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Autore: RosieW    05/08/2012    4 recensioni
Il piccolo Goten incontra per la prima volta suo padre: i suoi pensieri sono espressi in questa one-shot accompagnata da una canzone dei Sum 41.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dear Father, Complete Unknown

Goten riusciva a malapena a restare in piedi senza tremare, non appena udì la sua voce. Se solo qualche ora prima era impaziente di scoprire che faccia avesse suo padre, ora la consapevolezza di trovarsi così vicino a lui quasi lo impauriva.
Le sue manine andarono a stringere con forza la gonna della madre, e vi affondò inconsciamente il proprio volto.
 
I address this letter to dear Father 
I know you was complete unknown 
I guess it’s better, you don't bother 
All our truths should be left alone.

 
Serrò gli occhi con forza, cercando di controllare il tremito. Il mondo intorno a lui sembrava essersi fermato; il chiacchiericcio che lo circondava divenne un silenzio assordante, insostenibile. Come poteva provocare tutto ciò solo il suono di una voce, sconosciuta ma che in un certo senso faceva parte di lui?
Sbirciò di sottecchi da dietro la gonna a cui continuava a stare stretto. Ciò che vide fu da una parte sconcertante, da una parte legittima: fu come guardare se stesso allo specchio. Due occhi neri colmi di gioia e stupore scrutavano le persone radunate lì, le sopracciglia aggrottate conferendo al viso un’espressione ingenua, i capelli neri uguali ai suoi.
Il piccolo Son gli diede una fugace occhiata, poi si nascose nuovamente dietro alla madre.
Papà”.
La voce di Gohan lo spiazzò. Quante volte il fratello gli aveva raccontato di quell’uomo senza volto che non aveva mai conosciuto. Quell’uomo che avrebbe dovuto vederlo crescere, andare a pesca con lui, insegnargli cose nuove.
 
I learned the things you never showed me 
Took the chances you'd a blown 
And to this day 
The one and only 
You remain a complete unknown
.
 
Di colpo esplosero mille voci, che fecero stringere il cuore di Goten; voci di persone che l’avevano conosciuto, che avevano vissuto accanto a lui. Mantenne con risolutezza la presa sulla gonna, il viso coperto dalle pieghe dell’abito. Si sentiva a disagio: che cosa avrebbe potuto dirgli? Non sapeva neanche perché fosse stato via tutto quel tempo. Forse neanche gli era mai interessato di averlo abbandonato. Non sapeva dirlo. Ma quegli occhi che aveva visto splendere alla luce del sole gli dicevano che era venuto per riscattarsi.
 
You're out there somewhere 
I don't know if you care at all.

 
Una voce sovrastò le altre. Quella della sua mamma, a cui ancora stava aggrappato per celarsi alla vista di suo padre. Capì che nonostante la lunga assenza Chichi era pronta ad accoglierlo, anche se avrebbero potuto passare insieme solo quel giorno. Si rese conto che forse avrebbe dovuto anche lui dare quell’opportunità al padre, ma un senso di turbamento lo costringeva a restare nascosto. Dopotutto di lui cosa sapeva? Solo un nome, che apparteneva a un uomo senza volto. Son Goku.
 
So many years have been ignored 
You've been gone without a trace 
I'm getting used to knowing your 
Just a name without a face.

 
Sbirciò ancora, e di nuovo tornò al sicuro dietro la madre. In quell’istante in cui aveva puntato gli occhi su di lui, anche Goku lo aveva fatto. Non seppe perché ne fu spaventato, forse quella non fu nemmeno paura. All’improvviso vide Chichi voltarsi verso di lui: non comprese il sorriso che le illuminava il volto, nemmeno le parole d’affetto che gli rivolse; i suoi occhi colmi di gioia avevano reso ogni cosa.
Guardò di sottecchi suo padre avvicinarsi a lui. Ora non poteva più sottrarsi, se doveva affrontare Goku lo avrebbe fatto subito. Sentiva, dentro di sé, il bisogno di vederlo interamente, di toccarlo, di averlo vicino.
Non appena si fermò, Goten rimase ancora dietro a Chichi. Il cuore gli pulsava forte nel petto.
 
It seems that you don't 
It's as if the day will never come 
So you remain a complete unknown.

 
Non riuscì più a resistere. Corse a perdifiato incontro al padre, tendendo le sue manine verso di lui. Chiuse gli occhi, mentre delle mani forti lo tenevano al sicuro in un abbraccio. Si strinse contro il suo petto, perché lo tenesse stretto a sé, perché non lo abbandonasse più. Alzò lo sguardo su quello allegro che lo stava contemplando. Sorrise di felicità, e il padre fece lo stesso. Ora ti conosco, si concesse di pensare.




Eccomi qua con la mia prima fanfiction, spero che vi sia piaciuta. ^^ La canzone che fa da sfondo è Dear Father, Complete Unknown dei Sum 41, una delle mie preferite della band canadese. Non appena l'ho ascoltata mi è venuta l'idea per questa one-shot. :) 
  
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