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Autore: BecauseImBad    04/08/2012    1 recensioni
Salve a tutti!!! Questa è la mia prima fanfiction. Che dire... It Ain't Easy!!! Non è stato facile per la mia mente malata inventarla, non so se vi piacerà o se dopo averla letta avrete solo voglia di prendermi a pugni XD Per saperlo... leggete e recensite... per favore *occhi da cucciolo XD*
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- Grazie- dissi al ragazzo davanti a me. Non potei fare a meno di guardare nei suoi occhi. Quei bellissimi occhi nocciola che facevano parte di un volto ancora più bello. Quegli occhi brillanti che insieme a quel suo sorriso dannatamente perfetto parevano illuminare la stanza, i suoi morbidi riccioli scuri che gli cadevano sulla fronte…aspetta Kurt, come sei arrivato a questo punto??
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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NdA: come al solito sono in ritardo di circa… uhm 1 settimana!!1 Stavolta non ho scuse, anzi, forse potrei dirvi che un marziano mi ha rapita oppure ero sfinita da tutto lo sport che stanno trasmettendo!! Adoro le olimpiadi, ma vedere gente che corre i 10 000 metri fa sudare anche me ;) *aspettatevi un luuuuuuungo spazio autrice alla fine del capitolo, sì, più lungo del normale :)*
 






CAPITOLO 20 - EPILOGO
 





*




- Sicuro di non voler venire Kurt? Sarà bellissimo, ci sarà la musica, le luci, il mare… Dai…-.

Mercedes mi stava supplicando da tutto il pomeriggio, ma ero distrutto per poter pensare di uscire.



§ (flashback)



Avevamo appena finito l’anno scolastico. Le prese in giro e gli atti di bullismo avevano avuto fine dopo le vacanze di Natale, quando io e Blaine avevamo trascinato i miei genitori dal preside per parlare a quattr’occhi con Karofsky e Azimio.



- Penso che abbiate capito che sappiamo di voi due- avevo detto io, esibendo al cicatrice ancora visibile sullo zigomo.

- Volevamo proprio parlarvi di questo- continuò Blaine, alzando lo sguardo verso i due. – Quel giorno, in piscina, abbiamo sentito chiaramente che avete detto di tenere troppo alla vostra immagine. Vale la pena di stare a sentire tutte quelle persone piene di pregiudizi?-. Si interruppe, valutando la loro reazione. Sul volto di Karofsky scorsi solo incertezza e curiosità. - Pensateci: una volta finito il liceo continuerete a vedervi e potreste anche rimanere insieme, comprare una casa e mettere su famiglia. Altrimenti potreste lasciarvi, andare ognuno per la sua strada e ritrovarvi a 40 anni con una moglie e quattro figli, per poi uscire la sera, ubriacarvi e essere trovati in un bagno a spassarvela con un più giovane. Vale la pena di essere così vigliacchi?-.

Azimio, che si stava fissando le unghie con molto interesse, alzò la testa, lanciandomi un’occhiataccia. 

- Sia chiaro che non vogliamo costringervi a dichiararvi- precisai. - Sappiamo che cosa vuol dire, ci siamo passati anche noi. Ma adesso… guardateci: felici e fieri di ciò che siamo-. Blaine mi afferrò la mano che tenevo posata sul bracciolo della sedia, stringendola forte. Gli sorrisi riconoscente, deglutendo e voltandomi di nuovo verso i due giocatori.

Dopo alcuni minuti di riflessione, finalmente parlarono.

- Mi costerà ammetterlo- disse Karofsky – ma avete ragione. Però non mi sento pronto per espormi così tanto. Adesso siamo ai vertici della scala sociale, nessuno ci da fastidio e…stiamo bene. Non vorrei dover rinnegare quello che sono per evitare le aggressioni. So di cosa sono capaci i giocatori di football, non vorrei arrivare a scuola un giorno e trovarmi la scritta “FROCIO” sull’armadietto…-.

- Che ipocrita…- borbottò Blaine stizzito. – Non esisteva una frase tipo “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te?”- continuò con tono di sfida.

- A questo proposito… volevo chiedervi scusa. Per tutto quello che vi ho, vi abbiamo, fatto passare. Non succederà più, sposteremo le nostre mire verso… i secchioni- si intromise Azimio, cercando di calmare Blaine che stava guardando Karofsky come a volerlo fulminare.

Non potevo biasimare il mio ragazzo, dopotutto era lui che aveva passato guai ben peggiori di una scritta sull’armadietto. “Come quel donnone che l’ha minacciato” pensai. Mi aggrappai più forte al suo braccio, cercando di scacciare dalla testa quell’immagine. Tentai di sdrammatizzare, per alleggerire la tensione che si era creata nella presidenza.

-Anche se non mi sembra giusto…ti appoggio, Jacob non lo sopporto!-. Blaine si rilassò, ridacchiando al nome di Jacob.

- Vi propongo un patto:- continuai, acquistando sicurezza, - noi non diremo niente di quello che abbiamo scoperto, mancano solo pochi mesi al diploma, poi potrete trasferirvi e andare via da questo buco omofobo… In cambio voi la pianterete con tutti gli atti di bullismo e direte agli altri di non minacciarci e aggredirci. Inventatevi balle se vi chiedono qualcosa, tipo che siamo i vostri tutor per farvi migliorare i voti e aiutarvi a passare gli esami. Ah, e basta granite-. Un lampo di disappunto passò negli occhi di David, che però annuì e si voltò verso il ragazzo di colore.

- Anche se sa tanto di ricatto… accettiamo- disse, porgendomi la mano.

La strinsi con un sorriso soddisfatto.





Il resto dell’anno era passato velocemente.

Da quel giorno i giocatori di football non avevano più mostrato un particolare interesse nei nostri confronti, ma più volte avevo sorpreso Jacob in bagno a lavarsi residui di granita o bucce di banana dai capelli.

Certo, qualche insulto non era mancato, ma non era niente di particolarmente offensivo. Probabilmente Karofsky si era inventato qualcosa sul “danno psicologico”…

I corsi si erano conclusi e avevamo dato gli esami.

Ci eravamo diplomati tutti.




§





Dopo la vittoria alle Nazionali di canto corale, ci godevamo il meritato riposo nella casa al mare di Quinn. Era una graziosa villetta a due piani che dava direttamente sulla spiaggia, una lunghissima lingua di sabbia attrezzata con ombrelloni, campi da beach volley e vi era persino una piscina. Ogni sera il piccolo bar si trasformava in una vera e propria discoteca, con luci colorate, bevande alcoliche e musica dal vivo.

Ci eravamo divisi le camere: Quinn, Brittany e Santana dormivano in una stanza piuttosto piccola con un letto a castello e uno a una piazza attaccato al muro; Tina, Rachel, Mercedes e io avevamo una camera più grande con quattro letti separati; gli altri ragazzi, Finn, Sam, Puck, Mike e Blaine, stavano in un’unica stanza, dormendo o su uno dei due letti oppure su altri materassi.

Ci stavamo divertendo tantissimo: a volte restavamo tutto il giorno in spiaggia, prendendo il sole, organizzando partite di pallavolo o calcio sulla sabbia, per poi gettarci tutti insieme in acqua, ridendo come bambini; altre volte giravamo per la piccola cittadina, facevamo shopping, oppure ci dividevamo i lavori da fare in casa. Insomma, ci stavamo godendo una piacevole estate insieme, prima di doverci separare per andare nei diversi college.


- Dai ‘Cedes, ti ho già detto che non posso venire. Ho preso troppo sole e ho mal di testa. Verrò domani, tanto ci sono tutte le sere feste così, no?-.

- Se, se, vai a raccontarla a qualcun altro- mi interruppero Puck e Sam, scendendo dal piano di sopra. Li guardai con disappunto, posandomi le dita sulle tempie.

- Siamo appena stati in camera da Blaine e ci ha detto le stesse cose. Sembrava avesse il ciclo- continuò il biondino. Puck iniziò a ridere, imitato da Mercedes...

- Scusalo, non voleva prendere in giro quell’adorabile puffo. Però se proprio insistete per non venire, chiudetevi in camera tua. Probabilmente stasera sarò ubriaco, ma non mi va di svenire su un letto già occupato da voi due- disse il ragazzo con la cresta.

- PUCK!!!- dissi indignato.

- Dai, tesoro, andiamo. Se non vuole venire ci sarà un motivo- disse Sam a Mercedes, facendomi l’occhiolino. Misi il broncio, mentre i tre uscivano.

In quel momento vidi Santana e Brittany picchiettare contro il vetro per poi salutarmi con un sorriso a 32 denti.

- Non sai cosa ti perdi- sentii la voce di Santana, attutita dalla finestra.

- Peccato che oggi ci sia la luna piena. I folletti non sopportano la luce della luna, no? E’ per quello che non può uscire- intervenne Britt, prima di essere presa sottobraccio dall’ispanica e incamminarsi con gli altri verso la spiaggia.

Quando fui sicuro che fossero usciti tutti, mi alzai dalla poltrona dove ero stato sdraiato fino a quel momento e aprii la finestra del salotto per guardare il sole che stava tramontando sul mare e le luci in lontananza. Stavo inspirando a pieni polmoni l’aria pura, quando due braccia forti mi avvolsero la vita da dietro.

- Abbiamo avuto la stessa idea, eh?- disse Blaine, appoggiando il mento sulla mia spalla. 

- Li adoro, ma ho bisogno di un po’ di tempo per rilassarmi, riprendermi dalle urla delle altre serate, dai drink e… da tutto il tempo che passiamo al sole. Mi sono abbronzato più queste due settimane che in tutto il resto della mia vita-.

- Oh, anch’io. E non sei tu a dover sopportare le battutine di Puck e Sam la sera. Danno il meglio di loro a forza di allusioni-.

Rimanemmo in silenzio per un po’, gli sguardi fissi all’orizzonte, dove la grossa palla rossa che era il sole scompariva e il cielo si colorava di giallo, arancione, viola, azzurro, blu… Girai il collo all’indietro per osservare Blaine. I suoi capelli sembravano più chiari colpiti dalla luce, e anche gli occhi e il resto del viso era illuminato dal sole.

- Grazie- dissi ad un tratto.

- E per cosa?- chiese lui in un sussurro.

- Per essere qui con me, per non essere partito, perché ci sei sempre…-.

- It ain't easy, it ain't easy, it ain't easy, on your own… It ain't easy, it ain't easy, it ain't easy, when you're on your own… - mi canticchiò nell’orecchio. Mi sporsi per baciarlo.

- Grazie-.





* FINE *









Spazio autrice (che dite, adesso me lo merito?? XD)

Innanzitutto, mi dilungherò parecchio. So che starete pensando “ancora di piùùùù???” (e adesso “ma come fa a saperlo?”. Ho indovinato? Adoro essere una Legilimens (?)!!! )!!

Ultimo capitolo un po’ alla “vissero tutti felici e contenti”… Bè, non proprio tutti, Jacob si sta ancora togliendo le lattine di coca-cola dalle mutande XD!!!
La chiacchierata con Dave e Azimio ho dovuto modificarla perché prima era tipo “non voglio finire in una comunità di recupero a 20 anni, quindi smetto di minacciare di uccidervi”. Così com’è?? Non ne sono molto sicura…
Non so se esistono posti come quello che ho descritto per la casa al mare di Quinn, ma l’importante è crederci (?)!!!


Anche se non mi sono arrivate recensioni nello scorso capitolo, so che ci siete e avete tenuto duro fino in fondo, resistendo a tutto quello che è passato per la mia testolina bacata!!! Io stessa sono talmente pigra che a volte mi dimentico di recensire (oppure di star leggendo XD)!!!! Vi andrebbe di lasciare un commentino a storia finita, giusto per farmi sapere che idea generale vi siete fatti??

E ora veniamo ai ringraziamenti (coraggio, ancora QUALCHE riga e poi sarete finalmente liberi!!!).
Ringrazio tantissimo:

- La mia beta (più che beta è una vera e propria consigliera, mi fa sapere cosa pensa dei capitoli, mi suggerisce come modificarli o dividerli e taaaante altre cose) DiceQueTuAmame, alias Arianna!!! Ciao, ti voglio bene *.*
- Ila e Marri, due persone che voglio citare perché mi hanno sempre sostenuto, si sono lette e rilette i capitoli fino alla nausea e mi hanno riempito di complimenti (non sono Dio in terra, ve lo posso giurare XD)
- Tutte le persone che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite/ricordate. Sono felicissima che questa ‘cosa’ nata come sclero sia piaciuta tanto da essere seguita negli aggiornamenti!!! Grazie di cuore *.*
- E ultimi per ordine, ma non per importanza, tutti quelli che hanno letto silenziosamente, giusto perché non sapevano cosa fare ;)

A parte gli scherzi, vi adoro!! Non pensavo di guadagnare la fiducia di tutti voi. Ho iniziato a pubblicare con l’idea “al massimo non mi caga nessuno”, e invece… Vabbè, basta fare la sentimentalona!!! E’ già abbastanza la Klaine Box Scene per far commuovere la gente!!!



E’ arrivato il momento di salutarvi. Non ho niente di pronto o altre idee da sviluppare, però se mi colpirà l’ispirazione non esiterò a scrivere come una dannata. Per questi 4 mesi (proprio oggi *.*) la storia è finita, ma noi ci rivediamo presto, qui con Fabiana, qui, su efp. CCCCCCIIIIAAAAOOO


PS: e adesso che vi ho salutato come “Art Attack” e che avete scoperto anche la mia identità, svolazzo via!!! CCCCIIIAAAOOO :)
  
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