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Autore: MrYamok    02/08/2012    3 recensioni
Maka vive in un mondo come il nostro, e, ogni mattina, scruta dalla finestra della sua camera per accertarsi che un grande pianoforte a coda nero sia sempre nello stesso posto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair, Franken Stein, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Spirit Albarn
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Strangers in the Night



Mentre continuiamo a sfrecciare per la strada noto i lampioni accendersi, e questo mi turba leggermente, come a ricordarmi che quando fa buio bisogna tornare a casa. 
Ignoro quell'avvertimento, e faccio sprofondare l'insicurezza della notte nella schiena di Soul. Inspiro avidamente il suo odore e, come un rettile, tento di rubargli tutto il calore possibile. Lo stringo ancora più forte.  A tal punto, che Soul è costretto a girarsi e a dirmi -Maka... non riesco... a respirare!- con voce fiaccata. 
Allento un po' la mia presa da lottatrice greco-romana e sorrido leggermente. 

Mi chiedo perchè senta dentro un'emozione tanto straripante. Sembra investirmi come un onda, e noto, con divertimento, che non riesco a contenerla, malgrado i miei tentativi. 
-Ma che hai da ridere...- dice Soul vagamente.

 

Finalmente la moto si ferma. Non ho idea di dove siate. D'altronde ho continuato a tenere gli occhi chiusi per tutto il viaggio, con la testa adagiata sulla sua schiena. 
Fatto sta, che quando la moto si spegne completamente, e il suo ruggito metallico svanisce, non ne voglio assolutamente sapere di lasciare quella posizione da marsupiale. 
Mi sembra di essere sempre stata in quel modo, e l'idea di staccarmi mi pare impossibile se non folle. 
-Maka... - comincia Soul. 
Mi attorciglio, con un inevitabile gemito di Soul, ancora più complicatamente al suo busto e assumo un'espressione alquanto imbronciata. 
Soul sospira. Sembra aggiustarsi i capelli, poi, con una forza che mi sembra spaventosa, prende i miei polsi, scende dalla moto e mi solleva, facendomi toccare il suolo con un tocco. 
-Oh...- riesco solo a dire. 
Alzo lo sguardo verso di lui. Evita il mio sguardo. 
-Sembri imbarazzato.- osservo. 
-Mi sembra ovvio, dopo che hai stritolato la mia vita come fosse un pupazzo di gommapiuma!- esclama arrossendo. 
Abbasso lo sguardo, ignorando le sue ultime parole. 
-Dove siamo?- gli domando. 
Ci troviamo alla fine di una strada asfaltata. Una di quelle, però, che sono in via d'estinzione, dove germogli e arbusti spuntano dall'asfalto, come eroi che escono dall'oscurità per apparire in scena. 
C'è un solo lampione sopra di noi e tutto intorno buio assoluto. 
-Volevo... volevo farti vedere...- 
-Cosa?- 
-Un posto.- 
Acciglio lo sguardo come se faticassi a credere alle sue parole. E in effetti è così. 
-Un posto?- 
-Sì.- 
-E dove sarebbe?- 
Soul alza un braccio e lo sventola indicando una direzione vaga. 
-Proprio qua dietro.- 
-Senti, Soul, non ho...-, ma non riesco a concludere la frase poiché l'unico lampione visibile in mezzo a quello che, apparentemente, mi sembra il nulla assoluto, si spegne con uno sfrigolio frizzante. 
Tiro un gridolino e mi lancio quasi spontaneamente su Soul come un sanguisuga. 
In quel momento di silenzio, nel quale attendo che la luce ritorni magicamente, c'è solo il silenzio e il rumore dei fiocchi di neve che cadono a terra. 
-Ma... Maka...- il suo tentativo di parlare è flebile, ma mi coglie all'improvviso ugualmente. 
-Io... io, ecco... in realtà volevo dirti qualcosa- e dopo aver deglutito una quantità sconcertante di saliva -...da un po'. 
Sento il mio cuore prendere in mano due bacchette e cominciare a rullare un tamburo. E mentre noto ciò, mi accorgo essere petto contro petto e di riuscire a sentire anche il suo di cuore battere colpi di timpano, sempre più veloci. 
-Maka, io...- la sua voce sembra abbassarsi sempre di più. 
Continuo a tenere la testa contro il suo petto e a fissarglielo a occhi sbarrati, senza capire il perchè, mentre le mie e le sue braccia sono avvolte le une nell'altro. 
-Io... io ho come l'impressione di averti sempre conosciuta. Non so spiegarmi il perchè... anche la prima volta, quando ti sedesti di fianco a me su quella panchina, io... io pensavo che tu fossi qualcun altro venuto a deridermi o a ignorarmi, se non le due cose assieme. E invece... invece quando ho aperto gli occhi per accogliere come sempre quella derisione, invece... ho visto te. E... - 
Quando finisce di balbettare come un bambino al suo primo esame mi scopro col fiatone e, in quel silenzio seguente, mi accorgo di fare un gran rumore e chiudo la bocca di scatto, come a prendere un boccone d'aria gelata. 
-S-soul...- mormoro velocemente con la bocca tremante -Soul...- 
-Sì?- 
-Che diamine stai cercando di dirmi?
Stavolta è Soul che boccheggia, forse perchè non sa bene come rispondere, le parole da usare, forse perchè i nostri occhi si sono incontrati e non vogliono più staccarsi. 
È così che, il suo viso comincia, lentamente, inesorabilmente e goffamente ad avvicinarsi e, contemporaneamente, in lontananza, si ode una musica arretrata, che mi da finalmente la percezione di non essere completamente immersi nel nulla assoluto. 
Calcolo che probabilmente la nostra temperatura corporea è salita di un paio di gradi a giudicare dai nostri visi, che sembrano due sorgenti vulcaniche in mezzo al gelo circostante. 
È allora e solo allora che noto sul suo viso uno scintillio, un lampo, come quello di una luce riflessa sul metallo lucido di una lama. 
Ma il pensiero è solo uno dei milioni che appaiono e spariscono in quel momento. 
Allungo leggermente il collo e noto che entrambi abbiamo la bocca socchiusa e, con imbarazzo, constato quanto sia stupida quell'immagine. 
Così stupida, che mi fa irritare in modo inspiegabile, e allora lo afferro per il colletto e lo tiro verso di me con prepotenza, e quel che ne esce è un morbido scontro tra due labbra impacciate ed umide che sembrano dover passare in due per una porta sola. 
Così, mentre cerchiamo di trovare una soluzione, mentre sbracciamo per farci posto l’uno sulla bocca dell’altro, mentre ci rubiamo il respiro a vicenda a intervalli irregolari, mentre cerco di far mente locale a tutti quei film romantici che ho visto e odiato, dove si baciavano così appassionatamente, e ora ne cerco degli spunti, mentre penso a quello che potrebbe dire mio padre al mio ritorno, al freddo che fa, alla faccia che avrebbe fatto mia madre quando avrebbe conosciuto Soul, a cosa avrei dovuto fare il giorno dopo a scuola, a cosa avrei dovuto fare quando quel bacio sarebbe finito, mi lasci andare e sento echeggiare nella notte le soltanto le parole:

 

Strangers in the night 
Two lonely people, we were strangers in the night 
Up to the moment when we said our first hello little did we know 
Love was just a glance away, a warm embracing dance away 

and 
Ever since that night we've been together 
Lovers at first sight, in love forever 
It turned out so right for strangers in the night.

 

 






~Fine

   
 
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