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Autore: DaniCanadian    02/08/2012    0 recensioni
Forse era questo ciò che dovevo fare. Superare la cosa ignorandolo. Dovevo farmene una ragione: era finito tutto. Non eravamo più niente e quel gesto me ne aveva dato la prova. Dovevo ricominciare a vivere, conoscere nuova gente, nuovi volti, nuovi caratteri. Dovevo rifarmi una vita senza di lui. Com’è che si dice?
 ‘Amare qualcuno significa godere della sua felicità, anche se quella felicità non sei tu.’
 Bene, era quello che avrei dovuto fare. Lui era felice no e avrei dovuto esserlo anch’io.
 E allora perché mi ostinavo a pensarlo e a giustificare ogni singola cosa che faceva? Aveva sbagliato. Ma cosa dico? Sono io che sto sbagliando alla grande, lui non ha fatto niente di male, si è ricreato una vita ed è felice, quello che dovrei fare anch’io. Era davvero questo che volevo? Dimenticarlo e cancellarlo per sempre dalla mia vita? Forse.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo n 8. “Chi sei? E cosa vuoi da me?”
Mi alzai dal letto asciugandomi le ultime lacrime rimaste sul viso.
Quella sera sarei andata in discoteca, ne avevo una certa voglia.
Mi diressi verso l’armadio e mi soffermai su un vestitino che ho sempre desiderato mettere ma non ne ho mai avuto l’occasione.
Era nero, corto poco sotto le mutande.
Lo comprai in New Jersey con la mia migliore amica. Inizialmente ero contraria a quel vestito ma lei insistette tanto dicendomi che metteva in risalto le mie forme e che mi donava, così alla fine mi convinse a prenderlo.
Mi tolsi i vestiti che avevo indosso e me lo infilai.
Mi sentivo leggermente una poco di buono perché era corto ed era stretto nei punti giusti, ma non m’importava. Ogni tanto trasgredire ci stava.
Mi sciacquai il viso e mi misi un filo di matita nera sopra e sotto, mascara e rossetto rosso acceso.
Misi i tacchi argentati che non erano tanto alti dato che lo ero già di mio ed ero pronta.
Guardai l’ora sul cellulare ’21.27’ bene, altri tre minuti.
Ne approfittai per chiamare la mia migliore amica.
‘Pronto..?’
‘Tesoro, sono io!’ Dissi.
‘Hei Dani. Allora sei viva, temevo il contrario. Ti ho chiamata infinitamente in questi due giorni ma non rispondevi mai, è successo qualcosa?’
‘Lo so, ma non lo sentivo mai perché ce l’avevo in silenzioso. Comunque sì. Justin, è tornato l’altro ieri.’
‘Era quello che tentavo di dirti da due giorni. Il suo nome è ovunque sui giornali. ‘Justin Bieber ritorna in Canada per una pausa riposo.’ E tutte robe così.’
‘Bene, quindi ero l’unica cretina che non ne sapeva nulla. Mh, interessante.’ Dissi sbuffando.
“Dani, allora che hai deciso di fare?” La voce di Christian interruppe la telefono tra me e Claudia.
‘Tesoro senti, devo attaccare che stasera esco, ci sentiamo quando posso, aggiornami tramite messaggi, un bacione.’
‘Va bene, un bacio divertiti.’ E attaccai.
“Sì, ecco un attimo prendo un copri spalle e scendo, aspettatemi giù.”
Presi il copri spalle e scesi giù. Li trovai tutti seduti sul divano che guardavano la televisione ridendo e scherzando come ai vecchi tempi, quanto mi mancavano. Fortunatamente Justin non c’era.
Li raggiunsi e tutti fecero una faccia maliziosa e sorpresa.
Li fulminai con lo sguardo.
“Hai capito Daniela, sei proprio sexy!’ Disse Ryan mordendosi il labbro inferiore.
Gli altri due annuirono come per acconsentire ciò che disse il loro amichetto. Gli mollai un piccolo schiaffo.
Ma dico, proprio io dovevo avere degli amici così stupidi? Risi di gusto per la faccia da pesce lesso che avevano in volto tutti e tre coinvolgendo anche loro e cercai Caitlin che non c’era ancora, forse anche lei si stava finendo di preparare.
“Tornando seri, Caitlin è su con il suo ragazzo, si stanno finendo di preparare.” Disse Christian.
“Dani, non è un po’ troppo corto quel vestito?” Disse Chaz che fin’ora non aveva spiccicato parola sorridendo.
Quello che ho sempre adorato di Chaz è che per me era come un fratello maggiore, era sempre premuroso nei miei riguardi e quando successe tutto quel fatto con Justin rimase sempre dalla mia parte nonostante fosse il suo migliore amico.
Sorrisi. “No, Chaz, ti pare? Ci sarà di peggio in discoteca.”
“Secondo me se ti vede J.. Jaxon impazzisce!” Tossì velocemente come per rimangiarsi ciò che aveva detto e si diede un colpetto in fronte mentre gli altri due risero a crepapelle.
“Sì, Jaxon. Sicuro di star bene Chaz?” Ridemmo tutti quanti compreso lui, non diedi peso al nome perché sapevo che era una delle sue solite cavolate.
Tra una chiacchiera e l’altra finalmente arrivò Caitlin, in ritardo come al solito.
“Eccoci! Allora andiamo?” Annuimmo e ci dirigemmo verso la macchina.

Per tutto il tragitto Caitlin e il suo ragazzo, Andrew non fecero altro che scambiarsi tenerezze. Erano così dolci insieme, si amavano incondizionatamente. Gli bastava uno sguardo per capirsi, li amavo così tanto insieme.
I miei pensieri svanirono nell’istante in cui lessi l’insegna fuori dal finestrino in cui c’era scritto ‘Paradise.’
Intuii fosse la discoteca e spalancai gli occhi, il locale visto da fuori era tutto pieno di luci brillanti. Se devo dirvi la verità ero un po’ ansiosa, era la mia prima volta in discoteca e non sapevo come comportarmi.
So di per certo che avevo una voglia matta di ballare e di scatenarmi non pensando a niente.
“Eccoci arrivati, ho prenotato uno spazio riservato solo a noi così da non essere disturbati dal resto della folla.” Disse Ryan sorridente.
Erano tutti pimpanti all’idea di portarsene qualcuna a letto che non vedevano l’ora di entrare. Valli a capire.
Entrammo in quel immenso locale illuminato solo da dei fari che andavano ad intermittenza e ci dirigemmo verso il nostro spazio. Nel tragitto mi scontrai con delle puttanelle che non facevano altro che strusciarsi o slinguazzarsi i ragazzi. L’unico particolare delle discoteche che odiavo era proprio questo, che senso ha andare in discoteca e slinguazzarsi decine di ragazzi di cui non si conosce nemmeno il nome?
“Ragazzi, noi andiamo a ballare, ci vediamo dopo.” Disse Caitlin tenendo per mano Andrew.
Chaz, Ryan e Christian scrutarono tutte le ragazze presenti quella sera dalla testa ai piedi guardandole con fare malizioso fino a quando mi lasciarono da sola seduta su quella poltrona come una povera sfigata. Decisi di andarmi a prendere qualcosa da bere e optai per un alcolico, volevo provare qualcosa di diverso.
“Una bottiglia di Vodka, grazie.” Dissi sorridendo al barista che mi fece un occhiolino.
Mi porse la bottiglia ed iniziai a mandar giù strizzando gli occhi ad ogni sorso. Era davvero forte. Mi alzai da quello sgabello ormai barcollante per quanto ero ubriaca e mi diressi allo spazio sedendomi. Mi girava da morire la testa e non capivo nulla, vedevo doppio e sfogato. Riuscii a vedere solo delle figure ballare un po’ più distanti da me che intuii fossero Caitlin, Andrew, Chaz, Ryan, Christian e le loro “prede” come le chiamavano solitamente.
Un ragazzo sconosciuto si avvicinò a me sorridendomi o almeno credevo lo stesse facendo.
“Ciao bella pupa, come mai sei qui da sola?” Mi disse iniziando ad accarezzarmi la gamba.
Deglutii rumorosamente, non avevo la capacità di ribellarmi o tirargli uno schiaffo, ero ubriaca marcia ma avevo un presentimento bruttissimo su ciò che sarebbe successo.
“Ciao!” Dissi comunque ridendo per quanto ero ubriaca.
Era la mia prima sbronza e non riuscivo a capire nulla, mi sembrava di essere in un sogno.
“Che ne dici di divertirci un po’ bambolina?” Continuò avvicinandosi fin troppo per i miei gusti al mio viso. Percepii l’odore di alcool. Era ubriaco anche lui, bene.
Mancava poco che le nostre labbra si sfiorassero quando ad un certo punto sentii una mano dolce e morbida intrecciarsi con la mia che mi diede un senso di sicurezza anche se non riuscii a capire chi fosse perché ero in trans più totale.
“Ma che cazzo fai? Vedi di starle alla larga, chiaro? Altrimenti non vivrai a lungo.” Una voce familiare ma non troppo da riuscire a decifrare chi fosse ringhiò contro quel ragazzo che ormai impaurito scappò via.
Il ragazzo che mi aveva salvato la vita mi prese in braccio e mi fece uscire di lì salutando i nostri amici.
Aprì la porta della sua macchina poggiandomi delicatamente dalla parte del passeggero. Chiuse la porta e salì anche lui.
“Chi sei? E cosa vuoi da me?” Dissi ridendo a crepapelle, ero completamente andata che non riuscivo a capire nulla.
Riuscivo solamente sentire la testa che a momenti esplodeva, mi faceva malissimo e vedevo tutto appannato.
Lui non rispose e si concentrò sulla strada.
Io non capii più nulla e mi addormentai.




Ciao ragazze, ecco il capitolo appena sfornato.
L'ho postato lo stesso anche se nel capitolo precedente non ho ricevuto nessuna recensione.
Comunque da come potrete aver intuito il ragazzo che le salva la vita è Justin, ma per ora non accadrà nulla tra loro due, ma le cose potranno cambiare, chissà.
Non posso dirvi altro.
Spero vi piaccia.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Un bacione,
-Dani.

Ps. questo era il vestito che indossava Daniela. (http://weheartit.com/entry/31101382).

  
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