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Autore: MyImmortal_    06/08/2012    9 recensioni
Questa storia è il seguito di "I Can Love You More Than This".
Dopo l'affondo del Titanic, Harry si è rifatto una vita a New York assieme al giovane marinaio William Lowe.
Harry Styles è morto, esiste solo Harry James Tomlinson per chiunque.
Ogni giorno, il ragazzo ricorda Niall, Zayn e Louis, i tre ragazzi che ha perso sulla nave.
Ma non sa, che presto accadrà qualcosa di speciale...
***
Una volta affiancata mi resi conto che fosse un ragazzo. Galleggiava su un pezzo di legno, chissà da quanto era in acqua.
–Ragazzi una cima, presto!-, esclamai, lasciando i binocoli sul bordo della barca.
***
-Piccolo, tutto bene?-, chiese il mio ragazzo, sedendosi su di un divano del salotto accanto a me.
–Si amore, tutto bene!-, lo rassicurai, sorridendogli.
°°°°°°°
Chi ha letto la precedente storia capirà ;)
Spero vi incuriosisca!
Kikka
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'They Don't Know About Us'
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Nuovo Personaggio
- Stan! E muoviti brutto scansafatiche!!-. Mugugnai, infastidito dall’urlo di uno dei miei compagni di navigazione.
–E dai Stan! Vieni qui, in fretta!!-.
–Un attimo Mike…-, borbottai, alzandomi dalla branda sotto coperta su cui mi ero sdraiato nel tentativo di sonnecchiare un pochino.
Scossi il capo, dandomi una svegliata e passandomi una mano tra i capelli,
quando qualcosa di freddo e decisamente bagnato mi innaffiò per bene.
–Ma sei matto?!-, urlai a Mike, che se la rideva con ancora in mano un secchio, l’arma del delitto.
–No, Mike, piacere!-, rispose, ancora ridacchiando. Lo fulminai con lo sguardo,
scrollando fortemente la testa, dando una parvenza d’asciutto ai miei poveri capelli.
–Che cosa c’è, si può sapere?! Sono 24 ore che non dormo!
Riposare un po’ non mi farebbe schifo!-, sbottai, facendolo tornare serio.
Si portò una mano al petto e piegò il busto, esclamando –Mi dispiace aver interrotto il sonnellino di bellezza della principessa…-.
Si interruppe a causa del cuscino che gli avevo lanciato sul muso. Lo prese in mano e mi guardò un attimo male,
concludendo –Vieni sul ponte, c’è una cosa che devi vedere!-. Sbuffai sonoramente e mi diressi fuori,
trovando gli altri miei compagni intenti a guardare fuori bordo.
–Ehi, Jack, che succede?-, domandai al mio migliore amico, affiancandolo.
Lui mi porse i binocoli del quale stava usufruendo, dicendo –Guarda tu stesso!-.
Li portai agli occhi e scrutai attentamente l’orizzonte, soffermandomi poi su una sagoma indefinita che galleggiava.
–Steve avvicinati!!-, urlai al mio timoniere, che annuì. Ci avvicinammo lentamente,
il tutto senza che perdessi di vista quella cosa. Una volta affiancata mi resi conto che fosse un ragazzo.
Galleggiava su un pezzo di legno, chissà da quanto era in acqua.
–Ragazzi una cima, presto!-, esclamai, lasciando i binocoli sul bordo della barca. Mike me ne passò subito una.
Dopo essermela legata in vita mi tuffai, raggiungendo in poco tempo il ragazzo.
Mi preoccupai subito di passarlo all’interno della corda e, dopo averla strattonata un po’,
i miei compagni tirarono, riportandoci a bordo, tutti e due. Lo sdraiai sul ponte, non preoccupandomi di asciugarci.
–Allora? È vivo?! Morto?!! Respira!!!-, chiese a raffica Matt, l’ultimo del mio equipaggio.
–E dagli il tempo di capirlo, genio!-, sbottò Jack, mollandogli uno scappellotto in testa.
Osservai attentamente il suo torace e solo dopo molto scorsi un piccolo, piccolissimo movimento.
Per essere certo fosse vivo adagiai l’orecchio sul petto, ascoltando attentamente,
ed avvertendo il lieve, lievissimo battito del suo cuore. –E’ vivo! Ma il polso è debole.
Portiamolo dentro, presto!-, esclamai tirandomi su. Matt e Mike lo sollevarono,
mentre io preparavo una branda sotto coperta. Lo adagiammo su essa, coprendolo poi con un lenzuolo.
Riempii delle borsa d’acqua calda e le misi sparpagliate per la piccola branda, sotto le lenzuola, scaldandolo un po’.
Il suo corpo era gelido e quasi cereo. Probabilmente lo avevamo salvato in tempo.
–Chissà chi è…-, mormorò piano Jack, al mio fianco. –Non ne ho idea. Ma ora facciamolo riprendere.
Ci spiegherà più avanti tutto…-, lo liquidai, facendolo uscire. Presi uno sgabello e mi sedetti al suo fianco,
tamponandogli la fronte con un panno imbevuto nell’acqua calda. Era proprio un bel ragazzo.
Magro, alto, i capelli castani che ricadevano perfetti in un ciuffo sulla fronte,
la mascella scolpita e i tratti del viso delicati. Americano, probabilmente. Mugugnò qualcosa,
muovendosi appena ed aprendo gli occhi poco dopo, rivelandomi essere di un colore azzurro cielo.
Si guardò un attimo attorno, lo sguardo debole, per poi posarsi su di me. –Dove mi trovo?
Chi…chi sei?-, sussurrò flebilmente, la voce un po’ roca. –Shh. Ora riposati.
Ti spiegherò tutto quando ti sveglierai…-, mormorai, carezzandogli dolcemente i capelli.
Lui mi guardò ancora un attimo, per poi chiudere gli occhi ed addormentarsi in poco tempo.
La pelle aveva assunto una tonalità ambrata quasi ed il respiro era più forte, regolare e profondo.
Rimasi lì ancora un po’, prima di lascarlo solo e raggiungere i miei amici,
desiderosi quanto me di spiegazioni.
 
 

 
Vecchia Conoscenza...


-Piccolo, tutto bene?-, chiese il mio ragazzo, sedendosi su di un divano del salotto accanto a me.
–Si amore, tutto bene!-, lo rassicurai, sorridendogli. Lui si sporse verso di me baciandomi appena.
–Mi sembri un po’ turbato. C’è qualcosa che ti preoccupa?-, domandò ancora, premurosamente.
Era sempre stato protettivo nei miei confronti e ciò mi rendeva felice. Decisi che era meglio dirglielo,
non ero in grado di nascondergli qualcosa al lungo. –Ok, ma non prendermi per matto,
d’accordo?-, lo ammonii prima di iniziare. Lui annuì, mettendosi comodo, prendendomi una mano e stringendola,
incitandomi a parlare. –Allora…oggi sono andato al parco, a passeggio, no?-, dissi, guardandolo annuire,
la confusione nel suo sguardo. –E…so che non mi crederai probabilmente, ma mentre ero seduto sul prato,
in lontananza, mano nella mano con un ragazzo che devo avere già conosciuto ho visto…-, e lì mi bloccai.
Era difficile da dire, dopo tutto quello che era successo. –Chi hai visto?-, mi incitò a continuare,
gli occhi scuri fissi nei miei. Presi un respiro e –Harry…-, soffiai fuori. Lui strabuzzò leggermente gli occhi.
–Ha…Harry? Quel Harry??! Ne sei sicuro?!-, balbettò, fissandomi perentorio.
–Sicuro al cento per cento! Vuoi che non lo riconosca, scusa?!-, sbottai, un po’ alterato.
Non mi aspettavo mi credesse, era ovvio. –Tesoro, sappiamo entrambi che è piuttosto improbabile.
Harry è morto. Ti ricordi? Non c’era nessun Harry Styles nella lista dei superstiti!-, disse con calma,
per farmi digerire la cosa. Annuii, sconsolato. –Lo so, ma io l’ho visto! Ne sono sicuro!
Aveva gli stessi ricci e gli occhi verdi! Inoltre camminava mano nella mano con un ragazzo…-.
–Vedi? Questo prova che non è lui. Sappiamo entrambi che Harry non starebbe mai con qualcun altro che non fosse Lou.
Era solo uno che gli somigliava, nient’altro.-, mi interruppe. In effetti era vero.
Non avrebbe mai tradito Louis e non l’avrebbe mai lasciato. –Già, probabilmente hai ragione…-, mormorai abbassando lo sguardo.
–Ehi, lo so che ti manca. Manca anche a me, come Lou del resto. Ma dobbiamo essere forti, eh?-, mi rassicurò abbracciandomi.
Annuii, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo e sospirando, lasciando che una lacrima mi rigasse il volto.

Qualche giorno dopo…
 
-Piccolo dove sei?!-. -In giardino amore! Sto potando le rose!-, risposi, continuando a tagliare la siepe.
Lasciai le cesoie per terra e mi voltai, asciugandomi la fronte. Lo vidi uscire dalla porta di casa e sorridermi,
raggiungendomi con calma a causa delle stampelle. Dopo tutto quel tempo la gamba non era ancora guarita.
La destra se l’era cavata con una storta alla caviglia, ma la sinistra si era rotta e da allora usava quelle per reggersi in piedi.
–Non vedo l’ora di riporre in soffitta queste cose…-, borbottò alludendo alle stampelle, una volta al mio fianco.
Ridacchiai, cingendogli la vita con una mano, baciandolo dolcemente.
–Vedrai, non ci vorrà più molto!-, lo rassicurai, riprendendo la mia occupazione.
–Stai facendo un ottimo lavoro qui, lo sai?-, mormorò suadente al mio orecchio, baciandomi il lobo.
-Se fai così non finirò più però…-, mugugnai, reclinando la testa all’indietro, appoggiandola sulla sua spalla.
–Allora finisci che poi ti ho tutto per me!-, esclamò, scoppiai a ridere,
riprendendo a tagliare i rami di rosa attentamente, per renderli pari. –Dai Will, sei una lumaca!-.
Quella voce… Alzai lo sguardo e sbiancai. Davanti a casa nostra, sul lato opposto della strada,
stava passando, correndo, Harry. Era proprio lui. Con i capelli ricci, le fossette ai lati della bocca e gli occhi smeraldini.
Non mi vide neanche, successe tutto troppo in fretta, e così come era apparso scomparve,
allontanandosi, in poco tempo, seguito da un ragazzo moro con gli occhi azzurri. Mi voltai verso il mio ragazzo,
che era come me, sconvolto, bocca ed occhi leggermente spalancati.
–Dimmi che lo hai visto anche tu…-, farfugliai piano, guardando la sagoma del riccio allontanarsi e farsi via a via più piccola.
–L’ho visto si…-, rispose piano. Allora era vivo.
Non mi ero sbagliato!



#angolo Kikka
Nuova storia nuovo colore! XD
Comunque, come è stato preannunciato è il seguito del Titanic.
Spero vi possa piacere e come l’altra volta, a 3 recensioni continuo. :)
Un bacione a tutti quanti, in particolare a
Niam_, GiuliHazza_,
spoonvscarrot, WithJustOneLook e RainbowTwittah,
sempre presenti nelle recensioni della precedente FF <3
Kikka :D



 

  
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