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Autore: Light Blue    04/08/2012    6 recensioni
Uno Shirou molto più afflitto, disperato e sconfortato del normale.
Un'atmosfera più seria e drammatica di quella dell’Anime.
O almeno, io ho provato a renderli tali… ma chissà cos’è uscito.
***
"... Con Atsuya, mi sentivo al sicuro.
Eravamo come due angoli complementari: ci completavamo a vicenda.
Quella sensazione di pienezza nel petto, quel calore familiare, mi rendevano tranquillo. ..."

***
Hope you like it ;)
Light Blue
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Utopia – Disegno di una società perfetta 
 
 
 
 

In campo filosofico,
disegno di una società perfetta,
proiettata in una dimensione spazio-temporale indefinita,
nella quale gli uomini dovrebbero poter realizzare una convivenza del tutto civile.

 
 
Perfetto.
Dev’essere tutto perfetto.
Niente ha senso, se privo di perfezione.
Il mondo dev’essere perfetto, la società dev’essere perfetta, l’uomo dev’essere perfetto.
La perfezione è il senso della vita.
Come fanno tutti a non desiderarla? A non ricercarla?
Non posso pensare di vivere in un mondo così imperfetto.
Io sono alla continua ricerca della perfezione.
Io voglio la perfezione.
Io bramo la perfezione.
Io pretendo la perfezione.
Senza sarei niente, il nulla più assoluto.
Vuoto, incompleto, inutile.
Per questo mi alleno fino allo stremo.
Fino a non avvertire più le gambe, fino ad avere il respiro mozzato, fino a percepire ogni più tenue fremito dei miei muscoli.
Ma per farlo necessito anche di mio fratello gemello, defunto.

Ho sempre avuto bisogno di Atsuya,
perché avevo paura di restare solo.

Lui vive in me.
Insieme raggiungiamo la perfezione.
Papà diceva che se avessimo unito le forze, saremmo diventati ancora più forti; perfetti.

 “Atsuya in attacco, Shirou in difesa: siete la coppia perfetta.”

Devo allenarmi, devo migliorarmi, devo perfezionarmi.

“Tu non migliorerai mai.”

Ma sento costantemente la sua voce nella mia testa. 

Più Atsuya cresceva dentro di me,
più il mio vero io spariva in qualche abisso profondo e lontano.

Ha ragione.

 “Per te è impossibile migliorare, senza di me.”

Il mio sguardo si sofferma per un momento sulla palla, e l’attimo successivo mi decido a calciarla.
La mia, o meglio la sua, Eternal Blizzard si affievolisce, la sua gelida corsa termina all’incrocio dei pali.
Ha terribilmente ragione.

Finché sentirò la sua voce nella mia testa,
non ci riuscirò.

Con Atsuya, mi sentivo al sicuro.
Eravamo come due angoli complementari: ci completavamo a vicenda.
Quella sensazione di pienezza nel petto, quel calore familiare, mi rendevano tranquillo.

Ogni volta che Atsuya prendeva il sopravvento,
avvertivo crescere dentro di me un grande potere che mi faceva sentire bene.


Avevo piena consapevolezza delle mie potenzialità; delle nostre potenzialità.
Gradualmente però, Atsuya ha cominciato a voler uscire sempre più volte.
Non si accontentava, pretendeva maggior libertà.

Non sono mai dipeso da lui,
ma lentamente ho cominciato ad averne paura.


Adesso vuole emergere definitivamente e lasciare che il vero me stesso si perda nell’oscurità del mio interno oblio.
Io sono debole, il vero Shirou è troppo debole per contrastarlo.

"Ah, sei debole, non puoi!"

E mentre tuoni e lampi mi danno alla testa, sento che lui ride di questa mia debolezza.
Al campo sul fiume di Inazuma-Cho, dove fino a poco fa mi stavo allenando con Gouenji, imperversa un temporale.
Ho paura del suo rumore, così tanta paura che non ragiono più, anche se una parte della mia mente riesce ad accorgersi dello sguardo attonito e preoccupato di Gouenji.
Cerca di calmarmi, ma la mia non è semplice paura: è terrore.
Mi ricorda la valanga che mi ha portato via tutto ciò di cui avevo bisogno, ciò che mi rendeva felice.
Lasciandomi solo, crudelmente solo.
Abbandonato da tutto e da tutti.
Lasciato a me stesso e alle mie uniche forze.
Soltanto dopo un po’ la mia angoscia riesce a placarsi.
Cauto, Gouenji chiede la mia idea di perfezione.

Forse insieme ad Atsuya.

Per lui è diverso.
Non riesce a capirmi, non riesco a capirlo.

“Anche se non sono perfetto, il calcio mi diverte.”

No, per me non è così.
Io non mi diverto.
Non vivo senza la perfezione.
È un bisogno fisico, una necessità, un’esigenza.
E lentamente, quest’esigenza mi distruggerà, mi annienterà… mi ucciderà.
 
 

Nel linguaggio corrente,
aspirazione o speranza generosa ma spesso irrealizzabile.

 
 



Note:
Hello people of EFP!

Allora, "utopia" è una parola che mi affascina molto.
Ha un suono melodioso e un significato profondo e difficile da comprendere.
Ripetendola in mente e ad alta voce, mi è venuto subito in mente lui: l'aspirante perfetto xD
La prima “parte”, descrive i pensieri generali di Fubuki sulla perfezione; le parti in grigio invece, sono le parole che Shirou ha rivolto a Gouenji nell’episodio 59 (con l’ordine degli eventi leggermente modificato), in cui è ambientata l’intera shot; le parti colorate sono le parole dei vari personaggi (a parte quelle in verde, che sono definizioni) e le parti normali sono i pensieri si Shirou.
Anche se forse lo si era capito ._.
Vorrei sapere cosa ne pensate, anche perché è la prima volta che scrivo su di lui e sulla sua agognata perfezione, quindi non vorrei essere precipitata nell’OOC xD
Spero vi piaccia, e in tal caso lasciate una recensione, altrimenti… lasciatela lo stesso!
 
Light Blue 
   
 
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