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Autore: maavors    04/08/2012    6 recensioni
Mia Nisi è il nuovo sottotenente dei RIS di Roma. Il suo arrivo porterà molti cambiamenti nel (quasi) tranquillo ambiente romano.
IMPORTANTE: sto aggiornando e modificando i capitoli. 05/01/2016
Genere: Commedia, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bartolomeo Dossena, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7
 
Un uomo non ti amerà né ti tratterà mai così
bene come un negozio. Se un uomo ti sta stretto
non puoi cambiarlo entro 7 giorni con
uno splendido golf di cashmere!
I Love Shopping, Rebecca Bloomwood
 
Alle nove in punto Lucia suonò il campanello e Mia due secondi dopo uscì di casa.
Entrò in macchina con un sorriso raggiante “Perché quel sorriso?” chiese Lucia, che non se lo lasciò sfuggire. “Stiamo andando a fare shopping!” rispose Mia scoprendo ancora di più i denti. “Stiamo andando a compare il mio abito da sposa” rispose l’altra “Sempre shopping è” commentò allora Mia, che amava fare shopping – toccare tutti i vestiti, distinguere i diversi tessuti, fare possibili abbinamenti, quello era il suo secondo paradiso – Lucia abbozzò una risata e mise in moto.
“Allora… cosa stavate facendo tu e Bart ieri sera?” ovviamente la scusa della cena a casa di amici non se l’era bevuta. Mia la guardò per un momento e capì di aver trovato una vera amica. Non le importava che fosse il suo capo, sapeva che per lei era solamente Lucia. “Dovevamo parlare e ci siamo visti a casa mia” ammise la ragazza e Lucia non chiese altro.
Durante il tragitto parlarono un po’ di tutto, ma soprattutto del matrimonio. Quando arrivarono erano passate da poco le dieci, parcheggiarono e si diressero verso l’entrata della boutique.

Ad attenderle c’era un equipe di commesse munite di riviste, champagne e fazzoletti. Mia strabuzzò gli occhi, non si sarebbe mai sposata.
Insieme alle commesse iniziarono a vedere i possibili modelli da far provare a Lucia e dopo un po’ sparì dietro un enorme tenda bianca per provare i vestiti scelti.
Uscì un paio di volte, ma non sembrava convinta di nessuno, ad ognuno trovava un difetto; finché non arrivo lui. Lucia si guardò allo specchio e si portò involontariamente una mano sulla bocca, come se avesse voluto tirare indietro un urlo. Si voltò verso Mia e con incredulità iniziò a esclamare “Mi sto per sposare!”

La loro ricerca finì lì, dopo un po’ arrivò una sarta per prenderle le misure e in meno di mezz’ora si trovarono di nuovo in macchina. “Sono felice che tu sia qui con me” disse Lucia non appena partì.
“Anche io” ripose Mia con un sorriso. “Ma insomma, me lo vuoi dire che stai combinando con Bart? Hai già creato scompiglio!” sentire quel nome fece quasi sobbalzare la ragazza, che tutto si sarebbe aspettata tranne che quell’argomento.
“Non lo so Lucia, non lo so. È stato tutto così veloce. È successo tutto troppo in fretta. Ormai ci sto dentro”
“Il primo anno qui, appena creato il gruppo, lui si era preso un’infatuazione per me. Io amavo un altro, ma non riuscivo a non provare niente per lui. Ha questo potere… È come un vortice, se ti prende è finita”
“Non capisco dove vuoi arrivare”
“Voglio dire: non ti sentire obbligata. Tu hai il controllo di te stessa. Tutto qui” concluse Lucia, aveva gli occhi fissi sulla strada e per tutto il discorso non si era voltata per guardare Mia più di due volte.
L’atelier si trovava a soli dieci minuti dalla caserma e arrivarono in tempo per il briefing.

Ghirelli aggiornò le due su quello che era successo durante la loro assenza “La territoriale ha trovato il corpo di un ragazzo nei pressi della stazione di Ostiense. Me ne sto occupando insieme a Emiliano e Bianca”
“Tenetemi informata. Per il resto?”
“Se con il “resto” intendi Mario Pugliese allora la risposta è no” a rispondere fu Dossena e Lucia annuì, quasi sconsolata, e solo in quel momento sembrò essersi accorta dell’assenza di Orlando. “Orlando?” chiese quindi a nessuno in particolare “Ha ricevuto l’autorizzazione dal magistrato. È in carcere” parlò Daniele e Lucia strabuzzò gli occhi “Autorizzazione per cosa? Io non gli ho detto di chiedere assolutamente niente!”
“Per farsi dare maggiori dettagli sul trasferimento di Pugliese” lei alzò gli occhi al cielo, proprio mentre Serra varcava l’entrata. “Scusate il ritardo” disse lui, stando bene attento a non guardare Lucia negli occhi “Serra, se non la finisci di prendere iniziative solitarie ti trasferisco a Messina!” Orlando decise volontariamente di non rispondere e iniziò a parlare di tutt’altro “Ho qui tutti i dettagli del trasferimento. Se ci mettiamo al lavoro subito possiamo ricavare qualcosa e magari riusciamo a sventare un possibile tentativo di evasione” tutta la squadra annuì. Bianca, Emiliano e Ghiro tornarono a lavorare sul loro caso, mentre Mia, Orlando e Bart sotto la supervisione del capitano iniziarono a supervisionare le informazioni che Serra aveva appena portato.

Stavano lavorando da nemmeno mezz’ora quando Lucia ruppe il silenzio “Ragazzi, voi andate a segnare su una mappa tutti i punti che abbiamo segnato. Io e il tenente dobbiamo parlare un momento”
Bart e Mia si guardarono e con complicità uscirono dalla stanza “Gli aspetta una bella ramanzina” disse Dossena ridendo sotto i baffi “Già, meglio non far arrabbiare il capitano” commentò Mia ridendo.

Come aveva ordinato la Brancato segnarono su una mappa tutti i punti morti del tragitto, i luoghi dove era possibile far evadere un detenuto. Mia dettava e Bart scriveva, “Dove siete state stamattina?” chiese Bart mentre digitava sulla tastiera del computer “In procura” rispose la ragazza mentendo e immediatamente tornò al loro lavoro “Segna Via del Casale Rocchi, questo è l’ultimo” lui ubbidì e digitò il nome della via che le aveva detto.
“Che fai stasera?” questa volta fu Mia a parlare, Bart chiuse il programma e spense il PC. La domanda lo lasciò perplesso, perplessità che durò ben poco “Mi vedo con una ragazza” rispose lui con nonchalance. La risposta lasciò Mia senza fiato, era come se l’avessero accoltellata, un colpo dritto allo stomaco. “Divertiti” disse quindi lei, cercando di non far trapelare i suoi sentimenti, “Oh sì, ci divertiremo un sacco io e te. Alle nove a casa mia” Dossena si alzò dalla sedia, le stampò un bacio in fronte e fece per uscire; teatralmente sulla porta si voltò ed esclamò “Ti aspetto eh”.
Mia si stava ancora riprendendo da quello che era appena successo e nemmeno ci fece caso, si accorse che era andato via solo circa dieci minuti dopo, quando le mandò un messaggio con l’indirizzo di casa sua.

La giornata passò tranquillamente: continuarono a lavorare sui pochi indizi che si ritrovavano e ogni tanto Lucia e Orlando richiamavano Mia e Bart nell’ufficio del capitano, dove discutevano possibili teorie che poi venivano smontate da qualcuno.
Solamente verso le sette la Brancato decise di fare l’ultimo briefing. Daniele li aggiornò sul loro caso, che era quasi risolto, e Lucia li aggiornò sui loro sviluppi, che erano ben lontani da essere risolti.

Mia tornò a casa distrutta, la notte precedente aveva dormito male e poco e si ritrovava in condizioni pietose.
S’infilò velocemente sotto la doccia e cercò di lavare via la stanchezza, ma l’acqua calda provocò l’effetto contrario e quasi si addormentò sul letto mentre cercava qualcosa da indossare.
Presa dal sonno probabilmente scelse un vestito non adatto alla serata: decisamente troppo corto e scollato. Era comunque in ritardo e non poteva perdere tempo quindi ormai aveva messo su quello e quello si sarebbe lasciata. Velocemente asciugò i lunghi capelli, operazione che le portò via quasi tutto il tempo che aveva a disposizione e si infilò le scarpe. Prese la borsa, dove ficcò il telefono e il portafoglio e uscì di casa.


 
 
aggiornato e corretto 31/01/2016
  
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