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Autore: __indelible    06/08/2012    2 recensioni
“Scusami?”
“No, scusami tu. Ti ho scambiato per qualcun altro.”
[Rating giallo perché sono paranoica.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I've never had the words to say
But now I'm asking you to stay
For a little while inside my arms
And as you close your eyes tonight
I pray that you will save the light

That's shining from the stars above.

(More Than This - One Direction)



“Scusami?”
“No, scusami tu. Ti ho scambiato per qualcun altro.”
 
Ha. Sfacciata, stupida bugiarda.
Non è qualcun altro: lo sai, lo vedi; accidenti, lo senti perfino.
Non hai il coraggio,  stupida ragazzina, di guardarlo in quegli occhi così dannatamente azzurri. Non hai il coraggio di vedere la scintilla nel suo sguardo mentre osservandoti, ti riconosce. Non sapresti come reagire, al suo sorriso perfetto ma fottutamente falso. Alle sue parole imbarazzate, alla mano che rapida ed incontrollabile gli volerebbe tra i capelli, spettinandoli in un gesto nervoso.
Cosa gli diresti, poi, se anche ti riconoscesse?
“Ciao, sono la tua ex migliore amica, hai presente? Quella di cui ti sei innamorato troppo tardi, perché a quel punto la cotta che lei aveva per te era già finita. Cazzone, non potevi prenderti una cotta per me prima?”
Forse avrebbe riso, ricordando i vecchi tempi. Forse avrebbe confermato che sei, eri e sarai sempre una pazza scatenata, incapace di tenere a freno la lingua. Magari ti avrebbe semplicemente fulminata con lo sguardo.
Ma ora poi, detto chiaro e tondo, cosa provi per lui? Immagini di guardarlo, di guardarlo sul serio, dietro a tutte le maschere che ora come allora lo proteggono dal vero sé stesso. Quel ragazzo testardo e dolce con cui ti sei sempre confidata, a cui hai sempre detto tutto. Quel ragazzo che per te c’è sempre stato, molto di più di quanto tu non ci sia stata per lui. Ricordi tutto dannatamente bene, anche troppo.  Le piccole fossette giocose che gli si formavano ai lati della bocca, da ragazzo, ci saranno ancora? Il suono della sua risata, ma di quella vera, sarà ancora così esilarante da farti rotolare a terra dalle risate?
Sorridi ancora, mentre i ricordi ti avvolgono.
Ma com’è potuto succedere che vi siate innamorati l’uno dell’altra, se siete stati come fratelli?

“Kelsey, sto cercando di dirti che credo di essermi preso una cotta per te.”
Te lo buttò lì, su un piatto d’argento, tra una chiacchiera vuota e l’altra.
Così rapidamente, che non ci dai neanche peso subito. Poi ti rendi conto di quello che ti ha detto, e smetti di ridere improvvisamente, alzando lo sguardo ora serio e confuso più che mai.
“Che? Che hai detto?”
Lo prendi in contropiede, glielo si legge negli occhi. La mano che fino a poco fa teneva stretta alla sedia si alza improvvisamente a raggiungere – potresti scommetterci – quella mandria di capelli disordinati e sparati, per poi smuoverli e incasinarli ancora di più, improvvisamente insicuro. Conosci ogni suo gesto così bene che quasi ti sorprendi, mentre ti guarda di soppiatto, un sorriso imbarazzato ed insicuro stampato sulle labbra.
Non ci riesci proprio, a credergli. Non dopo due anni che hai cercato di sopprimere quel sentimento che provavi per lui, fino a definirlo come amore fraterno. Due anni, si. Due anni per non pensare a lui come a qualcosa di più, due anni per appurare che tra voi non ci sarebbe mai stato niente. Perché poi, se andava male, come si sopravviveva l’uno senza l’altra?
Ed ora così, di punto in bianco ti ritrovi con gli occhi dentro ai suoi, vicini come siete stati tante volte. Così vicini che vedi la sua anima, riflessa nei suoi occhi azzurro cielo, vedi tutta la sua insicurezza, la sua … Rimani confusa, da quello che ci vedi, così tanto da non trovare la parola per descriverlo. Perché lui è la persona più forte e coraggiosa che tu conosca, e non puoi credere al fatto che nei suoi occhi leggi così tanta paura in quel momento.
Cerchi di liberarti da lui, ma ti accorgi troppo tardi che ha già poggiato le proprie mani sulle tue spalle, ed è pronto a portarne una sotto il tuo mento, se cerchi di interrompere lo sguardo. Lo fai comunque, preoccupata, imbarazzata anche, perché fissare in quei suoi occhi ti fa sentire piccola ed inutile come nessun’altro sguardo – lo sa i bene – riuscirà mai a fare. Lo senti nella sua voce, che ti sta facendo quel sorriso, il sorriso del ‘non mi scappi, dolcezza’; non hai bisogno di tornare a guardarlo. Ma lui ti poggia il palmo caldo su una guancia e ti riporta delicatamente all’altezza dei suoi occhi, così che non riuscirai più a scampargli. Ti maledici, mentre le tue guance prendono fuoco quando torni a fissarlo, ma lui non sposta la mano che sembra ora ardere come un carbone. Non toglie la mano, né smette di fissarti, quell’emerito coglione, nonostante sappia quanto ti da fastidio arrossire, quanto odi il fatto di non poter controllare quella parte di te; ma lui semplicemente ti guarda, mentre diventi un pomodoro maturo, e lo fa in un modo così dolce che se non fosti così abituata a quella parte di lui, lo baceresti, qui ed ora.
 
Torni al presente con la stessa velocità con cui ti indigni quando qualcuno ti tira uno schiaffo, ed inizi a camminare a passi rapidi verso il piccolo bar a lato della piazza, quello nascosto ed intimo che tanto ti piace.
Non ti riconoscerebbe mai, comunque. Ti sei tinta di nero, ti sei tagliata i capelli e hai deciso che lo stile dark era quello che ti stava meglio, addosso; hai un piercing – okay, finto, ma pur sempre un piercing è – a forma di anella attaccato al naso, e altri cinque sulle orecchie. Come potrebbe riconoscere la Kelsey biondiccia che si è lasciato alle spalle?
Tra una spintonata e l’altra, riesci finalmente a raggiungere il pacchetto di sigarette che hai gettato dentro la borsa quasi un’ora prima e te ne accendi una, portandotela alla bocca con la stessa voglia con cui un drogato snifferebbe cocaina.
Inspiri lentamente un po’ di fumo grigio, e ti lasci abbandonare alla calma che solo le sigarette sembrano in grado di farti provare. Stai espirando con la stessa calma con cui hai inspirato, quando ti rendi conto di avere una mano sulla spalla, e tanto stupefatta quanto sbigottita ti volti verso l’estraneo, una risposta non esattamente da ragazza dolce e tranquilla sulla punta della lingua.
“Kelsey?”
Ci manca poco che non ti strangoli, più per colpa dell’azione combinata della tua lingua e dei tuoi denti, che non del fumo. Salutate tutti i grandi cambiamenti, perché Louis Tomlinson è qui davanti a te, dopo averti seguito per mezza piazza, e ti osserva come un dottore osserverebbe un eroinomane ormai in punto di morte. Rimani a fissarlo forse più sconvolta di lui per un secondo infinito della tua vita, prima di renderti conto che stai ancora stringendo tra i denti la tua povera lingua e che la tua sigaretta sta continuando a bruciare senza essere utilizzata. Senza sapere bene cos’altro fare, cerchi di rilassare le spalle, mentre fai un altro tiro di sigaretta, cercando di tranquillizzarti, per poi posare il tuo sguardo su quello sempre così dannatamente azzurro di Louis.
“Non pensavo mi avresti riconosciuta”, butti lì, guardandolo attentamente.
Il tuo sguardo indugia per un istante sui suoi occhi, per poi passare a quelle labbra così perfette, al leggero strato di peluria che trovi sotto il suo mento. Poi con uno scatto repentino li porti ai suoi capelli, e non ti stupisci affatto di trovarli così scompigliati, come sono sempre piaciuti ad entrambi.
Sorridi a te stessa, abbassando gli occhi: non è cambiato, in nessuno di quei dettagli.
“Sei completamente diversa”, sussurra, forse più ammaliato che contrariato. Alzi di nuovo lo sguardo su di lui, e vedi come ti sta fissando, confuso. Senza pensarci allunga una mano verso un ciuffo di corti capelli che ti spunta da dietro alle orecchie, e lo prende tra le dita, giocherellandoci. Aggrotta per un istante le sopracciglia, mordendosi il labbro inferiore pensieroso, portando alla mente chissà quale ricordo, per poi scrollare la testa un istante, riconcentrandosi sul presente. “Non eri quella dei capelli lunghi, belli e naturali?”
Ridi, alla sua espressione puntigliosa. “Non ti avrei mai riconosciuto – riprende poi, troppo preso dai suoi pensieri per badare alla tua risata o a come lo stai fissando senza pudore –se non fosse stato per …” Accenna al tuo orecchio sinistro, e capisci subito di cosa sta parlando. In fin dei conti, dovevi aspettartelo, era stato lui ad accompagnarti a fare quel tatuaggio, no? Era una chiave, nera ed indelebile sulla tua pelle, con scritta all’interno una minuscola ‘L’, che gli avevi dedicato. Ricordi quel giorno come se fossi ieri.
“Tu invece non sei cambiato di una virgola”, dici, più per spostare il discorso da te a lui che per altri motivi. “Cosa ti porta qui, nella piccola Doncaster, signor Tomlinson?”
Non riesce a staccarti gli occhi di dosso, forse non può capacitarsi del fatto che quella dark mora sia la vera Kelsey Hallow, l’amica di origini californiane che ha considerato – quasi – sempre come una sorella.
 
Non sai nemmeno come ci siete arrivati, fino a quel punto.
Sai solo che le tue mani non sembrano essere in grado di tastare abbastanza la sua pelle, al momento. Le tue dita incontrano i suoi capelli perennemente arruffati, e li stringi forte, possessiva.
Dio.
Che stavano facendo?
Le sue labbra sono sul tuo collo, così affamate di te da farti diventare le ginocchia molli; e no, non è un modo di dire, si rende conto la piccolissima parte del tuo cervello ancora rimasta in funzione, perché lo senti ridere vicino al tuo orecchio, per poi alzarti di peso ed appoggiarti dio solo sa dove.
A cavalcioni su… un tavolo? Un lavandino? Bah, chi se ne importa.
Rabbrividisci, mentre con le dita percorre delicato il profilo delle gambe, per poi passare alla schiena, alla braccia, lasciando dietro di sé una scia bollente di piacere.
Le tue mani esplorano curiose parti del suo corpo, fino a decidere che il tessuto di cotone leggero che ti separa dal suo busto – dalla sua carne – è troppo: porti con un gemito quasi animalesco una mano sotto alla sua maglia, tastando, assaporando la sensazione di averlo per te, finalmente.
Ti aggrappi alle sue spalle possenti, mentre la sua bocca si diverte a giocare con il tuo collo, lasciandosi dietro gemiti di piacere.
Ogni particella del tuo corpo è appiccicata al suo, siete pelle contro pelle, passione trattenuta per anni all’improvviso venuta fuori. Le vostre bocche sono affamate, e ti rendi conto di stare cercando un contatto con la sua, solo in quel momento. Lo allontani dal tuo collo con una mossa repentina, quasi predatoria, e ti  godi la sua espressione sognante mentre i vostri occhi si incontrano. Ti prendi un istante per fissare il suo volto, prima di concentrarti sulla sua bocca semi-aperta. Appoggi la tua fronte alla sua, e dopo aver osservato la sua reazione chiudi gli occhi, lasciando che le vostre labbra si avvicinino fino ad azzerare lo spazio tra di loro. Il bacio che entrambi avete aspettato da una vita parte casto, con il sapore dell’attesa. Ti rendi a malapena conto della sua mano sotto al tuo mento, che ti stringe possessiva avvicinandoti più a lui, e delle tue aggrappate di nuovo ai suoi capelli; hai ben altre emozioni e sensazioni da registrare. Prima fra tutte, la voglia di appiccicare il tuo corpo al suo per sempre, di fermare il mondo perché è inutile continuare a vivere se ogni cellula del tuo corpo non è compressa contro al suo.
Annaspi aria, ma non t’importa. Non ti importa niente, tantomeno morire perché non respiri. Schiudi le labbra con uno schiocco deciso e lui ti segue, mentre il bacio da casto si trasforma passionale, quasi animalesco. E’ un susseguirsi di respiri affannati e caldi, gemiti di piacere, lingue danzanti.
Dopo non sai quanto tempo, percepisci il suo imminente bisogno di aria, e lo lasci allontanare da te quanto basta per prendere un paio di boccate, mentre i vostri nasi si sfiorano dolcemente. Respiri anche tu, ma nel momento in cui sbatti le palpebre ti ritrovi a fissare le sue labbra delicate e provi l’irrefrenabile desiderio di assaggiarle, di sentire il loro dolce sapore. Ti ritrovi così a succhiargli il labbro inferiore, ma con una rapidità sovrumana ti sovrasta improvvisamente con il suo corpo, spingendoti senza troppa grazia verso ad una parete, provocando un tonfo basso. Ti intrappola le mani con le sue, per poi incrociarvi le dita e fare sbattere anch’esse contro la parete, mentre ti bacia appassionatamente.
Se il battito del tuo cuore avesse un nome, sarebbe il suo. Louis, Louis, Louis. Un battito confuso ed irregolare, mescolato ad affanni e sospiri. Alzi lo sguardo al soffitto, mentre lui, sempre stringendo le dita attorno alle tue, torna a prendersi cura del tuo collo, lasciando solchi incandescenti dovunque posi le labbra affamate. Brividi caldi ti fanno accapponare la pelle, mentre le sue labbra si avvicinano al tuo orecchio.
“E tanti fanculo alla relazione fratello-sorella”, ti sussurra facendoti rabbrividire ancora di più, l’eco di una risata nella voce spezzata.
Chi se ne fotte dei fratelli e delle sorelle, è l’unica cosa che riesci a pensare, ma non sai come gli rispondi citando le note di una boyband inglese qualunque.
“Non ho mai avuto le parole per dirtelo, ma ora ti sto chiedendo di restare per un altro po’ tra le mie braccia”, soffi, richiudendo gli occhi sotto il suo sguardo indagatore.
“Voglio salvare il tuo cuore, per stanotte”, ti risponde dopo un istante.
“E’ un sì?”
Capisci che lo è quando ti lascia un bacio a stampo sulle labbra avide, vogliose.



Occhei, ciaaaaao popolo di EFP, è tipo vent'anni che non posto una fanfiction/one shot ma vabbé!
Mi è venuta l'ispirazione ieri notte, e senza rendermene nemmeno conto stavo scrivendo una one-shot!
La lascio aperta e chiusa così, mi piace lasciarvi immaginare quei piccoli dettagli a cui io stessa non ho pensato.
Spero che vi piaccia, e bé, come sempre le recensioni sono ben accette! (:

Un ringraziamento speciale va a zdraiveipetrova

Ciao, ciao! :3
  
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