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Autore: Gleach4615    03/08/2012    2 recensioni
E' più facile credere ad una bugia che ad una verità difficile da comprendere. La vita di una normale ragazza verrà sconvolta dall'incontro con due ragazzi particolari e una ragazza identica a lei. Scoprirà che la sua vita è una menzogna e cercherà la sua verità nascosta, ma essa la porterà davanti ad un bivio cosa sceglierà?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Aya è davvero incredibile. Più tempo passo con lei, più mi rendo conto di volerla bene sempre di più.

Tra poco il gruppetto dovrà partire poiché qui non c’è più nulla da fare ed io ho deciso di unirmi a loro, con grande dispiacere di mia madre, ma ha capito che devo seguire la mia strada e che non sarò sola.

Al mio fianco ci sono Lavi, Aya, Lenalee, Kanda, anche se il nostro rapporto non è dei migliori ma in fondo mi ci sto affezionando, e Allen.

Non so se gli piaccio o no, ma di sicuro non sarò io a fare la prima mossa, dopo Natan ho deciso di non rischiare troppo con i ragazzi, ma so che Allen è diverso.

Oramai anche Lavi se n’è accorto della mia cotta verso l’inglese.

“ Dovresti dirglielo sai?” mi dice mentre ci stiamo rilassando un po’ il giorno prima della partenza.

“ Si, tu e Aya non fate altro che ripetermelo, ma non lo farò.” gli rispondo.

“ Era solamente un consiglio, potrebbe succedere che piace anche a qualcun'altra e farà prima di te.”.

“ Si ma ho paura di un rifiuto.” gli confesso.

“ Sta tranquilla, e poi cosa ti dice che i tuoi sentimenti non sono ricambiati?”

“ Me lo chiedo anche io.”

Ad un tratto sentiamo dei passi avvicinarsi veloci e qualcuno  si siede accanto a me.

“Di che state parlando?” chiede Aya sorridendo.

“ Cerco di convincere tua sorella a confessare ad Allen che gli piace.” dice Lavi, cavoli. Già è complicato tener testa a uno solo dei due figuriamoci ad entrambi contemporaneamente.

“ Si Mizumi dovresti dirglielo.” mi dice mia sorella seria.

“ Forse lo farò, ma devo pensarci su prima.” dico evitando che entrambi iniziano a parlare dei mille motivi sul perché dovrei essere io a fare la prima mossa.

Entrambi annuiscono sorridendo soddisfatti.

“ A voi chi piace invece?” chiedo ad un tratto.

“ Io sono l’erede di Bookman Mizumi, non posso avere relazioni, però se mi dovesse piacere una ragazza, deve essere bionda, le adoro.” dice Lavi con aria sognante beccandosi uno schiaffo alla nuca da parte di Aya.

“ Perché l’hai fatto?!” urla il giovane contro la ragazza.

“ Volvo assicurarmi che la tua fantasia con galoppasse troppo e che tornassi con i piedi per terra giovane Bookman.” gli dice Aya.

“ O sei gelosa?” dice Lavi stuzzicandola.

“ Io? Di te? Ma non farmi ridere, mi assicuravo solamente che non ti facessi strane illusioni.” si difende lei.

Ad un tratto il guercio si alza e dice:

“ Invece sei gelosa.” mossa sbagliata.

A questo punto Aya si alza e alzandosi sulle punta gli toglie da testa la fascia che usa abitualmente per alzarsi si capelli.

“ Ehi! Restituiscimela!” gli dice Lavi.

“ Prendila se ci riesci Rabi!” gli dice di risposta la ragazza iniziando a correre così come al solito si ritrovano a giocare.

Aya ha iniziato a chiamare Lavi Rabi così per scherzo e a lui non dava fastidio.

Nonostante delle volte sembra che litigavano non lo facevano mai sul serio, si vogliono bene a vicenda.

La giornata passa velocemente, troppo per i miei gusti ed è arrivato il momento di partire.

Indosso la divisa ed esco fuori al porticato di casa dove mi aspettano tutti già pronti.

Non avevo notato la divisa di Aya, una giacca come quella di Lavi e Allen solo con le maniche più larghe con la cintura nascosta al di sotto, pantaloncini rossi e calze nere.

“ Tesoro mio sii prudente e chiamaci appena puoi.” mi dice mio padre abbracciandomi come ultimo saluto mentre mia madre mi guarda e piange così facciamo unire anche lei all’abbraccio.

Le lacrime senza volerlo iniziano a scendere e a bagnarmi le guancie.

Anche se non sono i miei veri genitori, voglio ad entrambi un bene incondizionato e anche se incontrerò la mia vera famiglia non riusciranno a prendere il loro posto. Il mio punto di riferimento, il mio luogo sicuro, la mia casa, sono loro e nessun altro.

Ad un certo punto sento qualcuno che poggia la sua mano sulla mia spalla e sentendo la stoffa di un guanto capisco subito chi è.

“ Non sei costretta a venire con noi.” mi dice Allen.

Tirando su col naso mi separo da mamma e papà.

“ Ho preso la mia decisione, voglio sapere di più sulla donna che mi ha portata qui.” gli dico guardandolo e mi asciuga le lacrime sorridendomi.

“ Vi prometto che verrò a trovarvi appena possibile.” dico tornando ai miei genitori.

Loro mi sorridono e so che stanno sperando che quel momento arrivi il prima possibile.

Ad un tratto Allen mi prende per mano facendomi arrossire, e ho l’impressione che sia arrossito anche lui.

“ Vostra figlia starà bene, è una ragazza in gamba e la proteggerò io.” dice rassicurandoli così mia madre che ancora piange e  sorride gli scompiglia i capelli nonostante sia più alto di lei.

“ Sei un bravo ragazzo, abbi cura di te e della mia bambina” gli dice, non riusciranno mai a vedermi come una ragazza di sedici anni, mi vedranno sempre come la loro bambina.

Dopo gli ultimi saluti e i pianti andiamo in stazione dove prendiamo il treno.

Senza che né io né Allen ce ne rendiamo conto siamo ancora mano nella mano così osservo le nostre mani intrecciate e poi lui.

Guarda assorto al di fuori del finestrino, con la testa appoggiata allo schienale e i capelli spettinati dal vento.

In questo preciso istante vorrei che il tempo si fermasse, per rimanere ad osservarlo ancora un po’.

Ad un tratto si volta e mi sorride.

“ Come stai?” mi chiede

“ Bene” dico semplicemente.

“ Perché mi fissavi? Ho qualcosa in faccia?” cavolo, vengo sempre beccata.

“ No, è solo che..” dico guardandolo negli occhi.

“ Solo che?” dice. Oh mamma, glielo dico o no?

D’accordo, glielo dico.

Quando apro bocca per confessarmi il treno frena bruscamente

 “ Che sta succedendo?” urla Allen.

Mi affaccio dal finestrino e vedo degli Akuma volare al di sopra del treno.

“Allen ci sono degli Akuma!” dico poi si catapulta subito al di fuori del treno così lo seguo a ruota ed entrambi evochiamo la nostra innocence e combattiamo contro gli Akuma.

Un Akuma sta per attaccare Allen alle spalle così lo colpisco con la freccia e continuo a colpirne più che posso, ma sono in troppi. Dove sono gli altri?

Ad un tratto un enorme serpente di fuoco ne inghiottisce parecchi, un attacco di Lavi.

Così tutti quanti si uniscono al combattimento, ma non vedo Aya.

Ad un tratto si materializza dal nulla il Noah Tyki Mikk.

“ Ragazzi il Noah è mio!” la voce di mia sorella viene dal treno e si precipita subito contro l’uomo.

Ad un tratto dal suo braccio si espande una luce verde  poi impugna due pugnali ed inizia a cercare di colpire l’avversario.

Una vota sbaragliati tutti gli Akuma ci prestiamo ad aiutare Aya e poi sentiamo il Noah parlare.

“ E così ti piace.” dice Tyki ad Aya.

“ TI ho già detto di no!” e torna a colpire.

Tyki schiva tutti i suoi colpi, ma senza attaccare, nonostante ha avuto varie occasioni per farlo.

Poi la mano la sua mano oltrepassa il corpo di mia sorella ed io rimango paralizzata, mi aspetto di vedere del sangue, ma niente.

“ Non la toccare!” gli urla contro Lavi scattando e cercando di colpirlo col martello ma il Noah lo scansa, anche Kanda parte all’accatto e così io e Allen andiamo in soccorso di Aya che si trova a terra paralizzata con gli occhi sbarrati dallo spavento.  

“E’ come sospettavo.” dice Tyki scansando un altro attacco dei ragazzi poi torna a guardare nella nostra direzione sorridendo malignamente e poi scompare attraverso una porta rossa.

Lavi e Kanda cercano di seguirlo ma la porta scompare come per incanto.

“ Maledetto!” dice il guercio riponendo il martello poi, aiutato da Kanda,portano Aya nel treno.

Una volta accertati che sta bene ci sediamo ai posti di prima.

“ Mizumi devi farmi una promessa.” dice Allen improvvisamente e gli faccio cenno di continuare.

“ Promettimi che non combatterai mai da sola contro tanti Akuma o se sei in svantaggio numerico contro un Noah.” mi dice serio.

“ Allen sai che dovrei provarci, e poi non succederà, ci sarete voi con me.” gli dico rassicurandolo e poggiando la mano sulla sua.

Con mia sorpresa mi tira verso di se e mi abbraccia.

“ Promettimelo, adesso che ti ho trovata non voglio perderti.”

Non ci posso credere, l’ha detto davvero?

Quasi immediatamente si distacca con la faccia completamente rossa per l’imbarazzo.

“ Scusa mi dispiace tanto non avrei dovuto!” dice molto velocemente agitato.

“ Sta tranquillo, è normale che due amici si abbraccino.” lo rassicuro, anche se dalla frase che ha detto qualcuno potrebbe pensare a qualcosa più dell’amicizia.

Forse Lavi ha ragione, i miei sentimenti verso Allen sono ricambiati.

Una volta che l’imbarazzo è passato ci perdiamo in chiacchiere.

Se solo avessi il coraggio di dirti che sto iniziando ad amarti, Allen.

 




Salve a tutti, spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi scuso in anticipo per eventuali errori che non ho notato.

Grazie e alla prossima.

  
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