Cheerqueer

A Niall le gonne non stavano particolarmente bene, anche se Harry affermava che le portasse con una certa classe.
Non avrebbe mai immaginato di poter perdere quella partita di calcetto proposta, con tono di sfida, da Harry e Louis.
Erano in tre contro quei due e avevano avuto, anche, il coraggio di perdere rovinosamente.
Tutta colpa di Zayn , del suo poco fiato incatramato, che aveva perso più di un assist vincente.
Quel riccio, naso largo e la bocca esagerata, gli aveva sorriso perverso sgomitando a un Louis già collassato sull’erbetta fresca. Si teneva, divertito, il ventre tondo contratto in una risata sboccata e sfacciata.
Liam aveva guardato torvo il moro, che con le ciglia cupe già morsicava tra i denti il filtro di una nuova sigaretta. Con un movimento brusco e le sopracciglia zuccherose contratte aveva privato Zayn del suo dolce veleno, e questo, smadonnando i santi, aveva esclamato brusco ‘Fate vestire anche Liam da cheerleader, è uno stronzo!’

Niall proprio non se lo meritava.
Gli occhi blu pasticciati d’imbarazzo a pennarello, il naso strizzato su un lato, la bocca rosa era indecisa se urlare disperata fino a soccombere afona oppure se sgolarsi in una risata isterica e sussultata.
Il biondino con le guance gonfie, pesche noci innestate sotto gli zigomi, respirava sguardi che lo fissavano divertiti e sconvolti.
Passo dopo passo, con quelle Supra bianche ai piedi, le gambe sottilissime nude e il fondoschiena agghindato in una gonna gialla e rossa a balze, macellava la sua reputazione camminando lungo il corridoio della scuola.
I polpastrelli callosi da chitarrista cercarono di proteggerlo, schermandogli il viso, paonazzo, dagli occhi che, morti dalle risa, lo indicavano e sputacchiavano divertimento su di lui.
Sean Cullen, della sua band, lo aveva sorpreso pizzicandogli, molesto, il culo e, in un sorriso straordinariamente ilare gli aveva urlato ‘Chiamami bella biondina!’
Si voltò, furente, verso l’amico e con gli occhi un oceano in tempesta fulmino l’inceneribile.
Estrasse un blocchetto immaginario e prese nota: mai più fare scommesse con Harry&Louis.
Un fischio d’apprezzamento partì dalle labbra sporche di Louis impachettato nel suo outfit manifesto.
Adagiato con spavalderia contro lo scatolame, dentro cui mettevamo i libri e nascondevamo la droga, tenendo tra le braccia il suo trofeo Harry Styles, gli stava per urlare qualche sconceria ma uno scappellotto punitivo di papà Liam lo aveva dissuase dal farlo.
Mentre il maggiore immaturo si massaggiava la cute colpita sotto i capelli laccati, il piccolino tra le sue braccia ridacchiava divertito. Niall lanciò uno sguardo d’amore senza macchie alla nociola, comprensiva, degli occhi di quello che, fra di loro, era l’unico che poteva vantare coincidenza fra l’età naturale e quella comportamentale.

La culotte della divisa delle Cheerleader lo soffocava facendolo sentire a disagio più di quanto non fosse già umanamente possibile, e la canottiera stretta era una sorta di seconda pelle, vacillava nel timore, concesso, di non riuscire più a strapparsela di dosso.
Era, forse, a cinquanta passi dal bagno più vicino, in cui si sarebbe potuto nascondere e dove avrebbe avuto la possibilità di costruire un eremo in cui trascorrere l’esistenza ormai compromessa.
Mancavano davvero pochissimi sguardi beffardi e divertiti per poter raggiungere la salvezza, sospirò mentre una ragazza apprezzava il modo in cui quel gonnellino cadeva sul suo culetto tondo e in uno slancio disperato si sigillò dentro il bagno.
‘E’ andata’ aveva sbottato sollevato con la bocca rossissima per la tensione. 
Già gioiva per non aver incontrato il batterista moro del suo gruppo per cui aveva un’infatuazione resistente agli antibiotici. Abbassò la testolina sbiondata, tenendola fra le mani stremate, e il suo sguardo, lentamente, scivolò lungo il pavimento impiastricciato intercettando, improvvisamente, delle scarpe slacciate.
‘Ma che cazz..!’ esclamò scoppiando in una risata tra le labbra gentili Josh.
Niall alzò finalmente lo sguardo spaventato e, rassegnato al fatto che ormai la sua vita sociale fosse declassata al livello dei partecipanti mascherati al club segreto di Star Trek, accennò un sorrisetto sbattuto fra le labbra da bimbo.
Ormai viola, scarsamente ossigenato, il sangue sotto la sua faccia, il chitarrista sbuffò un allusivo ‘Harry…!’ e Josh spalancò la bocca comprensivo.
‘La mia vita è finita!’ esclamò il biondo facendo spallucce sconsolato, mentre il moro continuava a fissarlo insistentemente, combattendo contro il suo corpo per non sgorgare di maleducazione in una risata sentita.
Niall distese, con le mani chiarissime, le pieghe stropicciate del suo gonnellino ancora imbarazzato e con le ciglia biondicce si allargò in un sorrisone inevitabile, autoironico e carichissimo di speranza.
‘Comunque stai bene vestito così!’ sentenziò Josh dirigendosi verso la porta del bagno e in un sussulto, tra il scintillio emozionato delle palpebre di Niall, sussurrò ‘Tieniti libero per il ballo di fine anno!’

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N.A. Shot partecipante alle prime #TheGayslimpiadi, scritta dalla stupenda Roberta che ha litigato con EFP e mi ha chiesto di postare al posto suo.