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Autore: AniaS    06/08/2012    1 recensioni
Anastasia giovane donna di 25 che tramite un Erasmus va ad Atlanta luogo dove girano TVD, il suo passato travagliato complicherà la sua nuova vita, ma oltre le nebbie c'è sempre uno spettacolo fantastico...
PS: E' la mia prima storia di questo genere metto AU perchè non si può conoscere a piene come è una persona se non la conosci e poi le vicende sono Au in fin dei conti... Non massacratemi XD
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare con il capitolo vi consiglio di leggerlo con questa canzone Qui

 

 

 

 

 

 

                                                 

 

 

 

 

 

Capitolo 19: Perché a noi?

E’ passata un ora da quando siamo arrivati e i medici ti hanno portata d’urgenza qui, nella sala operatoria,m farfugliavano qualcosa, ma io non ho capito, nessun medico è uscito, nessuna infermiera è uscita, non so cosa sta succedendo, mi sento colpevole, è colpa della mia mancata accortezza che lei e li, se in quel week end non avessi fatto tutto in fretta, lei ora starebbe vicino a me, a letto, non in quel anonimo letto di  una qualsiasi sala operatoria, quando lo vista li inerme sul pavimento della cucina mi sono sentito morire, non voglio perderti, anche al rischio di perdere i nostri figli, non mi interessa di loro, se non ho anche te nel pacchetto completo.

Lo so sono egoista, ma non voglio perderti, non so cosa farei …

 

Passa un’altra ora, sono uscite delle persone, con una faccia funerea, io mi sono avvicinato ma loro non mi hanno risposto, sono corsi diritti senza guardarmi.

Cosa sta succedendo!

 

Entra un altro dottore

 

Sono passate altre due ore, Ian è qui vicino a me, non riusciamo più a scherzare, sono seduto su questa sedia di plastica, le ragazze girono intorno, su i loro visi vedo delle lacrime scendere.

All’improvviso vedo una persona arriva, la meno indicata,

Morgan, mi guarda, e dice

-C’è la farà!-

Io non riesco a rispondere, sono già quattro ore che è li dentro.

 

In quel momento esce un dottore, si avvicina a me e mi dice

-E’ lei il padre dei bambini?-

-Si- dico preoccupato

-Uno dei bambini, il maschietto, è nell’incubatrice, ha dei problemi respiratori, per la femminuccia, è tutto apposto, ma per sicurezza è anche lei nell’incubatrice, invece per la madre  -

-Per la madre!- dico urlando

-Beh, ha avuto un emorragia intera, siamo riusciti a salvarla in tempo, ma ora è in coma farmacologico!-

-Come?Cosa?- dico strattonando il medico

-Mi dispiace!-

-Ora dove sta?- dico al dottore

-In camera, vuole venire?-

-Si!-

Non dico niente a nessuno e seguo il dottore, il mio cuore mano a mano sembra cadere a pezzi, poi apro la porta, e la vedo.

E’ pallida, i suoi capelli ricci e lunghi, sono distesi sul per il cuscino, si vede leggermente il rigonfio sul ventre, sembra che dorma  serena senza turbamento, mi avvicino a lei, e le prendo una mano e la stringo a me,   e comincio a piangere, sempre di più, sono solo in questa stanza, non ho mai amato la solitudine, ma ora la amo, la venero, la cerco.

Come è potuto succedere questo a noi?

Egoisticamente do la colpa, a quei due piccoli esseri, che per vivere loro, hanno quasi ucciso la madre, la persona che ha combattuto più di tutto per proteggerli.

 

Non so quante ore sono passate, ma arriva un infermiera, e si avvicina a me con un fagotto tutto rosa in braccio, non mi dice niente, lo avvicina a me, e quel fagotto apre gli occhi e sono identici a quelli della madre, allora un senso di odio nasce dal mio cuore, loro dovevano morire, non lei, che sta lottando per la vita e la morte.

L’infermiera ignara del mio dolore dice sorridendo

-Non vuole prendere in braccio la bambina?-

Io rimango imbambolato, non posso prendere in braccio uno dei suoi assassini

Allora dico

-Meglio che allontani da me questi mostri, mi ha capito, non li voglio, se sanno già pregare, preghino che la loro madre sia in vita, se fosse il contrario io non me ne curerò!- Alzo il mio tono ad ogni parola, il fagotto piange, lo odio, mi ricorda lei, non me ne rendo conto che davanti alla porta, l’infermiera corre via, non mi importa cosa pensa di me, ma quelli non sono i miei figli, sento dei passi, penso che è di nuovo l’infermiera, invece è Morgan

-Io pagherei oro affinché nostro figlio fosse ancora vivo, non puoi odiare quei due bambini, sono belli, vi somigliano, lei non vorrebbe che tu odiassi i vostri figli!-

-Tu come ti permetti a farmi la predica, ti rendi conto, che per colpa di quei mostri lei sta per morire?-

-Me ne rendo conto, ma tu no? Vorresti che le uniche persone che le somigliano, che sono la vera prova del suo amore per te, e viceversa, ti odino? Rifletti su questa cosa- prima di andarsene si avvicina a lei e sussurra

-Perdonami!-

Io rimango pietrificato, ho davvero odiato i miei figli?

 

Si, li ho odiati, ma quella fiamma nera non cessa a diminuire, loro non dovevano nascere oggi, perché sono nati prima?

Non le ho detto Ti amo per l’ultima volta, le sue ultime parole sono state “ Salva loro!”



Non hai pensato a me, io cosa sono senza di te?

 

Amore combatti, ti prego.




Resto giorno e notte li, sono passati 15 giorni, i medici perdono ogni giorno la speranza, e la perdo anche io, i nostri figli, non li ho mai visti, non hanno un nome,non so che nome dargli, non so se li voglio bene, so dai ragazzi che piangono giorno e notte, forse anche loro hanno capito che hanno perso entrambi i genitori, da qualche giorno sono arrivati anche i suoi amici dall’Italia, non approvano il mio comportamento verso i nostri figli, ma non posso, non riesco a uccidere l’odio che provo, prego che lei sopravviva, perché se lei morisse non so cosa succederebbe.

E’ mattina, scendo dal mio letto, e vado nella nursery dei bambini eccoli li, nelle loro culle, li guardo, ci somigliano, la morsa c’è ma la tengo a bada, brucia l’anima, ma voglio andare oltre, accarezzo delicatamente  il loro viso,acarezzo le loro piccole man chiuse a pugno, in un frangente prendono il mio dito, entrambi e lo chiudono nel loro piccolo pugno, e li piango, come li ho potuti odiare, non me lo perdonerò mai allora mi viene in mente lei, la mia Anastasia

 

-Mi prometti una cosa?- mi dice con tono triste

-Qualsiasi cosa!- dico prendendo le sue mani nelle mie

-Ti prenderai cura dei nostri bambini, se io non dovrei farcela!-

-Perché dice queste cose, li cresceremo insieme come in tutte le famiglie!- dico alterandomi

-Promettimelo!- dice con tono duro

-Te lo prometto!-

-Ma mi spieghi perché?-

-Niente, ora decidiamo i nomi!- mi dice sorridendo

Allora io le sorrisi  e pensai che era delle sue paure.

Poi lei mi guarda mi accarezza la guancia e mi dice

-Se fossero un maschietto e una femminuccia voglio chiamarli Phoebe e Anthony che ne pensi?-

 

Ritorno alla realtà, ecco i vostri nomi, Phoebe e Anthony, i nostri bambini, mi perdonerete un giorno, spero di si.

Chiamo Nina,Jean,Sara e Alice, e dico

-I nostri figli si chiameranno Phoebe Anastasia Wesley e Anthony Paul Wesley, e ora devo andare dalla mia Anastasia - e prima di andarmene do un bacio alle mie piccole luce.

Arrivo velocemente all’ospedale, c’è Morgan, gli sono grato per il sostegno, quando sto per arrivare nella sua stanza, vedo Morgan fuori, piange , non ci voglio credere,apro la porta, e il monitor dei battiti si affievolisce, i numeri vanno sempre decrescente

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Non sento niente, piango, voglio urlare, non può abbandonarmi così, non ora …


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Sento i dottori parlare, io non vedo niente il dolore mi acceca, non sento niente, il dolore mi stordisce.



Fino a quando non riesco a vedere  un

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O

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Angolo Autrice "Pazza"

Non uccidetemi vi prego, il capitolo è molto forte, lo riconosco, è anche l'inizale odio per i bambini d aparte di Paul, può sembrare forte, ma tutto questo ha un motivo,  da quando ho cominciato a scrivere questa storia era qui che volevo arrivare, al punto di non arrivo, da qui tutto ha un'altra vita.

Spero che vi piaccia questo capitolo, e che continuate a seguire questa storia, ricordatevi sempre fin che il cuore non emette il suo ultimo battito c'è speranza...


Alla prossima

XO XO

                AniaS

  
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