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Autore: Gyll    02/08/2012    2 recensioni
Non sono un'amante dell'ordine, quindi non aspettatevi una normale FF in ordine cronologico. Il personaggio di Gyll é nato in un GDR degli Hunger Games dove si stavano svolgendo i 72esimi giochi, e molte parti vengono infatti dalle ruolate che ho scritto nel forum.
Loki e Gyll si sono incontrati tempo prima della mietitura, quando Gyll é caduta oltre la recinzione del distretto 8, arrampicandosi sugli alberi. Dopo essere riuscita a tornare nel distretto 6 Gyll é stata estratta come tributo, cosí come Loki. La loro relazione doveva rimanere segreta a tutta Panem, o entrambi i loro distretti sarebbero finiti in guai seri.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caesar Flickerman, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Era bellissimo. Lo guardava raccogliere le sue erbe seduta contro la parete di un capanno, con le gambe steccate. Era difficile vedere di notte, con solo la luna come luce, quindi continuava a tornare indietro da lei con diversi tipi di erbe in mano in attesa della sua approvazione. Piú di una volta si era ritrovata a dover curargli le mani ricoperte di bolle per colpa di qualche tipo di pianta, e ogni volta scoppiava a ridere e scherzavano sulla sua scarsa attenzione su quello che stava raccogliendo.
Ridevano, senza curarsi dei mille pericoli che li circondavano e che li aspettavano.
Ridevano.


Aprí gli occhi ritrovandosi nella carrozza del treno che li avrebbe portati a Capitol City. Le faceva male il petto. Si chiese se anche sua madre si era sentita cosí quando era salita su quel treno diciassette anni prima.
Si guardó intorno, trovando il profilo del ragazzo inquietante nella sua stessa posizione di poco prima. Sembrava rilassato, ma restava inquietante.
Ma dove erano finiti il suo mentore e Luxifer? Parlando di inquietanti... Tutti quegli anelli sulla faccia del presentatore le facevano senso. Sembrava un puntaspilli dorato con quella patina d'oro che lo ricopriva dalla testa ai piedi. Ogni anno si riproponeva con un look diverso, uno piú strano dell'altro. I cittadini di Capitol avevano un concetto di bellezza molto malsano.

"La mia sorellina continua ad essere preoccupata. Si chiede che cosa vado a fare quasi ogni notte, e perché continuo ad avere le mani infiammate." fece una risata, bassa e profonda, sentiva le vibrazioni nel suo petto con la testa appoggiata sopra. "Com'é la tua famiglia?" le chiese. "Strana." rispose lei. Era difficile parlarne, e non solo per il groviglio genealogico. Lui si mise un braccio sotto la testa, cercando di tirarsi su per guardarla negli occhi, incuriosito. Lei sospiró. "Vivo con mia nonna e il mio fratellino. Anche se tecnicamente é mio zio... Ho perso i miei genitori appena nata e mia nonna mi ha adottata." la rendeva piú leggera parlarne con lui, un sollievo che l'aveva oppressa per molto tempo. "Mi hanno cresciuta i miei nonni, e poco dopo l'arrivo di Artie... se ne é andato il nonno. La nonna ha dato tutta sé stessa per noi." Le sfuggí un sorriso tenero al pensiero della sua dolce nonna, capace di risvegliare la parte migliore di Gyll. Lui le passava le dita fra i capelli, giocando con il groviglio di ricci, esitando a fare la domanda che sapeva giá sarebbe arrivata. "Ma... uhm, come... come sono morti i tuoi?" aveva lasciato andare i suoi capelli e le aveva circondato le spalle con un braccio, preparandosi a doverla confortare in qualche modo. Ma aveva superato da molto tempo la loro morte, non aveva bisogno di essere confortata. "Mia madre é morta negli Hunger Games. Mio padre non lo ha superato." fece una risata amara, senza un briciolo di gioia. "Ti immagini se venissi sorteggiata anche io? Sarebbe assurdo."

Sarebbe assurdo. Assurdo vedere diciassette anni dopo la copia di un tributo giá morto in quei giochi disumani. Assurdo scoprire che il tributo avesse dato alla luce una bambina prima di essere mandata all'arena. Assurdo che quella bambina venisse sorteggiata diciassette edizioni dopo.
I cittadini di Capitol avevano un cuore? Gyll contava di spezzarli tutti, di lasciare sulla loro coscienza, se mai ne avessero una, la morte dei suoi genitori. Perché loro li avevano uccisi.



   
 
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