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Autore: IlBianConiglia    03/08/2012    1 recensioni
Dopo quello che sembrò un secolo, i miei occhi e i suoi si incrociarono ancora una volta. Non avevo dimenticato il loro colore. Erano sempre gli stessi occhi che mi fecero innamorare di lui.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per creare atmosfera ti consiglio di ascoltare questa canzone:

 

 

 

Jar of hearts.

 

« Adele Smith...»
Applausi.
« Chaterine Edwards... »
Ancora applausi.
Aspettavo seduta su questa sedia di plastica, di sentire il mio nome, alzarmi ed andare a prendere il diploma. Ebbene si, dopo cinque anni di studio, sono riuscita a diplomarmi.
Nel giardino del liceo c'erano i ragazzi dell'ultimo anno con la veste blu e il tocco, sorridenti. Alcuni avevano già ritirato il loro diploma, altri aspettavano impazienti come me.
« Louis Tomlison.. »
Un'onda di applausi, urla e fischi si alzò. Alcuni si erano addirittura alzati in piedi.
Louis stringeva la mano sorridente al rettore mentre con l'altra teneva in mano quel pezzo di carta.
Gli altri professori lo guardavano sorridenti.
Speravo di non dover sentire quel nome almeno per oggi. Ma in realtà sapevo bene che era inevitabile, ma questo è anche il mio giorno.
Louis tornò dai suoi amici che lo abbracciarono e lo stropicciarono un po' dicendogli di essere stato bravo.
Un mese prima, lui era il mio tutto.
Era il mio fidanzato. Fin quando una sera non andai a casa sua, come mi aveva detto di fare.
Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Lo vedo che mi lancia un'occhiata. Distolgo immediatamente lo sguardo, tornando a guardare il rettore e ad applaudire un ragazzo che non conosco.
Non posso non dimenticare cosa è successo.
Stavo andando a casa sua, sua madre non c'era e la porta era aperta. Entrai sicura che mi stesse aspettando in camera sua, esattamente come mi aveva detto.
La porta della sua camera non era chiusa, ma accostata. Mi avvicinai, ma sarebbe stato meglio se non l'avessi fatto.
Sentivo dei rumori, delle grida.
Aprì la porta e ciò che vidi fu terribile.
Louis, il mio ragazzo, nudo, sul letto, nelle braccia di una sconosciuta, nuda anch'essa.
Si accorsero subito di me.
La ragazza tentò di coprirsi con le lenzuola, lenzuola che anche io avevo toccato.
Louis invece, mi guardava senza dire nulla. Non sembrò nemmeno dispiaciuto.
Io, davanti a loro, ferma immobile. Non sapevo cosa fare né cosa dire.
Con calma, chiusi la porta e con la stessa calma uscì da casa sua.
Da allora, non parlammo mai più. Non una parola, non un sussurro.
Solo sguardi fuggenti.
« Bianca Robinson... »
Finalmente il rettore mi chiamò.
Mi alzai e andai a ritirare il mio diploma.
Adesso quegli applausi erano rivolti a me, solo a me.
Strinsi la mano al rettore che ricambiò calorosamente. Sapeva che ero sempre stata un'eccellente studente. Dagli ottimi voti e dal comportamento impeccabile.
Tornai al mio posto sentendo lo sguardo di Louis su di me. Non ci feci caso, non volevo guardarlo. Non volevo avere più niente a che fare con lui.
Chi era lui?
Chi si credeva di essere? Girando intorno lasciando cicatrici. Collezionandole in un barattolo, strappando l'amore.
Lui, con me, ha perso l'amore.
Io, con lui, ho perso di più.
Ma la sua anima è il ghiaccio stesso, quindi non poteva rendersi conto del male che procurava.
La cerimonia finì e tutti i ragazzi lanciarono il tocco in aria e così feci anche io.
Un'ultima foto e andai a salutare le mie compagne nonché migliori amiche, con le quali avevo condiviso gli anni più belli e più spensierati della mia vita.
« Bianca, Louis ti sta cercando... » mi sentì dire.
Le sorrisi annuendo facendole capire che sarei andata io stessa a cercarlo.
Ma lei non sapeva cosa era successo. Nessuno lo sapeva.
Mentre tutti gli altri uscivano dal cancello principale del giardino, io decisi di entrare ancora un'ultima volta a scuola.
Passare tra i corridoi mi fece ricordare molte cose, molte esperienze, tra cui anche i momenti passati con Louis.
Era inevitabile, non potevo dimenticare. Dovevo solo conviverci.
C'è voluto così tanto tempo solo per sentirmi bene, e ancora non ci sono riuscita del tutto.
« Bianca... » avrei riconosciuto quella voce tra mille « ti stavo cercando... ».
Non parlava, ma sussurrava.
Dopo quello che sembrò un secolo, i miei occhi e i suoi si incrociarono ancora una volta.
Non avevo dimenticato il loro colore. Erano sempre gli stessi occhi che mi fecero innamorare di lui.
«Vorrei parlare con te... »
Vorrei aver rimosso la prima volta che ci siamo baciati perchè hai infranto tutte le tue promesse e adesso sei di nuovo qui.
Non lo feci finire di parlare.
« Non riuscirai a farmi tornare da te. Non riuscirai a farmi tornare in dietro per nulla al mondo. ».



 

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Ave!
Eccomi con un'altra OneShot isipratami sempre da una canzone di GLEE - Jar of hearts
quella che vi ho postato a inizio capitolo.
Le canzoni di GLEE mi aiutano a scrivere! E' già la seconda che faccio :D
Spero che questa vi sia piaciuta ^^
Recensite, mi raccomando e se volete leggete pure le mie altre FF (:
Detto ciò, me ne vado.
Tante care cose, Rockerx Flo.

  
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