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Autore: Probably    06/08/2012    0 recensioni
Com'è fredda questa casa.. forse quanto l'acqua salata del mare, ricca di sale come i miei occhi, che ormai, ogni giorno bruciano, lasciando cadere a picco sulle mie fredde guance, tutto il mio dolore, la mia amarezza.. chiamate lacrime, ed ecco i ricordi che invadono il mio cuore, soffocando la mia mente. d'amore.. speranza.. di sogni.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di tutta fretta io salì sull'aereo. Cercai il mio posto a sedere, un'anziana signora spostò la borsa facendomi posto. Continuò a guardarmi a lungo, o forse, a fissare il mio volto bagnato da tutta la mia tristezza. Non aggiunse una sola parola, solo un grande sospiro e mi guardò amareggiata. Io: Dovevamo sposarci.. Dissi solo quello. Lei mi confortò, raccontando la sua storia, la sua vita. Suo maritò la lasciò dopo 7 anni di matrimonio; la lasciò perché lui era stanco di lei e di sua figlia. Sua figlia ormai è sposata da molto tempo, e ha due meravigliosi bambini di cui mi mostrò più foto. Foto che racchiudevano un presente magnifico, la giovane età di ognuno di noi.
Il mio volo durò molto poco, forse perché ero realmente interessata a ciò che diceva Anna, così si chiamava l'anziana signora col buffo cappello giallo. Mi faceva impazzire. Avevo solo 18 anni. Ero ancora una bambina, per volere il matrimonio per davvero. Ero su quell'aereo per poter tornare a Londra, a casa mia, dal mio gatto Moon, che era a casa di mia zia ad aspettarmi. Tornavo a casa, sopratutto per dimenticare totalmente ciò che era successo, volevo ricominciare la mia storia.
E la cambiai.
Tornavo a Londra, per salutare mia madre, che da ormai 3 anni stava sotto 3 metri di terra, insieme a suo marito. Il suo amatissimo marito. ''Finché morte non vi separi''.. ma io sono sicura che anche in paradiso loro si amino.
Scesi da quel volatile con i motori. Mi ricordo che accesi subito il cellulare per chiamare mia zia.. che non rispose, e non mi aprì nemmeno la porta di casa.
Prima di suicidarsi, mi lasciò una lettera, che trovai entrando in casa. La lettera, la rileggo tutte le sere, perché non è una lettera d'addio; era tutto il suo amore sotto forma di parole. Tutto il suo odio, verso chi mi odia, tutto il suo odio verso la vita che è stata ingiusta con lei, tutto il suo odio nel dover scrivere il suo ultimo ricordo.
Il funerale della zia, fu doloroso. Anche perché nessuno, poteva avvisarmi della sua morte.. Non avevo più nessuno, solo il mio vecchio gatto Moon, e 5 ragazzi che, ben da 1 anno mi strappavano lacrime felici, e sorrisi davvero molto tristi. Ma imparai a conviverci. Mi ricordo che una bambina venne ad abbracciarmi nel vedermi piangere senza aver nessuno vicino. Una bambina che non avevo mai visto in vita mia, mi strinse così forte, che mi sembra di riuscire ancora adesso le sue calde lacrime che bagnavano le mie fragili e tremolanti gambe. Non ho mai avuto una migliore amica. Ero sempre stata antipatica a tutti. Mentre ora, è tutto così diverso. Tutto così strano.
Ma ritorniamo a dopo il funerale.
In quel mese ci fu il mio primo concerto. L'attesissimo concerto degli One Direction. Avevo prenotato il biglietto con ben 3 settimane d'anticipo, per ben 3 settimane, ho continuato a comprare giornalini su di loro, ritagliando le loro foto e inserendole in un quadernone, che da quando li ho conosciuti, riempivo del mio cuore. Mi avevano aiutata delle ragazze davvero importanti per me, delle ragazze che non ho mai visto, se non attraverso un freddo schermo. Mi inserirono in un gruppo chiamato Directionerss, e io ogni giorno mi connettevo, e mi connetto, sperando di leggere qualche post da parte loro.
Adesso che ci penso, mi viene da piangere.. anche perché mi mancano. Ora, alcune di loro sono sposate, altre.. se ne sono andate. Altre ancora non sono più parte della mia 2°, e ormai, unica, famiglia.
Quel giorno, il 18 settembre, ricevetti una chiamata anonima..
  
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