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Autore: needhaz    03/08/2012    1 recensioni
harry nasconde una segreto più grande di lui.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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save my heart for you.






 
-ehi, ti sei guardata allo specchio oggi?- era la solita frase di payne.
 
-ah no, si è rotto!- seguita da una risata generale, da parte del suo gruppo di cretini.
 
aveva cominciato a tormentarla dal primo giorno di scuola, nel quale lei era andata a dosso al suo amico ricciolo, facendogli cadere il cellulare, e lei gli avevo urlato di fare attenzione, ma liam mi l'aveva spinta contro un'armadietto e aveva detto:
 
-senti stronzetta, gli hai distrutto l'iphone e dovrebbe fare lui attenzione? stai attenta con me- per poi guardarla dall'altro in basso, e andarsene con i suoi amichetti.
 
styles si girò e la guardò con una faccia dispiaciuta come per scusarsi per una cosa che non aveva fatto.
 
darcy non capiva perchè liam lo avesse protetto, che cazzo, il riccio non aveva la lingua?
 
durante tutta la scena, era stato con lo sguardo fisso sul pavimento a guardare il suo telefonino.
 
nessuno rideva quando liam la prendeva in giro, non sapeva nemmeno il perchè, di solito la gente avrebbe dovuto dargli corda a payne, e ridere e prenderla in giro, ma non lo facevano.
 
ma era meglio così.
 
le sue parole la ferivano, anche se non erano così offensive, ma la facevano sentire debole e indifesa.
 
non poteva fare niente contro di lui.
 
quella mattina si era svegliata con un mal di testa assurdo e sperava che almeno quel giorno non le desse fastidio.
 
ma era praticamente impossibile perchè avevano un sacco di corsi insieme.
 
lui e quelli del suo gruppo erano dei bei ragazzi, ma nella loro scuola, non c'erano cheerleader e le solite barbie, quindi non erano troppo montanti per avere un sacco di ragazze dietro, l'unico a fare il cazzone era liam, gli altri gli andavano dietro come dei cagnolini.
 
uscendo di casa accesse l'ipod, una sigaretta, e si incamminai verso la scuola, durante il tragitto vide davanti a lei il ragazzo riccio, nel gruppo di payne, quel ragazzo sembrava sempre spaventato a giudicare dallo sguardo.
 
si girò e la vide.
 
sorrise e poi guardò avanti.
 
il suo sorriso era il paradiso.
 
davvero.
 
lei si fermò per un attimo e le venne spontaneo sorridere anche a lei, era un sorriso vero, che metteva buon umore, quello che ragazzo.
 
aveva il corso di spagnolo e francese insieme al riccio, lui era un tipo silenzioso, di solito di sedeva infondo alla classe come lei, ma non si erano mai parlati, e non mi erano mai soffermati ad osservarsi più di tanto,lei sapeva che harry fosse bello ma irraggiungibile, il bello e impossibile.
 
che sai di essere bello e ne approfitta forse.
 
lui invece di lei non una nessuna opinione, pensava che fosse carina, e che il suo sorriso fosse stupendo, ma niente di più.
 
lei accellerò il passo e superò il riccio, intendo a sistemarsi i capelli.
 
notò con la coda dell'occhio che aveva un graffio sul collo e delle occhiaie mostruose.

lui ci pensò due volta prima di fare quello che doveva fare, ma poi si disse che non doveva fare il cretino.

 
-ehi- disse lui a bassa voce, abbastanza piano da non farsi sentire, così dovette correre dietro di lei e fermarla dalla spalla.
 
darcy si sfilò le cuffiette dalle orecchie e gli sorrise in attesa di sapere cosa volesse.
 
ancora quel sorriso, che mandava in tilt il cervello del riccio.
 
non che lei gli piacesse eh, solo che il sorriso della ragazza gli trasmetteva felicità.
 
-scusami, posso chiederti un favore?- disse lui sistemandosi i capelli.
 
lei annuì senza dire niente.
 
-potresti farmi copiare il compito di francese? ti prego, ho avuto dei problemi e non sono riuscito a farlo, ti restituirò il favore, promesso- disse.
 
lei avrebbe voluto rispondere: bhè, invece di scopare, fai i compiti.
 
ma si limitò a dire di si e togliere dalla borsa il quadernone e gli disse di darglielo dopo in classe e che non c'era bisogno di farle nessun favore.
 
così si rimise le cuffiette e lo salutò con l'ennesimo sorriso e durante il tragitto di ritrovò a pernsare svariate volte al riccio, era rimasta incantata, era stupendo.
 
anche lui era capitato, continuava a pensare agli occhi azzurri della ragazza, e alla fossetta che gli si formava sulla parte destra del mento quando aveva fatto una strana smorfia quando non era riuscita a chiudere la borsa.
 
sorrise a quel pensiero e sperò di avere altre occasioni di parlarle.
 
 arrivando davanti al cancello della scuola darcy cercò con lo sguardo le sue due migliori amiche.
 
le vide sedute sul muretto davanti alle classi e andò da loro.
 
-come mai così in ritardo?- le chiese beth abbracciandola.
 
-il ricciolo, l'amico di payne mi ha fermata- disse lei mettendo via l'ipod.
 
-e che voleva?- domandò claire preoccupata.
 
-copiare il compito il francese- 
 
non ebbero modo di finire la conversazione che payne arrivò e disse avvicinandosi a darcy:
 
-mi hanno detto che hai parlato con harry stamattina-
 
-si- rispose cercando di non sembrare intimorita.
 
-e che vi siete detti?- 

-voleva solo il compito di francese- disse indietreggiando.

intanto harry che era appena arrivato aveva assistito a tutta la scena, e sentì un groppo alla bocca dello stomaco appena vide liam così vicino a darcy.

e si intristì di colpo nel vedere la ragazza così spaventata.

-bene, ma non prendere tanta confidenza con lui, non ha tempo da perdere con le cesse come te- la avvertì accarezzandole la guancia per poi andarsene verso josh, andy e stan e salutò harry con un cenno della mano.

gli occhi di tutti erano puntati su di lei, ma clair e beth chiesero se volessero una foto o un autografo, così la smisero di fissarmi e continuarono a fare le loro cose.
appena subito dopo la campanella suonò e loro tre dovettero salutarsi.

entrò in classe e si mise ad un banco libero infondo, accanto alla finestra.

dopo poco entrò anche il ricciolo che la cercò con lo sguardo, e appena la vide sorrise e si avvicinò a lei dandole il quadernone.

quel ragazzo aveva un odore dolcissimo, tipo l'odore della primavera.

e sorrise nel fare quella comparazione.

-grazie, davvero, non so come ricambiare il favore- disse sedendosi al banco accanto al suo.

mentre poggiava lo zaino per terra notò che aveva due succhiotti sulla clavicola sinistra.

non potè fare a meno di ridere, infatti subito dopo lui le chiese cosa avesse.

-ti dai da fare la notte eh- disse per scherzare.

ma lui non rise, si limitò ad abbassare lo sguardo.

-ehi scusa, non era un offesa, fa bene fare sesso, eh- si scusò guardandolo, fin quando alzò gli occhi e le sorrise.

harry pensò che quella ragazza avesse un carattere strano, poco tempo prima sembrava così timida ed impacciata, mentre in quel momento era così aperta e solare.

ma poi lui le sorrise dolcemente facendole capire che doveva sare tranquilla

lei passò l'intera lezione a guardare fuori dalla finestra e a guardare harry che disegnava qualcosa di indefinito sul libro di spagnolo.

era un ragazzo tranquillo, non era un coglione come payne.

sembrava isolato, con la testa fra le nuvole, come se si trovasse su un suo pianeta.

ad un certo punto harry tolse il cellulare dalla tasca e lesse un messaggio forse, e sbiancò.

-stai bene?- chiese lei notando la preoccupazione e la sua tristezza.

-io..ehm, io sto bene, grazie- rispose facendo un sorriso sforzato, ma quando lo fece la ragazza notò che aveva gli occhi lucidi.

doveva fare qualcosa, quindi alzò la mano, e disse al professore che styles stava poco bene, harry la guardò disorientato, ma poi fece una smorfia di dolore e il professore annuì e uscirono di classe.

-perchè dovrei stare male scusa?- le chiese guardandosi intorno con aria preoccupata.

-non so cosa ti sia preso, ma sei sbiancato, cos'è successo?- gli chiese.

-niente, mi capita a volte, non so cosa sia-  rispose lui mentre picchiettava il piede per terra.
 

-mi dispiace allora, non dovevo farmi i fatti tuoi- rispose dispiaciuta e dandosi dell'idiota, mentalmente, da quando si preoccupava così per qualcuno?
 
-oh non preoccuparti, grazie comunque, senti vado in bagno, dì al professore che avevo la nausea, e che ho vomitato, torno tra dieci minuti- disse lui avviandosi verso il bagno.

lo salutò con un cenno del capo e rientrò in classe dicendo quello che harry le aveva detto, al professore.
 
harry pensò quella ragazza fosse un angelo, non le aveva mai parlato prima, ed era amico di liam, che la tormentava, ma si era preoccupata per lui.

non poteva dirle del messaggio.

arrivà in bagno e si sciaquò la faccia, non ebbe nemmeno il tempo di accorgersene che sentì due mani prenderlo dalle spalle e portarlo nel primo bagno libero.

lasciò fare, chiudendo gli occhi, sperando che finisse presto e che darcy non fosse venuta a cercarlo.

andava avanti da troppo tempo, ma non poteva fare niente, lo aveva avvisato, doveva stare zitto e soffrire in silenzio.

il punto è che era un cordardo.

  
era da più di venti minuti che harry era in bagno, ma per quel giorno lei si era intromessa già troppo nella sua vita, e le conveniva stargli lontano, perchè dopo quello che aveva detto liam non le sembrava il caso rischiare.

alla fine arrivò cinque minuti prima del suono della campanella, con gli occhi rossi e lucidi e un segno rosso sul collo.

non l'aveva più guardata e nemmeno parlato.

lei sperava stesse bene.

passò la seconda e la terza ora con liam che la guardava come per se volesse ucciderla, e alla fine delle lezioni scappò in bagno, sperando che non le rompesse.

alla fine della pausa aveva francese, quindi avrebbe potuto rivedere harry e vedere come stava.

sembrava stanco e triste, e cercava di evitare lo sguardo della ragazza o di guardare nella sua direzione.

si era seduto dalla parte opposta della classe e picchiettava impazientemente il dito sul banco.

al suono della campanella si alzò velocemente e corse fuori dalla classe.

al ritorno a casa se lo ritrovò ancora davanti, le sembrava strano, prima non lo vedeva mai da quelle parti, magari si era traferito.

parlava al telefono e diceva frasi tipo:
no, non ha fatto niente, non è colpa sua, ti prego non fare cazzate, prefavore.

sembrava preoccupato e dal tono di voce si intuiva che stava per scoppiare in un pianto isterico.

la voglia di andare da lui ed abbracciarlo era tanta nella ragazza, ma lui molto probabilmente l'avrebbe portata al manicomio.

ma quel ragazzo era in grado di farle così tanta tenerezza.

appena lei gli passò accanto lui disse solo un: ok, ciao; e mise il cellulare in tasca.

e si passò una mano tra i capelli sospirando e continuò a camminare con la testa bassa.

ringraziò sè stesso per non aver detto il nome della ragazza, e nemmeno quello della persona con cui parlava.

le sue minacce lo tormentavano, ma non poteva rovinare la sua vita a causa delle cazzate che avrebbe detto per vendicarsi.


 
verso le nove di sera, durante la passeggiata di darcy, harry aveva scoperto che vivevano nella stessa palazzina, l'aveva vista uscire dal portone e andare verso il parco.

la preoccupazione lo assalì e si vestì velocemente incamminandosi verso il parco e vide quello che si sarebbe mai aspettato e che gli spezzò il cuore.






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ciao!
non so nemmeno perchè sto cominciando una nuova fan fiction, so che nessuno la cagherà, e ne ho un'altra da finire.
ma le idee che ho per questa ff sono tante e non potevo non pubblicarla.
so che è noioso come inizio, ma spero che apprezziate di più il prossimo capitolo.
fatem sapere e se vi va lasciate una recensione.
una bacione, vanessa.

twitter: 
@__haroldisair
  
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