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Autore: LyStyles    03/08/2012    2 recensioni
-Porterai me o lei?- Ed è una domanda sputata in faccia, dopo mesi che vede i biglietti per la finale dei 100 metri nel portafoglio del suo ragazzo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Olimpiadi.

5 Drabble.
Prompt: Olimpiadi.


-Porterai me o lei?- Ed è una domanda sputata in faccia, dopo mesi che vede i biglietti per la finale dei 100 metri nel portafoglio del suo ragazzo. E questo sa che è la fine o l’inizio, perché sa che non troverà più il coraggio di andare avanti se porterà lei, sa che non troverà il coraggio di lottare, sa che non troverà il coraggio di amare, non ancora.
E le lacrime sono incastonate negli occhi verdi, rossi di pianto e di lacrime trattenute, la voce è spenta, trattiene il respirare aspettando una risposta che non arriva, arriva solo il silenzio, solo stupido, triste silenzio, e il silenzio è la cosa più brutta che ci sia.
Preferirebbe la verità, invece questo silenzio è pieno di parole non dette che fanno male al cuore.



-Io andrò a vedere le olimpiadi.- E glielo sputa in faccia e lo fissa, il bastardo, mentre lo annuncia all’intervista, e fissa solo lui, ed Harry annuisce e vorrebbe spaccargli la faccia a pugni, sbatterlo contro il muro, ma se che se lo facesse riuscirebbe solo a baciarlo e a coccolarlo.
E vorrebbe fare il duro, lasciarselo alle spalle, non crollare come una femminuccia in lacrime al primo ricordo che gli affiora alla mente.
Il sorriso di Louis davanti agli occhi una battuta dell’intervistatore, una risata, e il cuore fa male, scoppia urla, ma nessuno lo sente, è solo, ancora una volta.



Sono iniziate alle olimpiadi, e saranno solo pianti, quel fottuto biglietto nelle sue mani, gli basterebbe il cazzo di Louis nel suo culo, invece nemmeno quello, si sono allontanati, mentre il giorno in cui farà vedere al mondo quanto ama Eleanor si avvicina.
E comincia già a piangere il riccio, comincia a tremare, vedendo il portafoglio di Louis in un angolo abbandonato sulla sedia del loro appartamento che condividono, ma ormai sono solo sconosciuti, sono solo estranei.
Sono solo vecchi amici che non si parlano più, che non si considerano più, dopo essersi raccontati la loro vita non c’erano più novità, c’era solo l’amore che provano l’uno per l’altro, ma ormai l’amore è l’unico collante che mantiene la loro amicizia, e sanno che le cose non si dovrebbero mai mischiare, ma hanno rischiato, hanno giocato col fuoco.
E ora sono soli, nudi, nelle loro camere separate che non hanno mai usato, a piangere silenziosamente contro il cuscino, inzuppato di lacrime.




Il suo sorriso gli appare al risveglio, gli illumina il viso mentre gli occhi blu lo fissano, imparano a memoria i tratti del suo volto che si è già dimenticato, e vorrebbe avvicinarsi, a baciarlo, ma ormai è una lotta interiore contro sé stesso, e non lo può baciare, ci ricascherebbe, e fa già male così, così affonda la testa nel cuscino, coi ricci davanti agli occhi.
Fa già male senza l’ultimo bacio, che risulterebbe un bacio d’addio, e a cosa servirebbe, se non ad un ulteriore strazio dei loro cuori.
Ed è il giorno della finale dei 100 metri, e i più grandi campioni saranno elettrizzati, e anche Louis lo è mentre sventola i biglietti della finale sulla faccia di Harry, sotto il suo naso, e sbotta infastidito gli ruggisce contro, gli scoppia in lacrime, urla contro cose cattive, che non avrebbe mai voluto dire.
E Louis non può resistere davanti a quelle gocce che cadono dagli occhi fatti di erba e di foglie, di purezza e perversione, e gli viene da piangere anche a lui dicendogli che voleva solamente invitarlo con lui a vedere la finale, e il riccio continua ad urlargli contro “Ah, perché lei non vuol venire” gli dice sprezzante mettendosi i cuscino davanti agli occhi, non vuol vedere, non vuol sentire, vuol solo piangere e sfogarsi, ancora.



Sono quasi le nove, e Louis dovrebbe essere andato a godersi lo spettacolo, invece entrando in salotto, lo vede, sdraiato davanti all Tv, e sta partendo la gara dei 100 metri e lui è ancora lì, e Harry per un momento si chiede perché non sia andato, mentre i biglietti strappati in un angolo del tavolo ne sono la conferma.
“Volevo andarci con te” Si giustifica stringendo le spalle, piangendo lacrime dagli occhi, e piansero insieme, l’uno strinto all’altro, rimproverandosi di errori, insultandosi da soli, però si stringono, si abbracciano, si sorridono fra le lacrime secche ancora attaccate sul volto, si stringono con le mani salate di lacrime, si amano con i cuori ancora fariti dagli sbagli dell’altro, si baciano con le labbra che si sono posati su altra gente prima di loro.
E i biglietti giacciono in un angolo strappati di rabbia, mentre loro, con lo sparo della partenza di sottofondo si amano nuovamente.



Lieto fine, una cosa strana per me.. xD
#GALIMPIADI.
LASCIATEMI UN COMMENTINO.

-Ly.

   
 
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