05/08/2012
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Confession
[Che i tuoi occhi siano chiusi o no, non importa.... se sei uno spadaccino]
Le sottili dita bianche sembrano sparire fra i tuoi capelli biondi, come affondassero in un mare paglierino per poi riemergere eleganti alla luce del sole. Le labbra rosa che sorreggono con maestria la sigaretta, il riflesso azzurro della tua camicia nuova...
Rimarrei ore intere a guardarti, a perdermi con i pensieri su di te, su di noi. Su quel noi che non esisterà mai.
Mi ritrovo così a ricordare le parole di Kuina, le sue lacrime, quando mi diceva che ero fortunato ad essere nato uomo.
Mia piccola Kuina...
Cosa direbbe adesso, se sapesse quante notti sono stato io a desiderare il contrario. Ché se fossi nato con un corpo diverso, ti saresti accorto di me, mi avresti guardato come ti guardo io, mi avresti desiderato come ti desidero io... e devo scacciare queste assurde chimere dalla mia testa, perché tu dannato, stai avvelenano anche il dolce ricordo della mia amica più cara.
Tu, insulso cuoco del quale mi sono ignobilmente invaghito.
L’avessi saputo, avessi saputo prima in che razza di situazione mi avresti cacciato, ti avrei ucciso con le mie stesse mani quella prima volta al Baratie, ti avrei impedito di entrare nella mia vita e di stravolgerla. Di stravolgere il mio cuore.
Ma di certo sbaglio, di certo non è su te che devo riversare il mio rancore, eppure nulla mi aggrada di più.
Sfidarti, lottare con te, giocare con i tuoi nervi e vederti scattare come una molla.
Posso dirmi appagato se mentre schivo un tuo calcio riesco a sfiorare il tuo corpo con il mio? Può la mia anima avere un attimo di pace se quando ti avventi su di me il tuo profumo mi avvolge e il tuo respiro quasi mi scalda la pelle?
Può questo debole uomo che sono diventato, riuscire a raggiungere il suo sogno e non sentirsi morire perché non ti avrà mai fra le braccia?
Ma cosa importa adesso, adesso che ti vedo guardare verso di me, quanta importanza può avere ora, mentre ti avvicini a mi inviti nel tuo solito cortese modo a spostarmi e lasciarti passare?
“Stupido cuoco, devi sempre
scocciarmi!?”
Ma quando le fantasie perdono lo scontro con la realtà, mi limito a questo gioco fasullo a cui ormai sono abituato. Eppure vorrei fare altro, vorrei alzarmi e tirarti a me, vorrei morire sulle tue labbra e farti morire sulle mie, e nell’esalare il mio ultimo respiro, forse sarei capace di confessarti tutto.
Di stringerti forte quasi a volerti soffocare, mentre ti sospiro all’orecchio, quanto questo stupido marimo si sia così dannatamente, innamorato di te.
***