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Autore: Oneipo_    06/08/2012    4 recensioni
Una Larry un pò particolare.
I pensieri di Harry dopo la scomparsa di Louis.
ATTENZIONE: Se non siete per il genere malinconico, non aprite. Non vi piacerebbe.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA:
Se non vi piacciono storie supermalinconiche e strazianti, allora lasciate stare.
Questa ff non fa per voi e non dite di non essere state avvertite.
Quiiiiindi accetterò qualsiasi tipo di recensione negativa che non sia una lamentela perchè ho scritto cose troppo tristi e che non vi piacciono.
Per il resto, potete dirmi anche che sono un'analfabeta lol (e probabilmente qualche errore di scrittura ci sarà, ho riletto veloce quindi nel caso perdonatemi.)
Dunque, se vi piace il genere, vi prego di lasciarmi una recensioncina per dirmi cosa ne pensate.
So che probabilmente ce ne saranno tantissime simili, ma dato che mi sto "sprovando" sul genere malinconico,e ho notato che non mi riesce male, ho voluto pubblicare anche la mia.
Spero di non aver scritto una schifezza.
Ps. Se vi va potete cagarmi anche la os su Niall "In another life"? Le mie ff su lui non piacciono mai, misà che lascio perdere ahah
Grazie se continuerete a leggere :)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Succede, delle volte, che un giorno ti svegli e speri di aver sognato fino a quel momento.
Speri che tutto quello che ti è successo sia solamente un incubo dal quale eri incapace di svegliarti, che ti stava imprigionando nella sua ragnatela, bloccandoti, impedendoti di uscirne.
Poi ti rendi conto che è la tua vita, semplicemente. Che è tutto tanto fottutamente reale da toglierti il fiato, da darti le fitte allo stomaco.
E ti domandi che cosa hai fatto di sbagliato per meritarlo. Ti domandi se per caso hai fatto un torto imperdonabile a quella creatura così potente che siede su un trono, lassù nei cieli.
Ti domandi se c'è veramente un Dio, e se quel Dio ti ha mai notato, si è mai interessato a te, ti abbia mai accolto tra le sue braccia.
Succede, delle volte, che un giorno ti svegli e speri di poter chiudere gli occhi per sempre, perchè la tua esistenza non ha più senso, perchè non hai più un motivo per andare avanti.

Ed è così che mi sento, io, ogni singolo secondo della mia vita. Da quando tu non ci sei più.

Vivo come un vegetale chiuso nella mia stanza, lontano dal mondo, dal cielo dello stesso colore dei tuoi occhi, dal sole che mi ricorda i tuoi sorrisi, dalle persone che sembrano parlarmi di te.
Non dormo.
Non mangio.
Non respiro.
Mi tormento e mi chiedo se un giorno sarò capace di superare tutto questo.
Piango e mi incolpo di tutte le cose sbagliate che ti ho detto.
Torturo le mie dita e sento il rimorso di non averti mai dato abbastanza, di non averti mai detto che eri il mio migliore amico, che ti volevo bene come non ho mai voluto bene a nessuno sulla faccia della terra.
A che serve urlarlo ora? Ora che tu te ne sei andato e mi hai lasciato da solo ad affrontare il mondo? Puoi sentirmi? Puoi guardarmi? Puoi perdonarmi?
Lacrime calde scendono sul mio viso, bagnandomi le guance, gonfiandomi gli occhi ormai sempre rossi e stanchi.
Mi sdraio sul letto, incurante dei vestiti che vi sono sopra appoggiati, ben piegati e pronti per essere sistemati nei cassetti.
Passo una mano tra i capelli più spettinati del solito, poco curati e fin troppo lunghi.
Sorrido malinconicamente.
Forse avevi ragione, avrei dovuto tagliarli.

Vivo e non so perchè continuo a farlo.
Ho paura. Paura di quello che succederà adesso che mi sento vuoto. Paura della solitudine.
Eppure non sono solo, ho milioni di persone che mi amano, ho una famiglia che mi sostiene, ho degli amici che mi cercano.
Allora perchè mi sento così inutile ora che ti ho perso?
Chiudo gli occhi e respiro profondamente, mentre lascio che altre lacrime amare cadano sulle mie gote.
Quante volte ho pensato di raggiungerti, amico mio. Di farla finita, di chiudere qui tutta la storia, di abbandonarmi al sogno eterno e poterti finalmente rivedere.
Ma mi sento un verme, anche solo a pensarci. Striscio via spaventato e non ho il coraggio di portare la faccenda fino in fondo. Non ho le palle di chiudere gli occhi e andarmene.
Non è la mia vita, che mi tiene ancora qui. Ma quella degli altri.
Penso a mia madre e al dolore che sta provando.
Mi ha implorato troppe volte di non fare pazzie. Ha pianto e mi ha pregato di raggiungerla in quella casa dove sono cresciuto più di una volta, per rifugiarmi tra le sue braccia.
Lei lo sa, quanto la sofferenza mi stia distruggendo, me lo dice tacitamente, ogni giorno, con le sue parole.
Penso a mia sorella, così bella e solare, che ha perso il suo sorriso in questi mesi. Mi ha raggiunto qui, nella nostra casa di Londra, chiedendomi di poter restare, regalandomi conforto, amore, protezione. Tutto ciò che solo una sorella maggiore è in grado di darti.
Cosa farebbe se io mi addormentassi per sempre? Quante colpe si darebbe, domandandosi se forse non abbia fatto abbastanza? Quante volte il piangere tormenterà le sue notti?
Penso a Zayn, che ogni giorno mi chiama e non riceve risposta.
A quanto la tua scomparsa abbia intaccato il suo carattere forte.
A quante volte ha cercato di non crollare, di consolare gli altri e a quante, invece, l'ho scoperto piangere e inginocchiarsi di fronte a un Dio non disposto ad ascoltare le sue preghiere.
Penso a Liam e al suo credere fermamente in un posto migliore.
A come continui a ripeterci che stai bene, che ora sei felice lassù. Stai facendo ridere gli angeli, così come facevi con le persone che ti erano accanto.
Intento a ribadirlo a se stesso, più che a noi.
Impegnato a cercare un modo per consolarsi, a darsi una spiegazione per tutto l'accaduto.
Penso a Niall. E crollo, di nuovo.
Perchè è troppo fragile per sopportare un dolore simile e mi sento uno schifo al pensiero del suo sguardo spento.
Ho dimenticato persino il suono della sua risata, il modo in cui coinvolgeva tutti i presenti. Ho dimenticato com'era vederlo allegro e felice, guardare i suoi occhi azzurri brillare.
Penso ai One Direction e a come tutto sia andato a puttane, dopo la tua scomparsa.
Mi domando se c'è ancora qualcuno che ci cerca, che ci ama. Se almeno una, tra le tante ragazze che tu adoravi, continua a sperare di rivederci di nuovo uniti, come una volta.
Penso a Eleanor e sento una fitta allo stomaco.
Te l'ho promesso. Ti ho promesso che l'avrei protetta, mentre tu chiudevi gli occhi tra le mie braccia, lasciandomi con un sorriso.
Ma come faccio a starle vicino, quando non so neanche stare vicino a me stesso?
Forse non ne sono capace, non riuscirò a mantenere questa promessa. Non sono abbastanza forte da poter sopportare il vederla star male per te, asciugarle le lacrime, ascoltarla gridare il tuo nome.
Perdonami, per questo.
 
Vivo e i sensi di colpa mi distruggono.
Avrei dovuto fare qualcosa, avrei dovuto impedirti di salire su quella maledetta macchina.
E non c'è giorno che non ci pensi.
Tu saresti ancora qui, in questa casa desolata, a cantare le tue canzoni stupide, giocare con la playstation, ridere incessantemente guardando la televisione.
La sento ogni notte la tua voce. Quando gli incubi mi impediscono di dormire e la tua mancanza mi tormenta lo stomaco.
La sento e mi illudo di aprire gli occhi e trovarti di nuovo vicino a me, con il tuo respiro pesante, in una notte in cui ti rifugiavi nel mio letto e cercavi conforto.
Ma tu non ci sei. Mi hai lasciato quella sera, chiudendo gli occhi per sempre.
Perchè hai deciso di salire su quella macchina, cosciente del fatto che eri troppo ubriaco per rimanere sveglio?
Perchè hai buttato la tua vita in quel modo così sciocco?
Perchè non hai pensato a me, a quanto male sarei stato, a come la mia vita sarebbe cambiata, a quanto mi saresti mancato?
La sento ogni notte la tua voce. E ricordo ogni momento passato insieme.
Da quando la prima volta mi hai detto che ti andavo a genio, a quando abbiamo deciso di vivere insieme, fino al momento in cui ci siamo resi conto di non poter più fare a meno l'uno dell'altro.
 
Vivo e Dio solo sa se ti amavo.
Se eri l'unico motivo per cui sorridevo.
Se mi rendevi felice con un solo tuo gesto.
Se sognavo le tue labbra e speravo un giorno ti saresti accorto di me.
Se mi faceva male vederti con lei, ma allo stesso tempo non potevo non pensare che era ciò che ti faceva stare bene.
E io volevo solo il tuo bene.
Mi sembra di non riuscire più a respirare, quando i rimorsi mi attanagliano lo stomaco.
Ogni secondo lo spendo a pensare cosa avresti fatto se ti avessi detto la verità e ogni secondo mi domando perchè la paura di un tuo rifiuto mi avesse bloccato.
Ma poi la trovo la risposta.
Un tuo rifiuto avrebbe ucciso me.
Ritrovarmi ad affrontare la verità dei fatti, e cioè che tu non mi amavi e probabilmente mai l'avresti fatto, avrebbe ucciso me.
E io sono un codardo, io mi faccio bloccare dalla paura.
Solo ora, di fronte alla tua tomba, o in ginocchio sul pavimento della nostra casa, o sdraiato su quel letto troppe volte riscaldato dal tuo corpo, non ho più paura.
Grido che ti amo.
E desidero morire per un tuo rifiuto, e ritrovarti in un nuovo posto, correrti incontro ed abbracciarti.
 
Vivo e neanche mi sono accorto del sangue che scorre dal mio braccio e riempie la vasca piena d'acqua.
Sbarro gli occhi e lascio che il panico s'impossessi di me.
L'ho fatto, l'ho fatto davvero.
Vorrei fare qualcosa, chiamare qualcuno, impedire al sangue di continuare a uscire.
Ma sono troppo debole anche solo per respirare.
Piango e penso a tutte le persone che mi amano e che saranno costrette a soffrire per me.
Che si domanderanno perchè l'ho fatto, se avessero potuto salvarmi.
Vedo i volti di mia madre e mia sorella.
Sorrido a Niall, Liam, Zayn.
Cerco di reagire.
Ma poi ti vedo. Tu sei lì. Sei davanti a me così bello e allegro, come sempre.
Mi parli e anche se non sento niente di quello che mi dici, continuo ad annuire.
Ora non m'interessa più di continuare a sopravvivere. Ora voglio raggiungerti e sento che lo sto facendo.
Chiudo gli occhi e respiro forse per l'ultima volta.
Lascio che un sorriso si disegni sul mio viso e mi perdo nei tuoi occhi azzurri.
E so di essermene andato da quel mondo di dolore e di sofferenze, di essere con te, insieme a te, quando riesco a sentire la tua voce e a comprendere le tue parole.
So di essere morto, quando finalmente ti stringo la mano.
 
E mi sento terribilmente felice, nel sentirti dire...
"Sei uno sciocco, perchè anche io ti ho sempre amato."



"When my world is falling apart.
When there’s no light to break up the dark,
That’s when I look at you."



 
  
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