleva essere lì
Edan mise la sua mano sui capelli del bambino e gli incasinò un po’ lo che fece il ragazzo restare ancora di più imbronciato “Questo bel’bambino è mio figlio, Sulfus. Sulfus dai, saluta le persone”

Il piccolo Sulfus incrociò le braccia di nuovo e guardò i Eryn “...Ciao...”

“Beh, sicuramente è tutto come te, Edan. Solo che hai i capelli di sua madre”

“E chi è quella bambina adorabile?” disse Seraph  quando vide che qualcuno si nascondeva dietro il vestito della signora Eryn, quella ultima si voltò e prende la mano della piccola

“Dai, Raf, non essere timida e salutali”

La bambina ancora si agrappava al vestito di sua madre, ma guardò i Zolfanello, alzò la manina e disse timidamente “C-Ciao...”

“Ciao tesoro, sai credo che tu e Sulfus saranno grandi amici” disse Seraph mentre si abbassava all’altezza della bambina e prendendo la mano di suo figlio, lei lo tiro vicino a se, facendo una forza enorme perché anche lui invece faceva forza per non spostarsi dal luogo dov’era. Alla fine riuscì a metterlo davanti a lei, lui ancora teneva le braccia incronciate e guardava annoiato la bambina, chi si spaventò dallo sguardo profondo con cui il bambino la guardava e poi si nasconde dietro il vestito di sua madre di nuovo.

(I testi della canzone che ora apparirano sono i testi tradotti della canzone “Eternal Snow” se vorresti, vi consiglio di ascoltarla mentre leggete questa scena)

 
Mi sono innamorata di te...quanto tempo è passato da quel giorno?


I miei sentimenti solo hanno cresciuto sempre di più

Mi chiedo...ti hai mai reso conto di come mi sento?

Anche se non ho mai detto una parola... 


Sulfus ridi molto leggermente, sembrava più una risatina sarcastica...ricordare quei ricordi gli faceva molto male ma ormai anche gli portava una sensazione di felicità, ora che sapeva che Raf era lì accanto a lui...senza si accorgere, una piccola lacrima scende dalla sua guancia e cadde sulle mani unite degli adolescenti. Poi il ragazzo se ne accorse ma questa volta non si fermò quando più lacrime scenderono, una dopo l’altra, senza smettere...non c’era modo di fermarli ormai...dopo tutti questi anni mentenendo dentro di sé tutta quella tristezza, non poteva più nascondere...la barrieira si rompe e ormai il fiume scorreva liberamente...

Sono come i fiocchi di neve alla deriva...gentilmente...

...che continuano ad accumularsi sempre più alto.


Sulfus tenì stretta la mano della ragazza mentre mordeva leggermente il labbro inferiore “Io...dovevo avere capito chi tu eri appena ti ho vista...ho sempre saputo che tu eri molto simile a Raf ma...non ho mai unito i pezzi che tu potevi essere lei...nella mia testa Raf era morta in quella notte e anche se non hanno mai trovato il suo corpo, non ho mai pensato alla possibilità che lei portrebbe essere viva, da qualche parte...ma dopo tutto sei sempre stata con me, non mi hai mai lasciata...ma io invece sì...ho promesso di restare sempre al tuo fianco, proprio come tu hai stato al mio...ma ho rotto la promessa...nel momento in cui avevi più bisogno di me...ti ho datto le spalle e...ti ho lasciata da sola, indifesa, senza protezzione...”

Abbraciami con forza...se é così come si sente...

La sensazione di innamorarsi di qualcuno...

Non volevo mai sentire quella sensazione...


“Ma io giuro, ti prometto che non accadrà mai più...non solo perché ormai ho scoperto chi sei...ma anche perché...io...ho capito di...”

Ti amo...non riesco a fermare le mie lacrime di cadere...

In questo caso, allora tu...

...non dovresti avere mai entrato nella mia vita.


“...di amarti...più di ogni altra cosa in questo mondo...” confessò finalmente il ragazzo, le lacrime continuavano a cadere dai suoi occhi e fu allora che una luce brillante ed azzurra illuminò tutta la stanza, quella luce era proveniente dalla tasca della giacca di Sulfus, chi appena si rese conto di questo l’ho tirò fuori...era l’acqua...che brillava intensamente...

Mi chiedo...per quanto più tempo penserò in te?

Il mio respiro appanna il vetro della finestra

Il mio cuore tremante...è vicino alla candela accesa...

...che squaglia. Mi chiedo...sopravviverà?


“Ma che...” fu quando si rese conto che aveva appena confessato i suoi sentimenti per lei...quella luce...era un segno che doveva usare l’acqua ora per svegliarla...?

Abbraciami con forza...con tanta forza che io possa rompermi...

...perché quando ci incontriamo nel gelido vento di una bufera di neve...

...non avrò più freddo.


Sulfus fissò la giovane sul letto davanti ai suoi occhi e poi il liquido che l’avrebbe salvata...che l’avrebbe svegliata...che l’avrebbe portata su di lui...doveva farlo in fretta prima che qualcuno se ne accorgesse della luce e entrasse nella stanza...

Mi manchi...penso a te...così lontano...

Con questa maglia in mano...

...sono qui da sola, abbraciandomi di nuovo stasera.


Il ragazzo si chinò sul letto, con molta attenzione gli tolse la mascchera dell’ossigeno, doveva essere veloce, nel caso il suo respiro cominciasse a mancare e avessi bisogno urgentemente della mascchera.

Se la neve continuare a cadere per sempre...

...coprirà i miei sentimenti per te?


Aprì la bottiglia che aveva al suo interno l’acqua e tenendo la testa della ragazza con una mano, la fece bere l’acqua che presto l’avrebbe svegliata.

Abbraciami con forza...se é così come si sente...

La sensazione di innamorarsi di qualcuno...

Non volevo mai sentire quella sensazione...


Mise di nuovo la mascchera sul suo viso e  aspetto che lei aprisse gli occhi...

Ti amo...sta riempiendo il mio cuore...

Voglio gridare al cielo invernale...

Che voglio incontrarmi con te adesso.


Ma questo non accade mai...Raf...Ninfa...lei era ancora nella stessa posizione...le palpebre non si muovono, dando il segno che si stava svegliando...niente...no c’era nessuno segno, nessuna indicazione che si stava svegliando...questo causò un grande impatto nel cuore del ragazzo...

Perché? Perché non aveva funzionato...? Ma...lui era stato sincero con i suoi sentimenti per lei...perché l’acqua non l’aveva svegliata...? Era...era troppo tardi...?

“No...” mormorò Sulfus “Ti prego svegliati...ti prego...ti prego...” e poi cadde sul letto, esusto, addormentandosi...ma ancora tenendo stretta la mano della ragazza in quella sua...e con l’ultime lacrime scendendo dal suo viso sulle schede bianche...

Tutto era cosi buio...non riusciva a trovare la via di uscita...non c’era una luce per guidarla fuori da lì...non voleva restare in quel buio eterno...si sentiva sola...sentiva freddo...ma poi una piccolissima luce apparve sopra la sua testa e sembrava di stare chiamandola...

Quella piccola luce cominciò a diventare più grande e più forte raggiungendo il punto in cui lei non vedeva più niente davanti a sé...e poi...

I suoi occhi azurri si aprono...

TBC...
  
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