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Autore: Sternschnuppe    04/08/2012    0 recensioni
Matteo è il cantante e chitarrista della band, ma chiunque lo incontrasse per la strada, al supermercato, in officina, non direbbe mai che adora la musica hard rock e metal, il suo aspetto è quello di un ragazzo che frequenta i pub e le discoteche un giorno sì e l’altro pure; forse per il suo aspetto possente, i suoi bicipiti pronunciati ricoperti di tatuaggi, la sua postura o i suoi capelli ai lati rasati e al centro un po’ più lunghi, per poter fare una piccola cresta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi la seconda parte della serata..l'after concert..Matt vi sorprenderà (spero non così tanto in negativo) ma il finale mi piace particolarmente :) 
Buona lettura ;)



Non si sa per quale motivo,la loro dote naturale, l’energia trasmessa negli ultimi minuti da Nina, la carica dei fans o semplicemente il fatto di essere proprio li, in quel momento, ma i ragazzi ce l’hanno messa tutta stupendo il pubblico e preparandolo al meglio per la performance che molti aspettavano da tanto,forse troppo: la performance dei Green Day. Nina non era mai stata ad un concerto rock prima, ma è sicura che i quattro ragazzi hanno fatto colpo sulle migliaia di giovani presenti: le loro urla, i loro canti, le mani che si muovevano a ritmo, le ragazzine in delirio per il cantante, hanno confermato la tesi della mora.  Matteo, dal canto suo, ha dato il massimo come sempre, e finalmente è stato ripagato delle notti insonni a scrivere canzoni, cantarle, provarle all’infinito finchè non fossero perfette. La vita gli ha concesso un attimo di gioia, soddisfazione, un attimo che valeva la pena vivere accanto alla sua famiglia e al suo unico e vero amore: la musica.
“Siete stati fantastici, ma che dico fantastici, mitici, meravigliosi, gra..
“Nina, si dice –avete spaccato” la interrompe Alex.
“Che?” la mora inclina la testa e non capisce le parole del bassista.
“Nel termine rock si dice che abbiamo spaccato”
“Ah, ok..beh allora ragazzi avete spaccato veramente tanto” pronuncia quella frase sconosciuta con lo stesso entusiasmo espresso prima.
“Molto meglio,brava “ si complimenta Alex.
“Ragazzi stasera avete spaccato” le parole di Cristina,che ha appena raggiunto i cinque,scorrono  veloci e strappano una risata a Nina e Alex.
“Che c’è? Che ho detto?” domanda sorpresa la riccia.
“Niente, è che Nina ha appena imparato questa frase” le risate ricominciano, più forti di prima.
I cinque si ritrovano assieme subito dopo il grande concerto e in fretta si dirigono nello stesso capannone dove hanno pranzato e Nina si è fatta conoscere da tutti. Quel capannone che ora non ha più la stessa faccia, ora ci sono luci diverse, colorate, musica rock e, naturalmente, un enorme buffet che attende tutte le band e lo staff. Come al solito, i ragazzi si lanciano sulla tavola imbandita di cibo a non finire, mentre Nina si allontana un po’ da loro e da tutta quella gente che affolla il capannone. Matteo se ne accorge e, appena può,la raggiunge.
“Allora, abbiamo suonato bene?” esordisce una volta al suo fianco.
“Si,avete proprio spaccato!” la mora cerca di sorprenderlo, e ci riesce bene.
“Che?”
“È una frase che ho imparato da Alex, la dite voi rockettari” l’espressione del ragazzo è sorpresa e divertita allo stesso tempo.
“Non devi ascoltare le cavolate che dice Alex, non gli crede nessuno” le rivela lui.
“Quindi ti siamo piaciuti?” continua.
“Si,molto” la mora gli sorride, entrambi guardano un punto all’orizzonte,tra la gente che mangia, balla e si diverte condividendo le emozioni di quella serata.
“Anche se la musica classica rimarrà sempre nel mio cuore, il rock non mi dispiace, mi sto abituando al suo sound” Matteo ne è felice e fiero allo stesso tempo, e uno sguardo basta per farlo capire anche alla ragazza accanto a lui.
Le parole,quelle parole che i due si sono appena scambiati, quelle parole che vorrebbero continuare a uscire dalle labbra carnose di lui e quelle morbide di lei, vengono bloccate da una giovane donna che si affianca al cantante.
“Ciao,sei tu Matteo?” domanda con sguardo ammiccante.
“Si” le risponde un po’ freddo anche se non può fare altro che essere attratto dal corpo della ragazza che traspare dalla tutina nera di pelle.
“Volevo farti i complimenti per stasera, sei stato proprio bravo, e hai una voce bellissima”
Nina si sente come la terza incomodo, spettatrice di uno spettacolo al quale non può fare parte, anche se vorrebbe esserne protagonista e saper attirare a sé il cantante, con la stessa tecnica usata dalla ragazza proprio adesso.
“ Sai,mi piacerebbe conoscere la tua tecnica di canto, io ci ho sempre provato, ma ho sempre fallito”
“Te la spiego volentieri, magari in un luogo più appartato, che ne dici?” la ragazza annuisce e entrambi scompaiono dietro il candido capannone, lontani, mentre lo sguardo di Nina è perso nel vuoto, triste e malinconico.
 Trascorre la serata appartata ad osservare tutti i musicisti divertirsi e a pensare a quanto si stia divertendo il cantante in quel momento.
“Tu e Matt state assieme? “ una voce squillante, quella voce squillante,interrompe i pensieri della mora.
“Eh? Come?”
“Tu e lui siete una coppia?” continua Cristina sotto lo sguardo perplesso della mora.
“No no siamo amici, credo” la risposta incerta arriva dopo qualche minuto.
“Ah, non si direbbe, gli sguardi che ti lancia sono molto più che amichevoli” Nina percepisce la sincerità dell’accompagnatrice,ma non è sicura della verità di quelle parole.
“Beh non si direbbe visto che se ne è andato con una bella stangona” pronuncia questa frase come se fosse avvelenata, si toglie il sasso nella scarpa, quel sasso che le stava rodendo il fegato.
“Quello non vuol dire niente, sai con quante donne Karl è andato a letto prima di fidanzarsi con me e mettere la testa a posto? “
“Karl?”
“Si Karl è..cioè era il mio ragazzo, il chitarrista di quel gruppo..ah guarda è la” la riccia indica un ragazzo che ride e scherza con altri, alto e moro con un piercing sul sopracciglio destro.
“Tu e lui? “ chiede la mora un po’sorpresa, non aveva mai notato quel ragazzo prima d’ora, ma in realtà, non aveva ancora notato nessun altro che non fossero i componenti della sua band.
“Cara Cri, mi dispiace ma dobbiamo portartela via, è tardi e domani abbiamo un lungo viaggio che ci aspetta” i musicisti si rivolgono all’organizzatrice.
“Si, avete ragione, non ti preoccupare Ni, ti racconterò tutto un’altra volta”
“D’accordo” in men che non si dica tutti e quattro hanno raggiunto il backstage, solo tardi si accorgono dell’assenza del cantante.
“Matt?” domanda Ash, quasi allarmato.
“E’ andato a spassarsela” confessa Alex facendo l’occhiolino agli altri due.
“Ah,capisco, allora buona notte ragazzi” e così i tre si salutano.
 
 
Alex, l’unico compagno di stanza rimasto alla mora, è molto stanco, lo si nota dalle occhiaie che si sono formate sotto i suoi occhi castani; si sdraia subito sul letto, sperando che le braccia di Morfeo lo circondino presto, molto, troppo presto.
“Vuoi che rimanga sveglio a farti compagnia?” propone alla ragazza.
“No grazie, sono abituata ormai” ora anche Nina si adagia sul letto e spera di potersi rilassare,di poter sciogliere tutta la stanchezza anche solo toccando quel materasso troppo scomodo per lei.
“Posso essere il tuo orsacchiotto di peluche” continua lui.
“Veramente io non dormo con un orsacchiotto da…non ho mai dormito con un orsacchiotto” le rivela lei, dopo averci pensato un po’ su.
“Credevo che tutte le ragazze ne avessero uno”
“E invece no, io sono l’eccezione che conferma la regola” gli risponde regalandogli un sorriso,mentre una leggera brezza entra dalla piccola finestrella e rinfresca la stanza.
“Già, le persone speciali sono sempre un’eccezione “ questa frase,pronunciata proprio dal bassista sorprende la mora,che si apre in un enorme sorriso.
“Davvero pensi questo di me? Grazie..che carino”
“Si si, però adesso dormi” Alex cerca di essere freddo anche se non ne è capace.
 
 
Nina trascorre tre ore sveglia, nonostante sia stanca i suoi occhi non hanno intenzione di chiudersi e lasciarle un attimo di tregua, di riposo. Aspetta, Nina aspetta semplicemente, aspetta il ritorno del cantante, e il tempo, il tempo non passa, le lancette dei secondi dell’orologio, appeso alla parete opposta ai tre letti, sembrano immobili, lente, fin troppo. Ora fissa il soffitto, le crepe che, durante gli anni, si sono formate; ora da un’occhiata ad Alex cercando di decifrare le parole che le sue labbra pronunciano, il suo corpo possente si agita continuamente, proprio come quello di Nina che vuole trovare un po’ di pace. Ora fissa il cielo blu e le piccole stelle che vi sono appoggiate, immaginando scene, rivivendo ricordi della sua infanzia e momenti appena trascorsi, vissuti con quei ragazzi: il concerto appena passato, l’abbraccio del cantante e la sua fuga con la sconosciuta, e ancora il suo corpo si muove, mossa dopo mossa il tempo scorre lento, ma scorre. Le due, le due e mezza, le tre,le tre e mezza, le quattro. L’attesa e il desiderio di avere Matt di nuovo accanto a lei. Proprio quando ha perso le speranze percepisce un fruscio  proveniente dalla porta che lentamente si apre. Matteo vi entra, la ragazza intravede la sua figura, lui nota che la sua vicina di letto non dorme.
“Ti ho svegliata?” bisbiglia semplicemente.
“No, io soffro d’insonnia,ricordi?”
Lui annuisce, lo vede attraverso la luce dell’alba che entra dalla piccola finestrella. Matteo s’infila nelle coperte e ruota il possente corpo verso la mora, per poter parlare con lei ancora un po’.
“Ti sei divertito?” gli chiede maliziosa.
“Si, non è stato male” sorride, stando al gioco.
“Ma tu non eri fidanzato?” gli mostra la sua sorpresa, la sorpresa provata poco prima quando lo ha visto sparire mano nella mano con quella sconosciuta.
“Ho promesso a Nella che l’avrei aspettata, non che le sarei stato fedele” una pausa di silenzio, il cinguettio degli uccelli come sottofondo “e lei avrebbe fatto lo stesso”
“Vuoi dirmi che lei è d’accordo?” la ragazza è ancora più colpita.
“Certo! A noi va bene così” ancora una volta il silenzio spezza quel momento di conversazione. Nina fissa il soffitto, quel soffitto che ha fissato per ore e ore in attesa di colui che l’avrebbe cullata con la sua dolce voce, dolce e profonda, piena di mistero, tutta da scoprire, da ascoltare.
“Hai mai fatto l’amore?” lo guarda negli occhi, e ci trova sincerità e timore allo stesso tempo.
“Una volta sola, con Nella, credo che quella volta si possa chiamare amore. “
“E tu?” s’interessa prontamente.
“Si, alcune volte”
“Con lui?”
“Si” il cuore le si stringe al ricordo di quei baci, di quegli abbracci, di quelle carezze, tutto è andato perduto, volato via nel battito di un secondo.
Fuori, lontano, una cicala canta e Nina si perde ad ascoltare quel suono così dolce e soave.
“Non riesci proprio a dormire?” questa volta è lei ad annuire.
“Neanche se ti cantassi una ninna nanna?” Nina vorrebbe rispondergli che il suono della sua voce basta a cullarla, ma è troppo codarda.
“Può essere” ride tra le coperte calde, mentre lui ricambia il sorriso e si mode il labbro inferiore, istintivamente.
“E se ti dessi il bacio della buona notte?” pronuncia quelle parole dopo averci riflettuto un po’
“Potrebbe essere anche meglio” fortunatamente l’alba ha riservato ancora uno schiazzo di buio che impedisce a Matteo di vedere tingere le guance della ragazza di un rosa acceso.
Non si accorge nemmeno di cosa sta succedendo, ma Matteo, beh Matteo prende la palla al balzo. Avvicina ancor di più i loro volti e le stampa un bacio sulla guancia, ma non un bacio qualunque, un bacio trattenuto, dolce, pieno di affetto e soprattutto protezione; quella protezione che lui le vorrebbe assicurare, anche se non sa come. Nina percepisce solo la dolcezza di quell’attimo e non tutti i reali sentimenti che il ragazzo le vuole trasmettere. Lentamente, cullata come desidera dalle parole di Matteo, dai suoi racconti bisbigliati, senza fine, chiude gli occhi e si abbandona al tanto desiderato riposo, per poche, pochissime ore, ma questo la rincuora perché sa che potrà presto rivedere il  dolce cantante.

  
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