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Autore: fann1kaoriyuki    19/02/2007    8 recensioni
Draco ha un piccolo, miscolo, micoscopico problema del quale,sia lui che i suoi amici,ne sono veramente stufi e sull'orlo della pazzia. Quel è? Come può liberarsene? Perchè quando Harry è nelle vicinzanze sembra avere un po' di sollievo da tale disturbo? Scopritelo!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-C’è un problema

- C’è un problema!-

Pansy si alzò in piedi con aria seccata e fissò dritto negli occhi Draco Malfoy che se ne stava seduto sul divano a guardare in basso con l’aria colpevole.

Blaise annuì convinto – Ed è pure serio! – asserì.

Draco cercò di farsi più piccolo nella sedia e fece respiri profondi.

- Draco, non puoi continuare così… - proseguì Pansy con aria tra il seccato e il preoccupato. – Stai facendo impazzire tutti! -

- Ma io...- cercò di dire il malcapitato alzando la testa.

- Ma tu Draco? – fece Blaise.

-…non lo faccio apposta…. – finì la frase riabbassando gli occhi.

- Sì, lo capisco, ma nemmeno vuoi andare a farti vedere dall’infermiera! – lo accusò il corvino sospirando.

- Giusto! Questo problema te lo porti dietro da tanto Draco!- rincarò la ragazza - Vacci una buona volta stai facendo snervare tutti!!

Un piccolo suono acuto fuoriuscì dalle labbra dischiuse di Draco.

- Ecco, vedi!! Hai ancora il singhiozzo! Vai in infermeria!! – quasi urlò Pansy disperata.

Draco sbuffò pesantemente e si alzò avviandosi per tornare in camera sua.

Era vero: aveva il singhiozzo.

Era vero: gli durava da poco più di 16 giorni.

Era vero: tutti non ne potevano più.

Era vero: non ne poteva più nemmeno lui.

Era falso: il fatto che non fosse stato già in infermeria!

Infatti ci era stato, più volte, per questo problema che si era presentato, ma quella stupida non era stata in grado di comprendere la motivazione di questo disturbo e se n’era uscita con la classica frase di qualsiasi medico che non sa fare bene il suo lavoro: “sarà una cosa nervosa”

Nervosa??

Nervosa?!?!?!

Il nervoso glielo faceva venire il singhiozzo!!

Com’era iniziata? Non lo sapeva nemmeno lui. Semplicemente un giorno come tanti, aveva fatto un singhiozzo, poi un altro e un altro ancora…e da allora non aveva più smesso.

Per fortuna non era fisso. Se stava calmo, molto calmo, qualcosa di simile al coma, nessun suono fuoriusciva dalla sua bocca, ma appena si azzardava anche solo a dare un minimo d’attenzione perfino al semplice cielo blu, eccolo lì rispuntare nelle sue labbra!

Era a dir poco snervante, non solo per gli altri, ma anche per lui! Anche perchè i muscoli del collo, troppo tesi e mossi per colpa del violento scatto che il singhiozzo gli procurava, erano indolenziti e sentiva quasi si potessero spezzare, soprattutto perchè, più il tempo passava, più la forza dei singhiozzi aumentava.

Per non parlare del suo respiro che, al singhiozzare, si mozzava e diventava simile ad un attacco asmatico, soprattutto se, il movimento, veniva in successione.

Aveva provato di tutto per farselo passare, perfino quelli squallidi modi babbani: bere sette sordi d’acqua, smettere di respirare per dieci secondi, soffiare in un sacchetto…di tutto!

Per non parlare dei metodi magici, per il quale era rimasto un’intera giornata senza poter più parlare, ma comunque, singhiozzando ripetitivamente.

I suoi amici poi se ne’erano usciti con i metodi più disparati e quando Blaise gli serrò il collo qualche secondo, al momento che glielo lasciò, iniziò a singhiozzare così velocemente che non riuscì più a respirare e quasi svenne.

Insomma era un vero disastro!

Avvolte era stato sul punto di piangere per la disperazione, e quando gli veniva questo imploso ovviava al tutto andando a dormire, almeno nel sonno lo lasciava vivere!

Aveva anche cercato di mettere in conto che fosse “una cosa nevosa”, ma obbiettivamente non c’era nulla di eclatante, o stressante, o quant’altro, che gli fosse successa, nulla di nulla, era stato un mese come tanti, con problemi, d’accordo, ma già triti e ritriti e sperimentati. Quindi non sapeva più che pesci pigliare.

Ora era uno di questi momenti.

Sull’orlo di una crisi di nervi gli occhi si riempirono di lacrime e al già sopraccitato problema si aggiungeva il groppo alla gola che lo soffocava.

Stava male, malissimo, non ne poteva più! E gli altri non facevano altro che aumentare i suoi nervosismo prendendosela con lui come se fosse colpa sua.

In infermeria non ci voleva andare più! Era come essere presi in giro, era diventato un caso umano! C’erano alcuni tassorosso che se la ridevano alla grande ascoltandolo e lui si rodeva il fegato reprimendo l’impulso d’avakadrizzarli all’istante.

Questa era la fine del fiero principe delle serpi!

Si buttò pesantemente sul letto e affondò la testa nel cuscino, lasciando che, delle lacrime impertinenti, venissero assorbite dal morbido tessuto.

Ok, ora poteva calmarsi.

Chiuse gli occhi e respirò profondamente. Si rilassò del tutto entrando nello stato comatoso che tanto gli dava sollievo, uno stato di beatitudine che fu interrotto da un picchiettare deciso alla sua porta.

Imprecò mentalmente e decise di ignorare, richiuse gli occhi e si lasciò nuovamente andare, ma lo scocciatore non ne voleva sapere di dargli tregua.

Sentì ancora quel famigliare nodo alla bocca dello stomaco e singhiozzò sonoramente sussultando. Si alzò esasperato ed aprì.

- Chi cazzo è?! – inveì aprendo la porta.

- Gentile come sempre. – sospirò Blaise entrando senza nemmeno chiedere il permesso.

- Posso entrare? Prego accomodati… - imitò un’ipotetica conversazione che ci sarebbe dovuta essere perché ciò avvenisse. Blaise lo ignorò.

- Qual è il problema Draco? –

- Attualmente sei tu che rompi. –

- Dico sul serio…- continuò l’amico sedendosi sul letto del biondino – Se è una cosa nervosa allora deve esserci qualcosa che ti da fastidio, forse inconsciamente. –

- Non c’è nulla d’inconscio nei miei problemi! – asserì Draco secco – La mia più grande preoccupazione è cosa mangiarmi a pranzo o come sfottere Potter. Al momento tutto passato in secondo piano causa picc…- ma non poté finire la frase perchè un singhiozzò forte gli mozzò il fiato e il suono acuto riecheggiò nella stanza. Il biondo ispirò profondamente sia per non far ripetere la cosa, sia per calmarsi – dicevo… - riprese – tutto è passato in secondo piano per colpa di questo problema. –

L’amico lo osservò cautamente. – Ma un motivo deve esserci! –

- Blaise tu sai spiegare perché io sono bello e intelligente e invece Potter è uno sfigato?No? Allora vuol dire che non a tutto c’è una spiegazione! Rassegniamoci… -

- Potter eh? – fece pensieroso.

- Che vorresti insinuare? –

- Niente, niente. – sorrise – Comunque tu pensaci se trovi qualcosa che ti da fastidio dimmelo, d’accordo? –

Lo sguardo metallico del biondo assunse sfumature omicide come a voler sottolineare che l’unico vero problema era la presenza dell’amico. Quindi fece spallucce e uscì dalla stanza. Almeno quando era solo e rilassato riusciva a sopravvivere.

Nuovamente isolato il biondino si buttò a capofitto nel suo status catatonico e si addormentò.

Sperò, silenziosamente, di non svegliarsi più.

 

L’indomani iniziò a singhiozzare di buon mattino.

Respirando profondamente e cercando di mantenere la calma di ingellò i capelli come suo solito, cosa che ultimamente trovava inutile perché, per via dei sussulti continui, i capelli finivano dappertutto tranne che al loro posto.

Sospirò e si avviò per andare in classe, oggi avevano un orario pesantissimo e in più, il semplice mettere piedi fuori dalla stanza gli dava fastidio: non voleva sentire le voci ridacchiati degli stolti mezzosangue che confabulavano divertiti alle sue spalle.

 L’unica cosa che lo divertiva a scuola era attaccare a litigare con Lenticchia e Potter, ma non osava immaginare come si sarebbero sganasciati dalle risate nel frangente che, ad una battuta sarcastica, se ne sarebbe uscito singhiozzante.

La sua vita era tendente al declino.

Raggiunse l’aula di pozioni per primo come al solito e si accomodò al suo consueto posto, come sempre.

Era solo in stanza e ringraziava il fato per quell’attimo di silenzio e pace, ma la porta cigolò e, presto, entro Harry Potter con passo indeciso.

I due si guardarono intensamente, poi Potter raggiunse un banco qualsiasi e si sedette ignorando il biondino.

Le sensazioni che questi ebbe furono contrastanti, se da una parte lo ringraziava di non averlo preso in giro o quant’altro, dall’alta si domandava se gli fosse così indifferente da non provocargli nemmeno una battutina di scherno.

Tra l’altro non l’aveva nemmeno salutato, insomma, nemmeno un “buon giorno Malfoy”!! Questa era vera e propria maleducazione!!

Pensando questo Draco avvertì quella familiare sensazione alla bocca dello stomaco e sentì le budella saltargli fino in gola e, quindi singhiozzò rumorosamente, successivamente le budella tornarono al loro posto.

Imprecò mentalmente e si affossò sul banco ignorando lo sguardo, quasi spaventato, del moretto in stanza con lui.

Girò la testa come ad ignorare di essere stato lui, mentre Harry continuava a fissarlo con insistenza.

- Come stai? – la voce del moretto risuonò ovattata nella stanza, Draco si voltò interrogativo a fissarlo.

- Eh? –

- Il singhiozzo. Non ti è ancora passato? –

Non servirono parole: Draco sussultò lievemente.

- Evidentemente no. - asserì Harry. Draco scosse il capo stressato e si stese sul banco esausto.

- Deve essere difficile… - continuò il moretto.

Il biondo fece un gesto semplice della mano – Sei un genio, Potter! Se stato in grado di confutare l’ovvio come sempre.

- Forse non ti farebbe male trattare gli altri con più rispetto sai? Forse e la tua coscienza che, troppo sporca, cerca di avvisarti -

A quel punto Draco scattò nel banco – Mi scusi sua signoria se i miei modi non l’aggradano, ma ho ben altro a cui... – singhiozzò – pensare… -

Si chiusero in un religioso silenzio per il resto del tempo, almeno finché tutti gli studenti non giunsero per seguire la lezione.

Questa fu noiosa come sempre, con la differenza che Draco osservava Harry combinare un disastro dietro l’altro come non mai e sembrava decisamente teso.

Non era strano che Harry Potter fosse irrequieto a Pozioni, ma questa volta combinava più guai del solito, senza contare che Piton pareva piuttosto agguerrito e, ad ogni errore, toglieva una banca di punti ai Griffondoro.

Doveva ammettere, però, che tenere la testa occupata a fissare cosa facesse il bambino sopravvissuto lo distraeva dal suo problema e, in base a ciò, era riuscito a riposare i nervi per un intera ora! Una specie di record personale.

E poi Potter era stato gentile….

Quando la campanella suonò tutti rinfoderarono i libri e scapparono dall’aula, tranne ovviamente Malfoy che preferiva impiegarci più tempo possibile così da non incrociare nessuno per i corridoi che potesse infastidirlo.

Quando tutta la classe scomparve all’orizzonte, Draco comprese che ora poteva anche uscire, ma non tutti erano andati via.

- Si? – fece osservando Harry Potter che gli si era accostato quietamente.

- Sarò breve: ho bisogno di una mano a pozioni – annunciò secco.

Malfoy piegò la testa di lato – E vorresti chiederla a me? –

- Sei l’unico che possa aiutarmi. Hermione, per quanto faccia, non è in grado… L’unico asso in Pozioni sei tu e mi serve aiuto come hai potuto constatare oggi. -

Il biondo lo scrutò intensamente come a volergli leggere nel pensiero – Ma dico.. scherzi? –

- No. -

- Mi stai chiedendo davvero aiuto? –

- E’ quello che sto facendo! –

Il biondino incrociò le braccia al petto e continuò a scrutarlo – E non si usa l’educazione? –

- Come? -

- Nessuno ti ha insegnato a dire “per favore” Potter? –

Gli occhi smeraldini del ragazzo si rabbuiarono leggermente – Per favore – sibilò quasi rabbioso, chiede aiuto al biondo gli costava davvero molto e si vedeva.

Malfoy si godette questi istanti di pura epifania. Chiuse gli occhi come ad ascoltare una musica dalle note piacevoli, poi riaprì le palpebre guardò Harry negli occhi e annunciò tranquillo:

- Neanche per sogno!-

- Malfoy, ti prego! –

Draco singhiozzò sonoramente, il silenzio cade tra i due.

- Anche se un Santo passasse e m’implorasse di aiutarti direi di no, soprattutto perchè se, non l’hai notato, sono leggermente distratto da altro e potrei esserti di poco utilizzo in queste condizioni -

- Se è per il singhiozzo non mi da fastidio. –

- A me si! – scattò Draco furente – Mi sta facendo impazzire e non penso di avere la capacità di concentrarmi o impegnarmi a far capire qualcosa ad una zucca vuota come la tua! Solo ad immaginare lo stress che ne conseguirebbe singhiozzo già da ora… - Draco inspirò e espirò profondamente per scongiurare un attacco improvviso del suo costante problema. Harry restò muto ad osservarlo.

Malfoy si voltò verso di lui come a chiedergli cosa ancora ci facessi lì, ma noto qualcosa di strano. La sensazione alla bocca dello stomaco vi era costantemente, ma la presenza del moretto lo distraeva e lo…calmava!

Mentre si guardavano non avvertì alcuno stimolo, anzi, quasi si dimenticò il suo problema.

Possibile che…?

- Va bene – acconsentì d’un tratto Malfoy. Il moretto spalancò gli occhi sorpreso – Ti aiuterò. Oggi alle tre alla stanza delle necessità, non tardare! -

Harry annuì – Grazie! – andò via.

Almeno sapeva ringraziare…

 

Ormai la frittata era fatta.

Malfoy si rigirava i pollici seduto sul letto e guardava il pavimento in legno con insistenza sussultando ogni tanto. Respirava come una donna incinta e rimuginava sulla situazione: si era praticamente condannato la giornata a passarla con Harry- sono-sopravvissuto-per-rompere-i-coglioni-a-tutti-ma-soprattutto-a-Draco-Malfoy- Potter!

Cosa gli era balenato nella testa quando aveva accettato? Si era concentrato su quell’unica boccata d’aria che, a quanto era capace di credere, poteva essere avuto anche da un lieve miglioramento! Insomma la presenza di Potter non centrava nulla di nulla di nulla...DI NULLA con il suo singhiozzo!

Respirò ancora profondamente. Erano le 2.30…

Respirò nuovamente.

Per quando la sua memoria andasse a ritroso non rammendava una sola volta in cui i due fossero rimasti davvero soli oltre a quella mattina. Loro due doli? Ne sarebbe uscito vivo qualcuno? Già Draco stesso aveva i nervi a fior di pelle per ovvie ragioni, poi, Potter, a volte era talmente ingenuo da fargli salire ancora di più i nervi...

Ich!

Dannazione!

Pensarci lo faceva solo agitare ulteriormente…

Si mise in posizione Zen e unì i medi e i pollici creando un cerchio. Chiuse gli occhi e respirò profondamente. Ormai ogni minima cosa potesse alleviare anche solo leggermente il suo disturbo era ben accetta.

Le 2.45 meglio andare un po’ prima per preparare la stanza. Se lasciava fare a Potter magari avrebbe tinto tutto di rosso e di oro e allora via al soffocamento, e stavolta non per via del singhiozzo ma per sua stessa saliva!

Draco si alzò e iniziò a camminare…

Meglio andare.

 

Continua…

 

Note:

La mia amica leggendo la storia ha commentato dicendo “si vede che è vissuto” esatto, si nota che scrivo per esperienza personale?XD

Avendolo avuto per 16 lunghi giorni e in procinto di tornare...(da una settimana circa) Ultimamente poi è scoppiato il bum!O.O Tutti con il singhiozzo olè!

Uffich! ç__ç

Doveva essere una short, ma…mi rompevo a farla trooooppo lunga quindi eccovela divisa!

A presto!^.^ Venerdì ho l’esame di giuda, fatemi un in bocca al lupo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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