La
luna splendeva nel cielo risplendendo e illuminando tutta la vallata.
Ululati
di lupi si udivano distanti e i gufi cantavano una tetra nenia di mezzanotte.
Dall’altro
della torre dei Griffondoro un giovane dai capelli
corvini e una cicatrice a forma di saetta sulla fronte, dormiva, per una volta,
tranquillamente. Né incubi, né visioni, né intrusioni da parte di oscuri signori disturbavano il suo sonno...
Raggomitolato
nelle lenzuola, rinchiuso tra i tendaggi rosso oro del suo letto a baldacchino,
Harry Potter si perdeva nel suo inconscio sognando cose decisamente
normali per un ragazzo della sua età.
Mai
si sarebbe aspettato che uno di questi sogni si sarebbe realizzato…
All’una
e cinque minuti qualcosa svegliò il ragazzo.
Qualcosa,
o qualcuno, fece sobbalzare il materasso così da disturbarlo e gli occhi verdi brillarono
nel buio.
- Ma che diavolo? - chiese tra il sonno e la veglia imprecando
per il modo brusco in cui era stato svegliato.
Quando si voltò per vedere chi aveva osato tanto, raggelò nella sua posizione.
Non
era Ron.
Non
era Neville.
Non
era nessun suo compagno di stanza.
Il
ragazzo aveva capelli di un biondo tale di risplendere nel buio e la pelle così
chiara da sembrare incantata.
-
Malfoy? – scattò allibito.
Questi
gattonava verso Harry che, dopo un attimo di smarrimento, lo studiò.
Era
in pigiama, rigorosamente verde da quel che poteva intravedere nel buio, ma
qualcosa c’era che non andava: aveva gli occhi serrati, come se stesse ancora
dormendo.
Una
domanda balenò nella testa del moro: che Malfoy fosse sonnambulo?!
Quindi voleva ucciderlo anche in sogno! Grandioso!
Ma
come sapeva la parola d’ordine? Come sapeva dov’era la sua stanza? Come mai i
suoi movimenti erano così sensuali….?
Quando
giunse accanto ad Harry, non cercò di strangolarlo o qualcosa
che attentasse alla sua vita, come lui si aspettava, ma Draco si buttò su di
Harry baciandolo con foga, senza attese.
Lo
costrinse, dunque, ad una bacio tutt’altro
che casto penetrando con la lingua nella cavità orale di Harry che restò
doppiamente perplesso per il comportamento.
Dopo
qualche attimo di totale black out Harry cercò di allontanarlo, ma le braccia esili ma forti del biondo gli si strinsero alle spalle, e
Draco iniziò a baciargli il collo con lasciva passione.
Harry
Potter non sapeva che pesci prendere: Draco Malfoy gli si era LETTERALMENTE
buttato addosso, nel bel mezzo della notte, in uno stato d’inconscio.
Neanche
nei suoi migliori sogni era mai riuscito ad arrivare a tanto!
Le
mani dell’assalitore vagarono sul petto denudato del ragazzo.
Harry
vagliò in pochi istanti diverse ipotesi:
-
Soddisfare la voglia repressa di Malfoy e lasciarlo fare;
-
Svegliarlo (cosa sconsigliabile perché sapeva che i sonnambuli non dovevano
essere svegliati);
-
Cercare di portarlo da dove era venuto;
-
Aveva già proposto il lasciarlo fare?!?!
Le
mani intanto erano scivolate lungo l’addome fino ad arrivare all’elastico del
pantalone.
No,
era meglio respingerlo, adesso!
Non
poteva soddisfare le sue voglie, e le proprie, per varie ed eventuali ragioni
tra cui:
-
Sarebbe definito stupro (anche se non era ben sicuro
chi dei due fosse la vittima)e se lo avesse scoperto, addio mondo crudele!;
- Se si fosse svegliato nel momento sbagliato…addio mondo
crudele!
-
Se si fossero accorti di qualcosa in stanza sarebbe scoppiato
uno scandalo mai visto e…addio mondo crudele!
E
dunque…
Le
mani di Draco raggiunsero la peluria pubica del malcapitato.
Dannazione,
meglio smetterla con le elucubrazioni e muoversi decidere!
Le
labbra del biondo finalmente si staccarono dal suo collo e, Harry n’era sicuro,
di lì a poco sarebbe uscito un segno rosso da far
paura!
Draco
tornò a baciarlo sulle labbra con passione.
A
malincuore, molto a malincuore, il moro lo allontanò delicatamente così da non
svegliarlo e si alzò. Ma aveva sottovalutato la
situazione. Draco si aggrappò ai suoi fianchi e posò una mano sul pube di Harry
così da afferrare la sua erezione (perchè giustamente ne aveva
una dopo tutto…) attraverso il pantalone. Harry represse un gemito strozzato.
Cercò
di calmarsi, reprimendo la voglia di buttarglisi
addosso e scoparselo… o ucciderlo! In entrambi i casi sarebbe
stato un piacere assoluto!
Malfoy
baciò la schiena lungo tutta la spina dorsale e alla fine il moro si ritrovò ad
un'unica soluzione.
Afferrò
la brachetta e la puntò verso l’assalitore scagliando l’incantesimo che lo
bloccava e l’altro s’immobilizzò all’istante.
Con
il biondo bloccato Harry ebbe il tempo di fare mente locale e cercare di
sbrogliarsi dai guai (e intanto si distraeva dal doloroso rigonfiamento che gli
aveva causato!)
Prese
il mantello dell’invisibilità e coprì entrambi, dopodichè scagliò l’anatema di
lievitazioni al ragazzo immobilizzato.
Con
questo stratagemma riuscì ad uscire fuori dalla sua
casa e ad accompagnarlo fino a dove sapeva essere i sotterranei dei Serpeverde.
Non
poteva entrare, non aveva la parola d’ordine, ma non se la sentiva di mollarlo
lì al freddo.
Chissà
se sarebbe tornato il giorno dopo...sperava proprio di
no! Nemmeno tutti i santi del mondo, altrimenti, l’avrebbero fermato dal sbatterlo al letto e fargli tutto ciò che voleva!( e
che, a quanto pareva, voleva anche Malfoy!)
Mentre
rimuginava sul da farsi, avvertì uno strattone al mantello e successivamente
un tonfo. Gli si gelò il sangue nelle vene. No, non poteva essere…
-
Ahia…. – una voce maledettamente strascicata…
Si
voltò piano verso il ragazzo e incrociò i suoi occhi grigi e metallici. Era
sveglio! Come poteva spiegare ora tutto questo?!
Si
studiarono con attenzione.
-
…Potter? - fece Draco con voce impiastricciata dal sonno.
-
Ehm….ciao – esitò – Prima che tu tragga conclusioni affrettate,
sebbene non comprendo quale siano, ma so che troveresti qualcosa per
incolparmi, ti avviso: sei sonnambulo! E per quanto tu
non possa crederci ti stavo aiutando a tornare nella tua casa!-
Aveva
omesso gran parte della storia, ma era meglio così, per la sua incolumità.
Draco
si grattò la testa e si alzò, confuso. – Sonnambulo? –
-
Si. -
Non
sembrava sorpreso, forse gli era già capitato! Quindi…non si era ficcato solo nel suo letto? Harry avvertì
una punta di delusione.
- Bhè…ora che sei sveglio tornatene da solo, ciao! – raccolse
il mantello e fece per andarsene, quando Draco lo fermò improvvisamente per un
braccio, afferrò il collo del griffondoro e osservò
terrorizzato il segno rosso perfettamente visibile.
-
P-Potter…. – balbettò – C-Chi ti ha…fatto questo? –
era diventato più pallido del solito e sembrava sul punto di svenire. Harry
strattonò il ragazzo.
-
Non devo certo dirti tutte le mie conquiste, no? – fece un finto ghigno e andò
via.
Draco
Malfoy rimase pallido e timoroso davanti all’entrata della sua casa.
Il
giorno dopo Draco scrutava nervoso il moretto ogni
volte che lo incrociava nei corridoi o a lezione.
Non
poteva non pensare a quel segno sul collo e sudare freddo. Era stato lui a farglielo?
Purtroppo ne aveva la matematica certezza…
Perchè
allora Potter non gli aveva rinfacciato la cosa?
Avrebbe
avuto materiale per renderlo ridicolo agli occhi di tutti eppure aveva mantenuto il silenzio! Aveva preferito addirittura
riaccompagnarlo, senza svegliarlo, alla sua casa e non aveva detto nulla
riguardo al fatto che gli si era appesoo al collo e
lo aveva marchiato. Ed era anche un segno bello
grosso…
Per non parlare del gonfiore nei propri boxer non appena si era
svegliato davanti alla sua casa e davanti a Potter.
Quindi, sicuramente, Harry non lo aveva toccato. Ma
perché?
Infondo,
lui era Draco Malfoy, chiunque avrebbe fatto carte
false per avere un’occasione simile!
Tuttavia pensarci, ripensarci e rimuginarci sopra non risolveva la
questione. Doveva chiarire, e subito!
Lo
seguì come un’ombra e, non appena lo vide solo, lo afferrò malamente
e lo trascinò nella prima stanza vuota che trovò.
Il
moro si lasciò condurre tranquillamente e appena Draco si chiuse la porta alle
spalle, alzò un sopracciglio interrogativo – Si?-
Gli
occhi grigi restarono fissi sul suo collo. Ridusse gli occhi a due fessure.
-
Chi è stato? -
- Che c’è? Sei geloso? –
-
Non mi pare di essermi espresso in una lingua a te sconosciuta! – lo schernì.
Harry lo soppesò qualche secondo.
-
Sei stato tu – annunciò pacato.
L’espressione
dell’altro restò immutata, ma il pallore, piuttosto normale
in Malfoy, divenne a dir poco cadaverico.
Non
sembrava avere nemmeno la forza di reggersi in piedi.
-…..c-come? – la sua voce era strozzata.
-
Mi sei saltato addosso mentre dormivo –
Stavolta
era davvero troppo! Draco arrancò alla ricerca di un sostegno, prese una sedia
e si sedette come se ne valesse della sua stessa vita.
-
Non ti ho toccato – si affrettò a annunciare il moro.
L’altro non sembrò trovare giovamento da quelle parole
-
A si? Ti faccio così schifo?- si
limitò.
-
Ci tengo alla mia vita.-
- Perché non mi hai detto niente? –
In
tutta questa situazione qualcosa di buono c’era. Draco Malfoy e Harry Potter
parlavano per la prima volta come due persone normali. Avevano una
conversazione, vero un po’ eccentrica, ma con soggetto, complemento oggetto e
predicato verbale!
Si
avvicinò al biondo, prese una sedia e ci si accomodò anche lui.
-
Allora…- esordì – Qual è esattamente il tuo problema? -
Draco
esitò, guardo Harry dritto negli occhi – Non lo so bene…- sussurrò affranto –
So che durante la notte mi alzo e salto addosso a qualcuno – abbassò gli occhi
non riuscendo a sostenere il suo sguardo – Ne soffro da un po’,ma mi capita di rado…ho ovviato al problema lanciando
qualche incantesimo alla porta della mia stanza. –
-
Come mai non hanno funzionato? -
-
Non lo so. –
-
Qualcuno ne ha mai approfittato? –
E
qui ci fu un lungo minuto di silenzio. Harry comprese – Non
lo sai, vero? –
-
No.-
-
Come hai scoperto d’essere malato? –
-
Secondo te, potter, perchè sto in camera da solo? –
Il
moro lo guardò perplesso, poi scattò – Sei saltato addosso a qualcuno in stanza
con te?!?!-
Draco
rabbrividì – Oddio, spero di no… -
L’altro
sospirò sollevato. – E allora come…? –
- Zabini mi ha scoperto in quello stato. I primi tempi si è limitato a fermarmi, ma poi mi ha avvisato del mio
problema… -
-
Non sarai saltato addosso anche a lui? –
-
No, no… - ma non sembrava molto convinto.
-
Non sai per caso da chi sei andato prima di me? –
Il
biondo ci pensò su – Prima che lo scoprisse Zabini non ne ho idea…Ma ora mi aiuta lui…però…-
-
Non lo sai. – ripeté Harry ancora.
Qualche
attimo dopo Draco si alzò – Che resti tra noi,
sfregiato… -
-
Non preoccuparti -
Era
strano il sottile legame che si era creato tra i due. Una specie di “fiducia”,
del resto, Harry, era l’unico che lo aveva aiutato e si interessava
al su problema.
Stava
per andarsene, quando Harry gli fece l’ultima , ma
fatale domanda:
-
Perchè io? - chiese serio – Hai attraversato metà
castello, sei entrato misteriosamente nella casa dei Griffondoro,
e, tra tutti gli studenti, di tutte le case, sei venuto da me, il tuo peggior
nemico…-
Gli
occhi tristi del principe delle serpi lo investirono in pieno provandogli una
fitta al cuore.
Draco
si limitò ad un ghignò, finto quanto mesto – Chi ti
dice che non mi mancavi solo tu per completare l’intera scuola? –
Si
guardarono serie l’un latro in un istante di tensione.
-
Addio potter, vedrò di non disturbarti oltre - e andò via.
Harry,
finalmente solo, si appoggiò alla sedia, pensieroso. Qualcosa gli faceva male
dentro, qualcosa d’indecifrabile.
Volontà
di aiutarlo.
Da
quel giorno Harry passo svariato tempo sui libri a cercare una soluzione o una
qualsiasi cosa per aiutarlo.
Aveva
trovato solo alcune pozioni che garantivano il sonno profondo, ma gli sembrava strano
che Draco stesoe non ci avesse già provato, tuttavia
volle comunque prenderne le ricette per poi passarle
al biondino.
Non
che le visite notturne gli dispiacessero in fin dei conti, ma avrebbe preferito
averlo sveglio. Si ritrovava a pensare ultimamente che se Draco fosse stato conscio non si sarebbe affatto trattenuto! Del
resto, era davvero un bel ragazzo e, come carattere, strafottenza a parte, era
anche piuttosto interessante.
Quando quella notte andò a dormire controllò più volte le varie
ricette sul comodino e poi si abbandonò alle braccia di Morfeo.
Nei
suoi sogni il biondo comparve ancora, ma non era una bella visione:
Era
assediato da persone dai volti indefiniti e cercava di difendersi, ma veniva maltrattato e aggredito da tutti e non riusciva a far
nulla per aiutarlo sebbene cercasse, in ogni modo, di allontanare quella gente
dal compagno di scuola.
Si
svegliò di soprassalto. Respirò. Si mise a sedere sul letto. I suoi respiri
erano ancora pesanti ed era completamente sudato. Era stato un incubo davvero
spaventoso eppure qualcosa gli fece dimenticare
all’istante l’incubo appena avuto.
Draco
Malfoy era tornato nella notte, ancora in fase dormiente.
La
serpe si avvicinò al moro e lo baciò senza preamboli con possessiva energia e,
immediatamente, Harry avvertì i boxer più stretti,
terribilmente più stretti.
-
D-Draco! – tentò di chiamarlo. Lo afferrò per le spalle e lo scosse forte, ma non
ottenne il risultato sperato.- Accidenti Draco vuoi svegliarti?! -
Di
tutta risposta Draco si liberò e spinse con forza Harry sul letto iniziando a
baciargli il collo.
Questi
maledì mentalmente la situazione e la propria erezione nei boxer, ma proprio mentre
stava per scacciarlo il biondino di bloccò di colpo.
Si
avvicinò piano al viso di Harry, gli concedette un bacio dolce e casto e
farfugliò qualcosa di roco e quasi incomprensibile, ma che Harry capì fin
troppo bene.
-
Ti amo Harry -
Gli
occhi smeraldini di spalancarono sorpresi mentre Draco
ricominciava la sua delicata tortura alla clavicola del moretto.
Lo
lasciò fare qualche secondo, giusto il tempo di amalgamare il tutto, successivamente afferrò saldamente i polsi del biondo e lo
allontanò da se.
Nonostante Draco continuasse a cercare le sue labbra Harry,
straordinariamente serio, lo chiamò sussurrando – Draco…no.
Smettila. – Stranamente Draco si acquietò – Svegliati – gli
ordinò.
La
gente che soffre di sonnambulismo non può essere svegliata, almeno non
bruscamente, ma trattandosi di una versione naturale dell’ipnosi* Harry riuscì a riportarlo al mondo dei vivi semplicemente ordinandoglielo con calma e tenacia.
Gli
occhi grigi di Draco si aprirono lentamente e si incatenarono
a quelle verdi del moro. Ci volle qualche istante perchè concepisse
la situazione, un istante che sembrò interminabile.
-
Potter? – chiese guardandosi attorno febbrilmente – Oh Santo cielo..l - si
accorse di essere ancora a cavalcioni del moretto –
Oh cielo, cielo!! -
Si
liberò dalla presa del ragazzo e si allontanò repentinamente schiacciandosi
contro l’asse verticale del letto che reggeva le tende, chiudendosi a riccio.
-
Draco…- cercò di consolarlo Harry.
-
E’ un disastro! – scattò.
- Shhhh abbassa la voce! –
Se
qualcuno si fosse svegliato sarebbero stati guai…
Draco
si portò le mani al viso e lo coprì.- Forse se mi butto dalla torre d’astronomia
è abbastanza indolore, però mi sfigurerei, meglio le vene, si..
–
- Piantala!- lo ammonì Harry ascoltandolo – Troveremo una
soluzione, dai… -
-
E perchè dovresti aiutarmi?!- inveì Draco scosso.
-
Primo…perchè la notte ho sonno e voglio dormire. Secondo…perchè sono San Potter
e aiuto tutti, Terzo…- esitò – Prima o poi potrei non
resisterti, ok che sono un bravo ragazzo ma anche io
ho un limite. –
Anche
se non poteva vederlo, Harry era certo che oltre le mani Draco era arrossito violentante.
-
Potrei cambiare obbiettivo… - balbettò.
-
Non penso – affermò Harry immediatamente.
- E che ne sai tu? –
Il
moro si allungò verso Draco afferrandoli le mani e scoprendogli il viso – Me lo
hai detto tu. – sussurrò – Mi hai detto di amarmi. -
- Cosa?! Vaneggi io non…. - Questi sembrò sul punto di svenire
– Dannazione! – scattò ancora rabbiosamente. – Dicevo…le vene…si…il fermacarte
della mia stanza è abbastanza tagliente.. -
-
Draco!! – lo ammonì ancora Harry leggermente seccato.
-
Potter mi lasci in pace?! – inveì subito – Hai idea di
come mi sento?!-
Di
tutta risposta Harry si avventò sul biondo e lo baciò con delicatezza. Si staccò – Stai zitto…- li ripeté.
Un
mugugnino gelò il sangue nelle vene ad entrambi.
-
….H-Harry? -
I
due si guardarono terrorizzati. Ron si era svegliato!
-
Harry stai bene? Con chi parl…- ma la voce gli morì
in gola Ron Weasley sbiancò
all’istante di vedere l’intera scena.
-
Harry? –
- S-si Ron? –
- Dimmi che sto sognando. –
-
Stai sognando, Ron. –
Ma
le parole non convinsero affatto il rosso che guardò
Malfoy come se fosse un fantasma. Quest’ultimo si era
ormai arreso alla situazione e gattonò verso il
cuscino stendendosi, afferrò il comodo guanciale e si mise comodo.
Sia
Harry che Ron lo fissarono
interdetti.
-
Draco…? – fece Harry interrogativo.
-
E’ solo un incubo, ora mi sveglio e sarò in camera mia… - iniziò a mormorare
appiattendosi contro il cuscino.
Ron, che non riusciva a mettere assieme due parole,e fece scorrere il suo sguardo l’un l’altro con furiosa
disperazione.
Harry
quindi fece spallucce, si stese accanto a Draco e lo cinse per la vita
tranquillamente. Il biondo si sentì avvampare.
Era
la fine! A quel punto Ron svenne con un tonfo sonoro
sul pavimento.
-
Forse dovresti soccorrere lenticchia – gli suggerì il
biondo cercando di non far notare l’imbarazzo.
L’altro
fece di tutto per non scoppiare a ridere – Si riprenderà.
Buona notte. –
- E se ti salto
addosso? -
-
Ti lascerò fare. Mi sono rotto di resisterti. –
Draco,
tinto di scarlatto, chiuse gli occhi per tentare di dormire, poi gli riaprì e
si allungò timorosamente a baciare Harry per poi ritrarsi.
Harry
sorrise e lo strinse leggermente di più e a se aumentando i battiti dell’altro
– Ti amo anch’io…- gli sussurrò dolcemente.
Il
serpeverde, troppo emozionato e imbarazzato, si
limitò ad augurargli la buonanotte e lasciarsi cullare nelle sue braccia.
Dal
quel giorno i due raggiunsero l’accordo di dormire sempre assieme così da far sfogare
il biondo PRIMA di dormire o comunque da far si che
Harry lo vegliasse in modo da essere certo di non essere tradito!
Qualche
tempo dopo Ron si recò in un’aula vuota…
-
Allora, Lenticchia, sto aspettando… - fece il ragazzo altro e moro.
- Zabini… - sputò il rosso con astio – D’accordo, avevi
ragione… -
- Che parole sacrosante! –
- Ma perchè lo hai fatto? – chiese Ron
– Hai cancellato gli incantesimi di Draco e mi hai
ricattato in modo da farlo entrare nella casa dei Griffondoro!
A che pro? –
-
Semplice. Per farlo guarire… - fece spallucce –
L’unico bersaglio dell’inconscio di Draco era Potter e se non si sbrigavano a
capire quanto si volevano quel poveraccio non avrebbe dormito mai più! –
- Che animo nobile… - ironizzò Ron.
-
Su, dai, non fare l’offeso. Sapevo che sarebbero finiti assieme prima o poi!Abbiamo solo…dato una mano. –
Il
rosso mise il broncio. – Se lo farò soffrire lo
ammazzo, e poi ammazzo te. –
-
Va bene - sorrise Blaise – Comunque
stai bene? Svenendo hai preso un bel colpo di testa… -
Il
rosso lo squadrò con odio – Peccato non mi abbia fatto
dimenticare quella scena…adesso non ci dormo io la notte! -
*
Veramente non ho idea sul fatto dell’ipnosi naturale, però io la immagino così!XDD
Fine!
Note:
ok ok è stupida e non ha senso, ma sono i miei vaneggi
quindi perdonate!!XDD
Ringrazio chiunque mi abbia commentato, sostenuto o
chissà quant’altro, grazie di cuore! Ringrazio Stateira che, dall’alto della sua sommità, mi regala del
tempo *__* e ringrazio quelli che hanno letto! Grazie grazie
Grazie!!!>_<
Fann1kaoriyuki,
o Hachi…o…sapete che non avevo cognizione mi
chiamaste Funny??O__O