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Autore: Katekat    05/08/2012    4 recensioni
"Credi che le persone scomparse che abbiamo amato ci lascino mai del tutto?"
Albus Silente, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dear Son
 
  
 

Non sono mai stato bravo con le parole.
E ciò che mi accingo a fare in questo momento è probabilmente la cosa più difficile che abbia mai fatto. Molto più difficile che gettarsi nella mischia brandendo la bacchetta e sparando incantesimi all’impazzata, sapendo di poter morire da un momento all’altro… Come poi è successo.
Ma non è di questo che ti vorrei parlare.

Quello che vorrei dirti è che non tutto il male viene per nuocere. E che un giorno questo dolore ti sarà utile.
 
Suona assurdo, suona disumano, ma è così.
 
Quello che più mi preme insegnarti, Teddy, è che c’è sempre speranza. Sempre.
Anche quando ti sembra di aver toccato il fondo dell’infelicità, della disperazione, dell’abbandono, non è mai il fondo. C’è sempre una luce alla fine del tunnel. Appare lontana, impalpabile, irraggiungibile, ma c’è. È reale. Quella luce è dentro di te, dentro ciascuno di noi. Basta trovarla.
 
Lo so che non è facile. Chi meglio di me potrebbe saperlo?
 
Pensavo che la mia vita fosse stata distrutta prima ancora di iniziare. Ero solo un bambino quando fui trasformato in quello che sono. Ho passato una vita in questi panni, Teddy. Una vita da Lupo Mannaro, hai idea di cosa significhi? Molto probabilmente no.
 
Mi auguro che tu non abbia mai a conoscere quello che ho conosciuto io.
 
Non ti auguro una vita tutta rose e fiori, perché sarebbe impossibile vivere senza qualche spina.
Senza l’amaro il dolce non appare più così dolce.
Ma prego che la sofferenza che mi è stata riversata addosso ti sia risparmiata. Spero che tu non sia mai additato dalla gente e fatto oggetto di occhiate di disgusto, o emarginato dai compagni, o tenuto lontano come un cane rognoso.
 
Spero che tu diventi una persona migliore di quello che sono stato io.
Che la tua fede non abbia mai a vacillare.
Che tu non pensi mai, nemmeno per un secondo, di abbandonare coloro che ti amano e che ami solo per vigliaccheria, per timore di non essere accettato, per l’angoscia di non essere abbastanza…
 
Ti dirò un’altra cosa, figliolo... Nessuno è mai abbastanza.
Abbastanza per cosa? Per tutto.
 
È sempre troppo presto o troppo tardi. È sempre troppo o troppo poco.
 
La vita non è fatta di sì e no, di bianco e nero, di giusto e sbagliato, di Bene e Male. Vorrei che tu lo capissi, questo, perché è molto importante. Perché tu non pretenda troppo da te stesso.
Il più delle volte, siamo migliori di quanto noi stessi ci riteniamo. È solo che abbiamo troppa paura per metterci alla prova.
 
Ma se non scendi mai in campo, se non combatti, se non rischi, se non ti metti in gioco… non vivi. Resterai per sempre uno spettatore della vita, non un attore.
Te la vedrai scorrere affianco, troppo spaventato per osare fare un passo ed immergerti in essa. E quando tenterai di allungare la mano per stringerla, te la sentirai scorrere tra le dita, inafferrabile, come una pioggia di granelli di sabbia. Perché sarà troppo tardi, perché il tuo tempo sarà già passato.
 
Per questo, Teddy, voglio che tu non sprechi nemmeno un istante della tua vita.
Voglio che tu sia felice.
Che tu agisca con il cuore, più che con la mente.
 
Vorrei che tu non commettessi i miei stessi errori, ma è impossibile chiederti una cosa del genere.
Tu non mi conosci. Ma sappi che per me hai significato più di tutto, ancor prima che tu nascessi. Ho sbagliato anche con te, lo so e ti prego di perdonarmi. Ma ho capito in tempo quanto fossi egoista e gretto. È grazie a te che ho imparato ad accettare finalmente e completamente ciò che sono.
 
Non si può fuggire all’infinito da se stessi, non quando il nemico te lo porti dentro. Puoi combatterlo, ma è una battaglia persa. E allora ci fai pace. Vi stringete la mano e vi battete pacche sulla spalla come due amiconi ritrovati ed andate avanti.
 
Si deve sempre andare avanti, Teddy, ricordalo. La vita è una ruota che non smette mai di girare. E tu non devi mai smettere di correre per inseguirla, per raggiungerla. Non devi mai smettere di correre, anche quando ti sembra che non abbia senso. Anche quando ti sembra di essere stanco, sfinito, distrutto.
 
Ecco, ho finito.
Ti ho detto solo un milionesimo delle cose che ho dentro, che avrei voluto dirti, ma penso che ci siamo capiti, no?
 
Un tempo, non avrei mai pensato che un giorno qualcuno mi avrebbe amato , che mi sarei sposato, che avrei avuto un figlio. Tu sei stato il più grande regalo che la vita mi abbia fatto, quando ormai non ci credevo più.
Sei il simbolo della speranza e della libertà. Sei la prova vivente che un mondo migliore è possibile, se ci si crede abbastanza.
 
Ti voglio bene.
 
 
Papà
 
 
 
 
Fine
 
 
 
 
Parole: 807
   
  
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