Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: amanda91    06/08/2012    4 recensioni
Dal prologo: La luce … poi un ritorno al buio. Elena dischiuse gli occhi ritrovandosi d’un tratto strappata al paradiso. Un lungo sonno, estraneo alla vita, e poi … tutto era svanito. Si trovò distesa su un rettangolo d’acciaio, respirò a fatica ingurgitando con prepotenza l’aria tutta intorno, che entrò feroce in lei, come se fosse respirata per la prima volta. Che fosse il paradiso? Una sorta di ritorno alla vita?
Non aggiungo altro, se non l'augurio di una buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POV DAMON

Era notte fonda ormai, e l’aveva osservata dormire per ore prima di alzarsi dal letto. Cercò di ritrovare sul suo viso tutti quei piccoli dettagli che da sempre lo avevano incantato. Così maledettamente uguale alla donna che anni prima li aveva dannati, ma al contempo così diversa.
Quel volto dolce e fresco, animato da una moltitudine di espressioni del tutto nuove e sconosciute all’altra, che erano in grado di animarle quei profondi occhi neri, togliendogli il respiro. Erano in grado di aiutarlo a superare la sete, la rabbia, e la dannazione cui quella natura li aveva condotti. Era il suo spiraglio di pace in una vita che gliel’aveva negata da sempre.
Si chiese quando Stefan fosse rincasato cosa avrebbe potuto pensare se l’avesse trovata nel suo letto, ma non se ne curò. Ormai lo aveva capito anche lui che le cose tra loro non andavano bene, e poi non fu in grado di destarla dal sonno tranquillo nel quale era profondata.
La lasciò lì a dormire, sfiorata appena dal leggero copriletto che le aveva steso sul corpo, contornata dalla lunga chioma di capelli sparsi sul cuscino.
Non appena attraversò la grande porta finestra della stanza che lo condusse al terrazzo esterno, tirò un profondo sospiro, godendosi il buio e la grossa luna piena che faceva capolino tra gli alberi della tenuta. Era una splendida notte, poté sentire il suono delle civette ridondare in lontananza, e il freddo di dicembre entrargli nelle ossa.
Una leggera brezza scosse i rami degli alberi, che perdevano ormai anche le ultime foglie ingiallite. Un manto multicolore aveva ricoperto il suolo, donando ai suoi occhi uno spettacolo mozzafiato.
Dopo centocinquanta anni non aveva ancora smesso di restare incantato dalla grandezza della natura, dallo scorrere delle stagioni.
Quell’infinito essere immortale che era la terra era stata la sua unica casa prima di allora, prima di tornare lì dove tutto era cominciato.
Gli sembrò fosse trascorsa un’eternità, eppure erano passati poco meno di due anni dal giorno in cui aveva incontrato lei, una dolce ragazzina che di lì a poco gli aveva sconvolto l’esistenza.
“E’ una notte bellissima” la sua voce ancora addormentata lo riportò al presente. Non si voltò a risponderle, ma la percepì ugualmente mentre gli si avvicinava lenta.

POV ELENA

Si era addormentata senza volerlo, tra le braccia di Damon. Ma quando in piena notte aveva riaperto gli occhi lui non c’era più. Aveva avvertito un senso di smarrimento, e di nausea, quando svegliandosi non aveva più percepito la sua vicinanza.
Dopo mesi, quella sera, aveva chiuso gli occhi e si era lasciata prendere da un sonno profondo, tranquillo, sentendosi al sicuro, e appagata. Provò terrore per ciò che aveva sentito, per ciò che aveva scoperto di poter provare per l’ultima persona che avrebbe creduto, o minimamente voluto.
Si era alzata senza pensarci, in preda al panico, all’ansia di risentirlo accanto. Aveva spostato gli occhi per tutto il perimetro della stanza fino a che non lo aveva visto di spalle, fuori dalla finestra, e gli era andata incontro mossa da una forza che mai avrebbe saputo spiegare.
La notte li avvolse entrambi, mentre vicini respirarono la stessa aria, scrutarono le stesse stelle, e alzarono all’unisono il volto alla luna.
“Ho sempre adorato l’inverno – esordì Elena, di nuovo, vedendolo perso ad osservare il cielo – è come se portasse malinconia e risvegliasse in me il ricordo di tutto ciò che ho perso”
Il vampiro si lasciò scappare un sorriso spontaneo  e distratto.
“L’eternità ci porta ad affrontare molte perdite” farfugliò soltanto, perso nei meandri più bui di probabili ricordi sepolti.
“Damon… posso farti una domanda?”
“Certo” confermò senza degnarla di uno sguardo.
Lei invece non riuscì ad osservare altro che non fosse il suo profilo fiero, e lo strano colore latteo che la luce lunare donava alla pelle del suo viso.
“Pensi mai a Rick? Insomma da quando è morto non ti ho mai sentito parlare di lui, eppure so che gli volevi bene”
Il vampiro calò lo sguardo verso i suoi occhi scuri, e lì, in quel contatto, si smarrirono entrambi. La scrutò serio, poi abbozzò un mezzo sorriso mal riuscito.
“Era il mio miglior amico … per quanto mi era difficile ammetterlo gli volevo bene davvero. Che non ne parli non significa che l’abbia dimenticato – precisò duro – anche tu gli volevi bene”
“Tutti gliene volevamo … lui e Jeremy erano la mia famiglia. Anche quando non era più in sé, non ho mai smesso di volergli bene” confidò anch’essa stringendosi appena al corpo del vampiro, che dovette accorgersene perché si irrigidì, ma non la allontanò. Ne fu felice, aveva bisogno di sentirlo accanto. Aveva bisogno di un contatto umano che la scaldasse e la cullasse.
“E’ morto tra le mie braccia. In quel momento ho capito che non stavo per perdere soltanto il mio miglior amico, ma anche la donna che amavo. E’ stato il giorno peggiore della mia vita” le raccontò inquieto, distogliendo lo sguardo.
Era sempre così con lui, quando sentiva che si stesse aprendo in qualche modo sapeva anche che di lì a poco avrebbe perso i suoi occhi. Aveva nascosto e soppresso la sua umanità così a lungo che gli era difficile lasciarsi andare di nuovo, e anche quando Elena riusciva in quell’impresa dove il resto del mondo continuava a fallire, lo avvertiva al contempo aprirsi a lei e allontanarsene, sfuggirle, come scottato.
Ma non bastava allontanare i suoi occhi, lei riuscì comunque a sentirla dentro di sé l’angoscia e il martirio che il vampiro aveva provato quella notte. Come se fossero fatti della stessa materia, e nelle loro vene scorresse lo stesso sangue, lei lo sentì, come parte del suo stesso corpo.
Avvertì come le loro anime si stessero sfiorando, e smise di opporsi. Non riuscì più a contrastare quel vortice fatto di sguardi, passione e tenerezza.
Lo afferrò per un braccio obbligandolo a voltarsi, e quando i loro corpi entrarono deliziosamente in collisione e vide il suo sguardo smarrito e confuso vagare su di lei, si catapultò sulle sue labbra.
Con tenacia, e passione incontrollata, sommerse le mani nei suoi capelli tanto da averlo più vicino, da sentirlo sulla pelle e sulle labbra.
Quel contatto, dapprima dolce e innocente, li sprofondò entrambi mandandola in estasi, rendendola incapace di riflettere su ciò che aveva appena fatto, su quanto tutto quello li avrebbe cambiati, salvandoli o forse portandoli alla rovina.
La passione, come un veleno, si propagò lungo i loro corpi facendoli fremere entrambi, e sussultare, mentre anche Damon si lasciava andare e schiudeva le labbra permettendo alle lingue finalmente di incontrarsi.
Lo sentì aderire a lei ormai senza più freni, stringerla con dolcezza e possessività, quasi per paura che potesse fuggire ancora da quell’abbraccio. Si avvinghiò ai suoi vestiti disperato, senza ritegno, quasi volesse strapparglieli di dosso mentre le stringeva con forza la maglietta lambendole la schiena.
Lasciarono che le lingue prendessero ad accarezzarsi e rincorrersi bramose, in una corsa senza inizio, né fine, né tregua.
Assaporarono il gusto di sentirsi un unico corpo, mentre le salive si fondevano ed entrambi prendevano fuoco baciandosi ancora, e ancora, tornando a sfiorarsi per un secondo, poi un terzo, poi un quarto bacio. Fino a perdere il conto, fino a perdere contatto con la realtà.
Elena lo strinse a sé con quanta più forza riuscì a trovare, attanagliandolo per la nuca che circondò con entrambe le braccia, mentre lui continuava a tormentarle la schiena percorrendola tutta in una corsa appassionata e desiderante.
La luna li sorprese così: avvinghiati l’uno all’altro, persi in una miriade di baci profondi, incapaci di disgiungersi un solo istante, di allontanare quelle bocche che da troppo tempo chiedevano un contatto.
 
POV DAMON

Era vicino, pericolosamente vicino al punto di non ritorno, a quella linea immaginaria oltre la quale sarebbe impazzito di gioia e piacere, e forse dopo decenni avrebbe potuto ritrovare sé stesso, il dolce ragazzo che era stato.
Quel ragazzo sensibile e solitario che osservava la vita con occhi sognanti, prima che qualcuno potesse ricordargli che i sogni sono soltanto illusioni.
Le labbra di Elena sulle sue ballarono suadenti, le lingue smaniose non fecero altro che sfiorarsi, toccarsi, ricorrersi e sfuggire, mentre le mani tracciavano scie bollenti lì dove continuavano a sfiorarsi.
Non ebbe il coraggio di allontanarla da sé neanche per un attimo, nemmeno per poter scrutare i suoi occhi cioccolato. Aveva paura che lei potesse capire di aver commesso uno sbaglio, il più grosso errore della sua vita, e potesse quindi di nuovo scacciarlo.
Ma  i sensi sviluppati non gli lasciarono scampo, e d’improvviso sentì il portone di casa aprirsi, e dei passi al piano di sotto.
Era Stefan, e Damon lo maledì perché in quell’istante seppe già come sarebbe finita.
Elena non fece altro che confermarglielo quando anch’essa lo sentì e si arrestò, fissando lui con occhi sgranati e quasi … quasi gli sembrò di percepire addirittura disgusto.
Gli si allontanò di scatto come ustionata da quella vicinanza, dai tocchi, dalle mani e dai baci che era stata lei a cercare.
Quell’espressione, quello sguardo di repulsione, lo colpì, e gli fece male più di un paletto in pieno petto.
I baci, i sospiri e il desiderio, scomparvero all’ombra del suo sguardo severo.
“No, no, no… non guardarmi in questo modo! Sei stata tu a baciarmi” le intimò già furibondo, ancor prima di sentirla parlare. Quegli occhi avevano già detto tutto.
La vampira rimase impassibile, pietrificata. Scosse solo lievemente la testa, ancora troppo sconvolta per proferire parola.
“Se vuoi andartene sai da dove uscire” infierì ancora, crudele, o semplicemente amareggiato. A quel punto anche Elena prese parola.
“Possibile che non ti importi di nulla?? Tu fai sempre così! Come posso fidarmi di te?”
Fu una dose di verbena direttamente al cuore, un dolore acuto, ascoltare quelle parole, e gli sembrò di impazzire.
“Mi stai guardando come se fossi un mostro! Cosa vuoi che ti dica?”
“Vorrei che tu comprendessi! E che pensassi anche a tuo fratello! Come credi sarebbe rimasto se ci avesse trovati qui fuori avvinghiati?” alzò appena la voce, incurante che qualcuno la sentisse. Anche lo stesso Stefan in quel momento non le parve un problema. Ormai nulla sarebbe tornato come prima, era inutile tentare di riparare.
“Non pensi mai invece a come possa sentirmi io ogni volta che ti trovo avvinghiata a lui?”
La aggredì furioso, avvicinandosi a lei fino a sentirla tremare di paura.
Ma a quelle parole Elena sussultò non per lo spavento, ma per la sorpresa,e per il dolore.
“Damon…” rimandò in un sussurro roco, ma lui la fermò.
“Dio Elena mi stai uccidendo lo vuoi capire? – d’un tratto fu calmo, e ciò che trasparì fu soltanto sofferenza – ti amo Elena! E sono stanco di questo amore a senso unico! Io ti voglio in esclusiva! E se non puoi  darmi quello che voglio ti pregherei di accomodarti fuori da quella porta!”
 
POV ELENA

Quelle parole urlate, quella disperazione, la poté sentire e toccare, la vide imprimersi negli occhi del vampiro. Quell’oceano infinito le sembrò scosso da una tempesta, mentre Damon le indicava la porta e guardava altrove.
Non posò gli occhi su di lei, che gliene fu grata. Non avrebbe sopportato di leggervi dentro tanta rabbia e tanto male da svuotarla di ogni cosa.
Le sembrò che quegli splendidi grandi occhi si fossero inondati di lacrime. Nonostante l’orgoglio e la maschera che era così bravo ad indossare, erano proprio lì, che facevano capolino dalle lunghe ciglia nere, mentre lui tentava in tutti i modi di ricacciarle indietro.
Per la prima volta capì davvero quanto male gli avesse fatto, quanto dolore gli avesse inflitto. Lo aveva distrutto, scalfito, tormentato con la sua sola presenza.
Non ebbe il coraggio di parlare, qualsiasi cosa tentasse di dire non riuscì ad emettere alcun suono. Era stanca, stremata da tutto quel dolore che continuava ad infliggere ad entrambi.
Chiunque fosse stata la sua scelta l’altro ne sarebbe morto. Non aveva tutto quel coraggio. Ma se anche avesse lasciato le cose così com’erano non sarebbe stata in grado di lasciarlo andare.
Tutto ciò che era lo doveva a lui, a quella splendida persona racchiusa dentro un guscio di crudeltà e arroganza. Lui l’aveva accolta, e aiutata a rialzarsi, le aveva insegnato a combattere,  a resistere, a ridere e a sperare anche quando la realtà le aveva strappato tutto.
Gli doveva la sua stesa vita, a lui che con le sue decisioni folli e sconsiderate spesso li aveva salvati tutti. A lui che si imponeva e lasciava che lo odiasse pur di tenerla al sicuro. A lui che mai le aveva chiesto nulla in cambio finché non era stata lei a mostrarsi pronta. A lui che le aveva confidato di amarla e si era poi fatto da parte, cancellandole i ricordi. A lui che era un tormento, e la salvezza. Una forza magnetica, e repulsione.
E mentre la mente continuava a girare a vuoto, a riportarla sempre lì, Elena era già lontana. Era fuggita dalla pensione, aveva corso come impazzita, fino ad essere tanto lontana da non sentirlo più accanto a sé. 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: amanda91