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Autore: Lady Anderson    17/02/2007    32 recensioni
Cosa sarebbe successo se Terence e gli altri non avessero interrotto Heric e Sana al parco? Ho usato i nomi dell'anime così anche chi non conosce il manga potrà leggere tranquillamente la storia...Premetto che ho dovuto modificare un po' la trama dell'episodio, sennò la fanfic non avrebbe avuto un filo logico...Non uccidetemi! Questa è la prima ff che scrivo su Kodocha, siate clementi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un Natale colmo di emozioni

Un Natale colmo di emozioni

 

Tokio. In una graziosa villa, una ragazza era chiusa da ore nella sua stanza, sdraiata sul letto a fissare un indefinito punto sul soffitto.

“Sei solo un diavoletto, ecco che cosa sei!”

Quelle parole le rimbombavano in mente come un eco tra le montagne e non facevano altro che rievocarle una miriade di pensieri, tutti strettamente collegati ad una persona. Di nuovo, le lacrime ripresero a sgorgare dagli occhi di quella ragazza , inumidendo il cuscino del letto ricoperto dai suoi lunghi capelli castano-rossicci. - “Non potevo farti questo, Heric…non potevo proprio…”- disse. Poi, alzandosi dal letto, si diresse verso la finestra della camera, che era situata vicino ad una scrivania sulla quale era poggiato un copione. Lo prese in mano, e come se fosse tornata indietro nel tempo rivide sé stessa che, arrivata a recitare proprio quella battuta si era bloccata di colpo, non riuscendo più nemmeno a pensare. Dopo essere rimasta a fissare quel piccolo blocco rosa per un po’, lo scaraventò nel cestino dei rifiuti, per poi tornare a guardare qualcosa di imprecisato fuori dalla finestra. Aveva provato in tutti i modi a dimenticarlo, a convincersi che ormai lui non era più suo. E piano piano c’era riuscita, fino a quando un pomeriggio, al doposcuola, Funny le aveva detto che tra loro era finita. Fu in quel preciso istante che nel suo cuore si riaccese la fiamma della speranza, che però fu spenta poco tempo dopo da uno sceneggiatore che aveva distrutto in una battuta, inconsapevolmente, la carriera di Rossana. Il non riuscire a pronunciare quelle maledette parole fu la prova inconfutabile che Sana era ancora innamorata di Heric. Quando il regista dello sceneggiato decise di toglierle la parte, Sana non aveva protestato in alcun modo.

-“La prego di scusarla signore, non so cosa le sia preso.”- continuava ad implorare Robby, senza ottenere nessun risultato. Il manager della giovane attrice cercava in tutti i modi di farle riottenere la parte, anche perché non voleva che Sana sfigurasse davanti al suo pubblico per la sicuramente eccellente recitazione di Charles. Dal canto suo, il ragazzo aveva capito che il rifiuto di Sana era fondato su qualcosa, o per meglio dire, qualcuno che a lei stava a cuore più di ogni altra cosa. Così, prendendo da parte Robby gli disse:

-“Robby, forse è meglio che tu non insista più con il regista. Anche se Sana riuscisse ad ottenere di nuovo la parte non credo che sarebbe capace di recitare quella maledetta battuta…”-

-“Sì, forse hai ragione. Hanno già trovato la sostituta?”- chiese Robby, l’espressione rassegnata coperta dagli occhiali da sole.

-“Sì, è una giovane attrice in erba, ma non sarà mai all’altezza di Rossana…”- rispose Charles, cercando di tirare un po’ su di morale Robby. Dopo aver salutato il giovane attore, Robby decise di tornare a casa. Forse, parlando con Sana, sarebbe riuscito a convincerla a tornare sul set. Però poi decise di lasciar perdere. D’altra parte, le riprese erano quasi a fine e lo sceneggiato sarebbe andato in onda il giorno dopo…

Intanto, in un quartiere vicino alla villa dove abitava Rossana, un ragazzo biondo e con gli occhi ambrati stava finendo il suo giro d’allenamento intorno all’isolato. Arrivato finalmente davanti a casa sua, prese le chiavi da una tasca della tuta e aprì il cancello ancorato ad una colonnina di cemento sulla quale una targhetta d’ottone recitava “HAYAMA”. Appena entrò, una voce femminile lo chiamò:

-“Heric? Sei tu?”-

Dopo essersi tolto le scarpe disse:

-Sì, Nelly. Sono tornato. Vado a fare una doccia.”- e senza neanche badare alla sorella che ancora gli stava parlando andò al piano di sopra e si chiuse in bagno. Si preparò per la doccia, ma prima accese una piccola radio, sintonizzandola sul suo canale preferito. Ascoltare la musica mentre faceva la doccia era una delle poche cose che lo facevano sentire a suo agio. Tranne lei, ovviamente… Era strano il potere che lei riusciva ad esercitare su di lui: quando era in sua compagnia, sembrava che tutto fosse insignificante, senza peso…Ma quando lei non c’era, sembrava che dentro di lui si creasse un enorme vuoto. Assorto ormai da qualche minuto nei suoi pensieri, Heric si riscosse bruscamente quando una scrosciata di acqua gelida gli piombò sul corpo, facendolo ridestare completamente.

-“Nelly, accidenti, vuoi chiudere quel dannato rubinetto?”- urlò, uscendo poi irritato dalla doccia per asciugarsi.

 Proprio in quel momento, iniziò il notiziario alla radio, che si aprì con una notizia che fece gelare il sangue nelle vene ad Heric:

-“Buonasera, gentili ascoltatori. Apriamo il notiziario di oggi con una notizia riguardante la giovane attrice Rossana Smith. Pare che lo sceneggiatore del telefilm a cui la ragazza stava lavorando abbia deciso di toglierle definitivamente la parte per motivi ancora non chiari ai media; ci è solo giunta voce che si sia rifiutata di dire una battuta. Che la giovane Rossana si sia montata un po’ la testa dopo il successo avuto a New York? Passiamo adesso ad altre notizie…”-

Heric scaraventò d’istinto la radio verso il muro, rompendola. Come potevano accusare Sana, la sua Sana, di essere diventata una primadonna? Ancora più irritato di prima, si vestì e scese giù in cucina a prendere qualcosa da mangiare, per poi tornare in camera sua al piano superiore. Dopo aver finito anche l’ultimo boccone del suo panino, si lasciò cadere pesantemente sul letto, gli occhi chiusi in una turbolenta riflessione: –“Perché lo hai fatto, Sana? Adesso tutti credono che tu ti sia montata la testa… Ma io so che non è così. Deve esserci un motivo, se hai abbandonato il set.”- Così, ancora assorto nei suoi pensieri si addormentò, quasi simultaneamente a Sana che, ancora con gli occhi inondati di lacrime, chiuse la sua mente per entrare nel mondo dei sogni.

La mattina dopo un cielo bianco copriva la città, minacciando di scatenare una forte nevicata. Sana uscì dalla sua camera solo per mangiare a pranzo ma poi, come il giorno precedente, si chiuse in camera sua, cercando di non pensare al suo ormai irrimediabilmente compromesso futuro di attrice. Ma in fondo, questo non le importava un granché; i suoi pensieri adesso erano completamente rivolti ad Heric.

Il ragazzo quella mattina si svegliò di soprassalto, quasi come se i pensieri di Sana fossero arrivati a toccare la sua mente. Anche lui, come lei, scese solo per pranzo, non prestando la benché minima attenzione al padre che stava programmando la serata, la tanto attesa vigilia di Natale.

Intanto, agli studi televisivi, le riprese dello sceneggiato si erano concluse già da qualche ora ed i giornalisti non avevano tardato ad arrivare. Subito si fondarono su Charles e la ragazza che aveva sostituito Sana nella parte che lei doveva recitare ed iniziarono a tempestarli di domande sul lavoro appena concluso, senza escludere la vicenda di Sana. Charles decise così di salvare per l’ennesima volta la sua amica:

-“Ho sentito dire che girano voci sul fatto che Sana si è montata la testa. Vi assicuro che questo non è affatto vero, c’è un motivo ben preciso che l’ha portata a rinunciare a questo lavoro. Ma per favore, adesso basta parlare di lei, i protagonisti dello sceneggiato siamo noi.”-

E così, gelando il fervore dei giornalisti, Charles continuò l’intervista senza più fare riferimenti a Rossana. A pomeriggio ormai inoltrato, Charles riuscì finalmente a scrollarsi di dosso i giornalisti, così salì in macchina insieme alla sua manager e si diresse verso l’Istituto Lones, dove avrebbe passato la vigilia di Natale. Appena ebbe ripreso un po’ d’energia, prese il suo cellulare dalla tasca del giubbotto e compose il numero dell’ultima persona al mondo che avrebbe voluto chiamare.

-“Pronto, casa Hayama. Chi è?”-

-“Ciao Heric, sono Charles. Tu non sai per quale motivo hanno sostituito Sana, vero?-

-“No, non lo so.”-

-“Bene, allora ti consiglio di non perdere lo sceneggiato che va in onda stasera alle 21:00. Mi raccomando guardalo, così capirai tutto.”-

-“Che stai dicendo? Pronto, Charles?”- replicò inutilmente Heric al telefono ormai muto. Riabbassò la cornetta, rimanendo a fissarla per qualche secondo. Le parole del giovane attore lo avevano lasciato di stucco. A che si riferiva? Sempre più tormentato da strani pensieri, Heric andò in camera sua. Appena si sedette sul letto la sua attenzione fu catturata da due pupazzetti a forma di dinosauro sistemati sulla scrivania. Uno glielo aveva regalato suo padre quando era piccolo, l’altro… Era già passato un anno da quando proprio il 24 Dicembre lui, Sana e gli altri amici avevano festeggiato il giorno di metà compleanno suo e della ragazza. Lui non era riuscito a trovarle un regalo, mentre lei appena era arrivato gli si presentò davanti con un pacchetto che conteneva un piccolo pupazzo a forma di dinosauro. Heric non poté fare a meno di ricordarsi che le fece un pupazzo di neve per farsi perdonare e che poi, lentamente, aveva posato le sue labbra su quelle di Sana dandole un bacio. Abbandonato a quei pensieri, non si accorse che aveva iniziato ad accarezzare quel pupazzo, quel piccolo regalo che gli aveva dato la conferma di essere innamorato di lei.

Erano già le 20:30, e in casa Smith si stava già festeggiando la vigilia di Natale con il delizioso buffet preparato dalla Signora Patricia.

-“Buon Natale a tutti!”- gridò Robby già mezzo arzillo, con la Signora Smith che lo seguiva a ruota. Anche Oliver era alla festa, dimenticandosi che la sua presenza era motivata dal fatto che doveva ritirare l’ultimo manoscritto della Signora Smith, la cui data di consegna era prevista il giorno dopo. Anche Sana si stava divertendo: vedere la sua famiglia così allegra le fece dimenticare per un attimo perfino il fatto che Charles l’aveva lasciata durante le riprese di quel maledettissimo sceneggiato. A dir la verità, Sana non aveva considerato il suo rapporto con il giovane attore un rapporto veramente serio, ma solo come un profondo affetto fraterno. La persona con cui avrebbe volentieri condiviso la sua vita era un’altra. Era Heric. Inconsciamente, Sana si avvicinò alla grande finestra che dava sul giardino ormai interamente coperto di neve. I ricordi iniziarono ad affollarle la mente…L’anno precedente, la sera del 24 Dicembre, aveva dato una festa a casa sua per festeggiare, insieme alla vigilia di Natale, anche il giorno di metà compleanno suo e di Heric. Ricordò la grande cena tutti insieme, i giochi in giardino sotto la neve che cadeva, Heric che le faceva un grazioso pupazzetto di neve e poi…la baciava. Sana chiuse per qualche secondo gli occhi, riassaggiando di nuovo, anche se per un attimo, il sapore delle labbra di Heric. Il forte suono dell’orologio a pendolo che era in salotto la fece sobbalzare, facendola ritornare alla realtà. Si girò e vide che erano già le 21:00. mancavano solo pochi istanti alla messa in onda del film da cui l’avevano cacciata…

Nello stesso momento, in molte altre case si stavano accendendo i televisori, così come a casa di Terence dove il ragazzo era in compagnia di Alyssa, Margareth e Gorge.

-“Forza ragazzi, accendete il televisore! C’è il film di Charles!”- disse eccitata Margareth. A casa Hayama, Heric stava pensando se seguire o meno il consiglio di Charles. La sua decisione arrivò quando suo padre, vestito da Babbo Natale con delle renne finte vicino iniziò a cantare delle canzoni natalizie abbastanza banali. Il ragazzo prese il telecomando e accese la televisione. Proprio in quel momento il film era giunto al punto in cui Sana avrebbe dovuto recitare QUELLA battuta:

-“Adesso basta! Tu non capisci e non capirai mai quello che provo!”- urlò un ragazzo buttando in terra un vaso di fiori, rompendolo. In risposta, una ragazza gli disse:

-“Sei solo un diavoletto, ecco che cosa sei!”-

Ad Heric sembrò che il cuore gli si fosse fermato. Ecco qual era il motivo che aveva spinto Sana a non recitare…Sapeva che se avesse detto quella battuta lui ne avrebbe sofferto…

-“Scusa papà, vado a fare una corsa.”- disse Heric al padre, prima di infilarsi le scarpe ed uscire di casa. Iniziò a correre senza una meta precisa, con i pensieri ancora offuscati dalle parole che aveva appena udito. Non poteva credere che lei avesse messo a rischio la sua carriera solo per non fargli del male. Come se non bastasse, si ricordò di quando lei era a girare “La Casa nel Bosco” e lui per telefono le disse di essersi innamorato di Funny, di quando era tornata e i suoi amici, lui compreso, le avevano detto che credevano che lei stesse con Charles, della sua brusca reazione seguita subito dopo da lacrime che solo lui aveva visto scendere dagli occhi di Sana…E ancora una volta la sua mente, o meglio, il suo cuore gli urlò silenziosamente che era stato uno stupido a farsela scappare di nuovo quando lei gli disse che sarebbe partita per New York. Ripensare quelle cose gli fece capire di aver provocato una grande sofferenza all’ultima persona al mondo che avrebbe voluto far soffrire. Heric si fermò ansimante, ritrovandosi nel luogo che più di tutti lo aveva visto vicino a Sana: il parco. Il loro parco. Pensando che anche quest’anno lei gli aveva fatto un bellissimo regalo di Natale, decise di farle di nuovo un pupazzetto di neve, visto che era arrivato anche a questo Natale a mani vuote. Nel frattempo, anche Sana era uscita di casa; non sopportava l’idea di stare a vedere il film con la sua famiglia e di sentire Robby inveire contro il televisore, ancora offeso perché le avevano tolto la parte. Anche lei iniziò a camminare per le strade di Tokio, tenendo in mano un ombrello aperto per non riempirsi di neve. Non riusciva a pensare a niente, se non ad Heric. Inconsciamente, si ritrovò nel parco, interamente coperto di neve, dove scorse una figura inginocchiata, intenta a costruire qualcosa. Anche se stava nevicando, riuscì ad intravedere una folta chioma bionda che la fece rimanere immobile, con il cuore che stava iniziando ad accelerare i suoi battiti. Sana respirò profondamente, si fece coraggio e si avvicinò ad Heric, che non si era ancora accorto di lei.

-“Ciao, Heric.”-

Il ragazzo si arrestò, riconoscendo la voce della ragazza che gli aveva cambiato la vita. Si girò verso di lei e ricambiò il saluto:

-“Ciao Sana. Come va? È tutto a posto?”-

Sana rimase un po’ sorpresa da quella domanda, e con tono flebile rispose:

-“Sì, non c’è…”- Non ebbe il tempo di finire che Heric la interruppe:

-“Ho visto il film.”-

Subito lo sguardo di Sana si rabbuiò. Il ragazzo continuò:

-“Hai compromesso la tua carriera per non farmi star male, sapevi che se tu avessi recitato quella battuta ne avrei sofferto. Per me è stato come un regalo di Natale, e per questo ti devo ringraziare. Però devi scusarmi, io ti ho causato molti problemi e non ho mai saputo fare qualcosa per te. Scusami…”-

Udendo quelle ultime parole Sana alzò di scatto lo sguardo e disse:

-“No Heric, questo non è affatto vero. Tu mi sei sempre stato vicino, e mi hai dato il tuo appoggio in moltissime occasioni. Tu sei davvero il mio più grande amico.”-

Poi il silenzio. I due rimasero a fissarsi negli occhi senza parlare, mentre nelle loro menti si formavano due pensieri identici. Heric pensò: -“Devo dirle quello che provo per lei, senza paura né risentimento.”- Sana pensava: -“È arrivato il momento di dirgli quali sono i miei sentimenti per lui, adesso e proprio qui.”- Seguì ancora qualche istante di silenzio e poi, contemporaneamente i due dissero:

-“Sana, io…”-, -“Heric, io…”-

-“Ti…”-

-“Ti…”-

Sana sentì tutto ad un tratto il corpo di Heric contro il suo, le braccia forti che le cingevano la schiena. Anche lei lo abbracciò, tremante per l’emozione. Heric, come al solito, aveva preferito agire anziché parlare. Strinse ancora di più Sana a sé, come se avesse paura di perderla di nuovo. Ad un certo punto, riuscì a raccogliere tutto il coraggio che aveva in corpo e pronunciò due parole. Due parole che fecero sussultare il cuore della giovane attrice:

-“Ti amo.”-

Sana restò immobile, senza riuscire a fare o dire niente, tanto che non riuscì a trattenere le lacrime. Heric pensò per un terribile attimo di aver fatto la cosa sbagliata, ma dopo qualche secondo si ricredette, dopo aver sentito Sana dirgli:

-“Anche io.”-

Il ragazzo allora si scostò leggermente dal corpo di lei, la guardò fisso negli occhi e lentamente avvicinò le sue labbra a quelle di Sana, per poi posarcele dolcemente. Inizialmente Sana restò come incantata, ma poi iniziò a rispondere a quel bacio così intenso, dolce, desiderato, vero, che avrebbe fatto sognare chiunque. Finalmente si erano dichiarati, avevano trovato la forza di esprimere i loro sentimenti senza paura.

Da una stradina che passava vicino al parco si levarono dei singhiozzi:

-“Oh, finalmente ce l’hanno fatta! Come sono contento!”-

-“Zitto Terence, non vorrai interromperli, vero?”- lo ammonì Alyssa, mettendosi un dito sulle labbra.

-“Come sono carini, ho sempre sognato di vederli insieme…”- disse Margareth sussurrando. Gorge poi disse, quasi urlando:

-“E bravo Heric, sei davvero un grande…AHIA!”- Il ragazzo venne colpito in testa dagli altri tre con un  buffo martello rosso fatto di gomma:

-“Stai zitto Gorge!”-

-“E va bene, scusate…”- rispose lui massaggiandosi la testa.

Dopo quel lungo bacio, Heric e Sana si staccarono, abbracciandosi di nuovo. Lei sussurrò:

-“Oh mio Dio, non mi sembra vero…Non sai da quanto tempo sognavo questo momento…”-

Heric, per tutta risposta, iniziò di nuovo a baciarla, ma si interruppe quando lei si mise a ridere:

-“Che hai da ridere? Non vuoi che io ti baci, per caso?”-

-“No, non è questo…È che ancora non ti ho ringraziato per il tuo regalo di Natale…”-

Heric la guardò incuriosito, ma appena vide che Sana stava guardando il piccolo pupazzetto di neve che stava sotto il suo ombrello si girò e arrossì. Sana gli strinse la vita e, avvicinandosi all’orecchio del ragazzo, sussurrò:

 -“Grazie, amore mio…”- e dopodiché gli diede un tenero bacio, che lasciò Heric sorpreso. Quando si staccò, lui la guardò e non poté fare a meno di sorridere. Un sorriso che fece scaldare ancora di più il cuore di Sana. Anche lei sorrise, finalmente con la mente libera da ogni pensiero. Così i due si presero per mano ed cominciarono  ad incamminarsi insieme verso casa. Prima di girare l’angolo però Heric disse:

-“Hey, Terence, ricorda di asciugarti le lacrime e di soffiarti il naso…”-

E dopo aver sentito un forte tonfo provenire da dietro i cespugli che circondavano il parco lui e Sana si misero a ridere. Poi Heric tirò Sana a sé, la baciò di nuovo e le mise un braccio intorno alla spalla, mentre lei gli avvolse la vita prima di riprendere a camminare stando dolcemente abbracciati. I due ragazzi non potevano essere più felici di così, ed erano certi che niente e nessuno avrebbe potuto separarli un’altra volta.   

 

Finita! Allora, che ve ne pare? Fa Schifo? Mi conviene darmi all'ippica invece di scrivere fanfic? Fatemi sapere cosa pensate, sia positivamente che negativamente! Un grazie speciale a chi legge, e un grazie ancora più speciale a chi recensisce!

Un bacione... Lady Anderson   

   
 
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