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Autore: RurRK    06/08/2012    2 recensioni
A volte è normale non credere nell'amore. Soprattutto se ti ha fatto male. Ma un'amore può essere tanto forte da fartelo dimenticare? Kristen, ragazza di 17 anni con un sacco di problemi alle spalle e con una marea di problemi nella mente. Robert, ragazzo di 22 anni con un segreto enorme che gli pesa sulle spalle. Si incontreranno .. riusciranno a "guarirsi" a vicenda??
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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POV Robert

Mhhh … Dio … che buono.
Inspirai a pieni polmoni il profumo acre della mia sigaretta mattutina. Solo il profumo era in grado … di  … di farmi provare un orgasmo. 
Caaaaaaaaaaazzzzzzzzzzzoooooooo che relax.
Neanche mentre dormivo riuscivo a sciogliere le membra in quel modo. Ora sentivo ogni muscolo in quiete, ogni legamento sciolto.
Meritato riposo.
Appoggiai la sigaretta alle labbra, gustandomi il suo splendido sapore. Mi leccai le labbra con la lingua, cercando di non urtare la sigaretta, e iniziai a tirare. Il fumo inondò la mia bocca, invadendo le mie vie respiratorie, non lasciandomi scampo.
Stavo morendo di relax.
Le pupille si dilatarono febbricitanti a contatto con le mie palpebre abbassate. Quel fantastico vapore intriso di catrame e sostanze altamente cancerogene scese lungo la laringe, proseguì nella mia ormai irritata trachea, grattando con il suo calore all’interno della mia gola, e scese ancora.
Mi appoggiai meglio alla porta finestra, gustandomi il contrasto dell’aria gelida di metà ottobre qui a Londra in confronto con il calore del fumo nel mio corpo.
Fuck.
Tremai.
La sostanza orami aveva raggiunto i miei bronchi saturi di catarro e polveri di smog, sporcando la loro superficie già nera. Infine raggiunse lentamente i miei polmoni, dove i globuli rossi cercarono, senza alcun risultato, quella fottuta sostanza che ci permette la vita su questo cazzo di pianeta ingiusto. L’ossigeno.
Ma (alla faccia vostra) l’ossigeno ve l’ho messo nel cu…
Robert Thomas Douglas Pattinson, modera i termini in mia presenza stronzo!! Secondo, smettila che ti rovi …
NO …il mio unico neurone spastico no!!
Neury … non rompere il cazzo, sto fumando, e sai che odio chi mi disturba.
Seh, seh, come no. Vaffanculo allora.
Alzai gli occhi al cielo, guardando quel fottuto colore blu azzurro …
Ma che ore sono?
Preso dalla curiosità guardai di sfuggita il quadrante del mio amato orologio. Le 5 del mattino. Logico ..
Feci spallucce e sporsi il labbro inferiore. Osservai attentamente il sole, ancora spento, che irradiava qualche raggio arancio verso le case, sbucando dalla figura eretta e scura del Big Ben. Sospirai, appoggiando nuovamente la sigaretta alla bocca. C’era così silenzio … che stentavo a credere di essere nella solita e caotica Londra.
La mia Londra
Sorrisi, tirando le labbra sottili e screpolate, spaccandomele nuovamente. Mi leccai il poco sangue fuoriuscito ed espirai il fumo. Continuai a girare la testa a destra e a manca, scandagliando ogni anfratto visibile con i miei stanchi occhi azzurri. Più rossi che azzurri però Risi senza umorismo, quando una fitta alle meningi mi fece piegare in due. Portai la mano destra sulle palpebre e mi massaggiai le tempie, cercando di alleviare l’ormai conosciuto dolore alla testa.
Merda …
Spensi di scatto la sigaretta, schiacciandola con due dita sul posacenere di ceramica vicino alla ringhiera del balcone ed entrai in casa. Chiusi la porta alle mie spalle, facendo il più presto possibile, mentre sentii il reflusso di succhi gastrici che già mi bruciavano le pareti dell’esofago. Corsi in cucina, appoggiando una mano alla bocca. Svoltai l’angolo, entrando in corridoio, dove il mio splendido cane dormiva nella sua cuccia. Appena mi vide si mise a scodinzolare convulso, abbaiando lievemente. Mi guardò con quegli occhioni neri da cucciolo, abbassando un’orecchia e rizzando il pelo nero-marrone sul collo, come se volesse dirmi “Sono qui Rob. Coccolami..” Lo guardai di sfuggita,  ma il bisogno era … troppo
Scusa Bear, ti coccolo dopo cucciolotto.
Arrivai a stento in cucina, mentre il flusso acido del mio stomaco risalì maggiormente, bruciandomi la gola.
No, non vomiterò, non oggi.
Raggiunsi quella cazzo di scatoletta di cartone bianca e rossa, posta sul caminetto. Tolsi, mio malgrado, la mano dalla bocca e strappai il cartone, già maciullato, di quelle fottute medicine.
Una pastiglia, dal merdoso colore marroncino comparve sul palmo della mia mano aperta e, dopo averla contemplata come fosse la mia unica salvezza, la ingoiai.
L’effetto fu immediato: la pastiglia, a contatto con le papille umide della mia lingua si sciolse, rilasciando i suoi effetti benefici nel mio organismo.
Se così si poteva ancora definire …
Mugolai sollevato, constatando che il dolore alla testa era scomparso, mentre il rigurgito acido stava riscendendo nello stomaco, dove sarebbe rimasto per un po’. Appoggiai entrambe le mani sulla superficie grigia del marmo del camino, facendo leva sui gomiti per sostenermi. Annaspai in cerca di aria, che non tardò ad arrivare. Quando il mio respiro tornò normale riuscii a girarmi, constatando che il mio cane si era sdraiato ai miei piedi, come tutte le sante volte che mi veniva la mia crisi.
La mia condanna …
Sospirai combattuto, piegandomi sulle ginocchia nodose e raggiungendo il pelo liscio di Bear, che scodinzolò ad occhi chiusi. Sorrisi, mentre con una mano scostai di scatto un ciuffo ribelle dei miei spettinati capelli biondi.
Che merda la mia vita …
Fattene una ragione Rob, in più ti rovini ostinandoti a fumare.
Me la godo finché dura.
Se durerà ancora a lungo
Appoggiai la testa alla spalla, mentre appoggiai il fondoschiena per terra. Un brivido di freddo mi colse, e cercai di scaldare le mie braccia scoperte sfregando le mani sulla mia pelle. Incrociai le gambe, anch’esse lasciate scoperte dai pantaloncini corti, sotto il mio corpo e ripresi ad accarezzare Bear, che ormai russava a zampe all’aria. Sorrisi beandomi del suo riposo.
Almeno lui che può …
Sospirai sconfitto, sentendo che le palpebre iniziavano a diventare incudini di piombo. Sbadigliai, spalancando la bocca e stropicciandomi gli stanchi occhi. Mi abbandonai con la schiena contro i mattoni del camino e mi addormentai.

Sentii un rumore metallico provenire da poco lontano da me. Forse stavo sognando .. forse no.
Un oggetto che girava all’interno della serratura della mia ultra mega porta blindata verde. Storsi la bocca e mi rifiutai di aprire gli occhi per controllare. La porta si aprì lentamente, per poi chiudersi in modo altrettanto ottavato.
Mi irrigidii.
Avvertii un movimento vicino a me, e capii che potevo rilassarmi.
Tanto c’è Bear che mi protegge … spero.
Mi misi all’erta, contraendo i muscoli, per quello che mi permettevano.
Cazzo succede, che ci fai già sveglio tu?
Buongiorno anche a te Neury ..
Fui interrotto da alcuni bisbigli, ma non ci feci caso. Persi nuovamente coscienza. Ero troppo stanco, le mie membra sembravano di gelatina. Si rifiutavano di collaborare.
“… Aoo .. shhh … si cuc … cia … ob… OOOOBB … ROOOOOOOOOOBBBB!!”
Una voce rauca mi risvegliò dallo stato penoso in cui giacevo a terra, accanto al caminetto della cucina .. Mugugnai sconfitto, mentre avvertii qualcosa di umidiccio sfiorarmi il viso, lasciando una sensazione di caldo e bagnato sul naso e sugli occhi, ancor chiusi.
Bear …
Sorrisi, cercando di alzarmi. Feci leva sugli avambracci, ancora nella fase post-sbornia da sonno, e riuscii (non chiedetemi come …) ad alzarmi in piedi, aprendo gli occhi di scatto. Mi ritrovai di fronte, con quel suo sorriso strafottente e gli occhi coperti dagli occhiali da sole completamente inutili calcati sul naso, rosso a causa dell’aria pungente del mattino.
Almeno così credevo ..
Lucas mi appoggiò una mano ruvida sulla spalla, guardandomi comprensivo.
“Hey ben svegliato amico …”
Gli sorrisi, afferrandogli il braccio e scostandolo dal mio busto. “Grazie Luc … quanto in ritardo sono oggi?” Si tolse gli occhiali (L’ha capito allora che sono inutili …) e mi osservò con quei carboni che aveva al posto degli occhi.
Scuri, profondi.
Rabbrividii, leggermente a disagio.
Mi sentii … letteralmente schiacciare a terra, umiliato, come se il suo sguardo mi stesse dicendo ‘Te l’avevo detto io’. Guardai sconfitto le sue labbra increspate in un sorriso appena accennato, la barba rossiccia ad incorniciargli il volto così familiare per me. Mi morsi il labbro, puntellandomi sui talloni, tornando con lo sguardo sui suoi occhi che, a contatto con i miei, si abbassarono verso i miei piedi. Alzai un sopracciglio e osservai il pavimento.
Merda … le pastiglie …
Mi sentii mancare. Mi chinai verso il pavimento e raccolsi la stramaledettissima scatoletta di cartone delle mie pastiglie.
Le mie uniche speranze … spiaccicate dal mio culo ..
FUCK YOU, B***H!!
Imprecai nella mia testa, mentre cercai di salvare i resti spiaccicati delle medicine. Mi alzai, mettendo in quella che fu una scatola di cartone bianca e rossa le pasticche sane e alzai lo sguardo verso il mio amico, verso colui che era come un fratello per me.
“Ancora ..”
Il suo fu un sussurro fra le labbra. Non una domanda, ma un’esclamazione. Scossi la testa, non per rispondere alla frase della quale Lucas sapeva già la risposta, ma per cercare di cambiare argomento.
“Vado a cambiarmi e arrivo …”
Aggirai la figura in jeans e felpa della Starbucks del mio amico, e mi avviai in camera, seguito a ruota dal mio fedele Bear.

“Awww …  certo cucciolottina mia … ahahah .. si ti amo anche io picciola ..”
Tom mi tirò una gomitata in pieno petto, mentre cercavo di trattenere le risate.
Picciolotta …. Ma ti senti??
Guardai negli occhi quel deficiente di Tom che si stava letteralmente uccidendo dal troppo ridere. Si teneva una mano sugli occhi azzurri, ora chiusi, e l’altra era appoggiata alla mia spalla, come per reggersi. I capelli corvini raccolti in una coda, svolazzavano a destra e a sinistra in modo convulso, seguendo il ritmo del suo respiro strozzato.
Mi morsi un labbro per evitare di urlare dalle risate. Lucas ci fulminò con lo sguardo, tenendo sempre quell’aggeggio ultra tecnologico attaccato all’orecchio.
Che poi, come cazzo fanno ad usare quegli .. affariche fanno di tutto meno che telefonare. Cazzo ormai esiste pure l’applicazione I-toilet, con la quale potrei pulirmi il culo
Il mio migliore amico si era avvicinato al mio orecchio per sussurrarmi quella frase, scatenando in me l’ennesima ondata di risate che mi mozzò il respiro. Strinsi convulsamente lo strofinaccio, con il quale stavo pulendo il bancone del pub, fra le dita, sbattendolo in faccia a quel cretino patentato che mi ritrovavo per amico.
Lui si appoggiò allo scaffale delle bevande, facendo tremare il tutto.
Risi più forte, osservando la sua espressione da .. non mi viene un aggettivo adatto, aiutami Neury, fa qualcosa di furbo in vita tua invece di rompermi.
Deficiente, coglione, stronzo, handicappato, mongolo …
ECCO MONGOLO!!
Dicevo, osservando la sua espressione da … Mongolo.
Hey ci sta, sei un grande.
Grazie, lo so.
Alzai gli occhi al cielo.
“Aww amorino mio, cicciol …”
Lo sproloquio di cazzate super sdolcinate e senza senso di Lucas con la sua ragazza (che alla fine aveva 7 anni meno di lui) fu interrotto nuovamente dalla voce roca e squillante del mongolo
“CICCIOLINAAAAAAA!!! E TU LUCAS SEI IL SUO CAVALLO … WAAAA”
No okkey … mongolo non basta …
Ommioddio, lo stimo.
Mi buttai letteralmente sul piano di legno bianco del bancone, aggrappandomi ai bordi per non cadere. Circa 763876123876 persone all’interno del nostro caro pub, il Rock N’Beer (si, nostro guys ..) alzarono la testa dalle loro tazze fumanti, squadrandoci chi con compassione, chi con disprezzo.
“Cazzo avete da guardare? Sciò ..”
Tom guardò la nostra clientela …
mi correggo ex-clientela, perché troppo spaventati da dei coglioni come noi
e li osservò con fare strafottente. Quasi tutti i presenti tornarono alle loro faccende.
Ecco bravi, girate al largo ..
Lucas mugugnò verso di noi qualcosa che doveva sembrare minaccioso, ma come dice il vecchio Rob ..
L’amore ti rimbecillisce ..
E ti rovina la vita.
Esatto Neury, sei intelligente oggi.
Ah … ah, spiritoso.
Avevo la vista appannata dalle lacrime, e i miei polmoni entrarono in riserva d’aria. Ad un tratto, mentre cercavo di riprendere la poca lucidità persa, Lucas mi guardò alzando un sopracciglio, sorridendomi sornione.
Ohpporcapuzzolina.
Brutto segno Rob ..
Deglutii interessato.
“Mhh, dici che .. sì, sono perfetti l’uno per l’altra …”
No, okkey. WHAT??
Aggrottai le sopracciglia, guardando interrogativo il pesce lesso, che mi rispose con un cenno del capo.
“Ah-ah, sta sera, qui. Okkey a che ora vengo io? … Naah, lo convinco vedrai. Seh, si piaceranno subito. Contaci. Però … beh, è ora. .. Esatto, esatto. Brava piccola … Okkey bacio amore ciaoo.”
Appena chiuse la chiamata osservò a lungo Tom, che lo guardò di rimando, con la stessa intensità. Lucas annuì e, evidentemente, da quello che il mio cricetino che fa muovere gli ingranaggi arrugginiti del mio cervello e il mio neurone spastico erano riusciti a carpire, rispose ad una muta domanda del mongoloide, che strizzò l’occhio.
Okkey, cosa mi sono perso??Hey guys, I’m here!!
Alzai un sopracciglio, alternando il mio sguardo curioso dalla faccia di uno e dell’altro, i quali sembrarono riprendersi dal coma e mi guardarono, sorridendomi maliziosi. Indietreggiai.
No okkey, ho capito.
Scossi la testa violentemente, indietreggiando maggiormente e finendo con la schiena contro la parete. Deglutii sotto l’intensità dei loro occhi, che pungevano come spade sul mio viso ad intermittenza. Strinsi le nocche intorno allo strofinaccio, fino a fare quasi uscire le ossa dalla pelle.
No, no, no, no, no, no, NO E ANCORA NOOOO!!
Calmati, che vogliono?
Loro avanzarono verso di me, tendendo le mani verso la mia figura, come per tranquillizzarmi.
Dovevo fermarli.
ORA.
Prima di lasciargli anche solo uno spiraglio di speranza.
“NO, ragazzi. Fermi, sapete che non ..posso. Non è che non voglio … anzi, NON VOGLIO. PUNTO, A CAPO, APERTE LE VIRGOLETTE, NOOO. Non posso e non voglio. E penso che sappiate anche il perché. O ve lo devo ricordare?”
Uno spasmo di schifo mi fece tremare dalla testa ai piedi al ricordo di quello che era successo 4 anni fa .. Increspai le labbra e imprecai fra me e me.
“Dai amico, è ora di togliere le ragnatele al nostro piccolo Rob. Daaaai. Lei non è come le altre, magari ti accetta per … beh, ecco, per quello che .. sei.”
Fui accecato dalla rabbia. Una sfumatura rossastra mi annebbiò la vista, mentre una scarica di adrenalina mi fece agire prima di pensare. Sbattei il pugno chiuso contro il muro, facendo tremare mezzo edificio. Nuovamente le persone presenti mi squadrarono come fossi un alieno.
Del resto …
“Sentite, razza di coglioni decerebrati che non siete altro. Non uscirò con un’ennesima ragazza. No. Sapete che … non posso, insomma. NON POSSO E NON VOGLIO INNAMORARMI. PUNTO.”
E sapete anche il perché …
Tom sbuffò esasperato, mentre Lucas scosse la testa lentamente abbassando lo sguardo.
“Non è obbligatorio che ti innamori Rob, andiamo. Basta che esci con questa ragazza. Credimi, la conosco. Non è assolutamente come le altre …”
Lucas cercò di convincermi, gesticolando nervosamente con le mani. Lo osservai scettico, fulminandolo con i miei penetranti occhi azzurri.
“Okkey, va bene, te lo diciamo più o meno per tutte le ragazze che ti facciamo incontrare, ma sta volta davvero. Lei è … speciale. Non crede nell’amore come te, davvero. E scusami, che ti costa uscirci e conoscervi un po’. Non devi dirle … tutto. Magari sarà una cosa di una sera e basta, magari non vi vedrete mai più in vita vostra cazzo. Solo … uscite. E’ ora ti togliere la muffa al vecchio Rob. Playboy to the death, oh yes ..”
Luc finì il discorso filosofico canticchiando la canzone di Pitbull e Jennifer Lopez, Dance Again, che stava passando alla radio in quel momento.
E naturalmente, per metà del tempo, c’è Pitbull che spara cazzate a caso senza sapere nemmeno lui cosa dice …
Chiusi gli occhi in preda allo sconforto, portandomi le mani nei capelli e stringendo fino quasi a strapparli.
“E’ questo il punto, porca putt … il vecchio Rob non esiste più. E’ morto esattamente 3 anni fa … con quella puttana di nome Nina. La mia vita è finita. Punto.”
Sbattei lo strofinaccio, ancora stretto nel mio pugno sul pavimento e, girando le spalle ai miei ex-migliori amici, spalancai con un calcio la porta della cucina e mi ci rinchiusi. Entrai come una furia, guardandomi attorno in cerca di una … preda.
Scorsi una colonna di pentole sul lavandino e una serie di bottiglie vuote in fila vicino alla porta di servizio. Mi fiondai su di esse, sentendo il cuore battermi all’impazzata. Ruggendo come un leone, presi a calci le bottiglie, gustandomi il rumore di quei poveri contenitori di vetro che si infrangevano sotto la mia forza. Scaraventai a terra le pentole, godendo come un porco del rumore metallico e fracassante della loro rovinosa caduta. Più mi sfogavo, più sentivo l’adrenalina scorrermi nelle vene.
The more I get, the more I want …
Calma Rob, sul serio, calmati CAZZO!!
Zitto Neury. STA ZITTO!!
Ignorai completamente la vocetta fastidiosa nella mia testa, come ignorai le urla dei miei amici che cercavano di calmarmi. Che senso aveva ? … Andare e incontrare l’ennesima ragazza che, nonostante potesse essere interessata a te e te a lei, non avresti potuto comunque … soddisfare? Che cazzo di senso aveva??
“Rob, ascolta, calmo, va bene … non vuoi andarci?? Sta a casa, ma non distruggerci il pub, ci serve!!”
Tom si era piazzato di fronte a me, appoggiando entrambe le sue mani sulle mie spalle e inginocchiandosi di fronte a me.
Aspetta .. quando sono finito per terra?
Mi alzai aiutato sia da Luc, che mi reggeva da dietro, sia da Tom. Li guardai spaesato, gustandomi nel profondo le loro espressioni spaventate.
Almeno questo lo sapevo ancora fare ..
Scossi la testa, pronto a rifiutare l’invito.
No Rob, aspetta, fermo. Rifletti. Lei è diversa, giusto? Beh, provaci. Non ho mai visto Lucas così convinto di una cosa … beh, a parte quando parla da rincoglionito con la sua ragazza. Ma scusa? Sai quanti .. come te, intraprendono relazioni normalmente? Dai Rob, rispolvera quegli ingranaggi e muovi quel tuo bel culo per il quale metà popolazione femminile sbava e metà popolazione maschile muore d’invidia. DAI CAZZO GIANLUCA!!
Sospirai combattuto.
Mhh, magari hai ragione .. che ne dici cricetino?
Coglione, lui non parla, comunque mi dà ragione.
Ah okkey … ci posso pensare.
Mi spostai i capelli dalla fronte, guardando negli occhi Tom.
“E va bene, razza di rompicoglioni che non siete altro, ci esco contenti?”
Tom strabuzzò gli occhi sorridendo da deficiente, mentre Lucas mi abbracciò da dietro ridendo come un pazzo. Risi imbarazzato.
“Si ehm .. Luc? Va bene che ho deciso di ritornare sul campo di battaglia, ma non sono gay .. e neanche tu da quello che mi sembrava di aver capito”
Lui si allontanò di scatto, ridendo più forte. Tom mi schiacciò l’occhio e affiancò Lucas.
“Okkey playboy, adesso andiamo, tu ripulisci okkey?”
Entrambi mi sorrisero familiari, scrutandomi con quei loro occhi penetranti e uscirono, ridendo come due bambini.
I miei migliori amici, i miei fratelli …
Scossi la testa sorridendo e mi chinai a raccogliere una pentola.
Si torna in scena allora … giusto cricetino?
Aridaje Rob? Lui non parlaaa …
Ah giusto ..
Mi alzai da terra per andare a prendere uno straccio per pulire, quando mi bloccai. Strinsi gli occhi ad una fessura.
HEY ASPETTA .. ALLORA COME SAI CHE TI DAVA RAGIONE??
Nessuna risposta, solo una fastidiosissima risata all’interno delle pareti della mia mente. Mugolai sconfitto.
Merda, sono fottuto. 

Okkey guys!!! Rieccomi .. o meglio, rieccoci, io e Elys qui con questo nuovo capitolo. Dato che il primo capitolo ha avuto poche recensionio D: (solo 4 recensioni??? ARE YOU KIDDING ME?? :D) gradiremmo entrambe più commenti. Probabilemnte nessuno di voi sarà arrivato alla fine del capitolo D: però chi ha avuto il coraggio di continuare (:D) potrebbe farci quel grande favore di lasciare un commento??? Uno qualsiasi .. ance negativo anche insulti :'33 Beh, adesso partirò per il mare e starò via 3 settimane ... quindi pubblicherà Elys :D alla prossima ciaooo
  
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