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Autore: Crystal e Namida    19/02/2007    4 recensioni
Si sa, nelle notti di luna può succedere di tutto...Sopratutto se alla fine dell'ultimo scontro con Lord Voldemort. Un'altra one-shot (magari un po' triste) da leggere!! Diteci che ne pensate!
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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quando la luna pianse

Quando la luna pianse

 

Una luna gialla era alta nel cieo ed emanava la sua fioca luce.

Lacrime, sangue, urla, lampi delle maledizioni evocate erano il ricordo di quella sera di giugno, che adesso si era tramutata in notte... I rimasti piangevano, guardavano i corpi, i tanti corpi che si erano accasciati al suolo durante la battaglia...

Harry era coperto di sangue, ma il suo viso era pulito perchè bagnato dalle lacrime. Lacrime che esprimevano dolore, ma non sarebbe bastato l'oceano per liberarlo tutto, quel dolore che aveva dentro. Anche la luna sembrava che piangesse, o forse piangeva davvero e la sua luce fioca appariva sfocata perchè passava attraverso il trasparente velo del pianto?

Questo si chiedeva Harry...

Ma meglio guardare in alto, nel cielo al posto che volgere gli occhi su quella terra che tantol'aveva fatto soffrire. Tutta quella gente non doveva morire...

Allora perchè? Perchè?

Si voltò e iniziò a camminare. - Harry!- Ginny lo chiamò. Era seduta in un angolo con Ron e Hermione, feriti e ansanti. Ma lui non ascoltò nè si fermò. Mentre camminava gli tornava in mente il giorno in cui aveva saputo di essere un mago, episodio iniziale della sua vita in quel mondo che adesso non sentiva più suo.

Quell'oggi si era conclusa la sua vita lì, con la morte di Voldemort.

Già...era finita...non c'rea più posto per lui, aveva portato a termine la sua missione, aveva salvato il mondo magico e adesso non gli restava che togliersi di mezzo. Harry Potter non rappresentava più niente per nessuno ora.

Mentre lo pensava giunse fino all'entrata del cimitero. Le lapidi erano quasi tutte distrutte e Godric's Hollow appariva ancora più desolato. Prima dei cancelli neri si fermò un attimo. Dove l'avrebbero accettato allora? E arrivo fino all'unica tomba che non era andata distrutta.

"Qui giace Lily Evans in Potter" recitava la scritta vicino alla foto di una bellissima giovane sorridente. Sua madre...Quella volta era stato lui a salvarla...Non appena qualcuno si avvicinava alla sua lapide veniva scagliato lontano dalla semibarriera che, velocemente, aveva evocato all'inizio del combattimento. Però fissando quegli occhi verdissimi e carezzevoli Harry si diede mentalmente dello stupido.Come aveva fatto a pensare di andarsene, di mollare il mondo magico perchè per lui non c'era più posto? Era stata sua madre ad assicurarglielo un posto sulla terra e l'aveva pagato con la sua stessa vita. Quando mai avrebbe dovuto fregarsene di quel sacrificio?

Incredibile. Sua madre l'aveva aiutato ancora! L'aveva aiutato a ritrovare se stesso in un pericoloso attimo di smarrimento. Gli era bastato guardare la foto. Il distacco sarebbe stato sempre troppo... Volse lo sguardo sulla lapide a pezzi affianco a quella della madre. -Scusa papà...- mormorò.

- Ti scuserà e non ti preoccupare...Gli abitanti della zona ci metteranno poco a ricostruire il cimitero...In particolare perchè vi sono sepolti i Potter...-

Harry si girò agghiacciato al suono di quella voce che conosceva fin troppo bene. Una voce che per lunghi anni lo aveva tormentato sui banchi di scuola . Piton era lì che lo fissava.Harry inorridì.

- Per quanto riguarda prima, un attimo di debolezza può capitare anche alle persone più forti.-  Harry non ci capiva più niente. Piton lì, davanti a lui, Piton cche non si faceva vedere da due anni, di cui si era persa ogni traccia...Piton che sembrava innocuo. Che gli aveva letto la mente...un'altra volta. Cosa ci faceva lì? No, non era quella la prima cosa a cui pensare. Prima, Prima Harry doveva portare a compimento ciò che, oltre la morte di Voldemort, desiderava da tanto.

La sua morte. Piton, doveva ucciderlo, togliere la vita a quell'essere. Ma se la sua mente lo pensava, la sua mano non seguiva gli impulsi che il cervello gli mandava. La sua mano non si muoveva per prendere la bacchetta...

Passarono giorni, mesi, anni....oppure solo qualche secondo? Ma Harry Potter non l'avrebbe saputo dire perchè subito dopo si ritrovò con gli occhi chiusi e le guance umide, il viso chissa come appoggiato alla spalla di quell'uomo.

Piton lo strinsè a sè, nel prato del cimitero di pezzi di pietra, di cemento.

Nessuno vide quella scena, nessuno avrebbe mai saputo dire come e per quale ragione era successo tutto ciò...Da sopra Lily li accarezzava con lo sguardo mentre la luna continuava a brillare nel cielo, adesso bianca e luminosa.

E non piangeva più.

 

FINE

 

Crystal e Namida

  
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