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Autore: Flarya    03/08/2012    5 recensioni
E se durante i mesi in cui Ichigo ha perso i poteri fosse successo qualcosa, qualcosa che poi è stato dimenticato?
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finite in pezzi,
tutti quanti.
 

11:05 -Ichigo
            Non credevo che scontrarsi con la realtà potesse fare così male.
Ho finto, per tutto questo tempo. Ho sempre finto che mi stesse bene, che fosse quello che desideravo. Che non avessi alcun rimpianto.
Fingevo, e poi sono crollato.
Tutto ciò che desidero, è la forza per proteggere gli altri.
Tutto ciò che non posso avere, è la forza per proteggere gli altri.
E crollo su me stesso, mentre loro proteggono me.

Debole.

 
Karin si ferma, affannata e con la fronte imperlata di sudore. Guarda alle mie spalle, mentre riprende fiato.
Non riesco a muovere un solo muscolo.
«Non ci insegue più.» Sembra sicura.
Non riesco a dire nulla. Cosa dovrei dirle? Che il suo amato fratello ha raggiunto il limite?
Che darei tutto, tutto, per poter combattere ancora?
Non posso dire nulla.
Rumore di passi. Non mi giro.
 Una pacca sulle spalle. Tatsuki.
 «Grimmjow è andato via. Sono arrivati altri shinigami.»
Mi si para innanzi, mi guarda fisso negli occhi. Intensamente, sembra quasi leggermi l’anima. Mi sfiora la guancia per un secondo soltanto. «Andrà tutto a posto. Avanti, andiamo a casa.»
La seguo. Incrocio per un attimo lo sguardo preoccupato di Karin, che è corsa al mio fianco, ma lo ignoro.

Gli altri, staranno bene?
Rukia, lei starà bene?

 
 
Apro la porta di casa, che era chiusa con tre mandate, quindi papà non c’è.
Difatti quando entriamo ci accoglie solo il silenzio.
Mi sento a pezzi, mortalmente stanco. Non ho più l’energia per fare alcunché. Mi lascio cadere sul divano. Tatsuki indugia un po’ in piedi al centro della stanza, Karin torna dalla cucina con bicchieri e bottiglia d’acqua.
«Ichigo.» Tatsuki mi guarda poggiandosi le mani sui fianchi. «Dobbiamo parlare chiaramente. Che vuole ‘sto tizio da te?»
 
11:25 –Tatsuki
Orihime mi aveva già accennato qualcosa, ma sentirlo da Ichigo è tutt’altra cosa.
Mi sono seduta di fronte a lui, aspettando una risposta, e seppur riluttante ha lentamente cominciato a raccontare, con voce bassa e chiara.  La voce dei ricordi.
Con questo sussurro profondo racconta quei giorni di più di un anno fa, racconta il dolore, la paura, le battaglie. Scava nelle memorie insanguinate che aveva sepolto a fondo, come un vecchio eroe di qualche mito dimenticato. E davvero mi sembra più vecchio rispetto ad un anno fa, e rispetto a ieri. Stanco, come un vecchio eroe dimenticato.
Continua a raccontare, del furore, della rabbia, della disperazione, e talvolta quel filo di voce s’incrina, talvolta non trova le parole, e allora alza lo sguardo e vedo nei suoi occhi tutto ciò che non riesce a dire.
E noi ci lasciamo accarezzare dalla sua voce, ci lasciamo trasportare dai suoi ricordi, dalle storie che spade raccontano ad altre spade.
«…non sapevo neanche se fosse sopravvissuto.»
E il sussurro si spegne.
«Beh…adesso sai che è vivo e vegeto, e da quel che ho capito anche più forte di prima, non sei contento?» Pessimo tentativo, mi guarda malissimo.
In verità quando Orihime mi parlò della situazione avevo pensato tante cose belle da dire, frasi per fargli coraggio, parole per confortarlo; la cruda realtà è che tutte quelle parole non hanno senso. Che, per quanto bene le si metta insieme, rimangono solo parole. Vuote.
«Ichigo, abbi in loro la fiducia che loro hanno avuto in te, ed andrà tutto bene.» Puah. Frase scontata di circostanza, e mi risponde con un sorriso fintissimo, di circostanza anche quello.

Non può continuare così.

Scatto in piedi, afferro Ichigo per le spalle. «Farò tutto quello che posso per aiutarti, ricordati che non sei da solo in tutto questo!» Lo lascio e in due falcate sono alla porta.
«Ta-Tatsuki…dove vai?»
«A vedere come stanno gli altri!»
 
11:50 –Rukia
C’è una forte luce.
Filtra attraverso le ciglia, mi fa passare la voglia di aprire gli occhi. C’è troppa luce, e poi fa male. Fa male da morire.
«…Rukia? Sei sveglia?» Renji parla a bassa voce, ma sento il sollievo nel suo tono.
Sollevo una mano per schermarmi gli occhi.
«Renji…» Ho una voce terribile, sottilissima. «Che è successo?»
Faccio per alzarmi, ma lui mi ferma.
«Sta’ giù.»
Mi guardo intorno, quella nel futon qui vicino sembra Inoue.
«Sei svenuta dopo esserti fatta picchiare per bene. Inoue aveva appena finito con il Capitano Hitsugaya e ha fatto subito il possibile per te. Poi è crollata.»
«Tipico di Inoue.»
«Già.»
Qualcosa non torna, non è tutto. Ricordo all’improvviso.
«Ichigo!» mi tiro su con uno scatto, per poi piegarmi a metà per il dolore. «Non ha preso Ichigo, vero!?»
«No, calmati.» Mi poggia una mano sulla testa per dirmi di stare tranquilla. «L’Espada è tornato nell’Hueco Mundo pochi minuti dopo che sei svenuta.»
Ichigo sta bene.
Il respiro che avevo troncato nel mezzo per l’ansia viene fuori tutto d’un fiato, quasi un sospiro. Mi sento meglio, più leggera.
«E il Capitano Hitsugaya come sta?»
«Ha recuperato quasi del tutto. Non dovremmo più avere problemi, Matsumoto ha richiesto il rilascio del limite per i prossimi scontri.»
            Ma il limite è solo per tenenti e capitani, io non ho alcun limite da rilasciare.
Sono ancora troppo debole, e basta.

Nii-sama, perdonatemi.
Sono solo fango sull’onore dei Kuchiki.

«Riposati adesso, sei stata bravissima.»
 
12:10 –Tatsuki
Orihime non è a casa, me l’aspettavo.
Scendo velocemente le scale del palazzo, evitando gli inquilini che mi lanciano occhiatacce.
Orihime mi aveva parlato di un negozio, un posto strano dove non sono mai stata, che usano come base solitamente. Sono sicura che è lì, ma non so dove questo negozio si trovi. Comincio a vagare senza meta, sperando in una traccia, o un colpo di fortuna, o che so io.
 
Pressione. L’aria trema.
Di nuovo? Così presto? Possibile?
Scruto il cielo, ma non c’è nulla di strano.
È un secondo, un battito di ciglia, e Grimmjow è dritto di fronte a me.
Prima che io, la ragazza più forte del Giappone, possa fare un solo minuscolo movimento, stringe la mano attorno al mio collo e mi spinge contro la parete. L’impatto fa mancare il fiato.
«Dov’è Kurosaki Ichigo?» ringhia.
Sento il suo respiro sul viso.
«Non te lo dirò.» sussurro. Stringo le mani intorno alla sua, nel disperato tentativo di recuperare un soffio d’aria.
«Mi sono stancato di dare la caccia alla sua ombra.» Mi studia per un secondo, mi trapassa con lo sguardo. «Se io ti uccido, Kurosaki Ichigo verrà a cercarmi?»
Aspetta la mia risposta, si lecca le labbra.
«Ichigo non verrà.»
«Sei sua compagna, sono sicuro di sì.» E sorride. Sorride, e so che questo sorriso è l’ultima cosa che vedrò.
Stringe le dita, lentamente, e mi guarda annaspare, contorcermi, soffrire per cercare ancora inutilmente di vivere.

Spero davvero che Ichigo non lo cerchi, poi.
Spero che Orihime non si tagli i capelli, poi.
Quando io non ci sarò.

Chiudo gli occhi, e smetto di opporre resistenza.
Attraverso le palpebre, d’improvviso mi abbaglia un lampo blu.
«Ti consiglio di lasciarla immediatamente. La prossima freccia sarà mirata a te.»
Apro gli occhi, e Grimmjow d’improvviso mi lascia cadere a terra, impegnato a difendersi da un colpo di Sado.
Ishida mi si avvicina e mi aiuta a rialzarmi.
«Non ho alcun interesse per voi deboli.»
Il tempo di alzare lo sguardo, ed è sparito.



 

 
 


 
 

 





≈ Incredibile ma vero, ho aggiornato! 
Ringrazio molto per le recensioni, mi fanno davvero troppo piacere! *////*

 *Citazione poema d'apertura volume 24.

   
 
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