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Autore: Fatadz    06/08/2012    2 recensioni
Giorgia è dolce e pacifica, Irene il caos in persona. Due diciassettenni a Londra, una Host Family, nuovi amici, nuove avventure. Cosa potrebbe mai andare storto?
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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From Ire   To Giorgia
Ci vediamo in aereoporto ok?
 

From Giorgia   To Ire
Oh, sì! Londra : arriviamooooo!

 
 
 

Giorgia h.8.00

Dopo check-in e balle varie finalmente saliamo sull’aereo, ma mi accorgo che Irene è un po’ tesa.
-Tutto ok? Sei pallida.
-S-s-sì è che è la prima volta che salgo su un aereo e fa uno strano effetto…
-Tranquilla, ci sono qui io con te.
           Dissi io sorridendo. Lei ricambiò e messe le cuffie si addormentò come suo solito. Amavo viaggiare: il treno, l’aereo, anche solo conoscere nuova gente. A patto che viaggiassi con i miei genitori. Non l’avevo detto a Irene, ma l’idea di essere lontano da casa e dormire in un luogo con altre persone non mi piaceva affatto. Sapevo che prima o poi avrei dovuto abituarmici, anche se speravo più poi che prima. Guardai dal finestrino. La vista che c’era da lassù era mozzafiato. Avete presente quelle foto sulle guide turistiche, quei colori che si vedono solo nei televisori HD dei negozi Mediaword? Quelle sensazioni che provi solo poche volte nella vita? Ecco. La notte in bianco che avevo appena passato a causa dei miei timori iniziava a farsi sentire, così seguii Irene nel mondo dei sogni in compagnia del mio Mp3.
 
 

Later….

 
 
 - GoodMorrrrrrning!
          Le urlai in un orecchio per svegliarla. Il paesaggio era cambiato: eravamo atterrati.
Scesi dall’aereo ed entrambe voltammo lo sguardo verso il cartello blu sopra di noi.
 

WELCOME TO ENGLAND

 
diceva. Eh, sì. Ci siamo. Un sogno che si avvera.
 
Percorremmo l’infinito corridoio di sfumature grgio-blu quasi strapieno di gente di tutto il mondo: spagnoli abbronzati, francesi col broncio, tedeschi dalle gote rosse, famiglie numerosissime di Indiani ed infine due Italiane, armate di zaino Eastpack, bottiglietta di cocacola e tè alla pesca, occhiali da sole da 5 euro e un po’ di voglia di mangiare … bhè, forse questo solo per Irene.
 
- Come è andato il viaggio?- le chiesi -Stai meglio vedo …
- Oh sì, come potrei non esserlo? Non hai visto quanto ben di Dio c’è qui?
I suoi occhi quasi luccicavano alla vista della scritta “Choccolate shop” e le sue gambe si stavano già girando in direzione del negozio, ma io dovetti trattenerla per la maglia dei Simple Plan dato che c’era qualcuno con un cartello in mano e i nostri cognomi scritti sopra.
-Ehi guarda, sembra aspetti noi.
 Più ci avvicinavamo più l’immagine era più chiara. Un ragazzo, biondo scuro, occhi azzuri. Il tipico inglese … maglietta firmata e calzoni corti di jeans, occhiali da sole e il cartello in mano con i cognomi.
- Ehm, noi siamo le due ragazze del cartello...tu sei?- chiese Irene in un inglese italianizzato inventato da chissà dove.
- Piacere, I’m Thomas. Parlo un po’ di Italiano, quindi se non doveste riuscire a esprimervi sempre in inglese, non c’è problema: parleremo in italiano.- La sua voce era calda e rassicurante, l’accento era buffo e il sorriso dolce. Ci presentammo e quando io e lui ci stringemmo la mano sentii come un brivido lungo la schiena…”No, Giorgia, non stavolta. Lascialo stare. Anche se assomiglia a un modello Hollister non cedere.”
- Nice to meet you. Well, adesso prenderemo un Cab per andare fino a casa mia, cioè nostra.
- Eh?! Che razza di mezzo è un CAB?- intervenne Irene moooolto educatamente.
- Ire, è un Taxi.- le dissi
- Oh, sorry.- si scusò e mi bisbigliò - *ma scusa non poteva dire Taxi già che c’era? Bah!*-
 - Veramente “Cab” è l’abbreviazione di Cabriolet, il modello utilizzato per i più comuni Taxi.- rispose Thomas, che probabilmente aveva sentito il commento.
“Cavoli!” pensai “è pure intelligente!”
- Bene, girls, il C…TAXI è arrivato.
Salite sul taxi Thomas prese a telefonare così io e Irene potemmo parlottare un po’…
-*Giò…*- mi sussurrò
-*Cosa vuoi?*
-*Ma Thomas…non assomiglia a Manny TuttoFare quando parla metà in inglese e metà in italiano?*
Ci fu un momento di silenzio e poi scoppiammo contemporaneamente a ridere, sotto gli sguardi straniti dell’autista e del Biondo-Occhi-Azzurri.
-ahaha *coff-coff*- mi ripresi e cercai di continuare più seriamente, invano- ma-ma cosa dici? Ahahahah-

 
Pochi minuti dopo la CAB-MOBILE (lol) si fermò davanti a una casa bianca, che faceva tanto Harry Potter.
Dalla porta azzurra, l’unico colore presente sulla facciata, ne uscì una donna dai capelli rossastri e con gli occhiali, vestita in modo formale. Dietro le gambe della signora sbucò un cagnolino, un bastardino dal pelo a macchie marroni e con un collare rosa, che sembrava pronto ad accoglierci con la lingua a penzoloni.
- Hi, guys!- urlò la donna da lontano.
-Good morning!- le dissi educatamente. –*Irene saluta!*- la ripresi
-Oh, cosa? Ah, sì, Good morning!
Nel frattempo il tassista aprì il portabagagli e scaricò le nostre robe. Irene se la cavò con il suo zaino e un borsone, mentre io avevo oltre all’Eastpack anche un trolley verde. Mi chinai per raccoglierlo ma una mano mi aveva preceduto: era Thomas.
-Don’t worry, ci penso io.-  disse sfoggiando il suo dolcissimo sorriso. “Calma, Giorgia, è solo un sorriso, tutti ne hanno uno.”

 
Entrati in casa quello che mi colpì fu il lampadario di cristallo sopra le nostre teste, ma ancora dì più fu che quello era l’unico elemento “elegante” in tutto l’arredamento. Era tutto molto moderno, niente di sfarzoso se non la luce sopra di noi, che si rifletteva sulle pareti bianche.
Madre e  figlio parlavano, poi lei disse:
-We usually have lunch at 12.30. See we later, guys!
Thomas si affrettò ad aggiungere:
- Ora vi mostro la stanza, è proprio accanto alla mia. Se avete bisogno basta bussare.
E con queste parole ci lasciò davanti alla nostra stanza, nella quale pochi minuti dopo eravamo entrambe sdraiate sui morbidi letti ricoperti di azzurro.






Angolo dell'autrice...
Salve a tuuutti! =) Che ve ne pare? Spero vi piaccia...Commentate che mi fate molto piacere! Alla prossima!

Fatadz

  
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