Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: breakdown    06/08/2012    1 recensioni
Lacrime silenziose cominciarono a sgorgargli dagli angoli delle palpebre mentre la disperazione lo invadeva. Gli occhi morti del fratello furono l'ultima cosa che vide prima di sprofondare nell'oscuro abisso.
Occhi spenti.
Spalancati.
Occhi che l'accusavano.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROLOGO

 

«Liam, devo parlarti».
 
 
Non sapeva ancora cosa l'avesse spinto a seguirlo ma quel tono di voce, freddo come non mai, l'aveva preoccupato. E non poco.
I due fratelli camminavano lungo l'argine del fiume, fermandosi ogni tanto a osservare la corrente impetuosa. Su di loro, una miriade di nuvole rosee dalle forme più impensabili ad accogliergli. 
Fu Liam a rompere il silenzio: «Allora, Gabe, perché mi hai portato qui?»
Gabriel si girò e guardò il fratello negli occhi, il volto pensieroso. Si soffermò a lungo su quei grandi occhi da cerbiatto neri e profondi, così simili ai suoi.
«Avevo bisogno di parlarti», disse infine, abbassando lo sguardo su quelle labbra sottili, sensuali.
«Be', non potevamo farlo a casa?», ribattè Liam seccato.
«Da soli», aggiunse l'altro, tranquillo. 
«Bene, allora vedi di sbrigarti. Hai dieci minuti prima che mi annoi».
«E'.. complicato».
«Tic tac, tic tac».
Gabriel esitò un istante. Cercò di rilassarsi e quando sembrava aver riacquistato quasi tutta la sua sicurezza, serrò la mascella e cominciò ad avanzare con decisione verso il fratello, fermandosi a pochi passi da lui. Allungò la mano per scostargli dal viso alcune ciocche ribelli del colore del sole.
«Gabe, cos'hai?», chiese Liam, ancor più preoccupato. «Ti comporti in modo strano».
I tratti del fratello si addolcirono un istante, il quale accennò un mezzo sorriso. Un sorriso sincero. Un sorriso che Liam non vedeva spesso. Peccato che non l'avrebbe più rivisto.
«Liam..», ansimò Gabriel, l'espressione indecifrabile. 
Improvvisamente qualcosa in lui scattò e senza indugi si lanciò con foga contro il fratello, facendo scivolare con forza la lingua nella sua bocca, intrecciandola sinuosamente con quella dell'altro. Fu la prima e ultima volta che potè baciare suo fratello. Accadde tutto così in fretta che il ragazzo non ebbe tempo di reagire e appena si rese conto dell'accaduto si divincolò bruscamente dalla presa del fratello, spintonandolo all'indietro.
«E questo che cazzo dovrebbe significare?», sbottò, ancora incredulo, la faccia schifata.
«Liam, lasciami spiegare..»
«Non c'è niente da spiegare», lo interruppe violentemente l'altro, un passo dall'isteria. «Dimmi un po', hai fatto uso di droga recentemente?»
L'altro non rispose. Si limitò a ridere amaramente, abbassando lo sguardo.
«Avrei dovuto preoccuparmi di tappare il buco della serratura mentre ero in bagno..», mugugnò Liam tra sé e sé.
Gabriel s'irrigidì e strinse saldamente i pugni fino a far sbiancare le nocche. Sembrava incerto su come reagire e il fratello pensò che si trattasse di una sorta di conflitto interiore. Trovò la cosa estremamente divertente e allo stesso tempo ripugnante dato che non si aspettava nemmeno di aver un fratello gay, il quale aveva un debole per il suo didietro. Rise di gusto.
«Mi stupisci sempre di più, Gabe», commentò sarcastico. «Chissà quanti ne avrai già presi, troietta».
«Prova a ripeterlo e te ne mollerò così tante che non potrai più mettere la faccia fuori di casa», lo minacciò Gabriel, fulminandolo con lo sguardo.
«Non avrai mai il mio culo», tagliò corto l'altro, ricambiando lo sguardo con strafottente superiorità.
Fu quella la goccia che fece traboccare il vaso, dando inizio alla lotta. Gabriel si lanciò sul fratello ed entrambi caddero sul bordo del torrente, con le pietre che li ferivano. Il ragazzo provò a tirargli dei pugni ma l'altro lo graffiò in pieno viso. Un graffio che venne subito restituito. Entrambi si ritrovarono a piangere dalla rabbia e dal dolore. Continuarono a dibattersi, tirarsi per i capelli e darsi calci, pugni e ginocchiate a vicenda, finché, con un ultimo disperato tentativo, Liam riuscì a girarsi ribaltando la situazione. Ora era Gabriel a stare sotto. Istintivamente il ragazzo afferrò la testa del fratello per poi sbatterla a terra con violenza. 
Un rumore sordo.
I secondi che seguirono furono i più lunghi della sua vita.
Le braccia di Gabriel diventarono molli e scivolarono dal corpo di Liam, cadeno sul terreno.
«Gabe?», lo chiamò. «Gabe, su, non fare scherzi. Non è divertente».
Sollevò leggermente lo sguardo e ciò che vide lo lasciò paralizzato. 
Un secondo fiume color cremisi si stava riversando nelle limpide acque del torrente, tingendole di rosso ed espandendosi sempre di più.
Dannazione, dannazione!
«Gabe!», lo chiamò più forte, squotendolo. «Gabe, mi dispiace. Io non volevo.. Rispondimi, cazzo!»
Nessuna risposta seguì quelle parole; solo cinguettii indistinti di uccelli lontani e lo scorrere dell'acqua.
Lacrime silenziose cominciarono a sgorgargli dagli angoli delle palpebre mentre la disperazione lo invadeva. Gli occhi morti del fratello furono l'ultima cosa che vide prima di sprofondare nell'oscuro abisso. 
Occhi spenti.
Spalancati.
Occhi che l'accusavano.
 
 
Aprì gli occhi. Non vedeva nulla se non il buio più assoluto e sentiva le membra terribilmente stanche e appesantite. Non riusciva a ricordare cosa fosse successo, dove si trovasse; persino il suo nome pareva un ricordo lontano, incerto, insignificante. Tentò di issarsi su con un imprecazione soffocata, ancora cieco, facendo leva sulle braccia e si ritrovò in piedi, barcollante, cercando di mantenere in equilibrio il peso del proprio corpo. Si strofinò gli occhi con i pugni e percepì granelli di polvere sottile scivolare verso il basso ripercorrendo delicatamente i lineamenti morbidi del suo viso. Finalmente cominciò a tornargli la vista. Ciò che vide lo lasciò senza fiato e fu investito da una valanga ricordi dolorosi che gli strapparono un urlo straziante.
Non sapeva quante ore fossero passate da quando aveva perso coscenza, sapeva solo che, a giudicar dalla luce ancora flebile, il sole era sorto da poco. E che aveva ucciso suo fratello. Non poteva portarlo con sè, non ne aveva la forza, ma non poteva nemmeno lasciarlo lì.
Un singhiozzo.
Ne seguirono altri più rumorosi e violenti.
 
 
Il ritorno verso casa fu dannatamente lungo e doloroso e riusciva a malapena ad orientarsi. Gli era difficile ragionare lucidamente, si sentiva svuotato. Svuotato da tutte le lacrime, svuotato da tutte le emozioni. Si trascinò barcollante come uno zombie, inciampando di tanto in tanto e urtando violentemente contro le ruvide cortecce degli alberi che gli bucarono leggermente il maglione. 
Intravide finalmente la casa, una costruzione abbastanza semplice, e tirò un sospiro di sollievo. 
Non appena varcò la soglia, notò sua madre, una donna sulla quarantina leggermente cicciottella ma che si teneva decisamente bene, seduta su una sedia di legno, la faccia scura e nervosa. Probabilmente l'aveva aspettato tutta la notte. Appena lo sentì entrare non esitò a rimproverarlo.
«A che ora torni?» esclamò, liquidandolo con lo sguardo. Gli girò intorno e lo guardò con sospetto. «Dov'è Gabriel?»
Non appena Liam sollevò il capo, la madre non potè evitare lo sguardo gonfio di pianto del figlio.
«Mamma.. ho ucciso mio fratello».





ANGOLO DELL'AUTRICE
Se siete arrivati a leggere queste righe.. beh, devo davvero lodare la vostra pazienza. Che dire? E' la mia prima storia in assoluto e non so cosa mi abbia spinto a pubblicarla, ma comunque.. TT3TT scrivo da schifo, lo so. Ah, e critiche e opinioni alla "datti all'ippica" sono ben gradite. *yaoming* 
Beh, è giunto il momento di salutarvi. Spero di non avervi annoiato con sta roba. Adieu. *dondola come una posseduta*

(ミ●△●ミ)<- me ama questo.. coso. *nosense time*
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: breakdown