Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Kekkafox    06/08/2012    3 recensioni
Blaine decide di lasciarsi il passato alle spalle e si trasferisce a New York. Qui, conosce persone molto sorridenti, a parer suo. Anche se, non ha né un lavoro, né una casa. Così, cerca una casa, possibilmente con un coinquilino e fortunatamente la trova. Peccato, però, che sembra non andare molto d'accordo con il suo nuovo coinquilino.
Klaine. Fic.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un irritante raggio di sole entrò nella mia stanza, posandosi proprio sul mio viso. Aprii gli occhi ancora assonnati e mi sgranchii le braccia. Mi accorsi solo dopo, che il pc era rimasto accesso sulle mie gambe e il film era finito da un bel pezzo. Guardai l’orologio del pc. Erano le 8:06. Spensi il computer e scesi dal letto.

Feci una doccia, mi vestii, accesi il cellulare e scesi nell’atrio dell’hotel. Salutai la ragazza della reception e mi diressi nelle già trafficate strade della grande mela. Attraversai le strade, in cerca del bar di Sam. Quel bar mi aveva conquistato. Era accogliente e aveva del caffè davvero delizioso, per non parlare della Nutella.

Salutai Sam e ordinai lo stesso del giorno di prima.

- Vivi di cioccolata? – mi chiese Sam, sorridente. In effetti, da quando ero arrivato a New York, non avevo mangiato nulla che non contenesse la cioccolata. Sono un golosone, cosa posso farci? Però, dovevo anche ammettere, che per il momento non potevo permettermi altro. Mi chiesi come avessi fatto se le riserve fossero finite, prima di trovare un lavoro.

- Non posso permettermi grandi pranzi o colazioni, per ora. – risposi, amareggiato. Ma ci tenni a sottolineare il “per ora”. Ero ottimista. Insomma, vivevo in una città enorme, ora. Possibile che non trovassi un lavoro, che mi aiutasse a campare?

- Come mai? – mi chiese, davvero interessato. Potevo mai deprimere uno sconosciuto, con i miei problemi? Beh, ma dopotutto era lui che me l’aveva chiesto, no?

- Disoccupato in cerca di un lavoro qualsiasi. – risposi, con un sorriso amaro. Senza accorgermene, mi ritrovai a guardarmi intorno in cerca di qualcuno che avevo già visto in quel bar, ma non c’era nessuno. A parte una ragazza. Aspetta, quella era la ragazza che avevo visto per strada. Mi stava guardando. Forse, anche lei mi aveva riconosciuto.

- Beh, per quanto mi riguarda il bar, è sempre bello pieno e potrebbe servirmi una mano. – mi voltai verso Sam, in cerca di una risata che non arrivò. Stava facendo sul serio? Stava offrendo un lavoro a uno sconosciuto il giorno prima. Beh, ma chi se ne frega! Potrebbe darmi un lavoro!

- Se mi stai offrendo un lavoro, accetto! – dissi tutto d’un fiato. Lui mi sorrise e mi annuì e dovetti trattenermi dal saltargli addosso. Avevo un lavoro! Avevo un lavoro! Questa sì, che era una bella notizia. Chissà, forse quello era anche il giorno giusto per trovare una nuova casa.

- Puoi iniziare da domani, se vuoi. Vieni domani mattina, prima dell’apertura. Verso le 6:00. Così, imparerai almeno le cose base. – mi spiegò ed io annui e sorrisi a qualunque cosa stesse dicendo. Non potevo crederci! Il secondo giorno nella grande mela e avevo già un lavoro.

- Bene. Però, ora goditi il tuo cappuccino e la tua brioche. – mi disse ed io presi la mia ordinazione, pagai (strano, visto che avrei lavorato lì) e mi andai a sedere al tavolo del giorno prima che, fortunatamente, era vuoto. Non so, già mi ero affezionato a quel posto. Un po’ come Sheldon* con il suo divano.

Mi stavo godendo il mio caro cappuccino medio, mentre il mio cellulare ricevette un messaggio. Era un numero sconosciuto. Lo aprii e non sapevo che da quel messaggio, tutta la mia vita sarebbe cambiata del tutto.

Salve. Sono interessato a conoscerla per un’abitazione. Possiamo vederci al bar sulla trentacinquesima, alle 8:30? Chieda di Kurt. Grazie.”

Accettai e consumai in fretta la mia colazione, sperando di non fare tardi, come il mio solito. Mi avvicinai a Sam, per chiedergli dove si trovasse il bar sulla trentacinquesima.

- Scusa, Sam. Che strada devo prende, per la trentacinquesima? – chiesi, tutto affrettato e Sam mi guardò stranito e non si decideva a rispondermi. Erano le 8:25 e non volevo già risultare un ritardatario, ma Sam non mi rispondeva.

- Siamo sulla trentacinquesima…- ah, già. Non gli avevo detto come mi chiamavo. E pensare che ci avrei dovuto lavorare lì dentro.

- Blaine. – Sam annuì e mi sorrise. Aspetta, ma se ero già sulla trentacinquesima… Significava che quel tizio stava venendo nel bar di Sam! Wow, per una volta ero in anticipo e non in ritardo. Un record! Questo dovevo segnarmela sul calendario.

A un tratto, dalla porta entrò un ragazzo, tutto affrettato. Ma io già avevo visto quel ragazzo. Ma certo! Era il ragazzo a cui avevo ceduto il posto il giorno prima. Salutò Sam e si avvicinò al bancone chiedendo se qualcuno avesse chiesto di lui. Aspetta. Ma quello era Kurt?

- Stavi cercando un tizio che cerca casa? – chiesi e lui si voltò verso di me perplesso, chiedendomi se fossi un indovino. Io sorrisi e gli porsi la mano.

- Sono io. Piacere, Blaine. – strinse la mia mano. Era calda e morbida. Strana. Emanava un calore strano. Diverso. Ma anche piacevole.

- Kurt. – mi sussurrò, poi il suo viso si aprì in una smorfia di stupore. Avevo qualcosa in faccia?

- Tu sei il ragazzo, che ieri mi ha ceduto il posto. – disse, stupito.

- Colpevole. – dissi io, ghignando. Lui mi sorrise e ordinò un latte macchiato scremato (lo memorizzai nel caso, avessi dovuto offrirgli un caffè) e mi portò tra le strade di New York.

Parlammo a lungo sui pagamenti (e lui rimase sorpreso quando gli dissi che Sam mi aveva offerto un lavoro), ma non mi disse la cifra che avrei dovuto pagare. Mi disse che lavorava per la Vogue (Wow!) e che poteva permettersi il suo appartamento, ma che un po’ di compagni non avrebbe fatto male (e qui pensai che mi avesse preso per una badante) e che voleva risparmiare un po’ di soldi per un viaggio con suo padre. Mi parlò della casa. Dai suoi racconti sembrava carina, ma non potevo saperlo, no? Infatti, lui si offrì di portarmi nella casa (ancora solamente sua, per ora) per farmela vedere.

Era in un palazzo non molto alto, ma sembrava parecchio costoso. Appena entrai, mi sembrò di star entrando in una villa di un riccone. Certo, la mia vecchia casa non era male, ma quell’appartamento sembrava quello di un milionario. O forse, ero io che vedevo gli edifici di New York come quelli degli uomini più ricchi del mondo.

- Wow! È-È… Non ho parole. – commentai e, infondo, davvero non sapevo cosa dire. Per me era la casa più bella del mondo. Lui mi sorrise e sembrava che il suo sorriso stesse illuminando la stanza.

- Grazie! Vieni, che ti mostro tutta la casa. – mi disse e lo seguii.

Per me, solo l’entrata valeva per due stanza, anche se era completamente vuota, C’era solo una pianta accanto alla porta, niente di più. Mi condusse nel soggiorno e… Wow! Era grandissimo. C’erano due divani di pelle a tre posti, disposti a L. Nell’angolo c’era un televisore di… 80 pollici?! Dietro ai divani, c’era una libreria enorme piena di libri e DVD. Ce n’erano di ogni forma e tipo. Poi, le seguii in un corridoio lunghissimo. Per me, sembrava senza fine. C’erano due bagni, molto spaziosi anche. Poi, c’erano due camere da letto e quella che avrebbe dovuto essere la cucina. La stanza infondo al corridoio era la stanza di Kurt. C’era un grande letto matrimoniale, dall’aria molto morbida. Alla destra del letto, c’era una porta che conduceva in un altro bagno. Quello personale di Kurt. Davanti al letto, c’era un armadio che copriva l’intera parete. “Beh, per lavorare alla Vogue, deve essere un guru della moda”, pensai. Uscimmo dalla stanza, dopo che Kurt mi disse una regola importante: “Se entri nella mia stanza senza bussare, ti distruggo”, testuali parole. Poi, mi fece vedere quella che sarebbe stata la mia stanza se fossi andato a vivere lì. Devo dire, che rimasi molto soddisfatto. Era molto grande e c’era, come nella camera di Kurt, un letto matrimoniale, un armadio grandissimo e un mio bagno personale. Poi, mi portò nella cucina. Si poteva dire che fosse la stanza più piccola della casa, ma era comunque abbastanza grande e molto attrezzata. Poi, mi riportò nel salotto, per mostrarmi la stanza a cui lui teneva di più. Ah, e qui valeva la stessa regola della camera da letto. Entrammo e sì, quella era la stanza più grande della casa. Ero uno studio. C’erano fogli sparsi ovunque sulla scrivania, un Mac e un’altra libreria enorme.

- Allora? Che dici, ti piace? Io pago 800 dollari al mese, quindi noi dovremmo fare a metà. – cosa?!! 800 dollari?! Ed io dove li prendevo 400 dollari al mese, per pagare questo tizio?

- È bellissima. Davvero. Me per me è troppo costosa. Sono stato appena assunto in un bar. Dove li trovo 400 dollari al mese, per darli a te? – il suo sorriso sparì e mi parve la fine del mondo. Insomma, aveva un buon lavoro. Poteva permettersi quell’appartamento da sogno.

- Oh. – questo fu il suo unico commento. Sembrava che gli dispiacesse davvero, ma io non potevo mai trovare tutti quei soldi. O forse, si?

- Mi dispiace moltissimo. Vorrei davvero vivere qui, ma non credo che lo stipendio nel bar di Sam mi possa aiutare a pagare.

- Ok. Spero che tu possa trovare una cosa più conveniente per te. Buona fortuna. – mi disse e mi sorrise amaramente. Io lo ringraziai e gli concessi un sorriso finto.

****

Mi dispiacque lasciare la casa di Kurt. Era bellissima e stavo già immaginando come fosse la mia vita lì, ma non avevo i soldi per pagarlo. Non avevo ricevuto altre chiamate ed ero ancora senza casa e con una fame da lupi.

Andai al bar di Sam per fare due chiacchiere, nella speranza di non incontrare Kurt.

- Ehi, ciao. – mi salutò Sam, preparandomi già qualcosa da prendere. Sembrava che mi conoscesse già da chissà quanto. Io mi avvicinai, un po’ triste.

- Ehi, che hai? – mi chiese, guardandomi negli occhi.

- Sono ancora senza casa. – risposi semplicemente.

- E la casa di Kurt?

- Era troppo costosa per me.

- Quanto ti ha cercato?

- Quattrocento dollari al mese.

- Wow! Sono parecchi.

- Con l’appartamento che si ritrova, lo capisco.

- Ehi, Kurt se l’è sudato quell’appartamento. – mi disse, innervosendosi un po’.

- Tu lo conoscevi già?

- Eravamo nel Glee club insieme, alle superiori.

- Eravate in un Glee?

- Si, perché?

- Lo ero anch’io.

- Non me lo aspettavo!

- Nessuno se lo aspetta, mai.

- Tu di dove sei?

- Westerville. Tu?

- Lima, insieme a Kurt. Ma come sei venuto a New York, senza lavoro e senza casa?

- Lunga storia.

- Spero che me la racconterai, un giorno.

 

Note

Salve a tutti!! Sì, lo so che dovrei sotterrarmi, per non aver aggiornato per tutti questi giorni, ma purtroppo mio nonno è rimasto solo e, senza volerlo, mi sono ritrovata a fargli la badante. Strano, eh? Beh, meglio goderceli finché ci sono ancora, no?

Beh, allora che ve ne pare del capitolo? Si è scoperto chi è il mio personaggio. Blaine! E chi altro, se non quel cucciolo di Blaine. Credevate che avrebbe accettato l’appartamento di Kurt, vero? Bhe, vi ho trollati come il caro Ryan-pelato-Murphy. Ma non preoccupatevi, questa storia è una storia puramente Klaine, quindi l’appartamento, voglia o non voglia, Blaine deve prenderselo.

Vorrei ringraziare  klaine4ver e Lady_Nakahara per aver messo la storia nelle seguite. Grazie, davvero. Poi, vorrei ringraziare CandyKlaine per aver messo la storia nelle preferite. Grazie!!! E poi, ringrazio Ari_Klaine per aver messo la storia, perfino nelle ricordate. Wow! Davvero, grazie! Non me lo merito.

Sappiate sempre, che le recensioni sono sempre accettate.

Beh, alla prossima. Sperando, presto.

Baci

Gay Bye. Cioè, volevo dire Bye Bye.

P.S.: * Sheldon e il suo divano: chi di voi segue The Big Bang Theory? Io lo adoro. Per chi non lo sapesse, Sheldon è un ragazzo che ha un posto sul suo divano, dove nessuno può sedersi.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Kekkafox