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Autore: itsfedej    04/08/2012    9 recensioni
Il giorno più bello della mia vita si trasforma nell'incubo che non augurerei neanche al mio peggior nemico.
Perchè a me?
Fortunatamente ci sarà qualcuno lì pronto ad aiutarmi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno più bello della mia vita era arrivato.
Aprii gli occhi e vidi che i raggi del sole entravano nella camera da letto dove stavo dormendo. Ecco forse “dormire” non è proprio il termine da usare visto che non avevo chiuso occhio per tutta la notte. Ero troppo felice, troppo eccitata, troppo tutto. Mamma bussò alla porta e senza che le dicessi di entrare aprì la porta e corse a sedersi vicino a me. «Pronta?» esclamò mettendomi una mano sulla gamba destra e mi accorsi che involontariamente stavo tramando. «Credo di sì» «Come credi? Devi esserne sicura!» disse e le feci un sorriso per rassicurarla anche se ero io quella che aveva bisogno di sicurezza.
Il matrimonio non è una cosa che fai tutti i giorni ed è un passo importante della vita quindi non si possono fare sbagli. E io ero certa che sarebbe andato tutto bene.
«Sta arrivando la parrucchiera, fatti la doccia e poi prepara il vestito che è nell’armadio. Passerà Jennifer più tardi per vedere se va tutto bene!» esclamò e le stampai un bacio sulla guancia. «Mamma, sto per sposarmi e ho ventiquattro anni. So cosa devo fare!» scoppiammo a ridere e qualche minuto dopo mi misi sotto la doccia.
 
Sentii bussare di nuovo alla porta. Quella casa, quel giorno, era un via vai di persone e non si capiva più niente. Quella mattina avevo già visto troppe persone e, a parte mia mamma, nessuno mi aveva trasmesso sicurezza. Tutti che continuavano a chiedermi se ero sicura di quello che stavo facendo. Sì, lo ero. Fortunatamente entrò Jennifer che mi abbracciò stringendomi forte, «La mia migliore amica si sta per sposare. Non ci posso credere!» disse emozionata. Quasi mi fece scendere una lacrima, ma dovetti fermarla perché senò il trucco si sarebbe squagliato e la truccatrice mi avrebbe fatto sicuramente andare all’altare così visto che non c’era più tempo. «Ti voglio bene» dissi stringendola ancora di più a me. Si staccò e mi allontanò per guardarmi da testa a piedi, «Hai intenzione di andare così a sposarti?» domandò vedendo che ero ancora in pigiama. Dissi di no con la testa «Allora andiamo a prepararti che manca poco!» fece un urletto di felicità prima di entrare in camera da letto per aiutarmi ad indossare il vestito bianco.
 
L’emozione mi stava completamente mangiando viva. Sapevo di essere in ritardo ma a chi importava? Tanto se non c’è la sposa il matrimonio non può iniziare, giusto? Quando salii in macchina con papà lo vidi asciugarsi una lacrima con il suo adorato fazzoletto di stoffa. Mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia, «Tutto bene papà?» «Sì piccola mia. È solo che…non ci posso credere che stai per sposarti. Mi sembra ieri che imparavi a camminare, a parlare e -» non riuscì a concludere la frase che scoppiò di nuovo a piangere e lo abbracciai finchè non arrivammo in chiesa.
 
Mi sistemai il velo, poi il vestito e cercai un’espressione adatta per quella situazione. Di solito ho sempre un sorriso a trentadue denti stampato in faccia ma magari ad un matrimonio dove io sono la sposa non è elegante, oppure sì? In ogni caso entrai a braccetto con mio padre che ancora non si era ripreso dal pianto in macchina. Lo guardai e gli feci l’occhiolino, poi entrammo in chiesa e partì la solita canzoncina che viene suonata ad ogni matrimonio al momento in cui entra la sposa. Tutti gli occhi sono puntati su di me: vidi tutti i miei parenti, vidi i miei amici di infanzia tra cui la famiglia Jonas e altre persone che conoscevo solo di vista che erano amici dello sposo. Ma io guardo l’uomo davanti a me che mi aspetta impazientemente. La passerella sembra infinita ma quando arrivo il mio ragazzo, quasi marito, mi sorride e mi toglie delicatamente il velo per baciarmi. Il prete inizia la cerimonia ma allo scambio delle fedi succede l’inimmaginabile. Josh si avvicina a me e mi sussurra nell’orecchio, «Non posso farlo.» «Che dici? Stai tranquillo.» lui mi fissa cercando di attirare l’attenzione ma io cerco di far finta di nulla. «Maggie mi dispiace, non posso. Non posso sposarti e poi mentirti.» disse a bassa voce fortunatamente. Ma cosa stava dicendo? Non si sentiva bene forse? Oppure era l’ansia? «Josh cosa stai dicendo?» «Mi dispiace, non ti posso sposare.» mi lasciò un bacio sulla guancia e corse fuori dalla chiesa, si mise in macchina e sgommò facendo sentire un frastuono dentro la chiesa. Prima un secondo di silenzio poi iniziarono tutti a blaterale, forse su come ero stata stronza ad essere lasciata sull’altare dal mio ragazzo, dopo tre anni di fidanzamento, mentre lui scappava da un’altra sicuramente. Feci per svenire ma mi accasciai all’altare aspettando che qualche forza naturale venisse ad aiutarmi.

Salve salvino! Sono qui con una nuova fanfiction, spero vi piaccia *-*
Buona lettura, non vedo l'ora di leggere le vostre recensioni :D

  
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