Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Ornyl    02/08/2012    1 recensioni
"Era la principessa del suo Mondo.
Del suo mondo di zucchero filato misto a sangue,fatto di fiumi di cioccolata e sangue caldo e ossa brillanti alla luce di ciò che chiamava Luna,perchè aveva una luna tutta propria"
Hell is a teenager child.
Hell is me.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era la principessa del suo Mondo

Del suo mondo di zucchero filato misto a sangue,fatto di fiumi di cioccolata e sangue caldo e ossa brillanti alla luce di ciò che chiamava Luna,perchè aveva una luna tutta propria;del suo mondo in cui stavano lei e le sue Parti di Bambola: occhi azzurri o bianchi che la fissavano per consolarla,labbra strappate al Mondo di Fuori per poterle baciare o ascoltare,teste mozzate per accarezzarle come se fossero gatti o mostri nell'armadio,perchè nel suo Mondo i mostri c'erano,li creava lei come se fossero bolle di sapone e prendeva il tè alle camelie insieme a loro. 
Si era creata anche il Principe azzurro,benchè non fosse nè un principe nè tanto azzurro,anzi andava sul blu scuro,quasi nero. Non aveva faccia,ma solo un grande sorriso e forse tanti occhi,forse i denti aguzzi,ma poteva cambiarlo quando voleva,poteva anche ucciderlo se avesse voluto. 
Peccato le avesse già giurato amore eterno,quando l'ago aveva attraversato l'ultimo millimetro della sua pelle 
 
Era la principessa del suo Castello,che dava sulla Luna. 
Era la principessa del suo Castello perchè era l'unica a starci e a conoscere quelle stanze che si erano edificate col pensiero,come la sala delle torture o quella degli esperimenti:ma su chi fare esperimenti o chi torturare? 
Era l'assoluta padrona della sua grande stanza,con il letto nero e gli intarsi a forma di luna e teschio,decorato con rose che non appassivano mai;era l'assoluta padrona del suo grande armadio,pieno di pizzi e merletti neri,con quegli amabili contrasti tra il rosa,l'azzurro e il lilla e il colore del sangue che ogni tanto scorreva lì per puro e suo divertimento,come le fontane di cioccolato bianco che si trasformava talvolta. 
Era la donna bambina morta del suo Principe,il Principe era suo. Si amavano,o almeno:il Principe stava lassù,seduto sulla mensola,a fissarla con gli occhi di bottoni di frassino e a sorriderle;forse la salutava,ma non se ne accorgeva,perchè non aveva ancora dato la parola a lui. 
 
Era l'assoluta padrona e principessa e creatrice di un Mondo che adesso guardava dal balcone della sua camera,da dove poteva vedere quella città di croci e lapidi attraversate dalle rose,quello spettacolo grottesco che l'allietava ogni volta perchè era tutto suo. Soltanto suo. 
 
Adesso stava in piedi sulla ringhiera del balcone. 
Se mi distruggo tutto finirà. 
Addio Città di Lapidi,addio Castello. 
Addio Mondo. 
Aveva fatto tanta fatica per estraniarsi. 
Aveva fatto tanta fatica per proteggersi. 
Se crollo io crolleranno le Parti di Bambola e i Mostri nell'armadio. 
Il Mondo di Fuori faceva schifo. Perchè adesso distruggere quello interiore? 
 
Chiuse gli occhi e sentì il vento accarezzarle i capelli. 
Ecco,il vento c'era già. 
Una lacrima partì dalle sue ciglia,silenziosa come un fantasma. Scese lungo la sua guancia rosata,rosa da far schifo,avrebbe sempre voluto la pelle bianco latte. 
Non provò nemmeno a toccarle le labbra,le labbra che nessuno toccava perchè erano loro a toccare a volte. 
Una,due,tre:adesso poteva creare un lungo fiume che l'affogasse,come in una bella storia di tanti anni fa. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Ornyl