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Autore: Kekkafox    02/08/2012    1 recensioni
Blaine è un uccello particolare, che deve controllare la vita di Kurt. Improvvisamente, Blaine decide di aiutare Kurt, che è sempre triste.
E chissà cosa succederà dopo.
Dal Capitolo II
- Ciao. – esordì Blaine, facendo sobbalzare Kurt. Il ragazzo si allontanò in preda allo spavento e crollò sul letto, senza accorgersene.
- Non aver paura, Kurt. – continuò Blaine, con una tranquillità disarmante, come se fosse normale che un uccello parlasse. Kurt si alzò dal letto e si avvicinò lentamente a Blaine.
- Io sono Blaine. – disse Blaine. Kurt pensò che forse aveva delle allucinazioni molto reali, ma da come parlava quell’uccello non sembravano per niente allucinazioni. L’aveva perfino chiamato per nome.
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: la parte in corsivo blu è la parte raccontata da Kurt, quella in corsivo nero è la parte raccontata da Blaine e quella nera normale è quella raccontata dall’autrice, cioè io.

Era bello passare del tempo con Blaine. Aveva i miei stessi interessi (a parte la moda, in cui lui era un disastro) e ci piaceva prenderci in giro per i nostri difetti (e credetemi lui ne aveva parecchi). Avevamo la serata a chiacchierare e a guardare i film Disney che, stranamente, lui adorava da impazzire. Mi chiesi, dove l’avesse mai visti.

Mi aveva perfino cinguettato una melodia, per farmi addormentare e poi era volta chissà dove. Però, non riuscivo a dormire quella notte. Mi compariva davanti la figura di un ragazzo dai capelli ricci e scuri e con degli occhi molto simili a quelli di Blaine. Mi chiesi chi fosse questo ragazzo, che non avevo mai visto.

Così passai la nottata a farmi domande su ciò che era successo nelle mie ultime ventiquattro ore. Un uccello parlante mi era volato in camera sconvolgendo la mia vita. Sempre quest’uccello aveva Rachel da un cassonetto bello pronto per lei, così come aveva fatto con me una settimana fa, anche se non avrebbe potuto.

Decisi che dovevo distrarmi e così presi il mio Ipod, le mie cuffie e la mia ultima rivista di Vogue, che non avevo ancora letto. Vidi un papillon sulla rivista e la mia mente mi portò immediatamente a Blaine. Da quanto avevo capito, lui amava i papillon. Quella mattina aveva cercato in tutti i modi di farmene mettere uno e ci era anche riuscito.

A un tratto, nella pagina del giornale si creò una specie di vortice che risucchiò tutto le immagini e le scritte. Non rimase più nessuna scritta, ma solo la faccia del ragazzo dei miei sogni. Chiusi gli occhi e scossi la testa. Quando riaprii gli occhi, tutto era ritornato come prima. Era ufficiale. Avevo bisogno di un bicchiere d’acqua.

Scesi in cucina. Era tutto buio e mi meravigliai di non trovare Finn a mangiucchiare qualcosa. Purtroppo, la mia meraviglia fu subito stroncata, perché Finn stava mangiando in salotto, davanti alla Tv. Non avevo scelta, che sedermi accanto a lui, visto che non riuscivo a dormire.

- Che ci fai qui? – mi chiese. Avrei dovuto fargliela io quella domanda, visto che lui stava mangiando una busta di patatine davanti alla Tv, ma già sapevo che era tempo perso, così decisi di rispondere normalmente.

- Non riesco a dormire. E tu? – domanda stupida. Si vedeva cosa stava facendo. Forse, Blaine stava iniziando a fondermi il cervello. Di nuovo lui. Perché diavolo non riesco a dimenticarlo?

- Io qui ci vengo ogni sera. – mi rispose, porgendomi il pacco di patatine. Io lo fulminai con gli occhi, ovvio. Non avrei mai mangiato quella roba. Pensavo l’avesse imparato, ma è ovvio che Finn non impara mai niente.

- Finn?

- Mmm? – mormorò nel buio, continuando a guardare la Tv.

Sospirai. Mi era venuta in mente una domanda, ma l’unico a cui potevo porgerla era Finn. Sapevo già che mi avrebbe dato una risposta stupida, ma tentare non nuoce, no?

- Ti è mai capitato di non riuscire a dormire, perché hai sempre davanti la figura di una ragazza che non hai nemmeno mai visto? – ok. Aspettiamo la risposta stupida. Finn continuava a guardare la Tv e questo mi stava facendo un po’ innervosire.

- Ti sta capitando con un ragazzo? – mi chiese, voltandosi verso di me. Ah, finalmente ti sei accorto di me, Finn.

- Si.

- No, non mi è mai capitato.

Bel colpo Finn, davvero. Ok, ora ho svelato un segreto a mio fratello. Sono nei guai! Ok, Kurt. Calma. Puoi sempre trarne vantaggio.

- Secondo te, cosa potrebbe significare? – come diavolo mi è venuto in mente di fare questa domanda?! Ok. Vediamo cosa mi risponde. Ho proprio bisogno di dormire.

- Forse, lo conoscerai presto. – bella risposta. Come ti è venuta in mente? Gli sorrisi, annuendo e mi alzai. Lo salutai e m’infilai nel letto per quelle pochissime ore di sonno che mi erano rimaste. Ero sicuro che il mattino dopo, avrei avuto delle occhiaie che mi avrebbero rovinato. Tutta colpa di un tizio che non avevo nemmeno mai visto.

****

Guardai Wes mangiare qualsiasi cosa, come ogni sera, mentre io non riuscivo a mangiare nulla. Avevo lo stomaco chiuso, senza sapere nemmeno il perché. Una cosa, però, la sapevo. Wes si meritava una bella ramanzina.

Rachel stava per andare a finire in un cassonetto e lui non aveva fatto un bel niente. Questo davvero non se la poteva giustificare.

- Amico, cosa c’è? – mi chiese, come se nulla fosse. Davvero, come poteva non fregargliene nulla di ciò che stavano facendo alla sua protetta.

- Niente. – risposi, ma era più che chiaro che c’era qualcosa che non andava. Infatti, lui mi osservò stranito.

- Non parli da quando sei tornato e ciò è strano, visto che parli in continuazione. – replicò. Lo presi un po’ come un’offesa, ma cercai di non pensarci. Dopotutto, Wes me lo ripeteva in continuazione.

- Beh, non parlo, perché forse dovresti essere tu quello che dovrebbe parlare? – chiesi, ironico. Lui mi guardò stranito e sapevo già quale sarebbe stata la sua prossima domanda. “Sei ubriaco?” Me lo diceva sempre, ogni volta che non capiva. – No, non sono ubriaco. – lo anticipai.

- Non capisco. – mi disse lui. Io sospirai.

- Rachel! – lui continuava a non capire – Quel ragazzo mastodontico la stava gettando in un cassonetto e tu non hai fatto nulla per fermarlo. – gli spiegai. Lui sospirò e scosse la testa. Stavolta, ero io quello che non capiva.

- Blaine, non possiamo farlo, capisci? Ci è proibito affrontare gli umani, lo sai. - mi disse. Io scossi la testa. Non era una giustificazione valida. Come poteva lasciare che la sua protetta finisse in un cassonetto dell’immondizia?

- Lo so, ma avresti potuto fare qualsiasi cosa. Come ho fatto io. – gli risposi io, ma mi accorsi che lui non mi prestava attenzione, ma guardava alle mie spalle.

- Non l’ho fatto per lo stesso motivo, per cui Trent si sta dirigendo verso di te. – mi voltai e vidi Trent che stava per venire verso di me. Trent era il servitore del re e ogni volta che veniva da uno di noi, significava che il re ci voleva a corte.

Non diedi neanche il tempo a Trent di avvicinarsi, che mi alzai e andai io verso di lui. Lui mi cinse le spalle con un braccio e mi accompagnò dal re, come suo dovere. Stavolta, ero anche stato attento a non fare davvero del male a quel ragazzo.

Arrivammo, ma il re non sembrava arrabbiato.

- Eccomi, Signore. – dissi io, facendo un inchino. Non era pronto a un’altra settimana lontano da Kurt. Ora, che mi ero abituato a stare con lui.

- Allora, Blaine? Com’è andato il tuo primo giorno con Kurt? – questa domanda mi stupì. Mi aspettavo un rimprovero, ma non era arrivato. Forse, il re non voleva punirmi. Cosa strana, perché era la seconda volta che violavo il regolamento.

- B-Bene, credo. – risposi, ansioso. Non sapevo cosa aspettarmi.

- So che hai attaccato di nuovo quel ragazzo. – eccolo il rimprovero. Come potevo credere che me l’avrebbe fatta passare liscia? Sospirai e annui, pronto a una nuova punizione. Forse, dovevo stare a sentire Wes, una volta tanto.

- Perché lo fai? – mi chiese. Il re, stavolta, mi stava davvero stupendo. Non ci aveva mai girato attorno quando doveva rimproverare qualcuno, ma con me lo stava facendo e ciò non fece che aumentare la mia ansia.

- In che senso?

- Gli altri non proteggono i loro protetti o i protetti degli altri. Tu perché lo fai? Cosa ci guadagni? – mi chiese. Io boccheggiai per qualche secondo. Non sapevo cosa rispondere. Cosa ci guadagnavo a proteggere gli umani?

- Non lo so. È solo che non sopporto vedere le persone soffrire. – risposi. Infondo, era la verità. Non sopportavo vedere le persone soffrire, specialmente a causa di altre persone. Lui mi guardò e mi sorrise.

- Sei davvero un bravo ragazzo. Puoi andare. – mi disse, facendomi un segno con la mano. Pensai di star sognando. Avevo violato il regolamento per la seconda volta e il re non aveva fatto nulla.

Decisi che era meglio fare come aveva detto e andai via, nella confusione più totale.

****

Il mattino arrivò troppo in fretta, per Kurt, che si era addormentato da sole poche ore. Si svegliò con la vera sveglia, quella mattina. Si guardò intorno in cerca di Blaine, ma di quel piccolo uccellino non ce ne era traccia. Fece un sorriso amaro e scese in cucina. C’era Finn, con cui si scambiò un’occhiata complice, e Carole che prendevano un caffè.

- Dov’è papà? – chiese Kurt, guardandosi intorno. Di sicuro, non era ancora a letto. Non era da Burt Hummel dormire fino a tardi. Se era uscito senza fare colazione, allora gliel’avrebbe portata lui.

- È uscito presto, stamattina. Ma non ti preoccupare, ha fatto colazione. – disse Carole, anticipandolo. Finn ridacchiò, meritandosi uno scappellotto da Kurt.

Kurt annuì e si preparò la sua colazione.

****

Era strano andare a scuola, quella mattina. Forse, Kurt si era già abituato ad andare a scuola con Blaine. Non l’aveva ancora visto e si guardava continuamente intorno, per cercare di vederlo. “Forse, ha avuto un’altra punizione e deve starmi lontano un’altra settimana” pensò Kurt.

- Ehi, che fai? Vai a scuola, senza di me? – Kurt sentì LA voce e si guardò intorno. All’improvviso, vide Blaine poggiarsi sulla spalla. Gli sorrise e lo accarezzò.

- Sei tu che non sei venuto da me. – si giustificò Kurt. Blaine fece uno sguardo colpevole e si strusciò contro il collo di Kurt, per farsi perdonare e ci riuscì anche.

- Ho capito. Hai fatto tardi. – disse Kurt, meritandosi un sorriso soddisfatto di Blaine.

****

Arrivarono a scuola e i due si separarono come il giorno precedente. Blaine volò sulla scuola, mentre Kurt si diresse all’interno della scuola. Beh, quello almeno era il suo intento, visto che fu fermato da una granita giusto in faccia.

Quella mattina, però, non ci fu solo la granita ma Dave gli lanciò anche un pugno dritto nello stomaco, che fece precipitare Kurt al suolo. Questo non fece altro, che aumentare la sete di sangue di Dave che iniziò a prenderlo a calci ovunque, insultandolo.

Blaine, in cielo, sgranò i piccoli occhietti. Non poteva permettere che Dave facesse del male in quel modo a Kurt, ma un piccolo uccello non poteva fargli davvero del male. Atterrò sull’asfalto e si trasformò in uomo.

Dave si distrasse alla vista di questo nuovo ragazzo, sbucato dal nulla. Ma non ebbe il tempo di riflettere, che gli arrivò un pugno dritto sul naso. Kurt sgranò gli occhi alla vista di quel ragazzo dagli occhi caramello e i capelli ricci. Proprio, come quello che gli appariva davanti ogni volta che chiudeva gli occhi.

Dave si riprese e tirò un pugno al ragazzo, che lo scansò e gli diede un altro pugno, stavolta sotto la mascella.

- Non ti permettere di fargli più del male! – urlò il ragazzo, mentre Dave lo guardò stranito e scappò via.

Il ragazzo diede una mano a Kurt ad alzarsi, che era ancora stordito da ciò che era successo. O aveva le allucinazioni o Blaine si era trasformato nel ragazzo che aveva sognato la notte.

- Chi sei? – chiese Kurt e il ragazzo boccheggiò un po’, senza sapere cosa dire.

 

Ciao

 

Salve a tutti!!! Come ve la passate e Klainer miei?!! Ve la state spassando!!!

Ok, è ufficiale. La Klaine Box Scene mi ha dato alla testa. Ma avete visto quanto è tenera quella scena? No, davvero, ma è stupenda!! *_* L’ho vista circa cinquanta volte da stamattina. I love it!!!

Ok, Francesca. Calma e respira!

Eccomi ritornata dal mio sclero. Scusate per prima, ma era il mio alter ego Klainer. Da stamattina, ha preso il sopravvento su di me.

Allora? Vi è piaciuto questo capitolo? Vi anticipo che Blaine si sta cacciando un bel guaio, ma molto grande. Vabbè, ma l’ha fatto per il bene di Kurt, no? Possiamo perdonargliela e poi è così tenero. Con quegli occhi da cucciolo scintillanti, quando vede Kurt.

Scusate, di nuovo il mio alter ego.

Ok. Beh, alla prossima. Fatemi sapere cosa ne pensate di questi capitoli. Mi raccomando. Ah, a proposito. Ringrazio chi recensisce, segue e ha messo tra i preferiti. Siete davvero fantastici, vi amo tutti!!

Ok, ora sparisco. Oggi, voglio salutarvi con una promessa speciale.

I promes you to always love you. 
To defend you even if I know you're wrong. 
To surprise you. 
To always pick up your call no matter what I'm doing. 
To bake you cookies at least twice a year and to kiss you whenever 

and where ever you want. 

But mostly to make sure that you always remember how perfectly imperfect you are.

Klaine is fuckin perfect, bitches!

   
 
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