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Autore: Silvery Lugia    06/08/2012    3 recensioni
Una raccolta di quattro momenti della vita di Roy e Riza, accomunate da un tema: "una cosa da dire", diversa a seconda del momento.
Un'altra fan fiction per rendere omaggio ad una delle coppie più belle di FMA... ovviamente Royai! ;3
Possibili spoiler per chi segue il manga e per chi non ha visto l'ep. 64 di FMA: Brotherhood
E soprattutto... BUON ROYAI DAY!!!! :D
EDIT - rivisti e corretti tutti i capitoli da 1 a 8 :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali

Rieccomi qui! :D

Vi chiedo umilmente perdono per l’ennesimo ritardo! ç_ç L’altra mia fan fic in corso, “Tre nuovi Alchimisti”, mi dà sempre più problemi… e l’ispirazione non viene!

Vabbè, parlando di questa fan fic… con questo capitolo comincia la terza delle quattro parti in cui è suddivisa la storia! ^_^

Buona lettura! ^_^

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A thing to say

 

Capitolo 8: Inversione di ruoli

Ansia. Tanta, troppa. Un groviglio all’altezza dello stomaco.

Ecco come si sentiva Riza. E da ben una settimana, cioè da quando sapeva dell’arrivo di quel giorno.

Roy, intanto, in un raro momento di pausa, stava leggendo il giornale, seduto sul divano della nuova casa in cui abitavano da qualche mese lui e Riza. O meglio, la nuova signora Mustang.

Il Flame Alchemist, comunque, non si era reso conto di nulla, né in quel momento, né nei giorni precedenti. Come sempre, la donna era riuscita a nascondere l’inquietudine grazie al suo rinomato autocontrollo.

Mentre l’uomo continuava a leggere, sentì alle sue spalle la bionda che percorreva il corridoio con passo veloce.

«Roy, io esco!» disse lei rapidamente, poi seguirono vari rumori, mentre lei prendeva le chiavi, la borsa e la giacca.

«Cos…» balbettò lui, sorpreso, per poi chiedere, voltandosi e rimanendo seduto: «E dove vai così di fretta?»

Momento di panico. Riza, a malincuore, gli mentì, anche se solo in parte, rispondendogli: «Ho un appuntamento con Rebecca…»

«Ah, va bene» disse lui più tranquillo. Continuò, però, ad osservarla, mentre lei s’allacciava i bottoni della giacca. L’uomo sentiva che c’era qualcosa di diverso in lei, qualcosa di strano, eppure… a guardarla così, non aveva nulla. Era la solita Riza. Tranne per il fatto che da un po’ di tempo non era più la moglie del Comandante Supremo, ma quella del Capo di Stato, mentre a guidare l’Esercito c’era Olivier Milla Armstrong… ma questo era tutt’altro discorso. Ad ogni modo, più guardava la donna, più non vedeva nulla d’insolito.

Intanto, nella casa era sceso un momento di silenzio, interrotto dalla bionda, che stava finendo di abbottonarsi la giacchetta. Ma non riuscì a guardarlo in volto: «Forse, quando torno, dovrò dirti una cosa…»

Gli occhi neri del moro si riempirono di stupore, per poi mettersi a ridere sommessamente.

La donna chiese, alzando un sopracciglio: «Che c’è?»

L’uomo smise di ridere e disse: «E’ che… mi sono reso conto che è veramente strana la vita…» L’espressione di lei non mutò, e lui continuò sorridendo: «Bè… per una volta i ruoli si sono invertiti…»

La bionda lo guardò sorpresa, poi, capendo, sorrise: «Hai ragione… non ci avevo pensato…»

Stava per aprire la porta e andarsene, quando Roy la fermò, chiamandola: «Aspetta un attimo!»

Riza si bloccò, e lui le fece cenno di avvicinarsi. Lei eseguì, nuovamente con la confusione negli occhi color cioccolato. Finalmente vicini, il moro le mise una mano dietro al collo per farla abbassare alla sua altezza, e la baciò teneramente. Quanto gli piaceva baciarla così… e quanto piaceva a lei essere baciata così da lui.

Lentamente, e a malincuore, il moro lasciò le morbide labbra della bionda. Aprirono gli occhi, e lei, come sempre, rimase catturata dagli occhi d’ebano dell’uomo.

«Ci voleva un saluto come si deve, no?» sussurrò lui, quasi a voler mantenere quell’atmosfera.

«Sì…» rispose lei, sempre con un filo di voce. Le loro labbra si sfiorarono di nuovo, mentre l’inquietudine della donna si scioglieva come neve al sole.

Peccato che, appena fuori dalla porta d’entrata, l’ansia tornò ad attanagliarle la bocca dello stomaco. Fece un profondo sospiro e si disse: «Meglio andare, o farò tardi…»

Roy, intanto, aveva provato a ricominciare a leggere il giornale, ma senza riuscirci. Il pensiero che aveva in testa era uno solo: cosa poteva mai dovergli dire Riza al suo ritorno?

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Note finali

Finito! :D

Oddio, mi sembra cortissimo dopo aver scritto l’infinito capitolo 23 di “Tre nuovi Alchimisti”! XD Ma più di tanto non potevo scrivere: il resto succederà nei prossimi capitoli! ^_^

Ebbene sì, per una volta è Riza a dover dire una cosa a Roy… cosa? Bè, ovviamente non ve lo dico! u.u Provate a fare qualche ipotesi, e, quando arriverà il capitolo 10, vedete se ci avete azzeccato! ^_^

Per quanto riguarda il fatto che Roy adesso sia il Capo di Stato… ho scritto così visto che lui dice di voler far diventare Amestris uno stato democratico, e quindi mi sono immaginata che lasciasse il posto di Comandante dell’Esercito a Olivier Milla Armstrong… Bè, magari per voi è una cosa assurda… vabbè! ^_^’’

Come sempre, un grazie infinito tutti quelli che commentano/leggono solamente questa storia e chi l’ha messa tra le preferite/seguite/ricordate, sia su EFP che su DeviantArt: grazie! (_ _)

Al prossimo capitolo! ^_^

   
 
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