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Autore: debs_eris    03/08/2012    1 recensioni
Dal 1°capitolo:
"Prima o poi anche il mio cuore Venere coronerà d'amore" dissi con fare teatrale.
" Speriamo più prima che poi, sono stanca di vedere la tua faccia da zitella in giro" le diedi uno schiaffetto sulla la nuca e mi sorrise con innocenza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heather Morris, Naya Rivera, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                    La verità

                                                                        *...non lo posso negare.* part. 2







" Se vuoi fare bella figura, io inizierei arrivando in orario. Per l'amor del cielo Nay... ti prendo a calci se non ti sbrighi."

Deborah mi aveva raggiunto a casa per poi dirigerci insieme all'appuntamento e io, come al solito, ero riuscita a perdere tempo inutile indecisa su cosa mettermi.
*Per una dannata uscita tra amiche, cavolo*. Fatto stà che eravamo in ritardo.
Camminavamo velocemente per le vie di Spoleto e la mia amica mi spronava ad accelerare il passo più di quanto già non fosse.
Non era proprio una passeggiata, insomma il paese, costituito di piccole stradine rigorosamente in salita, non era facile da percorrere con quei trampoli che intelligentemente avevo deciso di indossare. Per non parlare dei fastidiosissimi, scivolosissimi, san pietrini schifosi.

" Si, ma meglio tardi che mai. Vorrei arrivarci intera." sbuffai, concentrata a posizionare correttamente un piede davanti all'altro.
" Se miss Rivera si degnasse di sbrigarsi una buona volta, ora non saremo in questa situazione.


Le feci la linguaccia.

Finalmente, facendo attenzione a non perdere l'equilibrio e cadere rovinosamente, arrivammo nei pressi del teatro nuovo, punto d'incontro.
Quando la vidi in lontananza seduta su una panchina ad aspettarci, inghiottii a vuoto mordendomi il labbro inferiore a quella visione e mi chiesi seriamente se aveva deciso di farmi impazzire del tutto.
Indossava dei succinti shorts neri sopra a delle calze a rete e un paio di stivali neri con il tacco, il mio sguardo vagò sulle lunghissime gambe accavallate per poi dirigersi in alto fermandosi ad osservare il top blu mare che le fasciava il seno in maniera peccaminosa e per concludere sul copri-spalle nero abbinato ai pantaloncini e alle scarpe. Una coda di cavallo teneva su i capelli lasciando scoperto il collo impreziosito da un ciondolo con su scritto il suo nome.
Mi morsi l'interno della guancia a quella visione paradisiaca. Improvvisamente smisi di respirare quando si accorse del nostro arrivo e ci venne incontro sorridendo.

" Wooow!... " esclamò la mia amica che si era portata più avanti per abbracciarla. Poi si voltò verso di me restando sempre affianco la biondina. " Nay penso che stasera abbiamo poche chances di fare colpo con questa bomba sexy che prende tutte le attenzioni a se" Heather rise alle parole di Deborah ed io pensai che effettivamente non aveva tutti i torti, la mia attenzione l'aveva catturata di sicuro. Annuii sorridendo imbarazzata per poi avvicinarmi a salutarla inebriandomi del suo profumo, sapeva di mare, di buono.
Le nostre guance si sfiorarono nel saluto e a quel contatto avvertii la bionda stringersi leggermente alla mia giacca in maniera quasi impercettibile. Cercai di staccarmi più velocemente possibile senza però risultare troppo affrettata, perchè la sua vicinanza cominciava a mandarmi in delirio.
" Comunque anche voi non scherzate. Una buona concorrenza" disse facendoci l'occhiolino.
Stavo letteralmente morendo, ogni suo gesto, ogni suo sguardo, ogni suo sorriso era un colpo al cuore.
Si preannunciava un'interessante serata.
- - - - - - - - - - -

" Secondo te come fa?"
" Sinceramente non ne ho la più pallida idea."
" Secondo me va a duracel, oppure a pile ricaricabili."
disse la mia amica prendendo un'altro sorso del suo drink.
" Si si. Oggi pomeriggio si è messa sotto carica prima di raggiungerci." annuì convinta delle sue parole.
" E' una teoria interessante." dissi annuendo anche io.

Dopo una divertente cena in pizzeria avevamo deciso di andarci a divertire in qualche locale. Peccato che Spoleto è il così detto " paese di vecchi" e non fornisce del buon divertimento per tre giovani donzelle come noi, così presa la mia macchina ci spostammo verso Perugia, città sicuramente più movimentata.
Arrivammo a un piccolo locale, una specie di dico-pub, non era una discoteca, era più piccola e sicuramente meno caotica, si poteva bere e ballare. Un posto carino.
Io e Deborah eravamo sedute al bancone della sala bar sorseggiando i nostri drink, osservando con gli occhi spalancati una Heather intenta a scatenarsi in pista, chiedendoci da dove cavolo prendesse tutta quell'energia.
Insomma, dopo otto ore di allenamento con la troupe tutti i giorni, tutte le settimane, come riusciva a trovare la forza di ballare anche il sabato sera.
Ballava sinuosa scandendo, con sensuali movimenti di bacino, il ritmo della musica.
La guardavo incantata divertirsi sicura di ogni passo, sicura di se. Non sò esattamente che faccia avessi mentre la osservavo, ma sicuramente non era molto diversa da quella della mia amica affianco a me che era rimasta praticamente senza parole. L'unica differenza che io penso di aver cominciato a sbavare, ad un tratto, davanti a quel corpo maledettamente sexy.

" Wow... ci da dentro la ragazza. Naya la conosci? Vi ho visto entrare insieme."

Il mio cervello si riprese dal momentaneo stato vegetativo in cui si era perso e mi voltai a guardare il barman che mi aveva rivolto parola.

" Si Chord. E' una ballerina di Los Angeles, una collega."

Conosco bene Chord, avevo avuto con lui una piccola storia che si era rivelata fondata solo sul sesso e così come ogni cosa senza amore e passione era finita in poco tempo. Lo conoscevo abbastanza bene per sapere quanto fosse pervertito e morto di f**a.

" Los Angeles... mhmm... quanto tempo ho per conquistarla prima che se ne ritorni in America?."

Lo conoscevo abbastanza bene, per sapere che quel " conquistarla" stana a significare " me la voglio fare". Sentii il sangue ribollire nelle vene, una strana sensazione partire dal mio stomaco fino ad arrivare alle mie mani che, strette a pugno sul legno del bancone, fremevano dalla voglia di incontrare il naso del biondino che avevo davanti. Per evitare di dare sfogo ai miei istinti assassini, ritornai ad osservare la pista decidendo di non dare troppo peso alle sue parole. Che senso avrebbe avuto spaccargli la faccia, un'attimo di soddisfazione personale per poi chiedersi il perchè di quel gesto avventato. Era meglio evitare e lasciar correre come se niente fosse.

Heather ancora danzava, si vedeva quanto amasse ballare, sul suo viso splendeva sempre un sorriso. Passo dopo passo, canzone dopo canzone, sembrava inarrestabile.
Ogni tanto qualche ragazzo si avvicinava cercando di avere qualche approccio con la biondina che, sembrava fregarsene della gente che le stava in torno. Devo ammettere che questa sua indifferenza verso quei poveretti mi rendeva... felice?

Ad un tratto, nella frenesia della danza, il suo sguardo incontrò il mio. Mi sorrise dolcemente e mi fece cenno con l'indice di raggiungerla in pista.
Scossi la testa. * Ma siamo pazzi nonononono...*
Il pensiero di ballare con quella ragazza mi agitava non poco e poi mi sarei sentita ridicola, insomma come si può competere con una ballerina.
A quanto pare però si era impuntata sull'idea di "umiliarmi" inconsciamente, si era avvicinata e mi aveva afferrato per un braccio, trascinandomi letteralmente con lei.

" Forza Naya... non farti pregare."

Sembravo una bambina. Cercai di vincolarmi , ma aveva messo un faccino da cucciolo irresistibile e cedetti senza nemmeno rendermene conto. Implorai Deborah mentalmente di venire in mio soccorso, ma quella schifosa era troppo impegnata ad accogliere le avances di un moretto per accorgersi che la sua migliore amica aveva bisogno di aiuto. Ero in trappola. Fanculo.
Me lo sentivo quel tenero cucciolo si sarebbe trasformato in una sexy pantera.

Così mi ritrovai a muovermi seguendo la musica, mentre Heather mi girava intorno sculettando.
Si avvicinò al mio orecchio:

" Dovresti usare di più questo bel sederino. Sculetta." disse dandomi una pacca scherzosa sul fondoschiena.
In quel momento ringraziai le luci soffuse che nascondevano il rossore delle mie gote.

Poi ritornò a scatenarsi, ancheggiando e strusciandosi ogni tanto su di me.
Cercai di sciogliermi un pò , per nascondere l'imbarazzo che copriva il mio volto. Mi stava facendo impazzire, ormai non era la prima volta che quella biondina mi faceva uno strano effetto ma, continuavo a pensare che fosse alquanto inadeguato poichè scatenato da una donna.
Dovevo raffreddare i bollori. Spesso chiudevo gli occhi e pensavo ai mutandoni di mia nonna e per un breve periodo funzionava come metodo. Ma non era semplice.
Per il resto della serata cercai di rilassarmi _ impresa ardua _ lasciandomi trasportare dalle note di quella musica che, ogni volta che il mio corpo veniva a contatto con quello di HeMo _ quindi molto spesso_ mi rimbombava in testa, facendomi perdere ogni cognizione.

- - - - - - - - - -

Saranno state le 2:00 a.m. passate quando decidemmo che forse era ora di andare, anche se era domenica, preferivamo non prendercela troppo comoda.
Il tragitto dal locale a Spoleto sarebbe durato all'incirca un'oretta e visto che guidavo io ed avevo la responsabilità su altre 2 vite oltre alla mia ,decisi di fermarmi ad un piccolo autogrill per prendere un caffè.

" Volete un caffè?" chiesi alle altre due che come me cominciavano a sentire la stanchezza dopo una pesante giornata.
" Nono, altrimenti non dormo. Grazie mille." rispose subito HeMo
" Te?" Chiesi a Deborah che come suo solito si era spaparanzata sul sedile posteriore.
" No tanto guidi te." mi sorrise.

Ci misi poco più di una decina di minuti quando ritornai in macchina mi accorsi che quelle due si erano tranquillamente addormentate. Deborah aveva allungato le gambe sui sedili, poggiando la schiena sullo sportello e le cuffiette nelle orecchie ascoltando la SUA musica,ancora non mi capacitavo come riuscisse ad addormentarsi con quel fracasso spacca timpani, mentre Heather era seduta sul posto del passeggero avanti ,con la cintura allacciata e la testa appoggiata sul finestrino che ad ogni suo respiro si appannava leggermente. Sembravano 2 angioletti e pensare che fino a poco prima sembravano dei leoni, ora al massimo 2 gattini teneri. Bha...

Durante il viaggio decisi di accendere la radio per farmi un pò di compagnia. Girai un paio di stazioni quando finalmente una melodia mi attirò. Alzai leggermente il volume e iniziai a canticchiare facendo attenzione a non svegliare nessuno.

...We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place.


La canzone era già iniziata concludendo la prima strofa.

Shine a light through an open door
Love and life I will divide
Turn away cause I need you more
Feel the heartbeat in my mind

It’s the way I’m feeling I just can’t deny
But I’ve gotta let it go

We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place


Mentre cantavo il ritonello senza volerlo mi girai verso HeMo che continuava a sonnecchiare placidamente. Sorrisi, era veramente splendida. Senza nemmeno pensarci, portai una mano sulla sua guancia per scanzarle una ciocca ribelle che le copriva il viso, per poi carezzarle delicatamente quel lembo di pelle e quella chioma dorata. Mi riscossi subito da quel momento che mi stava trasportando fin troppo, accorgendomi che stavo ancora guidando. Fortunatamente, grazie all'orario c'era poco traffico sull'autostrada così non avevo rischiato di schiantarmi.

Yellow diamonds in the light
And we’re standing side by side
As your shadow crosses mine

We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place

We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place


Continuavo a canticchiare battendo le mani sul volante a ritmo. Riflettei sulle parole dalla canzone, parlava chiaramente d'amore e in un piccolo pezzo diceva: E' il modo in cui io mi sento, non posso negarlo. Sembrava quasi una dichiarazione.
Non potevo negare che provavo qualcosa per quel angelo che mi era accanto, ma la paura contrastava quel sentimento.

La magia di quel momento finì quando arrivai sotto l' hotel che ospitava la compagnia di ballerini e quindi anche HeMo.
A malincuore la risvegliai delicatamente chiamandola piano.

" HeMoooo... Hey siamo arrivate."
La ragazza mugugno qualche parola senza senso schiacciando il viso sul finestrino. Risi per quella scena troppo tenera. Quando finalmente aprì gli occhi, scattò ,come una molla ,sul sedile facendomi indietreggiare leggermente.
" Oddio... mi sono a-addormentata?" mi chiese strofinandosi leggermente gli occhi.
" Già, ma non preoccuparti. Comunque siamo arrivate." le dissi sorridendo dolcemente.
" Oh_ grazie. Sai è comoda la tua macchina."
" Ho notato."
dissi sorridendo ancora, mentre lei abbassava gli occhi imbarazzata. Le alzai il viso con una mano.
" Hey è normale, eri stanca." mi sorrise teneramnente.
" Ok forse è meglio che vada. Ci vediamo lunedì, cioè..." abbassò lo sguardo sull'orologio al polso che segnava le 3:15. "...domani."
Si avvicinò a me me mi stampò due baci sulle guancie, il secondo fin troppo vicino all'angolo della bocca e rabbrividii leggermente. Si staccò la cintura e aprì lo sportello girandosi poi verso Deborah ancora addormenteta.
" Salutamela."
" Ok... "
sorrisi.
" Ciao"
Scese dalla macchina salutandomi con un gesto della mano.
" Ciao" risposi per poi seguirla con lo sguardo fino a quando non sparì dietro il portone dell'albergo.


Ero arrivata a casa, Deborah si era svegliata durante il tragitto era scesa dalla macchina e si era seduta sul dondolo in giardino mentre parcheggiavo in garage. Sarebbe rimasta a dormire da me, non volevo averla sulla coscienza quella notte.
Le passai affianco per raggiungere la porta ed aprire casa, però mi bloccò.

" Nay... vieni siediti qui." mi disse dando qualche pacca sul seggiolino affianco a lei.
" Non sarebbe meglio andare a dormire?!"
" Daiii... minuto più minuto meno che ti cambia ormai."

Sbuffai leggermente e la raggiunsi. Restammo qualche minuto in silenzio a dondolarci guardando il cielo mano nella mano. Era luna piena.
" Hai mai letto il simposio di Platone?" mi chiese lei seria. Non capivo cosa centrasse in quel momento quell'uscita improvvisa ,così mi limitai a scuotere la testa confusa.
" Bhè...dovresti, c'è una bella discussione sull'amore." mi disse sorridendomi. Alzai un sopracciglio ancora più confusa lasciandola continuare.
" Aristofane racconta una bellissima leggenda, la mia preferita. Egli spiega che all'origine l'umanità comprendeva tre sessi: quello maschile, quello femminile e quello androgino che erano maschi e femmine allo stesso tempo. Tutti gli individui erano composti da 2 teste, 4 braccia e 4 gambe unite nello stesso corpo e ciascuno di essi aveva 2 organi genitali ,entrambi maschili negli uomini, tutti e due femminili nelle donne mentre gli androgini avevano un'organo maschile e uno femminile. Erano esseri perfetti,perfezione che discendeva dai loro genitori. Il sole per l'uomo, la terra per la donna e poi vi era la luna che possedeva le caratteristiche di entrambi. Finchè affiancati dall'altra metà la loro vita era serena perchè vivevano solo dell'amore che questa poteva donargli. Ma gli dei sopraffatti dall'invidia verso la loro felicità ,decisero di dividerli per sempre in 2 parti distinte.Così da allora ogni parte cerca la sua metà, i semiuomini cercano i semiuomini, le semidonne altre semidonne e la metà uomo degli androgini la metà donna e viceversa, nella speranza di ricongiungersi ad essa e ricreare quell'essere così perfetto e questo intenso desiderio di ritrovare l'anima gemella viene chiamato amore."
Restai in silenzio assimilando tutto il racconto, ma continuavo a non capire.
" Perchè mi dici ciò?"
" Pensi che non mi sia accorta?! Basta osservarti per capire ed io l'ho fatto per tutta la serata."

Una stana consapevolezza prese largo in me stringendomi un nodo allo stomaco. Possibile che era così evidente.
" Tu hai paura di quello che provi solo perchè credi che sia sbagliato e che tu possa essere giudicata." Sentii un fastidioso pizzicorio agli angoli degl'occhi mentre la vista si appannava lentamente coperta da una patina umida.Inghiottii a vuoto per bloccare l'imminente pianto.
Mi strinse ancora di più le mani. " Quello che voglio dire è che nessuno può dire se un sentimento è sbagliato oppure no. Non è sbagliato se una persona ti fa stare bene, se ogni volta che incontri il suo sguardo ti senti sciogliere, se ogni suo gesto ti provoca un sorriso.
A prescindere dal sesso. Non puoi rinunciare ad amare ,non puoi rischiare di perdere una persona per paura. I pregiudizzi lasciali agli stolti che giudicano senza sapere. Tu non soffocare i tuoi sentimenti dentro il tuo cuore, finirà che saranno loro a soffocare te.  "
La guardavo commossa mentre le lacrime cominciavano a rigarmi il volto.
" Io non ti giudicherò mai sappilo. A me basta che tu stia bene." continuò sorridendomi.
" Poi stai parlando con una che pomicia con il suo gatto" mi disse asciugandomi la guancia carezzandola dolcemente. Sorrisi per quanto poteva essere scema.
" Bhè... sia chiaro non ci slinguazzo, chissà che ci fa con quel muso quel pelandrone. Ci limitiamo a nasino nasino." si corresse. Scossi la testa ridendo per qualche secondo poi ritornai a fissarla seria.
" Non sò... non mi è mai successa una cosa del genere."
" Hey, non ho detto che ti devi dichiarare così da un momento all'altro. Magari è solo una cosa passeggera. Tu però pensaci su."
Sospirai.
" Sai che avvolte mi fai paura?!" le dissi guardandola divertita. Rise.
" spesso mi faccio paura anchio."
La guardai adagiarsi mollemente sulla panchina e osservare la luna. " Grazie" si girò verso di me, sul suo viso si aprì un enorme sorriso. " E di che, servo a questo. Qualcosa dovrò pure fare nella mia noiosissima vita." ritornò poi a guardare il cielo e la sfera di latte che lo dominava, poi mi lanciò uno sguardo con la coda dell'occhio e io la guardai stranita. " Adesso comincio a capire la tua mania di palparmi il sedere." disse divertita schivando un mio scapellotto.
" Cretina."
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Angolo dell'autrice:
Ecco la seconda parte tutta per voi. Scusate l'attesa ma ho avuto qualche impiccio. Spero che valga l'attesa. =)
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite, le ricordate e le preferite, ma soprattutto chi recensisce. Grazie di cuore. Aspetto anche consigli per migliorarmi che non fanno mai male.
Baci _Debs_
  
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