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Autore: sil83    04/08/2012    3 recensioni
La storia inizia dopo la 8X22. Non seguirà la storia che quella pazza di Shonda ha sviluppato per il finale. Ci saranno soprattutto Alex ed Izzie, ma non escludo qualche capatina di altri personaggi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alex Karev, Izzie Stevens
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Capitolo otto. Fratelli.

Derek opererà mia madre domani mattina. Cercherà di asportare il più possibile. Lexie lo assisterà e anche la Bailey sarà in sala. Mi ha promesso che mi terrà aggiornato, perché ovviamente io non posso entrare. Lo so. So come ci si sente. Aspettare che qualcuno arrivi. Decifrare la sua espressione nei dieci metri che mancano prima che inizi a parlare. Passare giorni e notti seduti accanto al letto aspettando che si svegli. So come ci si sente. Cazzo. So come ci si sente in questa situazione di merda.

Sto compilando i moduli dell’assicurazione, grazie a Dio è tutto in regola. È stata una delle prime cose che ho sistemato con il mio stipendio. Ho dato un’assicurazione alla mia famiglia. Mentre riempio i documenti Izzie sta chiacchierando con mia madre e mia sorella. Parlano tra loro, come se si conoscessero da sempre. Mi fa incazzare. Non voglio che leghino, voglio essere libero di poterla mandar via ancora. Voglio che lei si senta libera di andare e che non resti solo per loro o perché la famiglia Karev le fa pena. In realtà voglio che resti. Il perché sono solo cazzi suoi.
È da ieri sera che non parliamo. Questa mattina siamo sempre stati in mezzo alla gente e ora siamo qui, nella stanza di mia madre. Abbiamo passato tutto il tempo a guardarci e ogni tanto a sorriderci. Penso a quel biglietto che le ho lasciato sul tavolo. Sono un idiota del cazzo. Non so come ne uscirò da questa storia. Izzie mi rende fragile. E in questo momento non posso esserlo. Quel che resta della mia famiglia ha bisogno di me.


Sto cercando di convincermi a chiederle di accompagnarmi da Derek per sapere qualcosa in più sull’intervento. È solo una scusa per stare solo con lei. È solo una scusa per chiederle di Hunt e della proposta di lavoro. È solo per sondare il terreno e capire cosa vuole. È solo magari per baciarla ancora. “Alex, mi accompagni a bere un caffè?” Amber. Mia sorella non mi ha quasi rivolto la parola da quando ci siamo incontrati. Io la guardo un po’ stranito. “C’è una macchinetta in fondo al corridoio.” Amber mi guarda per un secondo interminabile. Alla fine abbassa lo sguardo ed esce. Mia madre ed Izzie in contemporanea mi lanciano uno sguardo truce. Non si sono accorte ma entrambe hanno mosso la mano destra indicandomi la porta. Ed entrambe hanno inclinato la testa. Mi stanno sgridando. Mia moglie, ok ex-moglie, e mia madre si sono coalizzate. Sono fottuto.
Mi alzo. “La macchinetta ogni tanto si blocca. È meglio se la accompagno.” Quando esco Amber sta già sorseggiando il suo caffè. Mi avvicino. “Com’è?” Solleva appena lo sguardo, poi butta il caffè nel cestino. “Fa schifo. E anche tu mi fai schifo. E io credo di fare schifo a te. Ma a mamma piaci, e anche io le piaccio e lei piace a noi. Quindi vedrò di sopportarti.” Dice tutto questo guardandomi dritto negli occhi. “Non è vero che mi fai schifo.” Cerco di difendermi. “Perché volevi parlarmi?” Abbassa per un secondo lo sguardo, muove appena i piedi, poi ricomincia a fissarmi negli occhi. “Voglio sapere la verità su mamma. Voglio sapere che cosa ha, che cosa dobbiamo aspettarci dall’operazione. Voglio sapere se questo dottor Shepherd è davvero così bravo.” Mentre parla le si incrina la voce e due lacrime cominciano a scenderle sul viso. “So che ti sto sul cazzo perché piango, ma io sono più forte di quel che sembro. Da quando Aaron se ne è andato ho pianto molto, ma ho saputo rialzarmi e so gestire la situazione.” Alza la voce. “Io piango, ma sono forte Alex.” Mi punta un dito contro il petto. “Io ti sto sul cazzo e anche tu mi stai sul cazzo. E quando piango così anche io mi sto sul cazzo. Ma mi conosco. Quando smetto di piangere, mi rimbocco le maniche. Ho fatto così con mamma. E adesso voglio la verità , perché quando ce ne andremo da qui, ci sarò io con lei.” Le prendo la mano che mi sta ancora puntando sul petto e la avvicino di più a me. La abbraccio. “Non mi fai schifo, ma un po’ mi stai sul cazzo, perché hai fatto quello che avrei dovuto fare io. Perché mi ricordi dove ho fallito. Perché forse sei più forte di me.” La sento un po’ rilassarsi contro di me, sento le sue spalle sciogliersi. “Perché stavate venendo da me?” le chiedo. “Perché mamma non stava bene e il nostro medico non ci capiva un cazzo, e Aaron quando era tornato a casa dopo averti visto continuava a dire che sembravi un medico vero, e che gli altri medici che lavoravano con te erano molto bravi.” La allontano appena da me, la guardo dritta in faccia. “Io sono un medico vero!” “Si, ma quello con i capelli belli è più bravo di te, giusto?” “È solo più vecchio.” Non sembra troppo convinta ma per ora se la fa bastare. “Torniamo da mamma.” Un attimo prima di aprire la porta mi dice: “Non capisco cosa Izzie ci trovi in te. Lei è una figa pazzesca. Sai che faceva la modella?” Alzo gli occhi al soffitto “Dovresti controllare un po’ di più il tuo linguaggio. Comunque, si, mi stai proprio sul cazzo!” Le sorrido. Ora ne ho avuto la prova. Amber è al cento per cento una Karev.


 
Angolo mio:
Ebbene si, Alex doveva confrontarsi un po’ anche con sua sorella… non potevamo lasciarla li sullo sfondo! Anche perché Amber è una tosta!
Sempre grazie mille a chi legge e a chi commenta!
A presto…
Silvia
  
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