Fanfic su artisti musicali > Green Day
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Autore: Mike72    04/08/2012    2 recensioni
Una ragazza che si è persa, un batterista con una villa enorme (e ingannevole), un cantante/chitarrista isterico, un ragazzo interessante e molti altri personaggi.
Cosa succederebbe se una ragazza totalmente ignorante in fatto di Green Day (anzi, che quasi li odia pure) si trovasse a vivere per qualche giorno a casa di uno di loro?
Che dite, vi interessa scoprirlo? ;)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ARE YOU KIDDING ME?

 

Allie non ci poteva credere.

Andiamo, semplicemente non era possibile.

Non solo non era possibile, ma non era materialmente pensabile, concepibile, immaginabile o anche solo ammissibile che quello potesse essere il batterista dei Green Day.

I Green Day, una delle rock band più famose del momento, il simbolo della riscossa del punk rock.

Insomma, i Green Day, cazzo!

Va bene, Allie non sapeva niente a proposito di quella band, chiusa com'era nel suo mondo popolato esclusivamente da Red Hot Chili Peppers, Sum 41 e vecchi gruppi ormai estinti, ma non le sembrava veramente probabile che, tra tutte le stramaledette ville di riccastri che popolavano Oakland, lei fosse dovuta capitare proprio in quella di Frank Edwin Wright III, in arte Tré Cool.

Che peraltro, cosa doppiamente assurda, l'aveva accolta in casa senza alcun problema e le aveva appena messo davanti la colazione.

– Assurdo, – bisbigliò Allie, fissando un punto indefinito per terra.

– Come, scusa? – domandò Tré.

– Tutto questo è assurdo! – sbottò, alzando lo sguardo su di lui. – Voglio dire…

L'altro la guardò interessato, sorseggiando dalla cannuccia ficcata nel bicchiere che aveva in mano.

– Vuoi? – le chiese, porgendole la bevanda. – È Orange Mocha Frappuccino, schiarisce le idee.

Allie scosse la testa. Qualunque cosa fosse, il solo fatto di vedere la sirena di Starbucks, tutta tronfia al centro del bicchiere, l'aveva persuasa fin da subito a dire di no. Sapeva per esperienza che quel posto faceva schifo.

Invece Tré e Ramona sembravano trovarlo di gran gusto, perché sorseggiavano avidi le rispettive bevande senza preoccuparsi che gli si congelasse il cervello o sopraggiungesse un conato di vomito.

All'improvviso, un brivido dovuto alla febbre percorse la schiena di Allie, partendo dal collo e scendendo per tutta la spina dorsale, facendola agitare sgradevolmente sulla sedia. La ragazza cercò di farlo passare inosservato, ma nulla sfuggiva allo sguardo vigile di Tré, che infatti le chiese subito il motivo di quella strana smorfia.

– Niente, era solo un brivido, – rispose velocemente e cercando di cambiare argomento. – Piuttosto… Tu quindi mi stai dicendo che io ho dormito una notte ospite del batterista di una delle rock band più famose del momento?

Tré scoppiò a ridere.

– Precisamente! Com'è che non mi conoscevi? Per caso pensi anche tu che siamo dei venduti e per questo non ascolti i Green Day?

Quella domanda accese una scintilla nell'animo di Allie.

D'accordo, non ascoltava i Green Day e aveva appena fatto una figuraccia perché non aveva riconosciuto il batterista.

D'accordo, la musica che ascoltava era sempre la solita e i gruppi erano sempre gli stessi.

Ma non fosse mai che lei non ascoltasse un gruppo solo perché la gente diceva che erano dei venduti. Nossignore. Lei li ascoltava tutti, i nuovi album delle varie band, mano a mano che uscivano. E se qualcuno le piaceva bene, altrimenti finiva nel dimenticatoio.

I Green Day erano stati relativamente fortunati perché, nonostante Allie avesse saputo della loro esistenza quando era uscito il loro ultimo album, anziché cestinarli fin da subito si era incuriosita e aveva dato un'occhiata anche alle registrazioni precedenti, salvando un paio di canzoni tra cui Basket Case e American Idiot.

Si era addirittura informata sui nomi dei membri, ma ovviamente poco dopo erano stati dimenticati. Com'è che si chiamava, il cantante? William? Tré prima l'aveva chiamato “Billie”, al telefono, ma aveva anche un secondo nome… In quanto al bassista, era tutto un mistero. Quando Tré aveva parlato di un certo “Mike” che si trovava a Miami, Allie si era quasi ricordata il cognome, anche quello assurdo, come tante cose che facevano riferimento ai Green Day. Drint? Dnirt? Tirnt? Mah.

Ad ogni modo, sapendo chi fossero i componenti di quella band oppure no, Allie non poteva lasciar credere al batterista, seduto di fronte, che lei facesse la selezione della musica che ascoltava in base a ciò che diceva la gente. Riordinò quindi le idee molto rapidamente e rispose.

– No. Assolutamente no, – disse con una calma quasi esasperante. – Punto primo: penso che, al giorno d'oggi, qualunque band che voglia essere un minimo famosa si debba commercializzare. È un passo obbligatorio, e anche voi avete dovuto compierlo, come tutti gli altri. E magari non è neanche stata interamente colpa vostra, se firmare un contratto può essere considerata una colpa. Chi vi insulta per queste stupidaggini non se n'è ancora reso conto. Punto secondo: io non ascolto i Green Day perché non mi piacciono, non per altro. Senza offesa, ovviamente. Siete bravi e tutto, e lo penso sul serio, ma non mi piace la musica che fate. Il sound, capito? Anzi, diciamocelo francamente, mi fa proprio schifo. Punto terzo: se proprio devo fare una critica, posso dire che non siete assolutamente una punk band. Una rock band sì, certo, ma non punk. Forse quando eravate agli inizi, ma ora sicuramente non lo siete. Altrimenti non vi sareste commercializzati, o sbaglio?*

Allie sentiva la febbre salire insieme all'emozione man mano che parlava. Si sentiva come se stesse insultando liberamente l'uomo che l'aveva ospitata e accudita per una notte, e che ora si trovava di fronte a lei ad ascoltare interessato la sua arringa nei confronti di lui.

Ed era esattamente ciò che stava accadendo.

E se si fosse arrabbiato?

Se avesse cominciato a sbraitarle addosso, intimandole di fare le valigie e sparire? Di certo lei l'avrebbe fatto di buon grado, così avrebbe evitato di dover insistere per andarsene, ma le sarebbe anche dispiaciuto lasciare la famiglia che l'aveva accolta nel più gentile dei modi.

Tuttavia, mentre continuava a parlare e dire che i Green Day non erano altro che un gruppo che con gli anni era diventato il simbolo di un movimento che si era trasformato in moda, e che ora peraltro non rappresentavano più, non poté fare a meno di osservare il viso di Tré, seduto di fronte a lei.

Il batterista stava sorseggiando ancora quel maledetto Orange Mocha Vattelappesca, che sembrava disgustosamente infinito, e la fissava con uno sguardo che lo faceva apparire la persona più serena del mondo.

Si starà preparando le parole per potermi insultare a dovere, pensò Allie.

Invece, quando concluse il suo immenso discorso e si accorse di sudare a causa della febbre, con sua grande sorpresa Tré non la insultò.

Anzi, disse qualcosa che Allie non si sarebbe mai aspettato come risposta.

– Wow.

La ragazza fece un'espressione alquanto sorpresa.

– … “Wow”? – disse, dopo un attimo di perplessità.

– Sì, wow. Voglio dire… – replicò il batterista, appoggiando il bicchiere vuoto di Starbucks sul bancone appena dietro di lui. – Non credo che nessuno mi avesse mai detto una cosa del genere, prima d'ora.

– … In senso positivo o negativo?

– Positivo, of course, – rispose l'altro con un sorriso. – Davvero, sono rimasto colpito. Sei stata terribilmente schietta e sincera.

– Mi dispiace, non volevo essere maleducata, – tentò di scusarsi Allie.

– Non lo sei stata, anzi! – la tranquillizzò Tré. – Per fortuna non esistono solo fan dei Green Day che mi vogliono stuprare, a questo mondo.

Allie sorrise.

– Però… Ho sentito che tra poco esce un vostro nuovo album, il primo della trilogia. Non mi dispiacerebbe ascoltare qualche canzone…

Il sorriso di Tré si allargò.

– Oh, sicuramente! Il primo singolo esce lunedì, cioè tra… cinque giorni! Ma logicamente abbiamo già finito di registrarli tutti, sono di là nello studio. Sarò felice di fartelo sentire.

– E magari potrebbe conoscere anche Billie e Mike, non credi, papà? – intervenne Ramona. – Potremmo organizzare una cena qui con anche Adie, Britt e tutta la famiglia…

– Ottima idea, tesoro! – esclamò il padre tutto contento. – I Pritchard tornano domani, mentre Billie e Adie saranno qui sabato… Sì, potremmo fare sabato sera! Mando subito una mail ai ragazzi, – disse alzandosi e buttando l'ex-bicchiere di Orange Mocha Frappuccino nel pattume.

– E io vado a vestirmi, – aggiunse Allie. – Così poi cerco su internet un albergo qui vicino.

Si alzò di scatto dalla sedia e mosse due passi verso la porta, fingendo di non avere la febbre che ora la faceva rabbrividire, ma non fece in tempo ad alzare il secondo piede che una fortissima vertigine la fece barcollare e sbattere contro il bancone accanto a Tré.

– Allie! – esclamò Ramona accorrendo.

– Aouch…

– Ehi, ragazzina, tutto bene? – chiese Tré, preoccupato, sorreggendola per le spalle.

– Sì, sì, – mormorò Allie. – Sto bene, solo un capogiro…

– Accidenti, scotta! – esclamò Ramona, che nel frattempo le aveva appoggiato una mano sulla fronte.

– Per la miseria, è anche pallida come un cadavere! – soggiunse Tré guardandola in faccia. – Ragazzina, tu ora te ne vai dritta a letto.

– No… – tentò di opporsi Allie. – No, io devo lavarmi, fare la valigia e cercare un albergo…

– Oh, al diavolo il tuo maledetto albergo! – sbottò Ramona. – Tu stai male! Non puoi uscire in questo stato!

– Ben detto! – approvò il padre. – Per di più ha appena ricominciato a piovere, che luglio di merda… E dovremmo essere in California!

– No… – mormorava intanto la povera Allie. – Lasciatemi, io… Io devo andare!

– L'unico posto in cui andrai nel giro di qualche ora è il tuo letto, – intimò Tré. – E non voglio vederti uscire da lì se non per andare in bagno. Ram, aiutami a portarla di sopra e riempi una borsa dell'acqua calda.

Ramona annuì, e insieme i due trasportarono Allie al piano di sopra, dove Frankito dormiva ancora tranquillo e ignaro di tutto, fino alla camera degli ospiti, nel cui letto Allie venne rivestita da una montagna di coperte. L'altra ragazza le portò poi una borsa di plastica, ripiena di acqua bollente, che venne sistemata ai piedi del letto, in modo che ne riscaldasse il fondo e la malata provasse meno freddo possibile. In seguito si fermò un po' a chiacchierare, rivelando che aveva davvero bisogno di parlare con qualcuno della sua stessa età e per di più dello stesso sesso, e cominciò a descrivere entusiasta la sua “famiglia”, sebbene non fossero uniti da legami di sangue.

Tra tutte le persone che le vennero descritte, tra l'apparentemente timido e serio “zio” Mike, le sorridenti “zie” Adie e Britt e l'esuberante “zio” Billie, la figura che Allie trovò più affascinante fu quella del “cugino” Joseph, o “Joey”, come Ramona disse che lo chiamavano tutti. Sembrava un ragazzo carino, simpatico e anche molto interessante.

Ma questo, si disse Allie, lo scopriremo solo alla cena, evento a cui era diventata curiosa di partecipare, grazie anche alla chiacchierata con Ramona, visto che prevedeva che sarebbe rimasta in quella casa ancora per parecchio tempo.

 

*N.B.: Quasi tutto ciò che Allie dice è ciò che pensa l'autrice di questa Fanfic (ovviamente tranne per il fatto che le fanno schifo i Gìddì ^^). Anche le cose che verranno dette in futuro potrebbero non rispecchiare l'esatto pensiero della scrittrice, ma potrebbero essere solamente delle informazioni funzionali ad una descrizione più accurata possibile del carattere di Allie. Si prega di non insultare se si ha un'opinione diversa da quella della protagonista, questo non è il Social Network adatto per farlo! Continuate a leggere, state sereni/e e insultatemi nella mente. :)



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Mike72's corner

Insomma, eccoci qua un'altra volta con un altro capitolo! Piuttosto sconvolgente ma anche divertente, a mio parere, ma in fondo sta a voi decidere ;)
Non smettete di consigliarmi come potrebbe andare avanti la storia, chi non l'ha ancora fatto, ho più o meno un'idea mia ma le vostre idee sono molto ben accette!
Ringrazio sempre tutti/e quelli/e che leggono, recensiscono, seguono, ecc ecc ecc

A presto!
Mike72

 

  
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