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Autore: Lady Castalia    18/02/2007    7 recensioni
Un ragazza con i capelli color del cioccolato era seduta sulle gradinate, dove solo due minuti prima erano bastate poche parole per rovinarle quella che pensava fosse una fantastica serata. Ma si sa, le cose belle non durano mai troppo a lungo…
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1




Un ragazza con i capelli color del cioccolato era seduta sulle gradinate, dove solo due minuti prima erano bastate poche parole per rovinarle quella che pensava fosse una fantastica serata. Ma si sa, le cose belle non durano mai troppo a lungo…

Avrebbe voluto prendere a schiaffi quella faccia da idiota di Ronald! Non sapeva se era più incazzata con lui perché le aveva rovinato la serata o perché non aveva avuto le palle per invitarla al ballo!

Soprattutto in quell'ultimo periodo, si comportava con lei come avrebbe fatto un fratello geloso, anche se quando lo metteva di fronte a quella constatazione non faceva altro che negare, dicendo che la sua era solo preoccupazione.

Come se non fosse bastato, ora stava facendo una figura ridicola seduta su quelle scalinate, a piangere lacrime amare per quell’imbecille! Le dispiaceva solo per Harry, travolto ingiustamente dalla sua furia omicida nei confronti di Ron, così si ripromise di scusarsi con lui la mattina seguente.

A quel punto decise di alzarsi per raggiungere a sala comune dei Grifondoro cercando di togliere con un fazzoletto le tracce delle lacrime appena versate e di raccogliere i pochi brandelli di dignità che le erano rimasti.

"Sono sfinita, altri due scalini e finalmente mi potrò levare queste dannate scarpe! - disse seccata con se stessa, visto che era da sola, o almeno così credeva, finchè non sentì una voce arrogante arrivare alle sue spalle.

“Allora mezzosangue, cos'è quella faccia, il caro Victor ti ha già scaricato!”.

"E con questo la mia giornata è perfetta! " disse in modo sarcastico, perchè sapeva benissimo, anche senza voltarsi, che quella voce apparteneva a Draco Malfoy, la serpe più arrogante, infida e bella che avesse mai varcato le porte di Hogwarts.

“Malfoy, fammi il piacere di tornare in quel luogo buio e umido che è la tua casa, i posti come questo non sono fatti per le serpi come te!”- disse, dandosi mentalmente della stupida per l'ultimo pensiero formulato su quella serpe!

“Siamo più gentili del solito, allora ti deve proprio aver scaricato. Si deve essere reso conto che non era molto produttivo per la sua immagine farsi federe con una sporca mezzosangue!”.

L’ultima briciola dell'autocontrollo della Grifoncina era definitivamente andata a puttane! Si giro di scatto decisa a mandarlo al diavolo e invece rimase praticamente pietrificata.

Davanti a lei si trovava il peccato fatto persona. Draco Malfoy stava li con quel suo sguardo arrogante, una sigaretta fra le labbra, vestito elegantemente con un paio di pantaloni neri, una camicia bianca con i primi tre bottoni slacciati, che lasciavano intravedere il suo splendido fisico, e un paio di occhi da favola da cui non riusciva a staccarsi.

Stava ancora cercando di ricordarsi che era Malfoy e non poteva permettersi di fare certi pensieri su di lui, rimanendo li imbambolata a guardarlo come una trota lessa, quando la serpe in questione la precedette, interrompendo i suoi pensieri nel modo peggiore possibile.

“Ehi Granger, se continui a fissarmi in quel modo non rimarrà più niente di me per le altre ragazze!” - disse malizioso.

“Non ti stavo di certo ammirando, non scambiarmi per una di quelle oche, senza un briciolo di cervello che ti sbavano dietro! E a proposito, fottiti Malfoy!” - urlandogli dietro e senza dargli nemmeno il tempo di replicare, si fiondò giù per le scale, sfiorandogli appena la spalla. Doveva assolutamente prendere una boccata d’aria!

"Ma che diavolo mi è preso, accidenti a me!" - disse seccata, continuando a correre.

Draco, guardandola sparire dietro l'angolo del corridoio sottostante con aria sufficiente, decise di tornare alla sala comune della sua casa, abbastanza soddisfatto di quello che aveva attenuto. D’altronde quando, poco prima, aveva visto con la coda dell’occhio la Granger che piangeva sulle gradinate, fuori dalla Sala Grande, non aveva resisto, aveva voluto darle il colpo di grazia.

Cosa c’era di meglio che insultare la mezzosangue so-tutto-io più insopportabile di tutta Hogwarts! Ormai era come una droga e poi aveva ancora sullo stomaco quel ceffone che gli aveva rifilato l’anno prima. Come si era permessa solo di toccarlo!

Così mentre la Granger si stava avviando verso la sua sala comune, assicurandosi che nessuno lo vedesse, aveva deciso di seguirla. Eh no, un'occasione del genere non se la sarebbe lasciata sfuggire per nulla al mondo.

Quando poi si erano rivolti la solita sfilarata di insulti e lei era fuggita era stato impagabile!

Questa volta però qualcosa era andato diversamente, non era mai scappata prima, era sempre rimasta lì a fronteggiarlo,senza mai abbassare gli occhi. Non che l’avesse insultata più del solito, e poi infondo a lui che importava, era per quello che l'aveva seguita, per umiliarla. Allora perché, mentre varcava la soglia della Sala Comune dei Serpeverde, stava ancora pensando alla strana reazione di quella dannata mezzosangue.

Nello stesso momento, nella sala comune dei Grifondoro due persone stavano iniziando a preoccuparsi seriamente. Harry e Ron erano ancora svegli, avevano da poco udito la voce della loro migliore amica insieme ad un'altra che non avevano identificato, ma poco importava. Infatti Harry era impaziente che la sua amica facesse ingresso, in modo che Ron si potesse scusare con lei per il battibecco di poco prima. Non sopportava vederli litigare, senza contare che, anche se non era una novità, Hermione non aveva mai pianto prima e questo gli dava la certezza che questa volta Ronald avesse proprio esagerato!

"Harry, sono stufo di aspettarla, stò morendo dal sonno e poi evidentemente Hermione a trovato qualcosa di meglio da fare che venire da noi!" - disse Ron con tono acido, che da qualcuno venne interpretato come pura e semplice gelosia.

"Vedi Ron, è proprio questo tipo di comportamento nei suoi confronti di cui ti parlavo giusto due minuti fa" - Ron lo guardò con aria assente ma Harry non aveva intenzione di mollare - "se continui così qualcuno di più sveglio di te arriverà e te la porterà via! E lasciatelo dire, ti starebbe proprio bene!"

"Ma dai, figurati se penso a Herm in quel modo, è ancora una ragazzina che non sa fare altro che tenere il naso 24 ore su 24 sui libri! "

"No ma, ti senti quando parli, ti rendi conto di quanto sei idiota! Adesso ho avuto la conferma al cento per cento del perché sia tanto incazzata con te!"

"Harry adesso piantala io..." - stava per dire per l'ennesima volta che non era interessato a lei quando altri Grifondoro entrarono nella sala comune, troncando così la conversazione.

"Bè, sono sicuro che Hermione sappia badare a se stessa, io me ne vado a dormire. Buona notte... zucca vuota!" - data l'ultima piccola batosta al suo migliore amico Harry Potter si avvio verso il suo letto.

"Hai ragione, parlerò con lei domani, così magari si sarà calmata e eviterà di schiantarmi!"

"Su questo non ne sarei tanto sicuro, se fossi in te!" - disse, pensando fermamente che se Ronald avesse continuato di questo passo l'avrebbe persa.

Intanto sulla riva del Lago Nero, la Grifoncina, avvolta in una stola lilla come il suo vestito, stava pensando anche se contro la sua volontà ad una bellissima serpe bionda...

Ma come aveva potuto, non era da lei e più ci pensava più la cosa la stava facendo incazzare! Aveva ceduto e anche se solo per un istante, non era più riuscita a sostenere il suo sguardo dandogliela vinta.

Ad un tratto scorse qualcosa che luccicava nell'oscurità, sembravano due occhi illuminati dal riflesso della luna. Scuotendo il capo di diede della pazza, la riva opposta del lago era troppo distante per scorgere qualcosa, il freddo stava decisamente cominciando a darle alla testa!

"Qui si inizia seriamente a gelare, meglio tornare dentro! Dannato furetto, accidenti a te!" - disse stizzita, dirigendosi verso la Sala comune, convinta che con una bella dormita, tutto sarebbe tornato come prima.

Intanto nei sotterranei, nella sua stanza una Serpe bionda imprecava come lei ad alta voce.

"Dannata Mezzosangue!" - un rumore nella stanza lo fece momentaneamente distogliere dai suoi pensieri.

"Draco ma che fai, sei impazzito per caso, ti metti a parlare da solo !" - Blasie Zabini era girato su un fianco nel letto rivolto verso l'amico.

"Fatti i cazzi tuoi e torna a dormire!" - gli rispose Draco di getto, senza distogliere lo sguardo dal soffitto che fissava ormai da un'ora.

Blasie, dal canto suo, abituato al caratteraccio dell'amico si rigirò sul fianco opposto e chiuse gli occhi. Forse aveva capito male o aveva davvero sentito la parola Mezzosangue, che Draco si riferisse a ... no, non poteva essere, doveva per forza essersi sbagliato.

La mattina seguente Hermione si svegliò stranamente di buon umore, scese dal letto con un leggero saltello e dopo essersi rinfrescata e aver indossato un paio di jeans chiari e un maglioncino blu notte con una leggera scollatura a v, si diresse verso la sala comune decisa a godersi quest'ultimo giorno libero prima dell'inizio delle lezioni.

Li ad attenderla c'erano già i suoi due migliori amici che l'aspettavano per andare a colazione, a dire il vero uno se ne stava nascosto dietro all'amico, cercando di non farsi notare... indovinate chi? Ormai il suo viso aveva oltrepassato di gran lunga il colore dei suoi capelli, quando la ragazza li salutò entrambe con un raggiante sorriso.

"Ciao Harry, ciao Ron! Allora vogliamo andare a mangiare o avete intenzione rimanere li impalati!" Il rosso tirando un sospiro di sollievo prese Harry per la manica per raggiungere Hermione che aveva già oltrepassato il ritratto.

"Visto! Che ti dicevo, non mi è andata poi così male!" - durante il tragitto verso la Sala Grande, Ron diede una spinta ad Harry ma il bambino sopravvissuto, che per la spinta inaspettata quasi non cadde a terra, gli rivolse un'occhiata furba - "Magari stà solo aspettando il momento giusto per fartela pagare! Sai quanto la nostra piccola Herm sia piena di sorprese!"

A quella possibilità Ron si rabbuiò un poco, ma giusto il tempo di arrivare al tavolo dei Grifondoro imbandito con ogni tipo di cibo, e il pensiero lo abbandonò.

In effetti anche Hermione quella mattina si era stupita di essere di essersi risvegliata così bene dopo gli avvenimenti della sera prima, ma decise di non farsi troppi problemi. Inizialmente aveva pensato di dirne quattro a Ron ma ormai si era rassegnata, quel ragazzo era senza speranza, non l'avrebbe mai capita fino in fondo!

Il pomeriggio trascorse tranquillo, ad Hogsmeade, dove i tre amici avevano organizzato un'uscita per rilassarsi in compagnia di un altro gruppetto di Grifondoro, Angelina, Calì, Padma e i gemelli Fred e George Weasley. Con quei due disgraziati era praticamente impossibile non divertirsi!

La sera in sala Grande al tavolo dei Grifondoro, mancavano solo Herm, Harry e Ron che avevano deciso di passare a trovare Hagrid nella sua capanna ai margini della Foresta Proibita.

Mentre i ragazzi raccontavano ad Hagrid le loro ultime cazzate da dormitorio maschile, Hermione era affacciata fuori dalla finestra della capanna, con i gomiti appoggiati sul davanzale e le mani sotto il mento. Mentre la sua mente vagava, per l'ennesima volta, alla sera prima, riflettendo sul perché Malfoy le dava così tanto da fare, scorse di nuovo lo stesso luccichio che aveva attirato la sua attenzione sulla riva opposta del Lago Nero. Evidentemente non se l'era immaginato!

"Ragazzi io vado fuori a prendere una boccata d'aria " - Harry stava per aprire bocca quando Herm, già preparata alla domanda continuò - "e non vi preoccupate, non mi allontanerò in cerca di guai!"

Detto questo uscì in tutta fretta dalla capanna dirigendosi nella direzione dove da proveniva quella strana luce che però ad un tratto sparì, ma la Grifondoro era decisa più che mai a scoprire cosa fossero.

Avrebbe dovuto fare attenzione visto che si stava inoltrando sempre di più nella foresta proibita, ma qualcosa dentro di lei le diceva che quella cosa non era pericolosa, anzi, non sapeva come spiegarlo, ma era proprio la sensazione opposta.

Sentiva che stava finalmente per raggiungere il suo obbiettivo quando si senti afferrare per un braccio e cacciò un urlo per lo spavento. Riacquistando n un attimo la sua proverbiale calma, si girò afferrando la bacchetta e puntandola alla gola del suo aggressore.

"Che vuoi fare Mezzosangue, schiantarmi per caso! Non ne avresti mai il coraggio!"

Hermione abbassò la bacchetta, accorgendosi che il suo assalitore altro non era che quell'odioso furetto!

"Non esserne tanto sicuro Malfoy! E poi tu che ci fai nella foresta a quest'ora, riunione tra aspiranti Mangiamorte!" - disse con una punta di sarcasmo, che nascondeva la sua agitazione per essere sola, nella Foresta Proibita con quella Serpe.

"Non sono affari tuoi sporca Mezzosangue! Torna sulla tua fottuta torre e sparisci dalla mia vista!" - gli occhi di Draco erano ridotti a due fessure, quelle parole lo avevano fatto infuriare come non mai, forse perché in fondo la Grifondoro aveva maledettamente ragione!

Hermione per tutta risposta stava per rifilargli un ceffone, tanto per ricordagli i vecchi tempi, ma Draco le blocco il polso con una mano, stringendolo così forte da farle male. In uno scatto fulmineo, come un serpente che afferra la preda nelle sue spire, le circondò la vita con un braccio e la spinse contro il tronco di un albero alle sue spalle.

"Lasciami Malfoy, non ti permettere di toccarmi!" - gli urlò furiosa, si sentiva così impotente, li immobilizzata in quella stretta quasi soffocante. Avrebbe voluto fuggire, di corsa, ma qualcosa la teneva inchiodata li e mentre cercava di non pensare a cosa sarebbe successo, la presa di Draco si era allentata. Lentamente la lasciò, facendo ricadere le braccia lungo i fianchi, mettendosi le mani in tasca e allontanandosi di pochi passi da lei.

Nessuno dei due accennava muoversi, Hemione si era stupita che l'avesse lasciata andare con tanta facilità, un attimo prima era livido dalla rabbia e adesso la stava guardando come... già come? Non riusciva a decifrarlo, non era il solito sguardo strafottente e altezzoso.

Nello stesso momento Draco Malfoy si chiedeva perché non se ne fosse già andato, lasciandola lì, tanto l'aveva già spaventata e insultata, che altro voleva ancora, perché non riusciva a smettere di fissarla. Ad un tratto una strana sensazione li invase entrambe e Draco non riuscì a trattenersi dal fare un passo verso di lei e un altro ancora, tanto da trovarsi a pochi centimetri dal viso della Grifondoro.

Hermione, iniziava seriamente ad agitarsi, soprattutto perché le sue gambe invece di portarla il più possibile lontana da li e da quella stupenda serpe, non accennavano a muoversi! Ormai era pericolosamente vicino, troppo vicino!

Fu un attimo, le labbra del Principe delle Serpi si posarono su quelle della Grifondoro, dandogli un leggero bacio, poi altrettanto velocemente si ritrassero, quasi si fosse risvegliato da quello stato di torpore in cui era caduto poco prima. La stessa cosa accadde alla ragazza, che sfiorandosi le labbra con una mano, sbalordita, corse a tutta velocità verso la capanna di Hagrid, dimenticandosi completamente il vero motivo per cui si era addentrata nella foresta.

Malfoy, resosi conto di aver fatto un'enorme cazzata, uscì a sua volta dalla foresta, dirigendosi verso la casa dei Serpeverde, imprecando verso la Mezzosangue e verso se stesso per quel gesto.

  
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