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Autore: Gyll    02/08/2012    2 recensioni
Non sono un'amante dell'ordine, quindi non aspettatevi una normale FF in ordine cronologico. Il personaggio di Gyll é nato in un GDR degli Hunger Games dove si stavano svolgendo i 72esimi giochi, e molte parti vengono infatti dalle ruolate che ho scritto nel forum.
Loki e Gyll si sono incontrati tempo prima della mietitura, quando Gyll é caduta oltre la recinzione del distretto 8, arrampicandosi sugli alberi. Dopo essere riuscita a tornare nel distretto 6 Gyll é stata estratta come tributo, cosí come Loki. La loro relazione doveva rimanere segreta a tutta Panem, o entrambi i loro distretti sarebbero finiti in guai seri.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caesar Flickerman, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Caesar Flickerman

Riprese fiato senza dare troppo nell’occhio, sgranchendo il collo. Ormai erano arrivati a metà serata, e toccava alla giovane del Distretto 6. - Signore e signori, ricordiamo tutti gli incredibili costumi di questi giovani tributi…facciamo dunque un bell’applauso all’incantevole Gyllian Morris! - Una volta arrivata al suo fianco, aiutò la ragazza a sedersi, per poi prendere posto a sua volta, accavallando le gambe.
Bene bene bene, Gyllian… lasciatelo dire, adoro i tuoi capelli! Sono rossi naturali? - domandò incuriosito, passandosi una mano sulla testa ad accarezzare la chioma verde.
- Allora, Gyllian - continuò Caesar, avvicinandosi a lei. - Dimmi un po’, che ne pensi di Capitol City? Spero non abbia deluso le tue aspettative! - Scoppiò a ridere, trascinando con sé il pubblico, mentre prendeva una mano alla ragazza e la stringeva forte!

Gyll

I riflettori si puntarono su di lei accecandola, o forse era lei stessa ad accecarsi da sola con tutta quella polverina d'oro che aveva addosso. Aveva lanciato a Loki uno sguardo, non poteva fare altro, ma mise dentro a quei pochi attimi tutto quello che non poteva dire ad alta voce. Lui le aveva sorriso impercettibilmente. E poi Luxifer le sibilò nell'orecchio di essere impeccabile, di conquistare il pubblico, di conquistarglieli. Le venne la nausea.
Fece un sorriso mentre si avvicinava alla singolare figura verde che la accoglieva. Dire che faceva fatica a camminare era un eufemismo. Le avevano infilato delle scarpe così alte che non riusciva a fare un passo senza barcollare. Come se le servissero.
Ma così sono pure più alta di te! recitazione, Gyll, recita la tua parte. Tenne la mano di Caesar mentre si sfilava le scarpe d'oro dai piedi e le lanciava dietro le quinte. Non mancheranno a nessuno dei due. Sorrise sedendosi sulla poltroncina.
Rossi naturali, secondo Luxifer li ho fregati ad un leone! Sbattè teatralmente la chioma sollevando una nuvoletta dorata intorno a lei. Riusciva quasi a sentire i gridolini eccitati della sua stilista e del suo presentatore. Sfavillante! Non riuscì a non ridere al pensiero, aggiungendo solo altra scena alla sua commedia.
Come faccio ad essere delusa se avete tutto il cioccolato del mondo qui?
Il cioccolato era una rarità nel distretto. Solamente i ricconi proprietari delle cliniche e delle case farmaceutiche potevano permetterselo.

Caesar Flickerman

Caesar rise per il senso dell'umorismo della ragazza, era così contagioso! E lei era meravigliosa, così fotogenica! -Beh direi che più o meno ci siamo! Anche se un leone non è di certo così adorabile come te mia cara!- Rispose stando allo scherzo, assicurandosi per gioco che Luxifer non fosse nei paraggi.
-Ad ogni modo, immagino che per te non deve essere facile pensarci, so che molti tributi soffrono di ansia da prestazione , ma cosa ti aspetti dall’Arena? - domandò curioso. Era sempre interessato a quello che potevano pensare i tributi su ciò che li attendeva.

Gyll

Sorrise a Caesar sperando di arrossire un po', l'avrebbero adorato. Le parole cominciarono a scorrere fuori dalla sua bocca velocemente come un fiume in piena. La verità? Non voglio pensarci, ma non riesco a non pensarci. Non voglio pensarci perchè gli attacchi d'ansia rendono solo la preparazione più difficile e stressante, e non riesco a non pensarci... be', per vari motivi. Si passò quasi involontariamente l'indice sulle nuove inscrizioni d'oro sul suo avambraccio destro. Gli strateghi hanno il brutto vizio di essere creativi nei bagni si sangue. Non lasciò cadere il suo sorriso. Non quella sera, non sarebbe crollata, non quando c'era così tanto in gioco, avrebbe tenuto la testa alta. Il suo sorriso si allargò.

Caesar Flickerman

Annuì più volte nell'ascoltare le parole della ragazza, -Certo, certo, capisco...- Sorrise alle parole finali della giovane, -Eh sì, gli strateghi hanno questo vizietto.- Annuì divertito, arricciando appena il naso prima di ridacchiare.
Le strinse lievemente la mano all'ultima domanda: - E dimmi, Gyllian…c’è qualcuno al quale dedicheresti la tua vittoria? - la osservò, serio in volto, mentre rispondeva.

Gyll

A chi avrebbe dedicato la sua vittoria nella remoto caso in cui fosse sopravvissuta? Era arrivato il momento che aveva tanto atteso. La rivincita. Addolcí la sua espressione, arrivando ad un sorriso triste. A mia nonna, e a mia madre, la mia vera madre. Le parole uscivano una più debole dell'altra.
Cinquantacinquesima edizione, distretto sei. La voce si incrinò sulle ultime parole. Riusciva a sentire la gola stretta e le lacrime che le pizzicavano gli angoli degli occhi. Stava davvero recitando? Nemmeno Gyll riusciva piú a distinguere realtá e finzione. Non voglio che la storia si ripeta.

Caesar Flickerman

Intuì dal tono smorzato di voce della ragazza che dare quella risposta la fece star molto male. E poi capì, vide la somiglianza. Lys Morris. Sussurrò la regia nell'auricolare. Così la ragazza aveva tenuto il cognome della madre.
Tua madre era Lys Morris, tributo del distretto sei nella cinquantacinquesima edizione... Non gli capitava spesso di essere a disagio nella sua poltrona, sotto i riflettori, ma quella era una specie di chiaccherata con uno spettro.
Sullo schermo alle loro spalle fecero passare scene e immagini di una ragazza identica a quella seduta affianco a lui, ma con gli occhi dolci e neri come la pece.
Il pubblico era ammutolito. Non gli sembrava il caso di far notare alla ragazza quello che stavano proiettando alle loro spalle. Far mostrare emozioni ai tributi era un contro, abbatterli psicologicamente era un altro.
Le prese delicatamente la mano e le sorrise con un pizzico di tristezza negli occhi. -E non si ripeterà mia cara. Ti auguro ogni fortuna.- Gliela baciò e ammiccò, prima di voltarsi verso il pubblico. -Gyllian Morris, Distretto 6!-

Gyll

Nel tono di Caesar riusciva a sentire autentica tristezza. No, non tristezza, rammarico, dispiacere. Sembrava sinceramente dispiaciuto per lei. Era questo che rendeva Caesar il migliore.
Gli sorrise mentre la aiutó ad alzarsi. Senza quelle dannate scarpe era davvero molto piú facile, e forse riusciva anche lei in qualche modo a mettere piú a suo agio Caesar. Era piú alta di lui anche senza scarpe. Buffo che fosse il tributo a mettere a proprio agio l'intervistatore. Gli sussurró un "grazie" all'orecchio mentre gli baciava entrambe le guance prima di andarsene. Ripescó le sue scarpe e scese la scaletta del palco, trovando subito i due occhi profondi come pozzi ad attenderla.

(N.B. non ho scritto interamente io la parte di Caesar)
   
 
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