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Autore: giormoments    02/08/2012    1 recensioni
#Gaylimpics - day two. AU!Larry, rating verde.
«Louis, se non la smetti giro la macchina e ti riporto a casa. Volevo farti una sorpresa, e credimi ti piacerà, quindi chiudi quella boccaccia e lasciami guidare!» si spazientì Harry, tornando a rivolgere lo sguardo alla strada davanti a sé, con un sorriso sul viso che purtroppo l’altro non poteva vedere.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nuova OneShot scritta per le #Gaylimpiadi del #thegays, spero vi piaccia! :)

Titolo: Sand beneath his shoes
Pairing: Larry
Prompt: sabbia
Conteggio parole: 628

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«Harry, se non mi togli questa benda nei prossimi tre secondi chiamo l’FBI. E ti lascio!» esclamò minaccioso un Louis infastidito da quella dannata fascia sui suoi occhi.
«Boo, dannazione, calmati! Mi stai facendo innervosire e non voglio, doveva essere una cosa romantica. Quinti taci!» gli rispose per le rime Harry, mentre cambiava la marcia della sua Range Rover nera.
«Dovrei calmarmi? Mi rapisci da scuola, mi bendi e mi infili in macchina. Non è forse rapimento, questo?» insinuò scherzoso, puntando il dito sinistro sulla spalla del riccio.
«Louis, se non la smetti giro la macchina e ti riporto a casa. Volevo farti una sorpresa, e credimi ti piacerà, quindi chiudi quella boccaccia e lasciami guidare!» si spazientì Harry, tornando a rivolgere lo sguardo alla strada davanti a sé, con un sorriso sul viso che purtroppo l’altro non poteva vedere.
Arrivato a Brighton era ormai sera. Le uniche luci erano quelle artificiali dei lampioni e delle abitazioni.
Harry aiutò Louis a scendere dall’auto e gli disse di aspettare lì vicino mentre lui trafficava con delle buste nel bagagliaio.
Dopo di che prese il più grande per mano e lo condusse lentamente sulla spiaggia, aiutandolo sugli scalini.
«Ma.. Cos’è? Sabbia? Harry, mi hai portato in spiaggia?» farfugliò Louis emozionato, avvertendo il terreno soffice sotto le sue Superga bianche.
Si fermò poi di botto e tirò il riccio verso di sé, baciandolo dolcemente.
«Non hai ancora visto nulla, mi ringrazierai più tardi» ammiccò ricevendo una gomitata in risposta.
Dopo qualche altro minuto di camminata, il riccio chiese a Louis di attendere ancora qualche minuto lì, lasciandolo solo.
Louis avvertì le mani di Harry che gli sfilavano la benda, e quando aprì gli occhi non ci poteva credere.
Sulla sabbia vi erano due file di fiaccole accese abbastanza distanziate e tra di loro vi era una tovaglia rettangolare. Sopra di essa una varietà incredibile di cibo.
«Hai fatto tutto questo… per me?» sussurrò Louis incredulo, la voce tremante e le mani strette a quelle del riccio dietro di lui.
«Per te» confermò, facendo voltare il fidanzato e baciandolo delicatamente.
Si staccarono controvoglia dopo qualche secondo ed Harry condusse Louis alla tovaglia stesa sulla sabbia. Si sedettero vicini ed iniziarono a gustare tutte quelle prelibatezze che Harry - ovvero il ristorante a cui aveva ordinato - aveva preparato, imboccandosi di tanto in tanto.
Louis non aveva mai passato una serata bella come quella. Tutti conoscevano Harry come quello sfacciato a cui si poteva dire tutto, ma in momenti come quelli si rendeva conto che c’era davvero molto altro dietro la facciata di ragazzino sfrontato e svergognato.
Ma in fondo non gli dispiaceva che Harry mostrasse quel suo lato dolce solo con lui. Lui era suo, e di nessun altro.
Questo fu il pensiero che lo accompagnò per il resto della sera, e per tutto il viaggio di ritorno, che stavolta potè godersi ad occhi aperti.
Durante il tragitto si era goduto il momento, avevano canticchiato insieme qualche canzone che passava alla radio con le mani intrecciate sul cambio.
Si scambiarono un lungo bacio prima che Louis entrasse in casa di sottecchi, per non svegliare genitori e sorelline.
Ma come poteva far rumore uno che dalla felicità camminava ad un metro da terra?
Entrò nella sua stanza e dopo aver chiuso la porta vi poggiò la nuca sopra, con un sorriso ebete stampato sul viso.
Si decise a spogliarsi – per la seconda volta, quella sera - ma appena si sfilò le scarpe della sabbia scivolò fuori e finì a terra, facendo un delicato rumore nel silenzio assordante in cui versava la sua camera.
Guardò quel cumuletto di sabbia ed un altro sorriso si aprì sul suo volto, immaginando già le grida della madre sul come ci fosse finita della sabbia in camera sua.

  
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