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Autore: akima    06/08/2012    3 recensioni
E rieccoci qua!!
Quetsa è un'altra fic mia e di Cily sulla coppia TsunaTachi!!!
Speriamo vi possa piacere!!^^
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"Quella giornata era stata molto strana, ma lo era stato di più l'incontro con quel ragazzo.
Anche se l'aveva visto solo per poco si ricordava tutto di lui.
Si ricordava la sua pelle abbronzata, il suo corpo alto e muscoloso ma sopratutto si ricordava di quelle due polle nere.
Erano incredibili i suoi occhi, Yuuki non credeva di poter trovare tanto interesse in degli occhi, ma in quelli nero-abisso del misterioso ragazzo aveva trovato ben più di quello che si sarebbe aspettato."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Darren/Yuuki, Harley/Jousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno di pioggia.
 
 
 
Triste, opaco, muto ma sopratutto solo.
 
La gente di un piccolo villaggio stava piangendo una persona amata, e sembrava che anche il cielo stesse piangendo per lei.
Tra le molte persone che posavano un fiore e davano l'ultimo saluto una in particolare stava seguendo la cerimonia seduta sotto un salice piangente.
Piangeva, ma non si vedeva, la pioggia stava sovrastando le gocce salate che sgorgavano lente e silenziose da due occhi cupi e sofferenti.
Guardava fermo e impassibile la sepoltura della persona amata, ma impotente, avrebbe voluto rivedere quel sorriso un'altra volta, avrebbe voluto sentire la sua voce un'altra volta e avrebbe voluto sentire il suo cuore battere un'altra volta ancora, ma sapeva che quel cuore non avrebbe mai più potuto battere ne per lui ne per nessun altro.
La sua mente lo riportava agli anni passati insieme, l'uno con l'altro, mano nella mano, vicini, inseparabili e uniti.
Un destino triste spetta all'uomo, un unico futuro si prospetta all'orizzonte per esso ed è la morte.
Gli uomini la chiamano in molti modi, morte, non vita, salita al cielo o discesa agli inferi, assoluzione dalla vita e liberazione dal peso di vivere.
Purtroppo, per lui, nessuno di questi termini poteva spiegare la strana sensazione che provava.
Privazione ingiusta, così la definiva lui, la morte era solo un modo per far soffrire le persone vicino al caduto, era solo un modo per portarle allo stesso e ingiusto destino.
Che sia oggi che sia domani tutti muoiono, tranne uno, tranne lui.
 
Settantacinque anni prima, Giappone.
Un ragazzino di non più di quattordici anni stava giocando in riva al mare con i suoi amici.
Sembrava spensierato, e lo era.
Infondo di cosa avrebbe potuto preoccuparsi?
Era giovane e la vita era pronta a sbocciare, come un fiore di loto, davanti a lui.
Tutto era sereno nessuna nuvola, solo un leggero venticello che gli scompigliava i capelli marroncini, già spettinati di loro.
Ad un tratto la palla con cui stavano giocando fini in mare.
“Tranquilli, vado io!” urlò il più piccolo dei ragazzi.
“Attento agli squali Yuuki!!” un ragazzo che sembrava non poco più grande di lui,con una fascia arancione incollata in testa, gli sorrideva continuando a salutarlo come per augurargli buona fortuna!
Ma che fortuna e fortuna? Questo e solo uno dei tanti mari del Giappone, non è mica l'Oceano!
Infatti non ebbe problemi a raggiungere la palla, ma non appena provò ad afferrarla questa si mosse verso largo, come se volesse scappare in mare aperto.
Ma che? Yuuki stava seguendo interdetto i movimenti della palla sulle onde, sembrava che ci fosse qualcuno a comandarla ma quando si immerse per verificare non trovo altro che acqua e altra acqua, e per giunta salata!
D'un tratto il mare da piatto che era incominciò ad incresparsi fino a diventare mosso.
I bagnanti raggiunsero facilmente la spiaggia impauriti dall'improvviso mutamento del mare.
Persino il cielo era cambiato, da limpido che era diventò grigio, e delle goccie fredde scesero sulle teste delle persone ancora sdraiate.
Stava piovendo, il mare era mosso e l'aria era gelida quasi tagliente.
Possibile che il Dio del mare si fosse alzato con il piede sbagliato?
Fatto sta che Yuuki fu trascinato oltre le boe, che segnano il confine, dalla forza delle onde, che sembravano farlo apposta.
In pochi secondi il suo corpo divenne duro, come un sasso, era un peso insostenibile, eppure doveva farcela se voleva vivere ma le forze gli stavano venendo meno.
Dopo poco le gambe smisero di muoversi, probabilmente bloccate dal freddo, e gli occhi si appannarono, e una strana voglia gli pervase la mente.
Era semplice e concisa, non adatta a quelle circostanze, ma infondo era un naturale bisogno dell'uomo.
Voglio solo dormire.... pensò Yuuki prima di lasciarsi completamente andare.
Non fece più forza sulle gambe e non cercò nemmeno di rimanere a galla, semplicemente si lasciò sprofondare inconsciamente.
L'ultima cosa che vide prima di perdere conoscenza fù un'aura blu che gli si avvicinava, e due occhi nero, come le profondità degli abissi, che lo stavano scrutando, e poi…... fu il buio.
 
Quando aprì gli occhi vide una leggera nebbiolina, che poco a poco lascio intravvedere più nitidamente la stanza in cui si trovava.
Era un luogo morto, o almeno per una persona allegra e vivace come lui, il soffitto era bianco come le pareti.
Anzi ora che guardava meglio tutto in quella stanza era bianco, nessun colore, ne blu, ne giallo, nemmeno un po' di nero, sembrava che qualcuno fosse passato e avesse assorbito tutti i colori.
Guardandosi attorno notò un ragazzo, molto più grande di lui, appoggiato a quello se sembrava essere un armadio, anch'esso rigorosamente bianco!
Riconobbe qualcosa di famigliare nei suoi occhi neri, dopo un attimo passato a riflettere i ricordi riaffiorarono nella sua mente.
Ora si ricordava tutto persino del fatto che “I-io stavo affogando, v-vero?” chiese un po' titubante al ragazzo difronte.
Il più grande sembrò infastidito da quella domanda “No, non stavi affogando- si assicurò di aver attirato le attenzioni del più piccolo per proseguire-.... Tu sei affogato”.
Il cuore di Yuuki perse un battito, cosa aveva detto? Sbaglio o gli aveva appena detto che era affogato? Ma com'era possibile?
“S-stai scherzando, non è così? G-guarda che n-non fa a-affatto ridere!” purtroppo l'espressione dell'altro non faceva ipotizzare un probabile scherzo.
Si susseguirono lunghi minuti di silenzio, Yuuki era ancora sconvolto non riusciva ad accettare una cosa simile, come poteva accettarla? Del resto quando una persona affoga di conseguenza muore, ma allora perchè si trovava in quella stanza?
A meno che lui fosse davvero morto, allora si spiega il perchè della stanza completamente bianca e del ragazzo senza espressione davanti a lui.
Venne riscosso da tutti i suoi turbamenti quando sentì, per la seconda volta, la voce calma e pacata dell'altro.
“Senti, cosa si prova quando stai per morire?” Yuuki era ancora stordito dal suo cattivo presentimento, ma non si fece troppi scrupoli a rispondergli “E io che ne so! Non mi ricordo niente e se sei qui vuol dire che sei morto anche tu, no?” il più grande lo guardò con una faccia totalmente mutata rispetto a pochi minuti prima, non è possibile sembrava quasi..... divertita?
“Hahahaha, scusami ma, hahahaha, questa si che è bella!!! hahahaha ma ti credi già morto? Hahahaha!!” come facesse a parlare tra una risata e l'altra e sopratutto come facesse a ridere in quel modo era un bel mistero!
“Cosa vorresti dire? Mah io non ti capisco proprio! Prima dici che sono morto poi dici che non lo sono!!! uffa io non ci capisco più niente!!” si stava agitando così tanto che senti qualcosa punzecchiargli nel braccio.
Appena abbassò lo sguardo vide un cerotto, sul suo braccio, da cui spuntava un tubicino trasparente.
Ne seguì il percorso con gli occhi finchè non arrivò a quella che aveva tutta l'aria di essere una busta di plastica con dentro un liquido azzurrino.
“Q-questa è una f-flebo?” l'altro annuì e si avvicinò a letto in cui, a quanto pare, si trovava il più piccolo.
“Stellina, se non l'avessi ancora capito sei in ospedale!” e alzando un braccio afferrò un lenzuolo bianco, 'sospeso' nell'aria, e tirandolo apparirono degli altri letti a fianco al suo.
“Ahahaha, m-ma si cosa credevi...... lo avevo capito, ehehe” e prese a grattarsi la testa con la mano libera.
Pochi secondi dopo entrarono i suoi amici.
E uno, in particolare, gli saltò addossò gingendogli il collo, quasi strozzandolo.
“E.... ndo ho.... ho capito.... lasciami no-non respiro” e quello subito lo lasciò, ma continuò a fissarlo come per accertarsi che non mancasse niente.
“Ma come hai fatto a salvarti? Cioè saresti dovuto affogare, no? Non..... non è possibile che tu ce l'abbia fatta da solo!” un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi neri lo guardava sconcertato, di fianco a lui c'erano altri due ragazzi.
Uno aveva i capelli turchesi e gli occhi marroncini, a parere di Yuuki lui provava qualcosa per Endo...... ma aveva sempre negato ogni cosa!
Ed infine c'era il ragazzo del biondino, porcospino, era un ragazzo piccolo e dolce come lui, aveva dei meravigliosi capelli argentati come gli occhi, ma a differenza di Yuuki lui era già fidanzato, e non si vergognava nemmeno nell'ammetterlo!
Subito gli ritornarono in mente quegli occhi nero-abisso del ragazzo che, di sicuro, l'aveva salvato da un affogamento certo.
“No, in effetti mi ha aiutato....- si guardò attorno cercandolo, ma sembrava essere scomparso-....ma dov'è, era qui fino ad un momento fa?” i quattro amici si guardarono tra loro.
“Ma Yuuki sei sicuro? Guarda che qui non c'è nessuno” gli disse sconcertato Endo.
Yuuki era un po' shoccato, e chiese ai suoi amici di lasciarlo solo.
Possibile che se lo fosse solo immaginato?
Ma chi era quel ragazzo, sono sicuro di non essermelo inventato.
Spero di rivederlo presto! E con un sorriso stampato in volto si lasciò andare a una qualche ora di sonno.
 
Quella giornata era stata molto strana, ma lo era stato di più l'incontro con quel ragazzo.
Anche se l'aveva visto solo per poco si ricordava tutto di lui.
Si ricordava la sua pelle abbronzata, il suo corpo alto e muscoloso ma sopratutto si ricordava di quelle due polle nere.
Erano incredibili i suoi occhi, Yuuki non credeva di poter trovare tanto interesse in degli occhi, ma in quelli nero-abisso del misterioso ragazzo aveva trovato ben più di quello che si sarebbe aspettato.
Era una bellissima serata, il cielo pieno di stelle, invisibili, a causa della luce artificiale dei lampioni.
Nella sua mente si soffermò l'idea di andare al mare per poterle vedere meglio, e magari di poter rivedere meglio anche lui.
 
Pochi minuti dopo aveva già i piedi bagnati nelle dolci onde del mare.
Il mare era calmo, strano, o forse no.
Dopo tutto quel putiferio che aveva fatto quello stesso giorno un po' di riposo era d'obbligo, anche per lui!
Rimase ancora qualche minuto, così, fermo con l'acqua a mezza vita e la testa sulla luna.
Chissà a cosa pensava?
Non lo sapeva neanche lui.
Guardava un punto fisso, non preciso, in mezzo a tutto quel susseguirsi di onde.
“Il mare è bellissimo di sera, non trovi?” non era stato lui a parlare.
“Si, è proprio bello..... un momento ma tu- si voltò verso la figura che gli aveva appena parlato- Ma sei tu, allora esisti non me lo ero immaginato!!” stava esultando di gioia, vittorioso!
L'altro lo guardò con aria interrogativa “Ma certo che esisto, chi credi che ti abbia salvato? Di certo non il Dio del mare!” il più piccolo si mise a ridere e l'altro lo guardò ancora più dubbioso.
“Ma perchè ridi? Ho per caso fatto una battuta senza accorgermene?” che ragazzino strano! Si ritrovò a pensare mentre lo vedeva asciugarsi le lacrime che chissà come erano scese a rigargli quel bel faccino.
“Si scusa hai ragione, grazie! Certo che sei stato tu..... e poi il Dio del mare neanche esiste, giusto!”
Quel bellissimo sorriso che lo caratterizzava era tornato a riempirgli il volto.
“Oh, beh, si insomma di niente, davvero non è stato niente!!” ora era lui quello che stava per mettersi a piangere, e nemmeno ne capiva il motivo.
Era felice, finalmente, dopo molti anni passati nell'oscurità degli abissi era felice.
E il merito era tutto di quel bambinetto sbadato che gli stava difronte.
“Ma scusa.... perchè piangi? Sei triste?” ed eccolo, di nuovo, quel celestiale sorriso che l'aveva incantato.
“No, non è niente..... sono solo felice....” e si asciugò, con un lembo della felpa blu, le lacrime.
“Sei strano sai..... di solito quando una persona e felice ride ma tu...... oh bhe comunque, piacere- e gli tese una mano davanti- Io mi chiamo Tachimukai Yuuki, ma se vuoi puoi chiamarmi Yu!”.
Il maggiore gli sorrise e gli strinse la mano “Io sono Tsunami Jousuke, se vuoi chiamami pure Jou, Yu!” e si misero a ridere.
Finalmente dopo un sacco di tempo un sorriso gli sovrastava il volto!
Da quanto non si sentiva così bene? Da quanto non trovava un motivo per ridere? E ora poteva farlo!
Poteva fare tutte e due le cose, insieme, e tutto per via di un ragazzino, e tutto per via di quel sorriso celestiale che, ormai, l'aveva rapito.
Come nel loro primo incontro fù Tsunami ha riprendere la parola “Senti Yu, ma cosa faresti se ti dicessi che il Dio del mare esiste?” e ritornò serio.
La felicità e la spensieratezza l'avevano abbandonato esattamente come l'avevano incontrato.
Anche Yuuki si fece serio vedendolo mutare nuovamente espressione “Beh, molto non potrei fare, ma potrei pensare che lui ce l'abbia con me dopo quello che è successo oggi, ma perchè questa domanda? Tanto non esiste, giusto? Era solo semplice curiosità, vero?” anche il suo sguardo era mutato, come se si aspettasse che fosse solo un altro scherzo.
“Oh si, si tranquillo era solo uno scherzo non ci fare troppo caso!” meglio non dirti niente, per il momento, voglio ancora restare un po' con te, voglio ancora ridere e divertirmi con te..... e so che se te lo dirò tu scomparirai...... come, come tutti gli altri, e io non voglio!.
Quella sera si lasciarono con la promessa di rincontrarsi il giorno dopo, e così fù, e anche per quello dopo e per quello dopo ancora, e ancora finchè non passò un anno e con l'aumentare dell'amicizia un nuovo sentimento si fece largo nei cuori dei due amici....... l'amore.
 
Erano le quattro di mattina e un Yuuki più agitato del solito, e impaziente, stava letteralmente distruggendo il cuscino, che stringeva tra le braccia.
Non aveva quasi chiuso occhio, quel giorno era speciale, o almeno, lo era per lui.
Per chiunque altro era era un normale giorno di luglio, il 13 per precisare, ma non per lui.
No, per Yuuki quello era l'anniversario del suo incontro con Jousuke, ma non un incontro qualunque, quello fu il primo ed anche il primo in cui vide Tsunami ridere, ma non l'ultimo.
Dopo qualche ora passata nella più completa 'agonia' le prime luci dell'alba entrarono, sottili dalle piccole fessure della persiana che non chiudeva mai completamente, e andarono ad illuminargli il volto, le guanciotte rosee, le labbra secche e sottili e infine gli occhi rossi con le loro rispettive occhiaie.
Sceso in cucina incontrò il radioso sorriso della madre, almeno lei aveva dormito, con la solita domanda, per lo più retorica, stampata in fronte “Dormito bene, tesoro!”.
Yuuki mise in mostra il suo bel faccino, ancora addormentato, facendole notare, in risposta, le occhiaie che si ritrovava “Ma certo, sono fresco come una rosa!” disse ironicamente per poi prendere posto e bersi il suo latte caldo.
Forse era un po' troppo caldo, infatti si scotto la lingua “Sicula di avel dolmito bene, mamma?” non riusciva neanche a parlare con la lingua di fuori.
La madre gli rivolse un occhiata inferocita, non gradiva quando qualcuno metteva in dubbio il suo lato culinario “Non è colpa mia se la tua lingua è più addormentata di te!” disse con una punta di acidità che fece accapponare la pelle al povero bell'addormentato.
E si, quella giornata stava cominciando proprio bene e chissà come sarebbe andata a finire??

 
 
**** ANGOLO AUTRICI ****
 
Beh che dire...... siamo tornate!!^^
Lo so l'inizio è un po' triste ma è tutta colpa di Cily che era triste.
Comunque abbiamo cercato di sdrammatizzarla un po' e non è ancora finita!!!
Avremmo voluto farne un solo capitolo ma la fic sarebbe venuta troppo lunga quindi l'abbiamo suddivisa in due parti!!
Speriamo che sia di vostro gradimento!!
L'inizio è ispirato al terremoto che c'è stato un po' di tempo fa in Emilia, nel quale sfortunatamente la zia di Cily è morta.
Con l'inizio speriamo di avervi fatto capire come ci si può sentire dopo la morte di una persona cara.
Però non siamo qui per deprimerci, infatti il resto della fic e piuttosto come dire........ allegro!!
Speriamo che guardiate il seguito!!!!
Un bacione a tutti!!!


(Correzione e revisione completate il 19/04/13)
  
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