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Autore: Evelyn Wright    06/08/2012    4 recensioni
"Dreaming you" è la storia di una normale ragazza italiana che, grazie alla cugina, riesce ad andare a Los Angeles ed è lì che la sua vita prende una piega davvero inaspettata! Conosce, dopo un incidente, un attore di Hollywood di una delle Saghe più amate al mondo e man mano scopre di essersene davvero innamorata. Ma questa storia d'amore non sarà semplice perchè la ragazza si sentirà sempre inferiore a lui e il passato busserà di nuovo alla sua porta cercando di riportarla con sè. Se la storia vi ha incuriosito correte a leggerla! Si accettano recensioni di tutti i tipi.. Basta davvero che commentate!
[INTERROTTA]
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Taylor Lautner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti voi, miei cari lettori/lettrici! *scappa per paura di essere linciata* Ehm.. Si, sono viva e sono qui per postare il nuovo capitolo! Scusatemi davvero per tutto questo ritardo.. Mi dispiace sul serio.. Non posto nulla da Natale e mi rendo conto di quanta pazienza avete con me per non avermi mandato ancora via da Efp a calci >__< Purtroppo la scuola ha davvero monopolizzato tutto il mio tempo libero perchè quest'anno avevo gli esami di maturità e quindi dovevo studiare, altrimenti non uscivo più da quella scuola! Ed io voglia di ripetere un altro anno non ne avevo proprio, anche se sarei rimasta volentieri per la scuola di teatro che c'è all'interno della scuola come progetto scolastico che ha i due insegnanti migliori del mondo che potessi desiderare! ** Si, li adoro davvero. Anche questo progetto teatrale ha assorbito qualunque mia energia perché abbiamo partecipato anche ad un festival di teatro antico, ed abbiamo messo in scena un opera di Plauto che ci ha portato anche a viaggiare fino ad arrivare a Siracusa xD L'unica gita che potevo permettermi xD Quindi è stato un periodo piuttosto impegnativo.. Inoltre avevo anche una crisi perché avevo perso la mia ispirazione e non mi piaceva neanche più la storia.. Un vero e proprio disastro.. Non sto qui ad annoiarvi comunque con altre storie di questo genere perchè ce ne sarebbero davvero troppe.. Sono solo contenta di essere finalmente tornata e di aver postato questo nuovo capitolo! Non so ancora quando riuscirò a postare il prossimo perché parto per le vacanze.. Ma spero comunque molto presto per accontentare tutti coloro che mi sono rimasti fedeli nonostante tutto il tempo che faccio perdere loro nell'aspettarmi.. Scusatemi >__< Ho cambiato anche immagine di copertina, sperando che vi piaccia! Ma se non vi piace, rimetto quella di prima! xD Commentate e fatemi sapere! Come al solito 3 o 4 commentini e poi il prossimo capitolo! xD

Grazie per essere rimasti con me.. Buona lettura, vostra Evelyn!

Dreaming you


 

Capitolo 26:
 

Bastò quella semplice frase di Taylor per farmi sentire tremendamente in colpa perchè lui sembrava così irrimediabilmente felice in quel momento mentre io avevo solo una terribile paura per le possibili conseguenze del mio "si". Come poteva un cuore battere così forte solo alla vista del suo sorriso smagliante?

Non riuscivo a comprenderlo nonostante fossi ormai abbastanza grandicella, ma l'avevo già precisato più e più volte che non sapevo nulla sull'amore e neanche sulle possibili reazioni del mio corpo di fronte a quel "si" fatidico che mi aveva cambiato completamente la vita. Cosa dovevo fare adesso?

Da una parte volevo solo provarci con tutto il cuore a lasciarmi andare con lui, ma dall'altra avevo solo paura di deludere le sue aspettative perché sapevo com'ero fatta ed ero sicura che in un modo o nell'altro l'avrei deluso. Non ero una ragazza come tante altre, ma una un pò masochista e amante della propria libertà. Stavo bene senza un ragazzo e non ne sentivo affatto il bisogno! Non dopo Andrea comunque.

Dopo quella terribile storia avevo capito che probabilmente dovevo crescere ancora un pò prima di cercare un nuovo amore, ma naturalmente era quello che era accaduto, no? Ovviamente no. Ero la ragazza di Taylor Lautner adesso, e questa cosa mi faceva abbastanza paura. Non ero preparata ad avere una relazione con un uomo normale, ma con un attore hollywoodiano?

Dovevo essere impazzita di colpo per avergli risposto di "si" alla sua domanda perché da tutta quella storia non poteva nascere nulla di buono. Me lo sentivo ed io avevo quasi un "sesto senso" per certe cose. Le percepivo al volo, ma di solito non facevo previsioni su di me, ma piuttosto sugli altri, e dovevo ammettere che erano particolarmente azzeccate! Ma questa era un'altra storia che non c'entrava niente con il momento particolare che stavo vivendo.

Il punto della questione era questo: sarei stata in grado di essere la sua ragazza? Una domanda che non avrebbe ottenuto risposta se non con il tempo, ed io ero incapace di aspettare. Inoltre come la mettevamo con il fatto che lui adesso aveva tutto il diritto di fare di me ciò che voleva? Beh, non proprio tutto, ma se voleva baciarmi poteva farlo senza che io avessi il diritto di prenderlo a schiaffi, cosa che non sarebbe accaduta comunque a causa della paralisi che mi colpiva ogni qualvolta qualcuno tentava di baciarmi e lo faceva. Maledizione a me!

Si poteva essere più stupidi di così? Potrei rispondere "naturalmente si", ma non ne sono tanto sicura perchè mi sentivo davvero stupida per non reagire mai agli attacchi degli uomini, quindi era un'altra di quelle domande che non trovavano risposta. Erano davvero parecchie. Che bello! Non una domanda a cui riuscissi a rispondere.

Ero davvero tesa come la corda di un violino, ed ero rimasta praticamente sul bordo del letto, lontana da lui e lontana dalla realtà per molto tempo direi, anche se non ne ero sicura. Il mio cervello faceva ragionamenti assurdi che spaziavano dal buttarmi dalla finestra per la disperazione o riprendere a tempestare la porta di pugni, ma nessuno dei miei pensieri contemplava lo stare accanto a Taylor. Avevo proprio iniziato con il piede sbagliato questa relazione. Mi sentivo davvero così in colpa per tutto questo!

Sicuramente lui si aspettava che mi sdraiassi amorevolmente accanto a lui e che lo riempissi di baci fino allo sfinimento, anche perché la situazione era davvero molto propizia. Due adolescenti/giovani uomini rinchiusi in una stanza con un letto enorme e con quei cosi che ancora non riesco a nominare rinchiusi nel cassetto del comodino di destra. Chi non sognava una tale disponibilità?

Non c'era neanche il pericolo di essere scoperti dai propri genitori, quindi potevi vivere la situazione con calma ed in modo assolutamente tranquillo. Ma io non ero adatta a certe cose! Io non riuscivo ad andare accanto a lui per baciarlo! La tentazione c'era, ma non l'avrei mai fatto. Sarebbe stato lui a farlo, e di questo ne ero convinta. Non sarebbe rimasto tranquillo sdraiato sul letto a guardare il soffitto, ma avrebbe agito. Eccome se avrebbe agito! Nessuno che si proponeva per sostituirmi? Nessuno? Nessuno nessuno? Perché non c'era mai nessuno quando avevo bisogno di aiuto?

Un momento, ma il mio cellulare? Dov'era il mio cellulare? Avrei potuto chiamare qualcuno se avessi trovato il mio cellulare. Ma si poteva essere così stupidi? Non vivevamo nel medioevo! Un cellulare poteva risolvere qualunque nostro problema, anzi il mio problema. Scattai immediatamente giù dal letto e corsi fino ad arrivare alla mia borsa, che si trovava accanto alla valigia, sotto gli occhi straniti di Taylor che non capiva cosa mi fosse preso così all'improvviso.

- Ma che succede? - chiese alzandosi anche lui dal letto – E' successo qualcosa? - ed io scossi la testa, troppo intenta a cercare la mia unica possibile salvezza per rispondergli. Lanciare i vestiti in aria era una vera soddisfazione perché mi faceva sentire come se stessi davvero tentando di fare qualcosa. Avrei pianto dopo quando avrei dovuto riordinare, ma dovevo trovare quel cellulare al più presto possibile. - Ma si può sapere che stai cercando? - mi chiese Taylor bloccandomi il polso destro con il quale stavo per lanciare una maglietta.

Si, dovevo dirglielo quello che stavo facendo. - Sto cercando il mio cellulare! Non possono averlo nascosto perché i miei genitori chiamano ogni giorno e se non rispondo non oso immaginare cosa potrebbero pensare! - dissi staccando il mio polso dalla sua presa e continuai a rovistare alla ricerca del mio cellulare, ma qualcosa mi diceva che non l'avrei trovato. - Guarda che non sono stupidi.. Il cellulare non si troverà mai dentro la tua borsa! E poi perché vuoi uscire da qui? Non abbiamo forse sistemato ogni cosa? Non sei forse la mia ragazza adesso? Su, smettila di fare la stupida e vieni sul letto.. - disse e mi prese come un sacco di patate.

Cercai di convincerlo a farmi scendere, ma avevo capito che Taylor era testardo quanto me quindi di scendere non se ne parlava proprio. Mi scaraventò sul letto e si distese accanto a me cingendomi la vita con il suo braccio. Ma perchè? Perché a me? E desso che dovevo fare? - Si.. Ehm.. Taylor? Dai.. So che non sono stupidi, ma continuare a cercare una possibile via d'uscita non è una cosa brutta, no? Non vuoi uscire anche tu da qui? - gli chiesi girandomi quel tanto che bastava per poterlo guardare negli occhi. - Sinceramente? No. Qui ho te e tutto quello che mi serve.. Per adesso non desidero nient'altro e vorrei che fosse così anche per te.. Che cosa c'è che non va? - mi chiese.

L'aveva capito? Si vedeva così tanto che avevo un problema? Io ero troppo abituata a non esternare i miei sentimenti per farmi piacere questi momenti in cui dovevo aprire il mio cuore. Non mi piaceva molto parlare di me e dei miei sentimenti, ma come potevo dirgli di no? Cos'altro potevo fare? - Non ho nulla.. Davvero! Pensavo solo che fosse carino uscire fuori.. Nient'altro.. - l'occhiataccia che Taylor mi lanciò mi fece capire che non mi aveva creduta nemmeno un pochino. Che rabbia!

- Uffa.. Va bene.. Ho capito! Ma sarò brutale.. - dissi prendendo un enorme respiro profondo – Non so come comportarmi con te.. Non so se sia giusto l'averti detto di "si".. Non so se sarò una brava fidanzata o se avresti fatto meglio ad ignorarmi completamente.. Cosa ti aspetti da me? Che ti ricopra di baci? Che parli tutto il tempo? Io non lo so.. Io non lo so.. E la cosa mi sta mandando in confusione.. - dissi chiudendo infine gli occhi. Ecco. Mi avrebbe lasciata. Ero troppo complicata per i suoi gusti. Anzi, ero troppo complicata per i gusti di tutti!

Sentii Taylor spostarsi mentre la mano che cingeva il mio fianco saliva irrimediabilmente verso il mio viso. Che stava facendo? Il suo respiro caldo si avvicinò al mio ed in un attimo le sue labbra toccarono le mie come se fosse la cosa più giusta del mondo. La sua mano accarezzava delicatamente il mio viso, mentre le sue labbra si muovevano sulle mie e la sua lingua chiedeva insistentemente di entrare. Non potevo resistergli. Non potevo nulla contro di lui. Le nostre lingue si unirono dolcemente mentre la mia bocca decideva di emettere quei soliti mugolii di piacere che disgraziatamente sembrano ormai far parte della routine. In un attimo fu sopra di me e si staccò dalle mie labbra solo per sussurrarmi – Sei bellissima.. - e continuare con quello che stava facendo lasciando nuovamente il discorso di prima a metà. Dovevo imparare ad impormi di più.

Se stavamo discutendo sui miei problemi, come poteva baciarmi all'improvviso ed ignorare il discorso? Era troppo impegnato a baciarmi e sicuramente preferiva questo al parlare. Bene, ma solo per questa volta. La sua mano scese delicatamente accarezzando il profilo del mio corpo fino ad arrivare al lembo della mia maglietta che tirò su facendomi scattare. Ma che cavolo stava facendo? - Mmm.. Mmm.. Mmm! - e mi staccai dalle sue labbra riabbassando la maglietta che per fortuna non aveva svelato molto. - Ma che cavolo ti salta in mente? - chiesi guardandolo inferocita. - Colpa mia.. - disse alzando le braccia in segno di resa – Mi sono lasciato trasportare.. Non è successo niente comunque.. - disse guardando il soffitto mentre io sbuffavo spazientita.

No, non potevo combattere con uno come lui se riusciva a farmi sentire in colpa per quello che gli dicevo. In fondo non l'aveva fatto apposta se mi aveva alzato un pò la maglietta, quindi non dovevo rimproverarlo così tanto, no? Stupida, stupida, stupida. - Ok.. Va bene! - dissi con un leggero sbuffo prima di sdraiarmi nuovamente sul letto, lontana da lui. Sentii la risata di Taylor provenire da un punto imprecisato alla mia destra, ma naturalmente non potevo stare senza di lui neanche per un secondo. Le sue mani mi raggiunsero di nuovo e così anche il suo corpo mentre la sua bocca mi baciava la guancia. Io ero allergica ai baci. Allergica! Ma non potevo che rimanere totalmente in silenzio di fronte al suo genuino entusiasmo. Ero totalmente in trappola.

Mi accarezzò ancora una volta il viso ed io mi ostinai a guardare il soffitto per non arrossire di colpo per l'ennesima volta. Taylor si schiarì la gola e mi sussurrò all'orecchio – Io sono da questa parte.. - e per un attimo lo odiai perché non c'era neanche un momento in cui potevo fuggire dalla sua presenza. Girai lo sguardo verso di lui e lo osservai dritto negli occhi. - Così va meglio.. - disse lui baciandomi la punta del naso mentre io chiudevo di scatto gli occhi. L'ennesimo sorriso illuminò il volto di Taylor ed io mi sentii davvero male per non riuscire a ricambiare il suo entusiasmo.

Ma perché facevo così? Ero davvero difettosa? Ma certo che lo ero, altrimenti non mi sarei mai comportata in questo modo con lui. - Mi dispiace.. - sussurrai nascondendo il viso nell'incavo del suo collo mentre stringevo forte un lembo della sua maglietta con le mie mani. - E di cosa? - chiese lui sorridendomi dolcemente. - Di non poter ricambiare il tuo entusiasmo.. Di non riuscire ad essere una brava fidanzata.. Meriteresti una persona migliore di me.. - dissi allontanandomi nuovamente da lui, con gli occhi leggermente umidi.

Se mi mettevo anche a piangere era davvero il massimo del disastro completo. Ci mancava solo questo! - Va tutto bene.. Perché devi sempre colpevolizzarti di tutto? Hai i tuoi tempi, ed io li rispetto.. E poi se ti voglio baciare basta che prenda io l'iniziativa, giusto? Non c'è nessun problema.. Devi soltanto imparare a rilassarti di più e a seguire i tuoi istinti.. Lo so che in realtà vorresti baciarmi! Sono irresistibile io.. - disse alzando le braccia per far vedere i muscoli.

Sospirai e sbuffai allo stesso tempo mentre un timido sorrisino si dipingeva sulle mie labbra a quella scenetta. Taylor era davvero speciale. Riusciva a farmi ridere anche in un momento del genere. - Il punto è che tu mi piaci per quello che sei, quindi non devi fare assolutamente nulla.. Solo essere te stessa.. Mi diverte troppo il tuo lato pazzo ed isterico, quindi non osare cambiare! - mi disse dandomi un leggero colpettino con il dito sulla fronte. Accusai il colpo senza troppe storie, cosa che di certo non era da me perché normalmente gli avrei risposto dandogli un altro colpo un pò più forte di quello che aveva dato a me, ma avevo capito il suo discorso ed era il mio modo di ringraziarlo per le belle parole.

Ero felice. Davvero. Non avrei mai immaginato di dirlo in una situazione del genere, ma andava tutto bene. - Grazie.. - sussurrai e chiusi gli occhi abbandonandomi sul cuscino. Troppe cose erano accadute dal mio arrivo a Los Angeles, ed ancora una volta avevo bisogno di un attimo di tempo per metabolizzarle tutte. Arrivare a Los Angeles, venire investite da un branco di ragazzine agguerrite, incontrare il principe azzurro, farlo infuriare e poi farlo dichiarare non era decisamente una cosa che sarebbe accaduta normalmente nella realtà di tutti i giorni. Se qualcuno un giorno mi avesse raccontato che mi sarebbero accadute tutte queste cose gli avrei riso in faccia.

- Senti.. Posso chiederti una cosa? - disse Taylor mentre io riaprivo gli occhi. - Certo, dimmi pure.. - e mi girai verso di lui abbracciando il cuscino. - Come ti sei innamorata di Andrea? - mi chiese soprendendomi alla grande. Se avessi avuto accidentalmente qualcosa in bocca, a quest'ora sarebbe bagnato fradicio. - Ma che domande assurde! Non lo so.. E' successo e basta.. - dissi agitando le braccia cercando un modo per cambiare argomento.

- Andrea è un argomento tabù? - mi chiese poggiando la schiena sulla testata del letto. - Non ho detto questo.. - dico sbrigativa per poi sospirare nuovamente e parlare con più calma. - Mi sono innamorata di lui tanto di quel tempo fa che non riesco a ricordare il momento preciso.. E' stato graduale.. Un giorno lo odiavo ed un giorno lo amavo.. Poteva farmi toccare le stelle solo con una semplice parola, o poteva farmi sprofondare fino a toccare le fiamme dell'inferno solo con il suo comportamento da egoista.. Eppure non potevo fare a meno di amarlo, nonostante mi trattasse a volte come se non esistessi. - poggiai anche io le spalle sulla testata del letto ed abbracciai forte il cuscino che ancora tenevo ostinatamente in mano.

Quelli erano i miei ricordi e non era facile per me parlarne con una persona che non conosceva Andrea perché nonostante tutto io continuavo a volergli molto bene, ed una parte del mio cuore sarebbe sempre stata sua, ma sapevo che dalla mia descrizione non c'era nulla che potesse fargli capire come potessi essermi innamorata di lui perché Andrea era egocentrico, egoista, un idiota colossale! Eppure io avevo continuato ad amarlo perché mi aveva sempre protetta e sopportavo le sue angherie perché sapevo che mi voleva bene. Forse non come gliene volevo io, ma anche lui provava qualcosa per me.

- Ho capito.. - disse allungando una mano verso di me fino ad aprire completamente le sue braccia. - Hai mai pianto per lui? - ed io gli feci cenno di no con la testa – Allora vieni qui e sfogati.. Forza.. - ed io mi lanciai tra le sue braccia completamente incapace di trattenere le lacrime. Avevo sempre fatto finta che tutto andasse bene e che anche se lui ormai non pensava più a me in quel modo non aveva più molta importanza, ma Taylor aveva capito. Taylor era stato l'unico a vedere quanto io in realtà ci soffrissi e quante speranze e sogni avevo riposto in lui. Troppe speranze per essere dimenticate e troppi sogni per essere chiusi in un cassetto così come in realtà doveva essere.

Il mio unico desiderio era sempre stato quello di non far preoccupare inutilmente le mie amiche, ed era per questo che non avevo mai pianto neanche quando ero sola in una stanza. Non mi ero mai lasciata andare, mentre adesso lo facevo davanti al mio ragazzo. Si era mai vista scena più assurda e più ingiusta? Perchè doveva dividere con me il mio dolore per qualcosa che non dovrebbe neanche più esistere? Io dovevo amare solo Taylor, ed era così, ma una parte di me sarebbe sempre stata legata ad Andrea.

Ci avevo provato per dieci lunghissimi anni a tenerlo lontano dalla mia mente. Ci sarebbe voluto molto più tempo del previsto prima che il suo ricordo non mi facesse stare tanto male. Le lacrime rigavano il mio viso, ed io stringevo la maglietta di Taylor ormai completamente zuppa delle mie lacrime. Le sue braccia mi stringevano calorosamente e la sua mano mi accarezzava i capelli mentre io davo sfogo a tutto quello che avevo sempre tenuto nascosto. Ero stupida. Davvero stupida. Non meritavo Taylor ed avrei fatto bene ad allontanarmi da lui invece che continuare ad essere la sua ragazza. Non aveva alcun senso quello che stavo facendo.

- Shhh.. Coraggio.. E' tutto passato adesso.. - continuava a ripetermi Taylor, ma io nel frattempo mi sentivo anche peggio per quello che stavo facendo a lui. Ero profondamente ingiusta nei suoi confronti. Perchè era così gentile? Perchè? Volevo che mi maltrattasse e che mi mostrasse il suo disprezzo. Piangevo tra le sue braccia per un altro ragazzo. Era una cosa meschina! Ma a lui sembrava non importare. Lui sorrideva.

- Per ricominciare una nuova vita devi prima far pace con il tuo passato e sfogarti come meglio credi.. Che ne diresti di urlare dalla finestra quello che provi per lui? - e mi scostai da lui come se mi fossi appena scottata. - Urlare dalla finestra? - chiesi e lui annuii con fare deciso. - E' l'unico modo per andare avanti.. Ed io ti voglio nel mio presente non con un piede nel passato ed uno nel presente, ma con entrambi nel presente, accanto ad i miei.. - ed io lo capii e non potevo rifiutarmi.

Scesi dal letto e mi avvicinai lentamente alla finestra , poggiando entrambe le mani sul davanzale. - Andrea sei uno stupido.. - sussurrai con il volto ricoperto di lacrime e lo sguardo basso. - Più forte Roberta.. Più forte! - mi disse Taylor avvicinandosi a me, poggiando in seguito la mano sulla mia spalla. - Sei uno stupido! - urlai a pieni polmoni ed una volta iniziato non riuscii più a fermarmi. - Sei un idiota! Ed io che ti aspettavo alzata come una povera stupida sperando che tu tornassi presto e che non fossi uscito con nessun'altra ragazza! Io che ti amavo con tutto il cuore! Io che da sempre ti ho aspettato! Sei un idiota! Andrea sei un idiota! - e mi accasciai a terra completamente sfinita e con le lacrime che ancora mi rigavano il volto.

Sarebbe bastato tutto questo per non ripensare più al passato e per vivere felicemente con Taylor? Speravo di si, ma sapevo di essere un pò masochista. Mi piaceva crogiolarmi nel dolore evidentemente perché non facevo altro che soffrire in silenzio per qualunque cosa ed alimentavo questa sensazione in qualunque momento. Come quando rigiravo tra le dita la fede di mio nonno lasciatami in eredità, che mi ricordava costantemente quanto lo avessi amato mentre era in vita e quanto non mi fossi perdonata tante cose che potevo fare per lui quando invece era ancora tra noi.

Tante cose che non potevo sopportare e che mi facevano mancare tante volte il fiato, come se soffrissi d'asma. Non ero una semplice persona normale, vero? Per quanto mi sforzassi non riuscivo ad essere realmente felice. Ma magari con Taylor avrei saputo uscire da quel baratro di tristezza e sofferenza in cui ero caduta. Lui era stato l'unico ad aver compreso quanta tristezza albergasse nel mio cuore e quanto bisogno avessi di aiuto. Gli dovevo davvero più di quanto potessi dargli in cambio e non sapevo come ripagarlo di tutto l'aiuto disinteressato che mi donava.

Anche in quel momento non aveva perso tempo e mi aveva soccorsa abbracciandomi ancora una volta mentre io non la smettevo di piangere. - Su, coraggio.. Vai a lavarti la faccia. - mi disse aiutandomi a rimettermi in piedi. Io eseguii passivamente i suoi ordini mentre asciugavo le lacrime con il dorso della mano dirigendomi in bagno.

Aprire l'acqua del rubinetto e gettarmi l'acqua sul viso fu davvero utile perchè mi risvegliò da quella sorta di torpore in cui ero caduta dopo essermi sfogata alla finestra. Non stavo bene, ma non si poteva stare peggio di così in una situazione del genere, quindi non potevo far altro che migliorare. Era la mia promessa a Taylor. Avrei fatto del mio meglio per lui e per il nostro possibile futuro insieme. Asciugai accuratamente il viso e tornai da lui che era rimasto nella medesima posizione in cui l'avevo lasciato.

Mi sentivo in dovere di chiedergli scusa per tutto quello che era accaduto. - Mi dispiace.. Scusami.. Non era esattamente così che avevo immaginato di passare il mio tempo con te.. E soprattutto non mi sembra neanche giusto che sia tu a consolarmi dato che ho pianto per un rapporto che ho con un altro ragazzo.. Mi dispiace davvero.. - dissi abbassando lo sguardo, completamente affranta. - Non ti rimetterai a piangere dopo aver lavato la faccia? - mi chiese con un sorriso – Su, vieni qui.. - disse allargando nuovamente le braccia ed io mi ci tuffai in mezzo, desiderosa del suo conforto.

Egoista. Mi sentivo davvero molto egoista in quel momento, e non era da me. Non ero mai stata tanto egoista, anzi, avevo sempre messo i desideri degli altri davanti ai miei, ma non capivo assolutamente perché con lui non riuscivo a farlo. Perchè per la prima volta ero così egoista? Non c'era una risposta alla mia domanda, ma avrei tanto desiderato rimediare e ritorare ad essere la persona che ero prima di incontrarlo, perchè Taylor non si meritava questo trattamento. - Va tutto bene.. Va tutto bene.. - mi disse ancora accarezzandomi la testa mentre io trattenevo le lacrime. Basta lacrime! Dovevo fare qualcosa per ringraziarlo. Mi alzai un pò in punta di piedi ed appoggiai per un secondo le mie labbra sulle sue, mentre lui sorpreso non aveva smesso neanche per un attimo di guardarmi. - Era il mio modo di ringraziarti.. - dissi con un mezzo sorriso. - Allora, se questo è il risultato, devo lasciarti sfogare più spesso! - ed anche lui sorrise.

   
 
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